L’olio di oliva che acquistiamo viene ricavato da una melma gialla

Olio di olivaQuesta crema gialla è olio tunisino congelato, arrivato nel porto di Livorno dalla Spagna dopo essere stato miscelato in Portogallo, e destinato a un noto oleificio toscano.
Nell’inchiesta di Danilo Lupo su La7 ha seguito da Livorno a Roma fino a Lecce il filo di una frode milionaria che specula sul crollo della produzione di extravergine made in italy, un crollo dovuto alla xylella, alla mosca, alla pioggia.
I produttori onesti sono in rivolta, ma il problema sta nelle frontiere colabrodo: “colpa del parlamento, che ci ha disarmato” dicono i controllori.

Olio di olivaOlio di oliva

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Gigantesco meteorite avvistato nei cieli di mezza europa fino al nord Italia

MeteoriteNella serata del 14 marzo 2015, precisamente intorno alle ore 20:44 ora italiana, un gigantesco meteorite ha attraversato i cieli di gran parte d’Europa, dalla Germania all’Austria, dalla Francia alla Svizzera fino al Nord-Italia.
Centinaia sono state le segnalazioni alle autorità da parte di cittadini che hanno visto il cielo illuminarsi a giorno e davvero numerosi sono i filmati amatoriali pubblicati dal web, di cui ve ne diamo alcuni esempi.

Si è trattato di una meteora che per diversi secondi ha illuminato i cieli dell’Europa con colori tendenti al verde, regalando uno spettacolo straordinario.

Non si hanno notizie riguardo l’ipotetica caduta al suolo del meteorite, però è probabile che il corpo roccioso si sia disintegrato a contatto con l’atmosfera.

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USA – Monsanto rischia il blocco, i parassiti sono diventati immuni

MonsantoQuando l’uomo caprirà di non poter sovvertire le leggi che regolano la natura sarà sempre troppo tardi.
Fortunatamente spesso è la Natura stessa a dimostrare all’uomo i rischi che si ottengono cercando di modificare il ciclo naturale delle cose. Come in America, dove recentemente è stato registrato un aumento della resistenza di un vorace parassita che sta letteralmente divorando interi campi di mais.
Non ci sarebbe nulla di anomalo, se non fosse che tali coltivazioni producono alimenti geneticamente modificati brevettati proprio per non essere intaccati da questa varietà di insetti – la diabrotica del mais – considerati tra le calamità peggiori che possano colpire una coltivazione.
Nel timore che per debellare l’invasione della diabrotica si scateni una vera guerra chimica, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente statunitense (EPA) ha deciso di imporre la riduzione delle coltivazioni di alimenti transgenici.
Nello specifico, verrà limitata la possibilità di piantare ripetutamente mais ogm nelle aree fortemente attaccate dalla diabrotica: l’EPA chiede che nelle zone dell’Iowa, dell’Illinois e del Nebraska (e in altre zone limitrofe), il 35% dei campi di mais transgenico venga sottoposto a coltura di altro tipo, andando a colpire principalmente tutte le coltivazioni di mais Monsanto, Dupont e Dow Chemical.
MonsantoLa proposta avanzata dall’EPA però ancora non è definitiva se ne discuterà fino al 16 marzo. Come è ovvio che sia, le industrie sementiere biotecnologiche hanno avanzato critiche nei confronti della decisione dell’EPA, ma dall’Agenzia hanno risposto a suon di dati: nel 2000 il mais anti-diabrotica veniva piantato nel 19% dei campi, nel 2014 è stato piantato nell’80%; ciò ha peggiorato la situazione perchè l’esposizione ripetuta al mais ogm ha fatto sì che una quantità di diabrotica sia diventata immune alle sostanze repellenti presenti nel mais.«La situazione peggiora», commenta Bill Jordan, vice capo dei programmi sui pesticidi dell’Epa.
«Quanto fatto finora non ha evitato la resistenza e l’uso smodato di pesticidi. Non ci resta che aumentare le misure di tutela».
Michael Gray, entomologo dell’Università dell’Illinois, spiega: «Ogni anno, la diabrotica costa agli agricoltori da 1 ai 2 miliardi di dollari, soldi spesi per contrastarne l’attività e riparare i danni causati».
«L’ipotesi peggiore è che la pianta di mais gm perda di efficacia su aree estese e che gli agricoltori siano costretti a dipendere sempre di più dagli insetticidi», spiega in un’intervista al Wall Street Journal Bruce Tabashnik, professore di entomologia all’Università dell’Arizona. «Un danno per loro e per l’ambiente».

