Tutto si mescola nella rete e diventa “verità”
La rete – Internet, pc, tablet, smart tv e smartphone, tutto questo ha reso possibile la diffusione della “tecnoutopia”.
Una tecnoutopia in cui c’è più libertà, più democrazia, più emancipazione o almeno sembra così…Un mondo nuovo con nuove possibilità, nuove capacità e con un diversi modi di interagire con la realtà e con il cyberspazio. Un mondo dove si sono ridotte le distanze e sono aumentate le velocità, un mondo dove sembra tutto possibile in un delirio di onnipotenza che ha il sapore della follia più atroce.
Il mondo della tecnoutopia rappresenta tra l’altro una sovrastruttura ideologica della società postmoderna e postideologica: il postmoderno forse ci sta conducendo ad un allucinazione perversa e collettiva, un immaginario collettivo dove plurime verità si sostituiscono le une alle altre in un immenso mare di informazioni, nozioni, immagini, icone, segni.
E’ molto evidente la trasformazione dei mezzi di comunicazione in spettacoli di consumo per la massa, massa soggetta a fenomeni come la desertificazione culturale, l’appiattimento sociale e la massificazione, spettacoli di consumo in cui l’informazione diventa varietà e la varietà diventa informazione, spettacoli di consumo in cui l’informazione diventa talvolta intrattenimento o addirittura panzana o fandonia all’ennesima potenza, spettacoli di consumo in cui viene celebrato il mito contemporaneo dell’informazione, il mito dell’informazione a tutti i costi, un’informazione commercializzata, mercificata, venduta al miglior offerente.
Nelle rete c’è manipolazione dell’informazione, c’è censura, c’è silenzio mediatico, ci sono gogne mediatiche e killeraggio mediatico, ci sono panzane colossali, c’è esoterismo, mistero, sensazionalismo, spettacolarizzazione: un mondo strano dove tutto sembra possibile, dove non c’è limite a quello che si può dire sia dal punto di vista dei contenuti che delle forme dei contenuti stessi.
L’immaginario collettivo riflette anche lo spirito del tempo, uno spirito folle ed eccessivo, uno spirito barocco lussuoso e malato allo stesso tempo, uno spirito frammentato, alienato, inconsapevole, megalomane….
Cybercultura, cultura di massa, idiozie assurde, tutto si mescola nella rete e diventa “verità”…..
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