Da Cicciolina a Paola Bacchiddu passando per Sara Tommasi
Nel 1992 c’era il Partito dell’amore che candidò Ilona Staller, in arte “Cicciolina”, e Moana Pozzi ottenendo scarsi risultati. Cicciolina prese appena 800 voti, Moana dodici mila.
Ecco invece cosa successe quando Sara Tommasi, Luigi Marra e Domenico Scilipoti promossero il “Partito d’Azione per lo sviluppo”: la show girl apparve nuda in strada e davanti ad un bancomat.
Sara inoltre dichiarò: “Appaio nuda perché attraverso la mia visibilità voglio dire che le banche non solo ci hanno lasciato in mutande, ma ce le hanno letteralmente sfilate…“.
E ancora: “Poi non me ne frega niente di mostrarmi e mi diverto. Mi basta essere retribuita. Farei qualsiasi cosa per soldi. Lei sa quanto guadagna un consigliere comunale?”
Infine il caso odierno di Paola Bacchiddu apparsa in bikini per promuovere la Lista Tsipras: Ciao è iniziata la campagna elettorale e io uso qualunque mezzo.
Votate l’Altra Europa con Tsipras”.
Certamente i primi due casi e soprattutto il secondo male si accompagnano al caso di Bacchiddu che provocatoriamente ha lanciato il suo messaggio contro una società dell’immagine e dell’apparire e contro la politica e i media che oscurano i piccoli partiti.
Però i casi presi nel loro insieme dimostrano il degrado morale del nostro paese negli ultimi vent’anni con la suddetta società dell’immagine e dell’apparire e con un berlusconismo che ha plasmato il nostro paese, la nostra società, la nostra politica etc.
Immagine e nudità al servizio della politica, marketing dell’immagine, marketing della sconcezza, esaltazione dell’indecenza, festival dell’oscenità…
Succede tutto questo da anni in Italia con forme e contenuti diversi.
Inoltre assistiamo al leaderismo nella politica e a un degrado dell’Italia in tutti i settori dovuto a mali ancestrali del nostro paese come nepotismo, clientelismo, familismo, raccomandazioni, favoritismi etc.
Nella società dell’immagine e dell’apparire tutto è mercificato, tutto è vendibile in una logica capitalista e neoliberista dello sfruttamento totale.
Allora anche il corpo e il sesso vengono svuotati come il messaggio e il discorso di ogni significato in un’apoteosi della vuotezza.
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