Un buffone a Napoli

RenziFa tappa anche a Napoli lo spettacolo grottesco del premier per caso che, mentre il paese crolla sotto i colpi della politica del suo partito, vede i lavoratori in fila al supermercato per due settimane di fila, l’edilizia rinascere dalle ceneri, sotto le quali gli aumenti della tassazione l’hanno seppellita, il Pil crescere, anche contro i dati ufficiali e mille luci che indicherebbero la famosa uscita dal tunnel…pare siano le stesse viste da Monti e poi da Letta.
Viene proprio nella città che il suo partito, con l’accoppiata vincente Bassolino/Iervolino, ha ridotto a fanalino di coda dello stivale, ha riempito di spazzatura e fondazioni di vario genere e nessuna utilità, se non quella elettorale, che ha reso lo spreco delle risorse pubbliche il motore di un fallimento totale, macigno che ancora pesa sul bilancio della metropoli.
Verrà accompagnato da una carovana di pullman del partito, che accorrerà da tutta la provincia (fonte Il Mattino), unico modo per riempire una piazza altrimenti non certo accogliente, come dimostrano le immagini della sua ultima venuta a Napoli, in quel di Secondigliano, dove è stato costretto a ritirarsi all’interno dell’ennesima scuola elementare, ormai divenuto simbolo della sua campagna elettorale, ma, come il suo mentore Berlusconi insegna, l’apparenza val più della sostanza…e la strada intrapresa dal toscano non lascia spazio a dubbi…la lezione l’ha ben appresa.
Del resto anche dalla Fiat di Pomigliano arrivano segnali non certo distensivi nei confronti di Renzi. Scrive lo Slai cobas: “Renzi offende l’intelligenza dei lavoratori e pregiudica il futuro occupazionale di tutti” con chiaro riferimento alla legge vergogna, chiamata Jobs act, che rende il lavoro precario a vita e la pensione un diritto nei fatti cancellato, e agli ossequiosi complimenti che quest’ultimo sempre rivolge a quel Marchionne, vera fucina di piani industriali mai realizzati e protagonista, assieme ai sindacati ed ai vari governi delle larghe e meno larghe intese,  del massacro dei diritti di chi lavora e delle speranze di chi permane da anni in cassa integrazione.
Ma lo show deve continuare e non può certo fermarsi a pochi giorni dal fatidico voto europeo, quindi un bel silenziatore sui reali importi Imu e Tasi, in modo che la gente non venga a conoscenza del  bagno di sangue che l’aspetta, un’altra vangata di promesse e di scadenze improrogabili, come l’ormai mitica riforma della legge elettorale, lo spettro del pericolo fascista, che funziona sempre per quei nostalgici di una sinistra che non c’è più ed unico collante ormai rimasto, qualche altra passeggiata in una scuola elementare disastrata e la “volta buona” si avvicina…già proprio la volta buona…che ve ne andate a casa tutti.

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