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Allert Tachipirina: effetti collaterali mortali per chi ne abusa

TachipirinaUno studio d’oltre Manica pone l’accento sui rischi del paracetamolo per cuore, reni e intestino
Prima l’aspirina, ora la tachipirina.
L’allarme arriva sempre dall’Inghilterra: tempo fa uno studio condannava l’abuso dell’acido acetilsalicilico – responsabile della morte di centinaia di persone l’anno nel Regno Unito – e oggi una ricerca punta il dito contro il paracetamolo.
Tanti i suoi effetti collaterali a lungo termine e troppi pochi gli avvertimenti sui possibili rischi del farmaco.
Cuore, intestino e reni – secondo le analisi condotte dagli scienziati – le vittime dell’antidolorifico. Chi ne fa uso regolarmente da anni rischia seriamente di compromettere tali organi vitali. Non che il farmaco non sia sicuro, ma un (ab)uso reiterato nel tempo può provocare seri e fatali problemi cardiovascolari, gastrointestinali e renali, denunciano i ricercatori, dopo aver vagliato i dati di precedenti studi su circa 660 mila pazienti.
E i numeri sono preoccupanti: i “paracetamolo addicted” presentano il 63% in più di possibilità di morire, il 68% in più di avere un infarto o un ictus e il 50% in più di contrarre accusare emorragie o ulcere allo stomaco.
Autore dello studio – pubblicato, peraltro, sul British Medical Journal – è un team del Leeds Institute of Rheumatic and Musculoskeletal Medicine, coordinato dal professor Philip Conaghan, che spiega: “Crediamo che il rischio del paracetamolo sia più elevato di quanto sia invece percepito dalla comunità scientifica. Visti sia il largo utilizzo che la grande disponibilità come analgesico da banco, è auspicabile un’approfondita verifica dei suoi effetti”.
Inoltre, gli esperti mettono in dubbio anche gli effettivi benefici dell’antidolorifico, tradizionalmente prescritto in terapie contro il dolore cronico lombare e da osteoartrite.

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Maduro vieta l’ingresso in Venezuela a George Bush e Dick Cheney: “Sono terroristi”

Divieto di entrare in Venezuela per George W. BushL’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush, il suo vice Dick Cheney e i membri Repubblicani del congresso statunitense Ileana Ros-Lehtinen, Robert Menendez, e Marco Rubio non potranno più mettere piede in Venezuela.
Il governo guidato da Nicolas Maduro, successore di Hogo Chavez, ha infatti etichettato come “terroristi” alcuni tra gli (ex) uomini più potente del mondo. L’ex inquilino della Casa Bianca non potrà più ottenere un visto per entrare in territorio venezuelano per aver violato i diritti umani e “bombardato i villaggi di Iraq e Afghanistan”.
La misura, che ha un carattere prevalentemente simbolico, vuole inviare un chiaro e netto segnale ai diplomatici degli Stati Uniti, recentemente accusati di stare architettando un golpe a Caracas.
In questo quadro il governo venezuelano ha annunciato che i cittadini statunitensi saranno obbligati a ottenere un visto per entrare nel paese. Si tratta – ha spiegato Maduro – “di una misura di reciprocità: ora tutti gli americani dovranno pagare una tassa per ottenere il visto pari a quella che un venezuelano paga per potersi recare negli Stati Uniti”.
Il successore del colonnello Chavez ha ricordato come le autorità di Caracas abbiano catturato negli ultimi mesi dei cittadini statunitensi “intenti a svolgere attività di spionaggio”.
Il riferimento, in particolare, è a un pilota di linea americano arrestato nella regione di Tachira perché coinvolto in operazioni “sotto copertura” e a quattro “missionari” interrogati dopo aver partecipato a una campagna di presunta “assistenza medica” nella città di Ocumare de la Costa.

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L’umanità è sottoposta ad uno Sterminio segreto

Sterminio segreto



Può apparire allucinante, può sembrare assurdo, può suonare incredibile…
Ma come ho dimostrato nel libro ci sono persone nei ristretti gruppi che detengono il potere che non solo se ne lavano le mani se le loro attività hanno effetti letali, ma addirittura, come profeti del dio denaro, si arrogano la facoltà di ruotare il pollice verso, condannando l’umanità a uno sterminio segreto.

Monia Bernini



Scheda tecnica:

  • Titolo: Sterminio segreto
  • Autore: Monia Benini
  • Casa editrice: Editoriale Programma
  • Anno: 2013
  • Numero pagine: 172
  • Prezzo copertina: €. 12,00

In un discorso tenuto nel 2008, Zbigniew Brzezinski, allora consigliere per la politica estera del neo eletto presidente Obama, ammette senza difficoltà che “Forse un tempo era più facile controllare un milione di persone, anziché ucciderle fisicamente. Oggi è infinitamente più facile uccidere un milione di persone piuttosto che controllarle”.
In sostanza “È più facile uccidere che controllare“.
Risalendo all’indietro nel tempo sino alla fine del 1974, un altro protagonista della politica statunitense e internazionale, Henry Kissinger sottoscrive, insieme all’allora presidente Nixon, un piano adottato meno di un anno dopo da Gerald Ford.
Si tratta del National Security Study Memorandum 200: “Implicazioni derivanti dalla crescita della popolazione per la sicurezza e per gli interessi oltremare statunitensi”, che presenta nero su bianco la necessità di eliminare 3 miliardi di persone dalla faccia della terra.
Da allora a oggi sono passati quasi 40 anni, ma l’obiettivo è rimasto immutato, al punto che un esperto consigliere delle Nazioni Unite nel 2012 ha rivolto un appello ai governi del mondo per ridurre la crescita della popolazione mondiale e per lavorare congiuntamente per modificare il clima.
Ogni misura diventa lecita per abbattere il numero di abitanti sul globo terrestre.
Un silenzioso sterminio è in atto nel nostro pianeta; uno sterminio condotto dalle élites al potere che si arrogano qualunque decisione sanitaria sulla popolazione globale.

