Tre Papi, due Santi e un Mistero.
Ormai ci siamo, pochi giorni fa è avvenuta l’attesa proclamazione dei due nuovi ed attesissimi Santi della Chiesa Cattolica: il Beato Karol Woytjla, Papa Giovani Paolo II ed il Beato Angelo Roncalli, Papa Giovanni XXIII.
Un altro Papa, Jorge Mario Bergoglio, ha voluto includere nei primi atti del suo Pontificato sia il tanto atteso sblocco della santificazione di JP2, rimasto lettera morta durante gli ultimi tempi del regno di Benedetto XVI sia, ancor prima, la decisione di recarsi immediatamente dopo la sua elezione a parlare con Mons.
Loris Capovilla, l’ostracizzato ex Segretario Particolare di Angelo Roncalli che, una volta morto il suo Papa, venne rapidamente allontanato da Roma senza neanche ricevere la meritata porpora, torto questo al quale rimedierà velocemente Papa Francesco andando addirittura a portare la Berretta Cardinalizia di persona all’anziano Capovilla.
Ma perché questi fatti, forse notati dagli addetti ai lavori ma sicuramente passati sotto il naso della gente comune, sono così importanti? Ebbene perché mentre per il Papa polacco il numero di miracoli compiuti addirittura in vita supera abbondantemente il centinaio, nonostante la reticenza del Vaticano a rivelare con esattezza questi dati ed ugualmente abbondanti sono quelli compiuti per sua intercessione post-mortem, senza contare una rocambolesca vita che ha visto più di una volta posarsi su Karol Woytjla ora il protettivo manto della Madonna, ora la mano stessa di Dio per farne il testimone della Cristianità e dei Cristiani nei quattro angoli del mondo, lo stesso non si può dire di Angelo Roncalli.
Papa Giovanni XXIII è stato sicuramente una figura importantissima per la Chiesa Cattolica perché ha dato l’avvio al Concilio Vaticano II, avvenimento di importanza universale che avrebbe, nei suoi intenti, dovuto partorire una Chiesa Nuova, moderna, in grado di comprendere gli eventi sempre più rapidi e devastanti del XX° e del XXI° Secolo e guidarli verso un esito quanto più favorevole possibile al Figlio dell’Uomo, a noi tutti. Egli desiderava una Chiesa capace di ascoltare, comprendere ed amare il proprio prossimo come non aveva mai fatto prima perché il bisogno d’amore dell’Uomo del XX° Secolo non aveva eguali. Purtroppo egli non vide la fine del Concilio che fu chiuso da colui che Roncalli stesso indicava a tutti come il suo successore naturale, Paolo VI.
Ora non v’è dubbio che il Concilio sia stato uno degli eventi più importanti degli ultimi duecento anni e che sia stato impostato come una vera e propria rifondazione della Chiesa sulle sue fondamenta ma per quanto importante esso è comunque stato un evento terreno, un consesso di uomini chiamati a decidere delle loro azioni e di quelle dei loro successori, niente di divino.
Anche la famosa e rinomata attività diplomatica di Roncalli come mediatore tra le due Superpotenze di USA ed URSS in momenti difficilissimi della Guerra Fredda e che gli meritarono la riconoscenza del Presidente Kennedy oltre che l’inatteso e sincero entusiasmo del Segretario Generale del PCUS e Presidente dell’Unione Sovietica Nikita Kruscev, che fece di tutto per poterlo incontrare ma che dovette alla fine accettare di inviare sua figlia ad un incontro quasi segreto per il timore di Roncalli di poter fare un passo più lungo della gamba e distruggere in un attimo quel poco di progresso nelle relazioni tra i due padroni del mondo che si era ottenuto fin lì, anche tutto questo dicevamo non fu altro che un’attività terrena, per apprezzabile o meno che fosse.
