Epidemia di Ebola una manna dal cielo per il business di Big Pharma?
Epidemia di Ebola una manna dal cielo per il business di Big Pharma? – Big Pharma è da sempre nel centro del mirino per i presunti affari loschi che arricchirebbero le loro casse a discapito dei poveri malati. L’accusa? Quella di diffondendere malattie ed epidemie per commercializzare i loro prodotti. Vale anche per il virus Ebola? Leggenda metropolitane o realtà?
Fino a pochi anni gli scienziati erano convinti che non esistesse nessuna cura contro l’Ebola, fino a quando nel 2012 una ricerca della Us Army Medical Research Institute of Infectious Diseases è riuscita a dimostrare il contrario, attraverso una combinazione di anticorpi.
Il sito web The Scripps Research Institute, una delle più grandi organizzazioni di ricerca nel mondo, ha lanciato un messaggio molto chiaro e forte, a sostegno anche di quei poveri cristiani uccisi dopo aver testato su di loro farmaci contro l’Ebola mai verificati sugli esseri umani. Qui sotto è possibile verificare l’elenco delle persone impegnate nel Consorzio guidato della Scripps Research Institute.
Cosa ci nascondono i media?
I media ci fanno “ingoiare” migliaia di informazioni “fasulle”, facendoci credere a fatti non veri. Vi proponiamo un elenco di alcuni passaggi fondamentali nascosti dai media.
- Nel 2012 la ricerca della Us Army Medical Research Institute of Infectious Diseases ha dimostrato che attraverso una combinazione di anticorpi il virus può essere stoppato.
- Nel mese di gennaio 2014 ha inizio la fase 1 delle sperimentazioni cliniche della Temkira Pharmaceuticals Corporation che dosa un suo prodotto contro l’Ebola sull’essere umano per la prima volta.
- La scheda Oms n.103 aggiornata a marzo 2014 riporta al secondo capoverso della voce “Signs and Symptoms”. Virus Ebola è stato isolato, 61 giorni dopo l’insorgenza della malattia, dallo sperma di un uomo che è stato infettato in un laboratorio“. Dunque stiamo parlando di un azione dannosa.
- Il consorzio farmaceutico guidato da Scripps Research Institute. A marzo 2014, ottiene un finanziamento premio di 28 milioni di dollari dal NIH ( National Institute of Health ) per trovare e proporre il miglior trattamento di virus Ebola. Di questo consorzio fa parte la Mapp Biopharmaceutical, impegnata da un paio di anni nella ricerca scientifica sul virus.
- La Tulane University, che svolge attività di ricerca in Sierra Leone sulle armi biologiche anch’essa per conto della Us Navy Medical, è un’altra Università presente sul luogo del delitto.
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La Tulane University sul proprio sito scrive questo: “We’re working on vaccines and medicines for Ebola and other hemorrhagic fevers” ….. “The solutions are coming.”. Ovvero: “stiamo lavorando sui vaccini e sui farmaci per l’Ebola ed altre febbri emorragiche…le soluzioni stanno arrivando”.
- Anche la GlaxoSmithKline del Regno Unito è coinvolta nella ricerca sul vaccino Ebola, in Sierra Leone, attraverso la controllata società svizzera Okairos, acquistata nel 2013, giusto in tempo per l’epidemia Ebola, che collabora a sua volta con il Vaccine Research Centre dei National Institutes of Health [NIH] degli Stati Uniti;
- I farmaci di sintesi vegetale, negli ultimi dieci anni, hanno generato un sacco di chiacchiere ma hanno avuto poco effetto sulla produzione commerciale, con alcuni successi isolati di farmaci della Pfizer e della Protalix Biotherapeutics approvati dalla FDA nel 2012. L’approccio è stato nuovamente portatoalla ribalta proprio questa settimana, quando un farmaco prodotto dalla pianta del tabacco è stato utilizzato per il trattamento di due persone che avevano contratto virus Ebola. KentuckyBioprocessing, una unità del gigante del tabacco Reynolds American, ha prodotto il farmaco che è stato sviluppato da Mapp Biopharmaceutical.
Il processo di produzione è simile ai passaggi per altri farmaci vegetali: i laboratoristi infettano le piante di tabacco con un virus che include il codice genetico; dopo che le piante sono infettate dal virus cominciano a produrre gli anticorpi dai quali saràestratto il principio attivo.
Così è stato prodotto ZMapp, il siero miracoloso che contrasta Ebola, iniettato ai due medici statunitensi che hanno contratto virus Ebola sul luogo dell’epidemia in Africa. Piccolo particolare: anche in questo caso gli effetti del farmaco non sono mai stati valutati sull’essere umano.
Inoltre i centri statunitensi per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione (CDC) hanno emesso un’allerta di livello alto per il virus Ebola in Africa Occidentale.
Una pandemia sarebbe musica per le orecchie per la Big Pharma, con la richiesta di sieri e vaccini da tutto il mondo. Insomma un bel business sulla nostra pelle.
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