Guarda l’intervista all’autrice

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Islanda ritira richiesta adesione UE, vittoria euroscettici

Islanda ritira domanda ingresso UEROMA (WSI) – L’Islanda fa dietrofront, e non vuole più entrare a far parte dell’Unione Europea. Stando a quanto riporta la France Press, Gunnar Bragi Sveinsson, ministro degli esteri, avrebbe con un comunicato informato la Commissione UE della decisione del suo paese di annullare la richiesta di adesione.
“L’UE e l’Islanda hanno discusso la posizione del paese relativa allo status della sua richiesta di aderire all’Unione europea – si legge nel comunicato – Il governo non intende riprendere i preparativi per la membership nell’Unione europea”.
La decisione era stata anticipata nel 2013, quando l’insediamento di un nuovo governo composto da euroscettici era stato seguito dalla promessa di ritirare la domanda di adesione.
La partecipazione alle trattative con l’UE non è più valida – aveva confermato tra l’altro il primo ministro Sigmundur David Gunnlaugsson, all’inizio di quest’anno, secondo la rivista Reykjavik Grapevine – Sia per i cambiamenti in atto nell’Unione europea e sua perché non fa parte della linea del governo accettare tutto ciò che il precedente esecutivo aveva intenzione di accettare. Per questi motivi, siamo al punto di partenza“.
L’Islanda presentò domanda di adesione all’UE nel 2009, dopo la crisi finanziaria che esplose nel 2008 e che si tradusse in una forte instabilità della sua valuta. La crisi portò il paese a riflettere sull’opportunità di adottare l’euro. La vittoria del partito degli euroscettici ha portato a questa inversione di marcia.
La nazione continuerà comunque a far parte dell’Area economica europea, fattore che garantirà la libera circolazione di persone e beni attraverso altri stati membri dell’Unione europea.
All’inizio dell’anno Gudmundur Steingrimsson, presidente del partito Bright Future, ha riferito a Sputnik che l’ultima decisione dovrebbe spettare però al popolo, e ha auspicato il lancio di un referendum. (Lna).

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La censura del film “Anunnaki” a chi dava fastidio?

Film sugli AnnunakiRiportiamo qui un articolo molto curioso che ci parla di un film in produzione nel 2005 e mai uscito. Notizia poi finita nel solito dimenticatoio del tempo.

Nel 2005 sono iniziati i lavori su una trilogia di film sulla antica civiltà  degli Anunnaki … ma dopo pochi mesi è successo qualcosa, e il progetto è stato chiuso.
Il film non è mai uscito. Film sugli AnnunakiTutte le immagini, i video e le informazioni sono stati banditi da internet.
L’account di posta elettronica di Jon Gress, il regista, è stato chiuso.
Quasi ogni traccia della produzione del film è stato rimosso da Internet, tra cui l’intervista con il regista del film, Jon Gress – che è stato recentemente assunto da Google.
Il sito ufficiale del film è scomparso. Come mai?
Ultima intevista che ha rilasciato il regista prima di sparire:

Questo è il primo film in cui oggettivamente si può dimostrare come i Sumeri sono stati influenzati e diventarono improvvisamente civiltà più avanzata al mondo. Molte persone ancora non sanno che c’erano macchine volanti sulla Terra, molto prima che gli egiziani avevano raggiunto il loro apice. La scrittura cuneiforme improvvisamente comparve in molte parti del mondo.
La conoscenza avanzata delle stelle, l’agricoltura, l’allevamento di bestiame e anche la struttura sociale è stata introdotta al genere umano da civiltà avanzate extraterrestri. Questo film mostra come è stata scritta la storia e di come dovrebbe essere stato scritto tutto molto prima. La storia dietro la trilogia è vera, reale. L’evidenza è impressionante.
Se questo film fosse arrivato nelle sale cinematografiche avrebbe rovesciato il monoteismo occidentale e cestinato la teoria di Darwin quindi Non c’è da stupirsi che il progetto è stato chiuso.

Di seguito altre foto scattate durante la lavorazione del film:

Film sugli AnnunakiFilm sugli Annunaki

 

Film sugli AnnunakiFilm sugli Annunaki

 

 

Film sugli AnnunakiFilm sugli Annunaki

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Un drone è riuscito a catturare le immagini di un Ufo a Silicon Valley in California

