USA: sterilizzazione per ridurre la popolazione?

Sterilizzazione 1.1Pandemie fittizie, leggi sulla vaccinazione coatta. Non è che la preparazione alla sterilizzazione totale della popolazione “superflua” della Terra. Nel 1989 è stato desecretato il Memorandum-200, compilato nel 1974 da Henry Kissinger, consigliere per la sicurezza nazionale degli USA. Il suo tema era la crescita della popolazione nel mondo e le sue conseguenze per la sicurezza degli USA e i loro interessi all’estero.
Proponendo le misure per una notevole riduzione della popolazione Kissinger ha scritto:
Il mondo dipende sempre di più e di più dalle forniture minerarie dai paesi in via di sviluppo, e se un rapido accrescimento della popolazione disturba le loro prospettive dello sviluppo economico e del progresso sociale, l’instabilità che ne consegue può minare le condizioni per la produzione allargata e per il sostegno di un flusso ininterrotto di tali risorse.”
Per accelerare al massimo l’avanzamento verso la stabilità della popolazione si proponeva di prestare attenzione ai tredici paesi in via di sviluppo delle aree più ricche di risorse del pianeta: India, Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Messico, Indonesia, Brasile, Filippine, Thailandia, Egitto, Turchia, Etiopia e Colombia.
Il Memorandum-200 proponeva una drastica riduzione della popolazione di questi paesi ciò che permetterebbe agli USA di sfruttare le loro risorse minerarie.
Il piano segreto di Kissinger è stato immediatamente messo in pratica. La sterilizzazione è diventata il mezzo più popolare di contraccezione nell’America Latina durante il periodo degli anni 1980 – 1990.
All’inizio degli anni ’90 il Ministero della Sanità brasiliano ha avviato l’inchiesta al riguardo delle informazioni sulla sterilizzazione di massa delle donne brasiliane.
E’ stato accertato che circa il 44% di tutte le donne brasiliane in età compresa tra 14 e 55 anni sono state regolarmente sottoposte a sterilizzazione.
La sterilizzazione è stata praticata da diverse organizzazioni e agenzie, delle quali soltanto poche erano brasiliane. International Planned Parenthood Federation, l’americano Pathfinder Fund, The Association for Voluntary Surgical Contraception — tutte operavano sotto l’egide dell’americana United States Agency for International Development (USAID) del Dipartimento di Stato degli USA.
Entro il 1989 il governo brasiliano, inizialmente convinto sostenitore di questo programma, motivato dalla lotta alla povertà, ha dichiarato alla USAID che i programmi della sterilizzazione sono diventati “eccessivi e inutili”.
Secondo alcune informazioni, nel loro ambito sono state sterilizzate quasi il 90% di tutte le donne brasiliane con le radici africane.
Secondo i dati forniti dalla commissione governativa per i diritti dell’uomo del Perù, dal 1995 al 2000 la sterilizzazione di massa è stata condotta nelle aree più povere del Perù, e il motivo pure è stato il superamento della miseria.
In qualche anno sono stati sterilizzati oltre 300 mila donne e circa 24 mila uomini.
I vantaggi della sterilizzazione sono stati pubblicizzati con volantini, poster e annunci radio, nei quali alle peruane sono stati promessi “felicità e benessere”. La politica delle sterilizzazione di massa ha portato a una crisi demografica in alcune aree del Peru e, di conseguenza, alla recessione economica.
Secondo i dati in possesso dei difensori dei diritti dell’uomo, negli anni ’90 del secolo scorso centinaia di donne e uomini dei più poveri strati della popolazione sono stati sterilizzati contro la loro volontà.

Inizialmente la campagna per la sterilizzazione di massa nel Peru è stata generosamente finanziata dagli americani (USAID), ma dopo la pubblicazione nel 1998 sui principali quotidiani americani dei materiali sulle sterilizzazioni coatte nel Perù il suo finanziamento dai fondi statali degli USA è stato interrotto.
Dal 2011 in Ruanda è partita una campagna di sterilizzazione su vasta scala che coinvolgeva 700 mila uomini.

Il programma copre il periodo di 3 anni ed è completamente finanziata da USAID.

La campagna certamente è volontaria e, tuttavia, “ogni qualvolta la campagna di sterilizzazione si svolge su una vasta scala ciò inevitabilmente porta alla coercizione”, ha fatto notare il presidente dell’Istituto americano degli studi della popolazione Steven Mosher.

Quest’ultimo ritiene che “le conseguenze per la vita della famiglia e per lo sviluppo dell’economia del Ruanda saranno assai sensibili” e che questo è “il miglior mezzo” per prevenire AIDS. Nello stesso tempo Mosher ha però dimenticato che le leggi degli USA vietano il finanziamento degli aborti o delle sterilizzazione coatti.
Sono soltanto dei singoli esempi di ciò che sta accadendo alla popolazione in diversi paesi del mondo.

Non è un segreto per nessuno che in tutti i secoli nella guerra per le risorse qualunque mezzo poteva essere riconosciuto ammissibile, sopratutto se il rapido accrescimento della popolazione, come ritiene il signor Kissinger, disturba le prospettive dello sviluppo economico dei paesi sviluppati.

Tuttavia bisogna ricordare che la sterilizzazione coatta è riconosciuta come crimine contro l’umanità se applicata su vasta scala e sistematicamente. Ed è soggetta alla giurisdizione del Tribunale Penale Internazionale.

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