La dittatura dei Signori del denaro
“Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche”
Toro Seduto
Al giorno d’oggi, il denaro è non più solo uno strumento di scambio ma sopratutto mezzo di potere e mezzo del potere.
Il vertice più alto della piramide del potere è occupato dai creatori del denaro, i banchieri.
I signori del denaro
I banchieri sono una moderna casta sacerdotale da cui dipende tutta la vita “spirituale” (al giorno d’oggi economica) della società.
La politica è fortemente succube del loro potere.
Francesco Cossiga nel suo libro “Fotti il Potere” disse che:
“I politici sono ormai marionette nelle mani dei banchieri e sul fiume di denaro “corrotto” navigano le carriere e le fortune personali di molti di loro“
Come ammesso recentemente anche dalla Bank of England, il sistema monetario odierno è una truffa.
L’economista Maurice Allais, già premio Nobel nel 1988, affermò che:
“L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto”.
L’arma del debito pubblico
Lo strumento politico di controllo e ricatto usato dai banchieri è l’arma del debito pubblico, di cui già Karl Marx aveva parlato nel 1848, descrivendo l’indebitamento pubblico come:
“l’interesse diretto dell’aristocrazia finanziaria quando governa e legifera per mezzo delle Camere“
L’arma del debito pubblico viene usata come strumento di controllo dei governi da parte dell’ oligarchia finanziaria.
Nella storia contemporanea, esempi del suo utilizzo sono state le politiche neocolonialiste portate avanti per volere dell’FMI e della Banca Mondiale (organizzazioni che praticamente fanno l’interesse dei banchieri internazionali) in Africa e Sud America, e al giorno d’oggi nella stessa Europa.
Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso dal 1983 sino all’anno del suo assassino nell’87, fece un celebre discorso sul debito, ancora molto attuale.
La questione è molto semplice: i governi per racimolare risorse devono rivolgersi ai banchieri e di conseguenza indebitarsi e quando non riescono a ripagare il debito e gli interessi su di esso, devono smantellare lo stato sociale, aumentare le tasse e privatizzare a buon mercato buona parte del patrimonio pubblico, consegnando il paese in mano ai banchieri.
La sfida di Lincoln e Kennedy contro il sistema monetario
Il tema dell’interesse sul prestito è assai rilevante, visto che come diceva il poeta e saggista statunitense Ezra Pound, il sistema monetario moderno non è altro che un’ “usurocrazia” e perlopiù:
“i politici sono i camerieri dei banchieri”
Sia Abraham Lincoln che Jon Fitzgerald Kennedy provarono a sfidare il sistema monetario dominante.
Il primo fece stampare delle banconote prive di interessi bancari, le greenbacks, il secondo firmando l’ordine esecutivo 11110, grazie al quale la moneta poteva essere direttamente stampata dal Tesoro senza delegare alla Fed, la famigerata banca centrale statunitense legata ai banchieri internazionali.
Entrambi furono assassinati e secondo alcuni ricercatori, questo loro rifiuto di sottostare ai diktat dei banchieri può essere una delle cause del loro omicidio.
Alta finanza e militarismo
L’alta finanza è particolarmente legata al militarismo: difatti per i banchieri la guerra è una delle maggiori opportunità per guadagnare e per estendere la propria influenza e potere.
Mayer Amschel Rostchild, il fondatore dell’impero bancario dell’omonima dinastia, disse:
“La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa avere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere“
Come ha affermato l’ex amministratore delegato di Goldman Sachs, Nomi Prins, ora capo del gruppo di analisti internazionali presso la Bear Stearns a Londra:
“Per tutto il secolo che ho esaminato, che ha avuto inizio con il Panico del 1907 … quello che ho rilevato è che nel corso di numerosi eventi e periodi particolari i banchieri sono sempre stati in costante comunicazione con la Casa Bianca – e non solo riguardo a temi finanziari e di politica economica, e quindi di politica commerciale, ma anche riguardo ad argomenti strettamente legati alla I Guerra Mondiale, alla II Guerra Mondiale e poi alla Guerra Fredda, in termini di piani di espansione politica dell’America come superpotenza del mondo, alimentata dalla sua espansione finanziaria attraverso lo sviluppo della sua comunità bancaria” .
I banchieri più potenti hanno beneficiato delle guerre (1 e 2 guerra mondiale sopratutto), riuscendo a consolidare e ad aumentare il proprio impero sulle macerie e sulla pelle di persone che credevano di combattere per degli ideali.
Essi hanno avuto abile gioco nel finanziare entrambi gli schieramenti contendenti, riuscendo naturalmente sempre a guadagnarci.
Sempre Pound disse che:
“Le guerre si fanno per creare debiti. La guerra è il sabotaggio massimo, il sabotaggio più atroce”
Inoltre, come rivelato dal Financial Times e riportato su un’articolo del “Corriere della Sera” del 2009, la potente dinastia finanziaria dei Rothschild fu coinvolta anche nella tratta degli schiavi.
Colonialismo, schiavismo, guerre e rivoluzioni violente sono stati la fonte di una buona parte dell’arricchimento dei Rothschild e delle altre famiglie di banchieri internazionali che formano l’elitè dell’1 percento, come è stata ribattezzata dai manifestanti di “Occupy Wall Street”.
Conclusione
Il controllo della moneta è la base del potere dell’oligarchia finanziaria. Mayer Amschel Rothschild affermò:
“Permettetemi di emettere e controllare la moneta di una nazione e non mi importa chi fa le sue leggi “
Quello che dà più fastidio all’elitè è la riappropriazione da parte degli individui e dei popoli della propria sovranità monetaria, una delle basi fondamentali per il funzionamento di un’equilibrato sistema democratico.
I banchieri internazionali spingono essenzialmente verso un mondo sempre più dipendente dalla dittatura del denaro.
Il loro sogno è un mondo completamente schiavo del denaro (anche elettronico) e totalmente mercificato, dove ogni individuo terrestre sia essenzialmente dipendente del sistema finanziario e privato di ogni radice.
Un mondo totalitario unito dalla fede nel Dio Denaro e nei suoi creatori.
Per uscire da questo sistema, urge un deciso cambio di paradigma, che miri alla riappropriazione della sovranità monetaria, alla diffusione di sistemi economici e finanziari alternativi (finanza etica ad esempio) per la costruzione di una società libera, consapevole e responsabile non più dipendente dalla dittatura del denaro e dai suoi creatori.
Fonte
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