Ufo California Silicon Valley Un filmato incredibile e spettacolare sta facendo proprio in queste ore il giro del web.
Ci troviamo a Silicon Valley, ovvero nella contea di Santa Clara in California, ed un eccezionale avvistamento di un Ufo è stato catturato dalle telecamere di un drone.
Le immagini ottenute con il video 4K sono molto interessanti e secondo le prime analisi ci troveremmo di fronte ad un oggetto di metallo che si sposta ad una velocità inaudita. Si tratta di un Ufo?
Le immagini inverosimili sono state catturate da un drone attraverso un sistema innovativo chiamato video 4K. Di cosa si tratta?
Il video 4K è un nuovo standard per la risoluzione delle varie apparecchiature televisive, grafiche e digitali e spesso viene fissato a circa 60 fotogrammi al secondo.
Il nome 4K deriva dai 4000 pixel della risoluzione orizzontale e ci troviamo chiaramente di fronte ad un nuovo modo di catturare le immagini.
Ufo in California?
Le prime analisi effettuate da alcuni esperti tendono ad escludere ipotesi razionali, come ad esempio il passaggio di un volatile o quello di un aereo.
Questo oggetto volante, come si vede effettivamente dalle immagini, si sposta ad una velocità impressionante. Nessun uccello e nessun tipo di aereo a noi conosciuto può raggiungere quel tipo di velocità in così pochi secondi.
Osservando con attenzione gli screenshot ottenuti dal filmato si nota come questo velivolo sia sprovvisto di ali.
Questo oggetto volante non identificato è di colore grigio metallizzato e tutto lascia pensare che possa realmente trattarsi di un velivolo di origine extraterrestre.
Il video originale dell’avvistamento è presente su Youtube, mentre la notizia è stata riportata dal sito Ufo Sightings Daily.
Gli interrogativi su questo caso molto interessante sono ancora diversi. A chi appartiene quel drone? Come mai si trovava in quella zona? Che possa appartenere al governo degli Stati Uniti che monitora i nostri cieli?
Al momento le risposte non ci sono, ma alcuni esperti continueranno ad analizzare queste immagini cercando di scoprire di più su questo caso molto interessante.

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Tribù incontra l’uomo bianco per la prima volta. + video

Tribù incontra uomo biancoIl primo incontro in diretta con i bianchi, di una tribù indigena è il documentarista francese Jean-Pierre Dutilleux, noto anche e soprattutto per la sua attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica mondiale sui temi legati alla vita ed alla sopravvivenza delle popolazioni indigene nella foresta pluviale amazzonica, incontra i Toulambi, una tribù aborigena che vive in isolamento totale nella giungla di Papua Nuova Guinea.
Tra paura, sorpresa e gioia, per i Toulambi si tratta del primo incontro in assoluto con l’ uomo bianco.
Questo video fa parte di una raccolta di 13 documentari dal titolo “Tribal Journeys – A Window to Another World and Another Time” ed è stato girato nel 1976.

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Allarme olio di palma: rischi per la salute. Si trova in molti prodotti, ecco quali…

Olio di palmaRabbia Coldiretti: “L’importazione dell’olio di palma è aumentata del 19%. Nel 2014 acquistati 1,7 miliardi di chili“. L’accusa: “L’Unione europea decide di intervenire per far aumentare le importazioni di un prodotto di dubbia qualità“.
Aumentano del 19 per cento le importazioni di olio di palma in Italia per un quantitativo record che ha superato addirittura 1,7 miliardi di chili nel 2014, un primato negativo mai raggiunto prima”. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che lancia l’allarme “sull’invasione di un prodotto sotto accusa dal punto di vista nutrizionale e ambientale, proprio nella patria dell’olio extravergine di oliva e della dieta mediterranea”.

Dove si trova
Sottolinea la Coldiretti: “L’olio di palma per il basso costo e la scarsa informazione tende a sostituire grassi più pregiati praticamente ovunque ed anche in alimenti per bambini come biscotti, merendine, torte e addirittura nel latte per neonati, con quantitativi importati in Italia che sono aumentati di dieci volte negli ultimi 15 anni, ma che ora si possono riconoscere dall’etichetta”.

I rischi
“Alle preoccupazioni per l’impatto sulla salute a causa dell’elevato contenuto di acidi grassi saturi si aggiungono peraltro quelle dal punto di vista ambientale perché l’enorme sviluppo del mercato dell’olio di palma sta portando al disboscamento selvaggio di vaste foreste senza dimenticare l’inquinamento provocato dal trasporto a migliaia di chilometri di distanza dal luogo di produzione”.

L’accusa
La Coldiretti denuncia: “In altre parole l’Unione europea decide di intervenire per far aumentare le importazioni di un prodotto di dubbia qualità che peraltro fa concorrenza sleale al burro e all’olio extravergine di oliva europei sostituendoli nei dolci, nelle pizze, nella panetteria, industriale ed artigianale.

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L’Ucraina sarà costretta a cedere tutti i terreni agricoli alla Monsanto per pagare il FMI

Ucraina e MonsantoIl presidente dell’Istituto di Economia politica degli Stati Uniti, l’economista e scrittore Paul Craig Roberts, ritiene che uno dei passi che l’Ucraina sarà costretta a compiere per pagare il suo debito al Fondo monetario internazionale (FMI) è quello di cedere i suoi terreni agricoli alla Monsanto.
Secondo Roberts, come ha spiegato in una intervista con RT, per uscire dalla sua difficile situazione economica l’Ucraina sarà costretta a smettere di pagare tutte le pensioni, le invalidità alle vittime di Chernobyl, ridurre gli aiuti alle scuole e al settore della salute, vendere i beni nazionali e i terreni agricoli alla Monsanto e utilizzare il ricavato per rimborsare il Fondo monetario internazionale. L’Ucraina va incontro al destino della Grecia.
L’ex Assistente Segretario del Tesoro nell’Amministrazione Reagan ha indicato che questo approccio non fa ben sperare per il paese, che rischia di diventare una colonia dell’Occidente .
Tutte le sue imprese, le risorse naturali, i terreni agricoli … tutto questo sarà di proprietà dell’occidente“, dice l’economista.
Il Fondo monetario internazionale assegnato a Kiev 17.500 milioni in quattro anni, ha detto l’amministratore delegato dell’agenzia, Christine Lagarde.

