Giulia Sarti da Giletti: infotainment e spettacolarizzazione
Giulia Sarti, la deputata del Movimento 5 Stelle, ospite a “L’arena” di Giletti, dopo la messa in onda di un servizio sul “Dudù Act” fa notare che il paese deve affrontare gravi problemi mentre la televisione scherza sui cani, problemi come il “voto di scambio” riguardo a cui tra breve si voterà la legge in parlamento.
Giulia Sarti evidenzia in questo intervento l’infotainment che caratterizza tanti programmi di informazione che ormai fanno anche varietà e intrattenimento.
Giletti aggiunge anche che “la tv è fatta di tante emozioni diverse”.
Questa frase di Giletti è una testimonianza emblematica di come tanti programmi di informazione come “L’arena” siano soliti spettacolarizzare la notizia oltre ai drammi sociali e ai problemi del paese.
Quindi programmi di informazione che assumono le caratteristiche del varietà e a volte succede anche il contrario ossia varietà che talvolta fanno anche informazione come succede nel programma “Crozza nel paese delle meraviglie”.
Perciò spettacolarizzazione della notizia, infotainment, informazione e varietà che si uniscono in un mix “mistificante”.
Ebbene questa è la televisione della società postmoderna, una televisione in cui tutto fa spettacolo, in cui tutto può essere venduto e mercificato, una televisione che funziona da contenitore per il tutto e il contrario di tutto, una televisione che facendo informazione e intrattenimento allo stesso tempo svuota le notizie dei loro contenuti per renderli come oggetti patinati da vendere al pubblico in un’ottima operazione di marketing e comunicazione.
E come la televisione anche la politica vende e comunica il tutto e il contrario di tutto in un era postideologica in cui non c’è più destra, sinistra e centro ma solo un immenso discorso senza forma e punti fermi, un discorso postmoderno e postideologico basato sulla concretezza, sul predominio dell’immagine e dell’apparire, un discorso e un messaggio postideologico svuotato dei significati e adatto per essere venduto, commercializzato ed essere allo stesso tempo strumento per la “distrazione di massa”.
Inoltre la frase già citata di Giletti “la tv è fatta di tante emozioni diverse” ci rende anche conto del fatto che la televisione usa tecniche e strategie di comunicazione ben architettate per “emozionare” l’ascoltatore, per coinvolgerlo, per dare “sensazioni forti” etc.
Una televisione che quindi tende ad emozionare anche con il dare le notizie!?
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