Oltretutto, volendo incastonare la figura di Roncalli nel lungo succedersi di personaggi che ebbero a che fare con le famose manifestazioni della Madonna a Fatima e con la divulgazione dei suoi ancor più famosi Segreti, l’ex Patriarca di Venezia non ci fa assolutamente una bella figura. Dobbiamo infatti ricordarci che la Madonna chiese ripetute volte a Suor Lucia di comunicare al Papa che la volontà di Cristo e di Dio si era espressa nella necessità della consacrazione della Russia al Sacro Cuore di Gesù entro l’anno 1960 e nel rivelare quanto prima l’ultimo dei tre Segreti.
Sappiamo che nonostante tutti gli sforzi compiuti da Suor Lucia e dal suo Vescovo, Roncalli non volle né starla a sentire e né tantomeno procedere alla Consacrazione della Russia perché temeva che un simile gesto avrebbe potuto nuocere sul piano politico internazionale ed essere diplomaticamente sconveniente. Chiuse quindi in un busta il testo dell’ultimo Segreto, non consacrò la Russia e fece rinchiudere Suor Lucia in un Convento di Clausura con l’obbligo del silenzio sui fatti di Fatima.
In termini umani si potrebbe dire che Papa Giovanni XXIII ebbe l’ardire e la presunzione di disobbedire platealmente ad un ordine diretto del suo Superiore, cosa questa già abbastanza sconveniente per un qualunque essere umano, figuriamoci per il Romano Pontefice. E certo che se si dovessero prendere in considerazioni anche questi fatti dovremmo ammettere che dubbi sulla sua santità ce ne verrebbero ben più di uno, senza contare che non è mai stato neanche trovato il secondo dei miracoli avvenuti per intercessione del soggetto post-mortem, come prevede invece il Codice di Diritto Canonico.
Quello che invece ben pochi sanno ed ancora in meno dicono è il fatto che Giovanni XXIII abbia potuto partecipare addirittura ad un incontro ravvicinato del Terzo Tipo nei giardini della Villa Pontificia di Castel Gandolfo e, cosa ancora più interessante ma anch’essa assai poco pubblicizzata, Angelo Roncalli in virtù di alcune proprie qualità e talenti sarebbe stato cooptato da una delle più potenti ed oscure Società Iniziatiche della Terra ossia quei Rosa Croce che furono figli del Conte di Cagliostro, del Conte di Saint-Germain e di Louis Claude de Saint-Martin, i tre mitici Gran Maestri dell’Ordine che la leggenda vuole eterni viventi e nascosti tra gli uomini.
Ora tralasciamo per un momento miti e leggende e scopriamo che nel 1961 un quotidiano inglese riporta la notizia di un’intervista al Segretario Particolare di Giovanni XXIII, Loris Capovilla. La notizia fu poi ripresa dal Tabloid “The Sun” nel 1985 ed ora è riportata in un filmato reperibile su Youtube. Sostanzialmente Mons. Capovilla avrebbe riferito che durante una passeggiata pomeridiana estiva nel parco della Villa Pontificia di Castel Gandolfo lui stesso e Papa Roncalli avrebbero assistito all’arrivo sopra le loro teste di una flottiglia di dischi volanti luminescenti ed all’atterraggio di uno di essi dal quale sarebbe uscito un umanoide in tutto simile a noi se non che risultava ammantato da una leggera ma penetrante luminosità.
Sempre secondo quanto riportato da “The Sun” il Papa e l’umanoide si sarebbero avvicinati, lasciando indietro Capovilla, ed avrebbero parlato per quasi venti minuti, poi si sarebbero salutati e l’umanoide avrebbe fatto ritorno alla sua nave, scomparendo di lì a poco insieme alle altre presenti nella presunta flottiglia. Al suo ritorno il Papa avrebbe detto al suo Segretario le seguenti parole: “I Figli di Dio sono dappertutto. Anche se a volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri fratelli.”