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Le proprietà dell’olio di Canapa

Olio di canapaL’olio di Canapa cura il cancro, ma perché nessuno lo sa?
La medicina dell’estratto di Cannabis, conosciuta anche come olio di canapa, in inglese Hemp oil viene ingerita oralmente.
Questo è possibile perché la medicina cannabis funziona fondamentalmente attraverso il sistema degli endocannabinoidi, il sistema super regolatore del nostro corpo che mantiene l’omeostasi in altri sistemi.
È ampiamente noto e osservabile che le persone con cancro, dolore cronico, patologie infiammatorie e altre condizioni, fumano cannabis con notevole efficacia. e funziona meglio di molti farmaci costosi.
Comunque meglio ingerire… L’olio viene ingerito, non affumicato, nel senso che viene digerito attraverso il sistema che ha lo scopo di assorbire i nutrienti.

Prove scientifiche
Ci sono letteralmente centinaia su centinaia di studi scientifici che mostrano che i cannabinoidi come tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD), così come le formulazioni di piante intere, sono efficaci contro quasi ogni malattia che si può pensare.
Alcune condizioni che la scienza ha dimostrato che i cannabinoidi sono terapeuticamente attivi sono:

  • Artrite
  • Cancro 
  • Crohn
  • Diabete
  • Fibromialgia
  • Sclerosi multipla
  • Morbo di Parkinson

Da Rick Simpson:

Il mio nome è Rick Simpson Ho fornito alle persone farmaci di olio di canapa, senza alcun costo, per circa tre anni. I risultati sono stati a dir poco stupefacenti.
Nel corso della storia dell’uomo, la canapa è sempre stata conosciuta come la pianta più medicinale nel mondo.
Anche con questa conoscenza, la canapa è sempre stato usato come una partita politica e religiosa.
Voglio che questa conoscenza là fuori, sia per tutti di imparare! Guarda il documentario fuga dai Cure per capire di più su come utilizzare la cannabis come una cura per il cancro e altri problemi di salute!
Le attuali restrizioni contro la canapa sono state messi in atto e mantenute, non perché la canapa fa male o nocivo, ma per i soldi, per fare più soldi, mentre noi soffriamo e moriamo inutilmente.
Se siamo stati autorizzati a coltivare la canapa nei nostri cortili e curare le nostre malattie, cosa ne pensi, come sarebbe la reazione dell’industria farmaceutica?
Molte grandi aziende farmaceutiche che esistono ancora oggi, vendevano farmaci a base di canapa nel 1800 e inizio 1900.
Hanno saputo quello che ho recentemente scoperto. Olio di canapa se prodotto correttamente è un toccasana che l’industria farmaceutica non può brevettare.
Dopo un grave trauma cranico nel 1997, Rick Simpson cercò sollievo dalla sua condizione medica attraverso l’uso di olio di canapa come medicinale.

Quando Rick ha scoperto che l’olio di canapa (con la sua alta concentrazione di T.H.C.) guarisce il cancro e altre malattie, ha cercato di condividere con più persone come lui, prive di “titolo”, come curare e controllare letteralmente centinaia di malattie.
Ma quando la storia è diventata pubblica, il lungo braccio della legge l’ha strappato la medicina – potenzialmente lasciando migliaia di persone senza i loro trattamenti contro il cancro – e lasciando Rick con accuse di possesso e traffico di marijuana!
Rick Simpson davanti alla Corte Suprema del Canada il 10 settembre 2007… prova che un uomo è stato guarito dal cancro terminale usando olio di canapa!

Tratto da fonte

Expo: sì a Mc Donald’s e carne di coccodrillo ma NO al maialetto sardo

Expo 2015 - Briatore e il maialetto Sardo 1.1

Expo 2015 – Briatore e il maialetto Sardo 1.1

Flavio Briatore capeggia la rivolta su Twitter e definisce l’embargo una ‘maialata’
All’Expo si potranno gustare carne di coccodrillo e insetti extracomunitari, ma non sarà disponibile “su proceddu”, il maialetto tipico sardo, così come prosciutti e salsicce provenienti dall’isola.
Leggiamo su La Stampa che

in Sardegna è ancora diffusa la peste suina e da tempo vige il divieto assoluto di esportazione della carne di maiale e dei suoi derivati.
Per l’Expò gli allevatori si aspettavano almeno una deroga ma il ministero della Salute e l’Unione europea per il momento hanno risposto picche.
La Regione ha deciso di investire tre milioni e mezzo di euro per allestire una grande vetrina all’esposizione universale, ma il divieto di esportazione di carni e salumi scatena la protesta. Soprattutto tra gli allevatori.

Maialetto e salumi sardi no, ma sì a Mc Donald’s, che insieme a Coca Cola sarà sponsor di Expo, come spiega Elisa D’Ospina sul Fatto Quotidiano:

Non ce lo hanno venduto come un evento sulla sana e corretta alimentazione? In principio fu così, poi si sa, il dio denaro ha un fascino irresistibile e compra tutto e tutti. Quindi si arriva al punto che un Paese come l’Italia famoso in tutto il mondo tra le altre cose anche per la dieta mediterranea, accetti che una multinazionale come McDonald’s sia Official sponsor dell’Expo 2015.

