La “Festa della Donna”: non solo una tradizione

Festa della donnaL’8 marzo di ogni anno, ricorre la Giornata Internazionale della Donna da tutti oggi chiamata semplicemente “La festa della Donna”.
In questa giornata si ricordano le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, conquiste ottenute a fatica con lotte e manifestazioni nei secoli passati.
Già nel 200 A.C. le donne dell’antica Roma reclamarono i loro diritti quando fu votata una legge che vietava loro di passeggiare in carrozza, indossare abiti multicolori e possedere più di un’oncia d’oro.
Le donne romane fin da allora si riunirono in una protesta di piazza subito però sedata grazie alla forte opposizione di Catone che sosteneva che gli uomini non dovessero farsi calpestare dalle donne.
Anche nel Medioevo la donna era riconosciuta inferiore rispetto agli uomini.
Nel rinascimento poi, ci furono finalmente, le prime donne che riuscirono ad ottenere un elevato grado di istruzione e ad affermarsi in vari campi: arte, politica, letteratura; ma furono solo un eccezione.
I primi movimenti per l’uguaglianza delle donne, nacquero in Francia durante la Rivoluzione Francese (1789), in questo periodo, il movimento per il riconoscimento del diritto di voto alle donne, presentò formale richiesta all’Assemblea rivoluzionaria.
Olympe de Gouges, pubblicò anche un romanzo “Le prince philosophe” dove rivendicava i diritti delle donne ma a causa delle sue forti critiche a Robespierre, venne poi brutalmente ghigliottinata nel 1793.Festa della Donna
In contemporanea con quanto stava avvenendo in Francia, anche in Inghilterra si iniziava a combattere per i diritti delle donne che fino ad allora erano considerate esclusivamente responsabili del focolaio domestico e della casa e completamente sottomesse all’uomo.
In Inghilterra, vennero pubblicati libri a sostegno dei diritti delle donne e iniziarono a formarsi i primi comitati femminili, fino alla riforma del 1832 e della successiva legge del 1835 che permise finalmente alle donne Inglesi di votare limitatamente alle sole elezioni locali.
In america nel frattempo, nel 1869, nello stato del Wyoming venne riconosciuto il diritto al voto delle donne.
Nel 1872, in Inghilterra, venne istituito il movimento delle suffragette, movimento che chiedeva il diritto di voto a livello nazionale per tutte le donne.
Nel 1897, venne fondata la Società Nazionale per il suffragio femminile (National Union of Women’s Suffrage), la fondatrice, Millicent Fawcett cercò anche di fare aderire al movimento gli uomini ma con scarsi risultati.
Nel frattempo la rivoluzione industriale in Inghilterra, cambiò via via radicalmente la vita delle donne.
Fino al 1903, in cui Emmeline Pankhurst fondò l’Unione sociale e politica delle donne (Women’s Social and Political Union), movimento le cui intenzioni erano di fare avere il diritto di voto alle donne.
Le donne iniziarono a fare manifestazioni di protesta, che spesso sfociavano anche in atti di rabbia (davano fuoco alle cassette delle poste, rompevano le vetrine dei negozi). Molte furono imprigionate e Marion Dunlop, fu la prima ad adottare come forma di protesta in carcere lo sciopero della fame. Festa della donna Finalmente nel 1918 le donne inglesi ottennero il diritto al voto.
In concomitanza con le lotte inglesi, anche in quasi tutti i paesi d’Europa e non solo, le donne lottavano in quel periodo, per il riconoscimento dei loro diritti. Negli Stati uniti le donne dell’epoca, lottavano in modo più pacato e pacifico: fiaccolate, manifestazioni, parate cortei era alla base della loro lotta.
Tuttavia, l’8 marzo è riconosciuto festa della donna proprio per un terribile fatto accaduto proprio negli Stati Uniti l’8 marzo 1908 quando in un terribile incendio in un’industria tessile di New York morirono 129 operaie che erano riunite all’interno della fabbrica per uno sciopero.
In Italia con l’avvento della prima Guerra Mondiale, le donne dovettero sostituire gli uomini, partiti per il fronte, in molte attività e ottennero così i primi successi assumendo ruoli chiave nella società e nel 1923, ottennero anche il diritto di voto alle elezioni amministrative ma tale diritto non fu applicato a causa della riforma fascista degli enti locali. Solo nel 1945 fu sancito in Italia il suffragio Universale garantendo così il diritto di voto anche alle donne.
Ancora oggi, non dimentichiamoci però che, in molti paesi, le donne sono ancora sottomesse al volere maschile e devono ancora lottare per avere i loro diritti.
Spendiamo qualche riga anche per spiegare come mai fiore simbolo di questa festa è proprio la mimosa.
Secondo la leggende metropolitane si dice che, nei pressi della fabbrica di New York dove morirono nell’incendio le 129 donne scioperanti, cresceva un albero di mimosa.
In Italia invece la scelta della mimosa è in realtà da attribuirsi ad un associazione di donne (l’Unione delle Donne Italiane) che, dopo la Guerra Mondiale decise di affiancare un fiore alla festa delle donna per festeggiarne la ricorrenza. I fiori proposti oltre alla mimosa furono anemoni e garofani. La scelta venne messa ai voti dalle appartenenti all’associazione e la spunto la mimosa, fiore molto forte e resistente, che fiorisce nei primi giorni di marzo, che ha un profumo intenso ed è accessibile alle tasche di tutti perché poco costoso.

Sabrina Stoppa

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