Dopo la morte di Papa Roncalli, come abbiamo già detto, Mons. Capovilla fu allontanato in fretta e furia da Roma e nominato Arcivescovo di Chieti e Tesoriere di Loreto senza che gli fosse concessa, come normalmente di prassi, la berretta cardinalizia. Conosciuto come uomo serio ed integerrimo, egli non smentì mai quanto riportato da “The Sun” ma neanche permise, o gli fu permesso, di approfondire l’argomento. Fatto sta, comunque, che uno dei primissimi atti compiuti da Papa Francesco, che non dimentichiamocelo è un Gesuita, fu quello di nominare Cardinale di Santa Romana Chiesa il Capovilla, andandogli anche a consegnare personalmente la porpora a Chieti, cosa questa forse mai accaduta prima nella storia della Chiesa. In quell’occasione i due ebbero anche un lungo colloquio privato sul contenuto del quale nulla è trapelato.
E’ importante il fatto che Bergoglio sia un Gesuita perché altre notizie, per la verità difficilmente verificabili, indicherebbero che l’incontro del 1961 facesse seguito al fantomatico incontro che avrebbero avuto nel 1954 il Presidente Dwight David Eisenhower, gli Stati Maggiori Militari degli USA e l’Arcivescovo di Los Angeles James Francis Louis McIntire con emissari alieni. Durante quest’altro presunto incontro gli alieni ed i militari USA strinsero una specie di accordo sullo sviluppo bellico di tecnologia extraterrestre in cambio del covering della presenza di loro colonie tra la popolazione umana. Alla fine di questo incontro i partecipanti firmarono un accordo di non divulgazione su quanto avevano visto e sentito.
Tuttavia nonostante questo e nonostante alcune presunte intimidazioni ricevute da personale dell’USAF-United States Air Force il Vescovo McIntire riuscì ad arrivare a Roma ed a riportare quanto visto e sentito a Papa Pio XII il quale, preoccupato dall’impronta prevalentemente militare che avrebbe avuto questo accordo, avrebbe istituito un apposito servizio di informazioni sull’argomento, costituito esclusivamente da Gesuiti e lo avrebbe chiamato SIV-Servizio Informazioni del Vaticano, tenendolo comunque separato dall’“Entità”, il più noto e concreto Servizio Segreto della Santa Sede, fondato addirittura da Donna Olimpia Maidalchini, sorella di Paolo V.
Noi non sappiamo se questo presunto SIV sia esistito o meno o, addirittura, esista tuttora tuttavia è un dato di fatto che la più antica e blasonata istituzione europea di osservazione astronomica, la “Specola Vaticana”, sia da sempre gestita dai Gesuiti, compreso il famoso VATT-Vatican Advanced Technology Telescope di Mount Graham, nei pressi di Safford, in Arizona. E’ ancora un dato di fatto che in diverse occasioni il Direttore della Specola abbia rilasciato interviste radiofoniche e sulla carta stampata riguardanti la sua personale convinzione che l’uomo non possa essere solo nell’Universo e che i Figli di Dio debbano necessariamente essere ovunque nel Creato.
Appare ovvio a chiunque che una simile affermazione non sarebbe mai potuta essere fatta da un personaggio simile se le sue parole non venissero anche condivise a Palazzo Apostolico. E qui non parleremo neanche delle voci che circolano sulla Specola riguardanti presunti contatti extraterrestri in occasione dell’installazione di un avanzatissimo, per i tempi, apparato radio ad onde corte costruito nientemeno che da Guglielmo Marconi in persona.
E se quindi i meriti di Giovanni XXIII riguardassero il Primo Contatto con esseri, Cristiani, di altri mondi?
Ma c’è dell’altro. Come abbiamo detto esistono dei resoconti abbastanza circostanziati e credibili su come Angelo Roncalli, già da prima di essere eletto Papa, fosse stato cooptato da un’importantissima e potentissima Società Iniziatica come quella dei Rosa Croce.
Non mi addentrerò ora nella storia dei Rosa Croce perché essa si perde nella notte dei tempi ed è in molti aspetti coperta di leggenda e di mistero, fatto sta però che nessuno dubita della sua esistenza ed è cosa nota il fatto che essi abbiano una caratteristica che li rende differenti da tutte le altre Società o Sette Iniziatiche conosciute, di stampo tipicamente massonico: mentre nelle altre organizzazioni, pur dovendo necessariamente essere cooptati dall’interno, i neofiti giungono “alla luce”, ossia al massimo grado di sapienza e potere e quindi all’Iniziazione vera e propria, per gradi e percorrendo tutta una trafila, un cursus honorum che li porterà sempre più in alto ed avanti, nei Rosa Croce il neofita, se meritevole e capace, viene “portato immediatamente alla luce”, ossia all’iniziazione e dotato dei poteri che essa comporta.