E le critiche a Expo arrivano anche dalla Portavoce M5S Silvana Carcano, componente della commissione Agricoltura, montagna, foreste e parchi:

È imbarazzante che una società come McDonald’s possa pensare di poter dire qualcosa di costruttivo agli agricoltori. Mi rivolgo direttamente al commissario Expo Sala e al Ministro dell’Agricoltura Martina: se con Expo si vuole riscrivere il paradigma dell’alimentazione, pensate di volerlo fare con il supporto di società che vivono promuovendo stili di consumo alimentari profondamente scorretti? Pensate di volerlo fare con il supporto di società che generano problemi alla salute dei cittadini e costi per il sistema sociosanitario?

Anche Flavio Briatore non è d’accordo per la decisione del governo di vietare la carne di maiale sarda all’Expo, definita una “maialata”:

All’Expo di Milano, dove sarà il cibo sarà protagonista, si rischia di assistere ad un paradosso: si potranno degustare i piatti a base di coccodrillo dello Zimbabwe ma non la carne di maiale made in Sardinia.
Tutta colpa della peste suina che da decenni limita fortemente la circolazione di carni suine fuori dall’Isola. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è finita sotto accusa per le norme che vietano il maialetto sardo. Sarebbe un grosso “danno” per l’Isola se il ministero della Salute continuasse a vietare il suino sardo ai milioni di visitatori che dal prossimo primo maggio sbarcheranno a Milano all’Expo.
Persino l’Unione Europea ha tolto l’embargo ai suini: “via libera alla commercializzazione del prodotto, purché trattato”.
Sul divieto del ministero si è registrata una protesta bipartisan. Su Twitter la “rivolta” è capeggiata dall’imprenditore Flavio Briatore, che definisce una “maialata” l’embargo, incassando centinaia di “retweet e commenti d’approvazione.

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USA: allarme per batterio killer sfuggito da un laboratorio

Batterio killerE’ allarme in Luisiana per un batterio killer altamente infettivo e spesso letale fuoriuscito dal laboratorio di ricerca Tulane National Primate Research Center di Covington a circa 80 km a nord di New Orleans.
Sembra che i tecnici stessero lavorando ad un vaccino testato sulle scimmie quando il batterio è riuscito a superare le difese del laboratorio.
La notizia è stata data dal quotidiano USA Today che, nonostante le autorità abbiano garantito che non ci sono rischi per il pubblico, sottolinea che resta incerta al momento la portata della contaminazione e che di 4 scimmie che si sono ammalate, due sono state uccise. Un ispettore federale, inoltre, si è ammalato a sua volta dopo aver visitato la struttura.
Il batterio “Burkholderia pseudomallei” è un batterio gram negativo che causa la meliodosi (che si manifesta come un’infezione tubercolare opportunistica in soggetti indeboliti da altri disturbi ed ha una mortalità tra il 14 ed il 40%).
Si tratta di una malattia contagiosa nei topi ma che si può trasmettere all’uomo attraverso cibo e bevande contaminate dal semplice passaggio di roditori infetti.
Sebbene le autorità della Lousiana siano rassicuranti il “Burkholderia pseudomallei” è classificato come un potenziale “agente (chimico) impiegabile in attacchi di bio-terrrorismo”.
Il batterio è endemico nel sud-est asiatico, in particolare in Thalandia e nell’Australia settentrionale.

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Il sale? Da eliminare: causa il cancro allo stomaco e tanto altro!

SaleSiamo abituati a consumare sale e prodotti che contengono sale.
Ma siamo sicuri che vada bene? Lo troviamo dal pane, agli insaccati agli snack e nei cibi confezionati.
Tuttavia ne basta poco per fare danni e secondo molti nutrizionisti è un vero e proprio veleno da evitare.
Gli esperti dell’United European Gastroenterology affermano che consumare meno sale ci fa ammalare meno di malattie cardiovascolari e si abbassa anche il rischio di cancro allo stomaco e la comparsa dell’infezione da Helicobacter pilori. Ecco dieci motivi per evitare il sale:

  1. Il sale è un potente irritante. Non ci credi? Mettine un granello su una ferita e ti renderai conto di quanto caustico esso sia. Apri gli occhi nell’acqua di mare e vedrai quanto ti brucia.
  2. Il sale sovraccarica di sodio il nostro sistema. E’ calcolato che la persona media normale si avveleni con quantità di sodio 10 volte superiore alla norma.
  3. Il sale sballa e rovina i delicati equilibri ormonali tra ipofisi, tiroide, adrenali e reni.
  4. Il sale è causa prima di ritenzione idrica. Fa gonfiare gli occhi, l’addome e le caviglie. 
  5. Il sale è causa di alta pressione e rende la gente vulnerabile a infarti e ictus. 
  6. Il sale irrita e indurisce le delicate membrane del corpo umano.
  7. Il sale trasforma il corpo in un pickle, in un sottaceto, in un organismo in salamoia. Rende il corpo salato, le lacrime salate, il sangue salato, il sudore salato, le urine salate. Il che è un fatto gravissimo. 
  8. Il sale sovverte il perfetto equilibrio sodio-potassio che si crea magnificamente nel corpo quando uno mangia in armonia con la natura, cioè cibi vivi, cibi crudi, cibi pacifici, cibi organicati-vitaminizzati-mineralizzati, cibi carichi della loro acqua biologica ricevuta dalle radici ed elettrizzata dal sole mediante fotosintesi. Siccome non aggiungiamo potassio ai nostri cibi, non si capisce come e perché dovremmo aggiungervi del sodio. 
  9. Il sale è causa specifica di insufficienza renale e di dialisi, ma anche di uno specifico cancro allo stomaco, chiamato adenocarcinoma anaplastico. 
  10. Il sale perverte il senso del gusto, e fa sembrare insipidi i cibi naturali anche quando non lo sono, al punto che per qualcuno diventa necessario salare persino la fetta di anguria.

