Mc Donald’s: l’emblema dell’imperialismo culturale statunitense e dell’attuale globalizzazione
C’è un noto graffito di Banksy in cui sono raffigurati insieme Ronald Mc Donald, Topolino e un bambino vietnamita vittima dei bombardamenti a napalm.
Forse non c’è nulla di meglio di questo graffito per simboleggiare l’imperialismo culturale statunitense e la globalizzazione attuale, fenomeni che nei mass media ci vengono venduti come gli unici modelli auspicabili e possibili oltre che garanti di progresso e libertà, mentre la realtà è un pò diversa.
Siamo stati abituati a credere che il modello americano sia il migliore, che gli USA siano i paladini della giustizia internazionale e di ogni libertà.
Ma nella realtà la “libertà” tanto propagandata consiste nell’adozione mondiale del sistema consumista, e nel conseguente totalizzante feticismo della merce, considerata come l’unico valore che deve essere posto a fondamento della società.
Ma sono sopratutto la diffusione del cibo e della televisione cosiddetta spazzatura, i maggiori contributi dati dall’imperialismo “culturale” a stelle e strisce all’Europa e al resto del mondo.
Mc Donald’s rappresenta l’emblema di tutto questo.
Società nata nel 1937 da un’idea dei fratelli Richard e Maurice Mc Donald, divenne un’influente corporation dopo l’acquisto da parte di Ray Kroc nel 1955, e da lì a poco divenne quel che conosciamo.
Da molti Mc Donald’s è definito come l’emblema dell’attuale globalizzazione, tanto che per indicare quest’ultima a volte si parla di “Mc Donaldizzazione” della società.
Effettivamente la multinazionale è riuscita ad imporre un’alimentazione e uno stile di vita globale, riuscendo a cancellare tradizioni e specificità locali e garantendo in questo modo un’omologazione alimentare pressoché totale.
Ma al di là di tutta la martellante pubblicità e propaganda con cui, sopratutto da bambini, ci hanno “lavato il cervello”, Mc Donald’s non è altro che una gigantesca corporation dedita solamente al profitto e alla logica di potere e dominio derivato da esso.
Specializzata nello sfruttamento coatto della manodopera (compresa quella minorile), è anche una delle maggiori corporations responsabili dello sfruttamento dell’ambiente.
Come denunciato da Greenpeace, Mc Donald’s sta avendo un ruolo importantissimo nella distruzione della foresta amazzonica, con tutte le conseguenze che si possono avere da ciò.
Inoltre il trattamento riservato agli animali negli allevamenti intensivi risulta del tutto brutale e cinico.
Questi animali vengono trattati come macchine e passano la loro intera esistenza internati in posti angusti e bui.
Qua sotto un video molto interessante a riguardo. (Video 1)
Per quanto riguarda l’alimentazione consiglio la visione del documentario “Super Size Me”, diretto ed interpretato da Morgan Spurlock. (Video 2)
Mc Donald’s è specializzato nello sfruttamento coatto della manodopera del Terzo Mondo e nell’avvenelamento costante dell’Occidente, contribuendo alla diffusione di malattie come l’obesità e il cancro con la diffusione del suo “cibo”, e nell’autoconservazione e perpetuazione del sistema consumista fondato sull’estrema alienazione sociale e sul predominio di quella che viene chiamata “società dell’immagine“.
Mc Donald’s è l’emblema perfetto dell’ americanizzazione che è stata imposta a suon di bombe in Europa e che viene propagandata sempre di più nel mondo intero.
Mc Donald’s è il simbolo perfetto di questa globalizzazione, fondata sulla subordinazione di ogni aspetto della vita alla dittatura del denaro e sulla distruzione di ogni cultura,identità e radice in quanto ostacolo al progetto totalitario e mondialista del Nuovo Ordine Mondiale.
Mc Donald’s è la rappresentazione perfetta di un mondo non più formato da persone, ma da semplici consumatori globali sottoposti alle leggi del mercato e uniti dalla fede nel Dio denaro.
Mc Donald’s, come tutti gli altri prodotti dell’imperialismo culturale statunitense, ci è stato venduto come uno strumento di “libertà”, e sino a poco tempo fa i critici venivano etichettati solamente come “salutisti” o “retrogradi” .
Ma essere contro le scellerate politiche di Mc Donald’s in fin dei conti è solo buon senso.
Fonte