Abbiamo detto già altre volte che i Massoni vivono di simboli ed allegorie ed anche il potere di cui dispongono secondo il loro grado è sia simbolico, all’interno dell’organizzazione che pratico e concreto al di fuori di essa. I poteri di cui sarebbero dotati i Maestri Rosacrociani andrebbero al di là della concretezza terrena pura e semplice ma arriverebbero, in alcuni casi, alla percezione ultraterrena ed in particolare ad una sorta di divinazione allegorica che permette, a chi ha o riesce a trovare la chiave del’allegoria, di leggere il futuro a qualsivoglia livello di approssimazione: dal singolo all’umanità intera.
Le persone predisposte a queste attività vengono lungamente ricercate, cooptate, condotte in un tempio rosacrociano, (la loro ubicazione è segretissima e spesso è all’interno di qualcos’altro che svia l’attenzione dei ricercatori), e grazie all’ “unione” che con lui realizzano gli altri Rosa Croce egli, il neofita, comincia ad avere visioni del futuro che vengono poi “criptate” secondo chiavi simboliche, un pò come fece Nostradamus con le sue famose centurie.
In tempi particolarmente difficili o prossimi a crisi di portata mondiale può accadere che alcune di queste profezie allegoriche vengano rilasciate all’esterno a personaggi che per meriti di studio o di vita sono ritenuti degni di vederle e parlarne col mondo dei “comuni mortali” !
Ebbene secondo uno stimato ricercatore e studioso di massoneria e storia rosacrociana, Pier Carpi, nel 1935 quando era ancora nunzio apostolico ad Instanbul e dopo una serie di esperienze “supernormali”, Angelo Roncalli fu cooptato dai Rosa Croce e, all’interno di uno dei loro templi, dettò una serie di profezie al Cancelliere dell’Ordine che coprivano il periodo che andava dal 1935 a circa la fine del XX° Secolo.
Contrariamente al consueto queste profezie appaiono a chi le legge sufficientemente chiare e poco sibilline da poter essere ben riconoscibili per quel che riguarda il periodo dal 1935 ad oggi e per poter tentare un’interpretazione sensata per quel che riguarda quanto ancora non accaduto. Contrariamente al tradizionale vincolo di segretezza, queste profezie vennero mostrate al Carpi da un sedicente esponente dei Rosa Croce nel 1976 affinché potessero essere portate a conoscenza del mondo intero ed utilizzate per evitare crisi ed avvenimenti nefasti che si stavano addensando sul futuro dell’uomo e della Chiesa.
In definitiva abbiamo un Papa gesuita, Francesco che oltre alla santificazione di Giovanni Paolo II, voluta a furor di popolo e di Dio, decide di associarvi anche quella, ferma da anni, di un altro Papa che apparentemente non dovrebbe meritarsela se non altro perché la rigida e severissima procedura della Congregazione delle Cause dei Santi non può dare esito positivo ma che, se quanto abbiamo visto e riportato fin qui fosse vero, sarebbe stato il primo testimone della Chiesa di una fratellanza in Dio interplanetaria e l’artefice di una serie di profezie volte alla protezione ed alla cura della Chiesa e del genere umano tutto da una o più crisi che potrebbero, o avrebbero potuto travolgerlo, dal ’35 alla fine del XX° Secolo.
Allo stesso modo appare chiaro che la verità ultima su questi fatti, una volta scomparso l’ottimo Loris Capovilla, rimarrà ben custodita unicamente dalla tradizionale riservatezza propria della Societas Jesus. Sarà questo che Papa Bergoglio ha voluto rappresentare quando ha motivato l’elevazione agli altari di Angelo Roncalli con il suo essere “in profumo di Santità” ?
Anche questa volta non è dato sapere.
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