Il sodio, minerale di cui il corpo ha bisogno, è naturalmente prensente negli ortaggi, in modo particolare nel sedano (per questo si usa per fare il dado in casa). Il sodio presente in frutta e verdura è organico e vitale, mentre quello che siamo abituati ad aggiungere per insaporire è inorganico e non può essere usato come nutrimento dalle cellule. E’ interessante notare che man mano che si toglie il sale, il nostro palato ritorno a sentire il vero sapore dei cibi e ci sentiamo più rilassati e meno tesi, con meno peso alla pancia e più energia dopo il pasto. Prova e noterai come questo piccolo dettaglio avrà grandi ripercussioni.
E’ incredibile come abbiamo accettato un sistema che ci è stato posto come ovvio senza che l’abbiamo mai messo in discussione o indagato. Senza sale si può vivere e le popolazioni centenarie delle Ande o degli Hunza che vivono negli altipiani dove non c’è sale sono le più longeve al mondo.

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Russia – Giulietto Chiesa: Io non so chi ha ucciso Boris Nemtsov

Boris NemstovPuò sembrare banale dirlo, ma, con i tempi che corrono non lo è affatto: io non so chi ha ucciso Boris Nemtsov.
Ma, poiché se ne deve parlare, essendo evidente l’eccezionale importanza del delitto, avvenuto a poche centinaia di metri dal Cremlino (non credo sfugga a nessuno il significato simbolico del luogo del misfatto), non resta che affidarsi a un freddo uso del normale buon senso.
E il normale buon senso dice che Vladimir Putin è stato il bersaglio di questo attentato, insieme alla Russia che egli sta guidando in questo periglioso frangente.
Ed, essendo il bersaglio, è ben difficile che egli ne sia stato autore, o ispiratore.
Lo dimostra proprio – a posteriori – l’ondata di accuse che sta dilagando su tutti i mass media occidentali. Angelo Panebianco, in un editoriale del Corriere della Sera, è arrivato addirittura a paragonare Putin a Mussolini, e l’assassinio di Boris Nemtsov a quello di Matteotti. Evidentemente Panebianco ha già concluso l’indagine, non si sa con quali elementi. Di certo non con l’uso del buon senso. E, per quanto concerne le analogie, sarebbe utile usarle cum grano salis.
Bisognerebbe supporre, ad esempio, per seguire Panebianco nel suo ragionamento, che Boris Nemtsov costituisse un serio pericolo per Vladimir Putin.
Ma così non era da parecchio tempo. Nemtsov era , al contrario, molto distante dall’apice di popolarità di cui godette quando Eltsin lo nominò primo vice premier del suo governo, ai tempi del suo – di Eltsin – declino alcoolico.
Poi fondò il Partito “Unione delle forze di destra” (SPS) e entrò nella Duma, già come oppositore di Putin.
Ma alla tornata successiva il suo SPS non raggiunse il quorum elettorale e rimase fuori dal parlamento.
Da allora, negli ultimi anni, il declino della sua figura è stato costante.
In uno degli ultimi sondaggi d’opinione Nemtsov non era nei primi sei posti tra le personalità di rilievo della politica russa.
Certo era noto, e non poco.
Un bell’uomo, di grande fascino, amato dal pubblico femminile, dall’oratoria sciolta ed efficace.
Ma non era attorno a lui che, da tempo, si riunivano le frastagliate e divise opposizioni extraparlamentari al governo di Putin.
Questo spiega, ad esempio, perché Nemtsov decise di rilanciarsi recandosi in Ucraina e diventando, per un certo periodo, consigliere dell’allora presidente “arancione” Viktor Jushenko.
Fallita la rivoluzione arancione, Nemtsov tornò a Mosca, restando in ombra, per riemergere solo l’anno scorso schierandosi contro la politica del Cremlino nella crisi ucraina.
Su questa interpretazione – mio malgrado – mi trovo d’accordo con Edward Luttwak: non può essere stato Putin a inscenare questo assassinio, poiché Nemtsov “era sì una delle voci più critiche della politica di espansione di Putin in Ucraina, ma la sua protesta non era assolutamente in grado di minare la popolarità del presidente”.
Fin qui giusto.
Del resto tutti i più recenti sondaggi erano lì a dimostrare, con l’86% dei consensi al Presidente in carica, che Putin può stare tranquillo, almeno da quella parte.
E fin qui basta il buonsenso.
Ma la macchina comunicativa occidentale è in grado di annullare anche quello, e su larga scala.
Così si spiega la rapidissima reazione dello stesso Putin, a poche ore dall’assassinio: una dichiarazione centrata su due pilastri.
L’assassinio “è stato commissionato”, e “si configura inequivocabilmente come una provocazione”. Commissionato da chi?
Putin non lo dice, per ora.
Provocazione per cosa?
La risposta l’ha data Mikhail Gorbaciov, ancora una volta arrivato in soccorso del suo nemico: “Per destabilizzare la situazione interna della Russia”.
Qui s’innesta la seconda interpretazione che è corsa anch’essa, in lungo e in largo, su molti media, seconda solo all’affermazione perentoria sulla colpevolezza di Putin.
Interpretazione che potrebbe essere sintetizzata in questo modo: gli assassini sono da ricercare in Russia, tra gli ultra-nazionalisti russi; oppure tra i russi che volevano che Putin intervenisse militarmente in Ucraina, a difesa del Donbass; oppure in settori dei servizi segreti russi, anch’essi scontenti per la “debolezza” di Putin di fronte all’Occidente.
In realtà sono varianti della stessa cosa.
Che serve a un doppio scopo: concentrare l’attenzione “sull’interno”, affermando l’esistenza di un’altra frattura della società russa; e allontanando perfino l’idea che possa trattarsi di qualcosa che è venuto dall’esterno”.
Tutto è naturalmente possibile, ma dovrebbe essere suffragato da qualche elemento di prova o, quanto meno, di analisi.
Ora ciò che è visibile è, al contrario, un consistente appoggio a Putin proprio dei settori nazionalisti, di tutti i settori nazionalisti russi.
Non si è vista traccia, in tutti questi mesi di durissimo scontro tra l’Occidente e la Russia, di un’opposizione a Putin da parte di settori dell’esercito e delle cosiddette “strutture della forza”. L’ipotesi è dunque peregrina, anche se a sostenerla sono in molti, insieme a Edward Luttwak. E non è a questa ipotesi che pensa Vladimir Putin.
Lo sappiamo perché proprio lui aveva avanzato quella di un intervento “dall’esterno”.
Lo fece, in pubblico, il 28 febbraio del 2012, durante un talk show.
Queste tattiche le conosco da tempo – disse – soprattutto quelle di chi sta all’esterno (.) Lo so: cercano una vittima sacrificale tra qualcuna delle personalità più in vista, per poi mettere sotto accusa i poteri dello Stato. Sono capaci di tutto. E lo dico senza alcuna esagerazione“.
Ed era – si noti – il 2012, quando la crisi in Ucraina era ancora di là da venire.
Putin ragionava però sulla base delle esperienze del decennio appena trascorso: agli Stati Uniti facevano capo una serie di “guerre”, più o meno civili, in Libia, in Siria, in Iraq.
Mancavano ancora all’appello l’Ucraina e la stessa Russia: l’obiettivo, il trofeo decisivo.
Insomma Putin si aspettava che qualcuno, dall’esterno, tentasse di aprire un “fronte interno” per destabilizzare la Russia.
Ecco cosa intende dire oggi Mikhail Gorbaciov.
Ed è strano che, a differenza dei commentatori russi, in Occidente nessuno abbia avanzato l’ipotesi di inquadrare questo assassinio nella strategia americana che punta proprio alla demolizione di Vladimir Putin.
Strano davvero.
I commentatori “complottisti” di tutti i giornali occidentali manifestano qui una singola distrazione, o carenza d’immaginazione.
E c’è, infine, l’inquietante circostanza dell’intervista che Boris Nemtsov rilasciò al giornale online Sobesednik il 2 marzo del 2014, nella quale egli affidava alla preoccupazione della madre, la sua propria: di essere ucciso proprio da Putin.
All’intervistatore, che lo incalzava, rispose che sì, anche lui “un poco” temeva questa eventualità. Quasi un tremendo, involontario suggerimento a chi – non sappiamo sotto quale meridiano – stava appunto cercando una “personalità in vista” da trasformare in “vittima sacrificale”.

