Germania vs Brasile: via al progetto di un Internet “libero”

0,,17188627_303,00Quando il presidente Dilma Rousseff ha firmato un accordo del Brasile ‘Marco Civil da Internet‘, una nuova legge completa che salvaguarda i diritti digitali dei cittadini su più fronti chiave, questo fatto si è visto come il risultato di un ampio processo partecipativo, che ha segnato la decisiva uscita del Brasile da una scena globale digitale obsoleta.
Questo è stato uno sviluppo molto importante, che ha molto sorpreso numerose potenze internazionali, in virtù del fatto che il Brasile, a settembre dell’anno scorso, non si era allineato chiaramente con quei paesi che spingevano per avere un Internet aperto e libero.
La Germania vorrebbe capitalizzare questo evento per intensificare la collaborazione tra i due paesi paesi, sulla politica di Internet, a livello mondiale. Verrà quindi istituzionalizzato un laboratorio brasiliano-tedesco a San Paolo. I leader dei sue paesi, Angela Merkel e Dilma Rousseff, erano visibilmente infastidite dalle rivelazioni di essere state spiate dagli Stati Uniti.
La maggior parte dei paesi di elite condividono la convinzione secondo cui sia importante ridurre gli sforzi per una sorveglianza generalizzata del mondo digitale, non da ultimo alla luce della comune esperienza delle dittature, con una forte componente di sorveglianza in entrambi i paesi. Entrambi i governi professano di tendere verso la riconquista di una “sovranità tecnologica“: l’iniziativa professata ha fatto si che in Europa venissero fatti passare nuovi cavi, in fibra ottica sottomarini, tra il Brasile e l’Europa, in moda che il traffico Internet possa ignorare gli Stati Uniti e il Regno Unito.
Le imprese, in entrambi i paesi, sono preoccupate per il sottile legame tra spionaggio e sorveglianza industriale. imagesEntrambe le potenze sono i luoghi preferiti da molti giornalisti attivisti perché, proprio lì, possono parlare dell’abuso dei diritti umani in ambito digitale. E sia Brasile che Germania sono leader in due diverse parti del mondo: la Germania, in occidente, come potere centrale e il Brasile come grande potenza del Sud del mondo.
Dopo le rivelazioni di Snowden, il governo statunitense ha perso ogni credibilità su questa materia. E’ stato poi straordinario vedere come propria la Svezia abbia partecipato attivamente nelle attività di sorveglianza, insieme con gli Stati Uniti e il Regno Unito, impedendo di esprimere un sostegno alla libertà digitale a pieno titolo.
IL ministro degli Esteri svedese Carl Bildt vuole fare credere al mondo che il discorso sulle “questioni di sorveglianza non sono in alcun modo collegate alle questioni di governance di Internet.” Il governo indiano, per esempio, non vuole in nessun modo che Internet sia libero e non controllato dallo stato. E così altri paesi autoritari come la Cina, la Russia e l’Iran, dove l’uso di Internet è utilizzato come uno strumento per controllare i propri cittadini.
Al fine di invertire la tendenza, sono state portate avanti queste due conferenze di governance riguardo le problematiche della liberalizzazione assoluta di Internet: ma i forum sulla Governance di Internet non sono sufficienti. Ciò che serve sono azioni concrete su questioni fondamentali. Brasile e Germania devono, prima di tutto, dare l’esempio in casa.
Sulla neutralità della rete, la Germania dovrebbe seguire il modello brasiliano e spingere per sancire questo principio al livello dell’Unione, tanto per dirne una, il primo voto del Parlamento europeo sul pacchetto telecomunicazioni. La Germania dovrebbe anche creare un bel pacchetto completo sul concetto di privacy informatica, sempre a livello dell’UE.
downloadSulle misure per la “sovranità tecnologica”, Brasile e Germania dovrebbero impegnarsi solo nelle politiche nazionali, dove le prove suggeriscono un beneficio netto per un Internet libero, aperto e sicuro in generale. Qualora entrambi i paesi introducano migliori controlli delle attività dei servizi di informazione, comprese le protezioni dei diritti dei non-cittadini. L’attuale sistema di controllo parlamentare, in particolare quello della Germania, è del tutto inadeguato. Entrambi i paesi dovrebbero adottare anche severi controlli sull’esportazione di tecnologie di sorveglianza verso i paesi terzi.
Ampliare questa coalizione per riuscire ad ottenere un internet libero, aperto e sicuro sarà una battaglia in salita per le due potenze, date le molteplici tentazioni e pulsioni autoritarie. Non sarà semplice richiedere la cooperazione dei governi della società civile.
Le fondazioni dovrebbe investire in un forte sostegno della partnership fra queste due potenze. Allo stesso tempo, i vertici, sono un punto d’incontro essenziali. Al momento, non è chiaro se il Cancelliere Merkel e il presidente Rousseff, abbiano il coraggio di perseguire l’interesse e questa pianificazione, in assenza della pressione pubblica o dei guadagni alle urne.

Anthea Favoriti

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