O mistero d’a munnezza (il mistero della spazzatura)

spazzaturaPer 20 e passa anni, dichiarazioni dei vari pentiti di camorra, la Campania ed il basso Lazio sono state le mete di vere e proprie carovane di camion che sversavano, nei terreni, ogni nefandezza…dai fanghi dell’Acna di Cengio, alle ceneri dell’Ilva di Taranto, ai mille e più rifiuti tossici, radioattivi e velenosi che tutte le aziende italiche, e non, smaltivano, tramite camorra.
Mai a nessun organo di Stato è mai sorto il dubbio di che fine facessero questi rifiuti, mai nessun camion, delle decine di migliaia transitati per lo stivale, è stato fermato né controllato, mai nessun politico, a cominciare dal signor Napolitano, ai tempi delle rivelazioni di Schiavone, ha mai pensato di migliorare i controlli, di far seguire l’itinerario di quei rifiuti tossici, di impedire che su quei terreni si costruisse, si coltivasse, che la gente morisse.
20 anni di silenzi, di interventi zero, di smentite, di vere e proprie offese nei confronti di quelle popolazioni che denunciavano il massacro…e che venivano accusate di avere “stili di vita” nocivi. Nessuna bonifica sarà mai possibile, dichiara il pentito Vassallo, e conferma il commissario De Biase al quale sono state affidate le indagini sull’area vasta di Giugliano e sui laghetti di Castelvolturno.
Milioni di tonnellate sotterrate in quei terreni, in un area ben più vasta di quella individuata dal governo, che ritiene, forse perché incapace ad intervenire, che solo il 2% di quelle zone siano inquinate…ancora mentendo sulla morte dei bambini, di intere popolazioni condannate dalle incapacità, dalle collusioni, dall’arroganza, dall’inefficienza di chi viene pagato, in primis, per difendere e salvaguardare la salute e la vita dei cittadini.
Al danno, ormai forse irreversibile, se non con una vera e propria rivoluzione di popolo che costringa i quattro cialtroni politici ad affrontare con serietà e in toto il dramma, si aggiunge la beffa che arriva dai quotidiani in questi giorni.
Benché in Campania, dopo l’emergenza rifiuti nazionalmente conosciuta, non sia cambiato un bel fico secco, a cominciare da una raccolta differenziata mai partita, ora si pensa di inviare anche i rifiuti che Roma non riesce più a smaltire, viste le vicissitudini del suo re delle discariche, Cerroni, ora finito in manette per reati simili a quelli che hanno visto i gestori delle discariche campane finire sotto processo…mentre lo Stato dormiva.
A questo punto sorge il dubbio allo scrivente…ma se fino all’altro ieri la Campania non era in grado di smaltire i propri rifiuti ed era costretta ad inviarne grossa parte in tutt’Italia, accompagnata da insulti razzisti e da vere e proprie manifestazioni anti-campano…come mai oggi, quando ancora i roghi tossici non riescono ad essere fermati da quell’esercito promesso e mai arrivato, e se arrivato inutile e solo dispendioso, quando ancora la periferia napoletana è costellata da vere e proprie montagne di sacchetti, è invece in grado, secondo questo Stato, secondo questo governo, di smaltire i propri ed anche quelli altrui?
All’incompetenza arrogante, all’incapacità diffusa, all’ignoranza becera dei nostri rappresentanti istituzionali la dovuta risposta!

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