Terminata da poco la pedonalizzazione di piazza Pio XI, la Fondazione Cardinale Federico Borromeo ha svelato alla città di Milano lunedì 26 maggio 2014 l’opera “Leonardo Icon”. L’Architetto Daniel Libeskind ha infatti dedicato al genio di Leonardo da Vinci un monumento che valorizzerà ancora di più una delle aree più importanti di Milano: proprio dove è stata posizionata la statua, dove oggi sorge la Pinacoteca Ambrosiana, si trovava infatti il centro dell’antica Mediolanum. L’opera è un omaggio agli studi di Leonardo, con riferimento particolare a quelli riguardanti la circolarità della terra e le teorie delle ombre contenute nel celebre Codice Atlantico, manoscritto custodito proprio nella Biblioteca Ambrosiana.
All’interno del Codice si trova infatti la pianta della città di Milano disegnata da Leonardo; essa si sovrappone perfettamente nei suoi tratti alla linea delle mura della città e colloca il centro di Milano proprio nella posizione oggi occupata dalla Pinacoteca Ambrosiana, dando ulteriore conferma a quanto alcuni recenti scavi archeologici hanno dimostrato: l’Ambrosiana sorge sul Foro della Milano romana, ovvero esattamente all’incrocio del cardo e del decumano, le due arterie principali attorno a cui si sviluppava l’antica Mediolanum.
Il basamento sul quale sorge l’opera, oltre a riportare i nomi dei suoi ideatori, riproduce fedelmente la mappa di Leonardo appena menzionata. Nel monumento molti sono i richiami alla realtà di Milano e a Leonardo, uno dei suoi cittadini acquisiti più prestigiosi.
Subito a prima vista, netto e deciso è il contrasto tra la modernità dell’opera e la classicità dell’ambiente e dei palazzi che la circondano. Alta circa tre metri e costituita di leghe metalliche, “Leonardo Icon” sarà sicuramente in grado di rilanciare piazza Pio XI attirando la curiosità di cittadini e turisti.
All’inaugurazione erano presenti, oltre all’autore dell’opera, l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, il prefetto dell’Ambrosiana Monsignor Franco Buzzi e il professor Giorgio Ricchebuono, presidente della Fondazione Cardinale Federico Borromeo.
Elisa Giulia Chiesa