Definirla intervista è un eufemismo. Le interviste le fanno i Giornalisti (con la G maiuscola) e Fazio non lo è.
E’ lo zerbino del regime, come già dimostrato anche in passato (con Monti tanto per dirne una).
fazio napolitanoLa chiacchierata (vogliamo chiamarla così?) soporifera col presidente (p minuscola doverosa) Napolitano è stata, come ogni sua chiacchierata con gli uomini di potere che stanno dissanguando il popolo, molto servile. A noi non interessano tanto le domande fatte, che anche un bimbo di scuola media avrebbe potuto fare e tra l’altro hanno avuto risposte obbrobriose (vedi la risposta sulle elezioni europee e gli euroscettici), ma ci interessano molto di più le domande che non sono state fatte.
Il cagnolino fedele Fazio spazia, da buon cameriere, tra i valori dell’Europa unita, la democrazia (siamo in democrazia?) e lo stato sociale (esiste ancora?) Perché non ha chiesto di quando Napolitano appoggiò l’occupazione sovietica dell’Ungheria nel 1956? Perché non ha chiesto dei rapporti con Monti? Avrebbero potuto parlare magari dei rapporti con la CIA e con lo statista statunitense (criminale e massone) Henry Kissinger. Si sarebbe potuto parlare della sua esperienza massonica iniziata negli ambienti partenopei (già il padre Giovanni ne faceva parte) e delle dichiarazioni dell’ex Gran maestro Giuliano Di Bernardo in “criteri massonici nella scelta di Mario Monti”. Si sarebbe potuto accennare dei suoi rapporti con Licio Gelli. E che dire del Bilderberg?
Oscar Wilde scrisse: “A dare risposte sono capaci tutti, ma a porre le domande giuste ci vuole un genio”.
Da uno zerbino che vi aspettavate?
Osservatorio Globale