Cosa sta succedendo in Iraq?
In questi giorni l’Iraq è preda di un’offensiva da parte del gruppo islamista radicale ISIL, il cui obiettivo è la costruzione di un califfato che comprenda Siria,Iraq e Libano.
Secondo il portavoce dell’Alto commissario delle Nazioni Unite, Rupert Colville, ci sarebbero centinaia di morti e un migliaio di feriti.
Si hanno inoltre notizie di scontri tra i guerriglieri curdi peshmerga e gli stessi islamisti.
Per ora Obama ha dichiarato che non saranno inviate truppe, e si prospetta un’insolita alleanza tra l’Iran e gli USA al fine di combattere l’ISIL.
Intanto, come scritto da Simon Maloy su Salon, il Wall Street Journal e l’area neocons si schierano a favore di una nuova guerra.
Come ha ricordato Ron Paul, l’attuale situazione irachena è in buona parte una conseguenza della politica imperialista portata avanti dagli USA, sia con Bush che con Obama, e dimostra il fallimento dell’interventismo militare.
Come scritto dal giornalista Eric Margolis: “l’invasione dell’Iraq nel 2003, la guerra più stupida nella storia degli Stati Uniti, che è stato sostenuta dal Congresso e dai media, ha prodotto un pasticcio monumentale di complessità da capogiro“.
Difatti la situazione vede gli States schierati contro gli islamisti radicali in Iraq, ma questi stessi sono quelli che ricevono l’appoggio statunitense in Siria e sono in entrambi i casi sostenuti dall’Arabia Saudita e fortemente anti-iraniani, mentre lo stesso governo iracheno attuale è filo-iraniano.
Essenzialmente si può ben dire che l’Iraq grazie ai “liberatori” angloamericani è passato dalla padella alla brace: dal regime di Saddam Hussein a terra di conquista da parte dell’islamismo più radicale.
La stessa cosa è successa in Libia, e sta avvenendo in Siria.
Difatti il nemico principale dell’imperialismo USA in quell’area sono gli stati nazionalisti, antimperialisti e laici (o islamici moderati), visto che non sono vantaggiosi a fini economici e geopolitici, al contrario delle teocrazie assolutiste come l’Arabia Saudita o il Bahrein.
L’islamismo radicale è un’alleato in questo caso, e ciò non è una novità essendo la stessa Al Qaida nata grazie alla CIA negli anni 80.
Come avevo scritto in un articolo del 2011 riguardo gli eventi della primavera araba: “probabilmente l’accordo tra le due parti si basa sul rovesciamento degli Stati laici nel Nord Africa e nel Medio Oriente,sia quelli dei dittatori burattini di Zio Sam, come Ben Alì e Mubarak, sia quelli considerati “antiamericanisti” come la Libia o la Siria e l’instaurazione di governi islamisti, e in cambio tutta una serie di vantaggi per l’Occidente:sia le cadute di governi ostili alle politiche di Washington, dell’UE e di Israele,e sia la conquista di risorse e il controllo di territori ritenuti strategici”.
Visto che la situazione a molti potrebbe sembrare paradossale, bisogna tenere presente che, come ho scritto in un recente articolo: ” il fondamentalismo islamico moderno non è altro che il braccio armato dell’imperialismo “occidentale”, e a sua volta l’imperialismo “occidentale” non è altro che il braccio armato del progetto mondialista che mira alla costruzione di un mondo senza identità né cultura, ma basato solamente sulla dittatura di un’unico mercato (e stato) globale e delle sue “leggi” non scritte”.
Quello che succederà ora molto probabilmente sarà un riavvicinamento momentaneo tra Iran e USA per combattere il fondamentalismo in Iraq (almeno ufficialmente) e in seguito torneranno i “tamburi di guerra” contro lo stesso Iran da parte degli USA, anche se l’obiettivo principale per ora rimane la Siria.
Si può ben dire che tutto questo caos faccia parte di un piano politico e militare già prestabilito, quello relativo al famigerato progetto dei neocons del PNAC, che avevano pianificato delle guerre contro quei paesi che davano fastidio all’egemonia statunitense (tra cui la Libia e la Siria) e più in generale dell’agenda del “Nuovo Ordine Mondiale“, di cui l’imperialismo statunitense è stato uno dei più forti strumenti.
Avanzando un’ipotesi ancora più “complottista” si potrebbe dire che questa situazione può avere molto a che vedere con l’inizio di una nuova guerra mondiale, come descritto a quanto pare in un carteggio tra Albert Pike e Giuseppe Mazzini:
“La Terza Guerra Mondiale dovrà essere fomentata approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti degli Illuminati fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico. La guerra dovrà essere orientata in modo che Islam (mondo arabo e quello musulmano) e sionismo politico (incluso lo Stato d’Israele) si distruggano a vicenda, mentre nello stesso tempo le nazioni rimanenti, una volta di più divise e contrapposte fra loro, saranno in tal frangente forzate a combattersi fra loro fino al completo esaurimento fisico, mentale, spirituale ed economico “.
Staremo a vedere.
Fonte
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