Collasso sistema monetario e Armageddon per il dollaro

Thedeathofmonei1.1Sistema monetario – Le previsioni di Jim Rickards, autore del best seller “The Death of Money”. “Panico agli acquisti” di oro e “shock della domanda”.
NEW YORK (WSI) – “Imminente collasso del sistema monetario globale” e “imminente Armageddon per il dollaro”. Sono solo alcune delle previsioni catastrofiche contenute nel libro dal titolo più che eloquente, “The Death of Money” (La morte del dollaro), scritto da Jim Rickards, autore di best sellers, esperto di finanza ed ex consigliere generale per l’hedge fund Long Term Capital Management il cui collasso, nel 1998, scosse Wall Street e i mercati globali.
Rickards rilascia un’intervista a meno di due mesi dalla pubblicazione del suo libro, avvenuta ad aprile, in cui sottolinea che il pericolo imminente non è rappresentato semplicemente da una perdita catastrofica di fiducia nella moneta di riserva globale (il dollaro). Il punto è che le macchinazioni della Federal Reserve, in particolare gli acquisti di bond da trilioni di dollari attraverso il programma di quantitative easing, provocheranno alla fine una fuga verso strumenti alternativi alla moneta di carta, distruggendo il sistema bancario “parassita” nel processo.
La domanda di oro e di Bitcoin, a suo avviso, esprime il desiderio di moneta che non sia manipolata da banche centrali. Il libro è il seguito di Currency Wars, pubblicato nel 2011, e prevede un collasso finanziario, sottolineando che l’incognita è rappresentata da quando il fenomeno si presenterà. “Si tratterà di qualcosa che non vedremo arrivare, e che farà crollare il sistema. Gli eventi accadono molto più velocemente di quanto gli investitori prevedano”.
“Quello che accadrà è che l’oro continuerà a riportare una performance incerta e poi, all’improvviso, ci sarà il boom (delle sue quotazioni). Salirà di $100 l’oncia, e il giorno dopo di $200 l’oncia. Tutti, in televisione, diranno che si tratterà di un boom speculativo”. Ma a quel punto gli investitori, assistendo al suo rialzo, diranno. “Meglio avere un po’ di oro..e scopriranno che non potranno averlo perché saranno stati le banche centrale e i fondi sovrani ad acquistarlo”. A quel punto “il tipico investitori cercherà di acquistare monete, ma si troverà davanti al tutto esaurito, e la Zecca americana risponderà: scusate, non facciamo più consegne”. E a quel punto sarà chiaro che si sarà in presenza di “massicce scarsità nell’offerta”.
Sarà allora, con episodi sempre più frequenti di assenza di oro, che la manipolazione dell’oro terminerà. L’impossibilità di mettere le mani sull’oro scatenerà un “panico agli acquisti” o anche quello che alcuni chiamano uno “shock della domanda”.
“Molte delle cose di cui parlo nel libro stanno accadendo più velocemente di quanto mi aspettassi. Gli eventi che pensavo si sarebbero verificati tra il 2015 e il 2016 si stanno già manifestando, in qualche modo. Dunque, alcune di queste catastrofi potrebbero presentarsi prima del previsto”.
Il punto è che “in questo preciso momento, siamo sull’orlo del precipizio. E quando si è vicini al precipizio, non significa che si cadrà subito, ma comunque si finirà con il cadere, per le forze in gioco. Quello che dico ai miei clienti e agli investitori non è che si commetteranno errori e dunque qualcosa di negativo accadrà. Gli errori sono stati già commessi. L’instabilità è già presente nel sistema. Stiamo semplicemente attendendo quell’elemento di catalizzazione, che io chiamo un fiocco di neve che darà il via a una valanga”.
Tra gli avvertimenti di qualcosa che sta per accedere, c’è la Russia che non sta facendo nulla per nascondere l’intenzione di diminuire l’utilizzo del dollaro come valuta di riserva nel commercio internazionale. “Putin ha detto che prevede una zona economica euroasiatica che comprenderà Europa dell’est, Asia centrale e Russia. Il rublo non è assolutamente vicino a essere una valuta di riserva globale, ma potrebbe essere una valuta di riserva regionale”.
La responsabilità dell’imminente collasso? Della Fed, dei suoi errori e del suo desiderio di aiutare i banchieri.
La Fed è costretta a stampare moneta per creare inflazione, al fine di compensare gli effetti deflazionistici di un debito che deriva dalla crisi bancaria e dai prestiti che il governo ha erogato per salvare Wall Street. Ma la lotta tra inflazione e deflazione terminerà sicuramente con la vittoria di una sull’altra. Le forze sono troppo grandi da consentire alla Fed di riuscire a trovare un equilibrio” per sempre.

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