Per una Pasqua consapevole e senza agnello
Anche quest’anno migliaia di agnelli sono stati macellati senza pietà in attesa della Pasqua.
L’associazione “Animal Equality” ha realizzato recentemente un documentario in cui vengono mostrate le tremende condizioni di tortura e sofferenza a cui sono sottoposti questi animali.
Secondo la credenza, il sacrificio dell’ agnello (simbolo di Gesù) servirebbe per redimere gli esseri umani dai loro peccati. Ma questa credenza non ha nessun serio fondamento, perlomeno non nel cristianesimo.
Difatti il sacrificio dell’agnello è parte della festa ebraica Pesach, e da lì è stato ripreso dalla Chiesa Cattolica.
I sacrifici animali erano pratica comune nel periodo sopratutto per i seguaci delle religioni pagane e delle tradizioni popolari, e quindi la Chiesa Cattolica per garantire maggior consenso ha ripreso certe tradizioni facendole proprie.
Ma non v’è traccia di giustificazione di tutto questo nel cristianesimo.
Anzi, molti esponenti del primo cristianesimo erano strenuamente vegetariani, in un periodo in cui esserlo era veramente impopolare.
Già Sant’Agostino, nella sua opera “Sulla Morale della Chiesa Cattolica” fece notare che “innumerevoli sono i cristiani che si astengono sia dalla carne sia dal vino” .
San Girolamo disse:
“Fino al diluvio non si conosceva il piacere dei pasti a base di carne ma dopo questo evento ci è stata riempita la bocca di fibre e di secrezioni maleodoranti della carne degli animali […]. Gesù Cristo, che venne quando fu compiuto il tempo, ha collegato la fine con l’inizio. Pertanto ora non ci è più consentito di mangiare la carne degli animali”.
Un brano delle “Omelie Clementine” attribuito a San Pietro afferma “Mangiare carne è innaturale quanto la pagana adorazione dei demoni. Io vivo di pane e olive, ai quali aggiungo solo di rado qualche verdura”.
Alcuni tra i primi ordini religiosi come i Certosini e i Frati Minimi predicavano la totale astinenza da tutti i cibi di grasso, compreso il pesce.
Inoltre secondo gli insegnamenti cristiani qualunque sacrificio animale è proibito, compreso quello dell’agnello.
Il sacrificio dell’agnello ha origine dall’Antico Testamento e simboleggia la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana.
Gesù Cristo venne ucciso proprio il giorno precedente la Pasqua ebraica, dove per tradizione viene immolato l’agnello, e da lì la ripresa di questa pratica che però effettivamente nel cristianesimo non ha nessuna base.
Secondo il Nuovo Testamento l’agnello simboleggia Gesù Cristo, che per chi crede si è già sacrificato una volta per l’umanità, e che non avrebbe bisogno di ulteriori sacrifici tanto meno in suo nome, ma solo che il suo messaggio sia ascoltato.
Per chi crede e non, una vera Pasqua cristiana e consapevole dovrebbe essere celebrata senza spargimento alcuno di sangue.
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