Intanto, grazie davvero per avermi concesso quest’intervista. So che gli impegni sono davvero molti – fortunatamente! – quindi, grazie ancora di aver trovato il tempo per rispondere alle mie domande.
Cominciamo subito con le domande.
1) Non iniziamo col passato, ma con il presente: Povia – l’artista – potrebbe sembrare un personaggio provocatorio, ma la mia impressione è che dietro ad ogni commento ci sia un ragionamento, anche se momentaneo, su spaccati della realtà. E’ proprio così? C’è qualcosa che il mondo non vuole vedere e che qualcuno ha il dovere di far notare, per aprire gli occhi a chi decide di tenerli chiusi?
Oggi parlare di argomenti che vanno oltre l’amore, è come se fosse diventato un tabù o una provocazione ma in sostanza per me significa stimolare le persone o meglio le menti aperte ad una democrazia partecipativa che purtroppo non esiste più. Oggi la maggior parte di noi vive nell’apatia e questa cosa spiana la strada al potere, dandogli modo di distruggere stati e nazioni soprattutto a livello culturale.
2) Parliamo di “Radio Povia”: com’è nata e che cosa vuole trasmettere, come messaggio principale?
Il messaggio principale è la “calma” visto che tutto il giorno siamo agitati. Non è una radio vera, trasmetto un’oretta e quando ho tempo, concerti permettendo. E’ per ora l’unica vera radio libera, veramente.
3) Lei scrive un blog molto fitto e seguito sul suo sito. Ha mai pensato di riunire tutte le sue riflessioni in un libro?
Me lo chiedono molte persone, bé sarebbe una buona idea, magari un giorno chissà, troverà un editore interessato a divulgare questi pensieri anche se il mio blog è già un libro. ;-D
4) Che cosa rappresenta, la musica, nella sua vita? E’ ciò che vuole continuare a fare o si muoverà verso altre forme d’arte, visto che i linguaggi che utilizza nelle sue performances e nei suoi video sono variegati?
La musica è lo strumento per mostrare la mia rabbia, il mio disagio, la mia solitudine, la mia allegria, la mia ironia, le mie denunce ma sempre usando il buon senso. Mi piace usare un linguaggio semplice ma non semplicistico.
5) Perché il prezzo da pagare, quando si esprime la propria opinione, è sempre così alto, secondo lei? Non solo nel mondo artistico, ovviamente, ma nella società.
Siamo sotto una dittatura culturale travestita da democrazia per polli allevati e fino a quando la maggioranza sarà silenziosa, le grandi elites riusciranno facilmente a chiudere la bocca a chiunque. La maggioranza sa bene che le cose non vanno come dovrebbero andare ma tutti purtroppo abbiamo qualcosa da perdere e quindi non ci esponiamo. Io lo faccio perchè è più forte di me.
6) Partendo dal successo passato che le ha dato la popolarità, com’è maturata la sua vena artistica? C’è un filo conduttore che lega ogni sua scelta musicale?
Il mio stile è non avere uno stile e questo non mi vincola ad un genere particolare. Per questo posso parlare di tutto e nel modo in cui voglio. L’evoluzione fa parte della crescita di ognuno di noi e io cerco sempre di dare messaggi di speranza.
7) Le scrivo tre parole in una: “NuovoContrordineMondiale”. E lascio a lei la libertà di spiegare ciò che questa parola significhi davvero.
Questo è un nuovo disco che sto preparando e che uscirà agli inizi del 2015. E’ un disco autoprodotto e autodistribuito tramite posta. Si può ordinare solo scrivendo a questa mail: disco@povia.net , ci saranno 15 tracce e ci saranno tematiche anche forti. E’ un disco per chi “cerca” perchè solo chi cerca è vivo.
8) Cos’è rimasto, in lei, del “bambino che fa: oohh”?
Io per fortuna e purtroppo… sono ancora un bambino…
9) C’è qualcosa che vuole aggiungere e di cui non abbiamo parlato?
No, abbiamo parlato di tutto e anzi, ringrazio io voi per domande mirate ma nello stesso tempo spontanee e non banali.
10) Quali sono i suoi programmi nell’immediato futuro… ma anche lontani?
Sto facendo una cosa bellissima che si chiama “Scuole in tour con Povia”. Sono incontri con i ragazzi e le ragazze nelle scuole medie e superiori, che hanno lo scopo di sensibilizzare sulle varie tematiche sociali, attraverso le canzoni che scrivo e che ho scritto. L’obiettivo è uno solo: Partecipazione e cioè riuscire a portare i ragazzi ad esprimersi, anche con dibattito, discussione o dissenso. Questo accade già e questo è il paese che io sogno. Un paese che si esprime e che non sia apatico. Il tutto finisce sempre con delle grandi strette di mano, culturali, umane e morali. Tutto con grande rispetto. Nel mese di febbraio ho fatto 10 scuole nella zona di Pescara. Quest’estate invece da aprile partirà il Siamo Italiani Tour 2014, una grande festa rock, a favore dell’Italia e degli italiani in un momento in cui l’Italia non sta andando bene e sempre più italiani sono alla canna del gas. Poi c’è un progetto cantautorale nei teatri da ottobre in poi… ci sto lavorando…
Grazie mille e un grosso “in bocca al lupo” per tutto!
Paola Elena Ferri