La Russia taglia il gas anche all’Austria

Inverno senza gasDopo la Polonia anche l’Austria e la Slovacchia hanno constatato cali del volume del gas proveniene dalla Russia. La settimana scorsa il monopolio del gas polacco PGNiG aveva indicato che la compagnia russa Gazprom aveva ridotto del 20% i flussi di gas consegnati lunedì e del 24% quelli consegnati martedì.
In Austria, l’operatore energetico E-Control afferma che l’11 settembre la fornitura di gas è stata ridotta del 15%.
In Slovacchia la riduzione è del 10%. Gazprom non ha rilasciato commenti e al momento non si può dire con certezza se si tratti di cali dovuti a motivi tecnici o politici. Secondo politici austriaci e polacchi, le motivazioni di Gazprom sono politiche.
Secondo loro il presidente russo Putin usa le forniture di gas verso i paesi dell’Europa centrale e orientale come un mezzo di pressione. In particolare, le consegne di gas russo all’Ucraina sono state sospese da giugno, a causa del conflitto regionale con i separatisti pro-russi nell’est del paese e una serie di fatture non pagate.
Per compensare il gas che non riceve più dalla Russia, l’Ucraina ha cercato rifornimenti fra i paesi dell’UE, facendosi anche consegnare parte del gas russo acquistato dalla Polonia, dall’Ungheria e dalla Slovacchia. Una manovra contro la quale Gazprom ha protestato, qualificandola di “meccanismo semi-fraudolento” e minacciando di ridurre i volumi di gas forniti a questi tre paesi.
Quando ha constatato che dalla Russia stava ricevendo meno gas del previsto, la Polonia ha interrotto le consegne all’Ucraina.
La Commissione europea ha invitato per settimana prossima a Berlino i ministri russi e ucraini dell’energia, per un incontro atto a risolvere la questione. La Russia non ha ancora accettato di partecipare.

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