di Giulietto Chiesa

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Ammissioni UFO dal passato: 16 gennaio 1957

Ammissioni UFO gennaio 1957Ammissioni UFO dal passato 16 Gennaio 1957. Questo post rientra nella categoria del mio sito ”hanno parlato di vita aliena“, dove raccolgo alcune delle dichiarazioni di personaggi influenti che hanno detto la loro sul fenomeno UFO.
Questa dichiarazione risale al 16 Gennaio 1957, ed è stata rilasciata dall’Ammiraglio S. Fahrney capo collaudo missili della Marina Militare degli Stati Uniti d’America. L’Aarticolo si riferisce al caso Roswell del 1947.
Ecco le testuali parole che rilasciò quell’ anno:

Secondo informazioni degne di fede, nella nostra atmosfera giungono oggetti ad altissima velocità: nessun mezzo né degli Stati Uniti, né dell’Unione Sovietica è attualmente in grado di raggiungere le velocità attribuite a questi oggentti dagli apparecchi radar e dagli osservatori. Questi oggetti appaiono guidati da una intelligenza dato il modo in cui volano. Secondo rapporti di scienziati e tecnici, questi oggetti volano in formazione e compiono manovre che sembrano indicare che essi non siano completamente controllati da un equipaggiamento automatico. Questi oggetti sono incontestabilmente il risultato di lunghe ricerche e di un insieme di cognizioni tecnologiche eccezionali.

Questo è quanto dichiarava nel lontano 1957 l’ Ammiraglio della Marina Militare Americana S. Fahrney, ammissioni che fanno riflettere su quanto era, è, e sarà il ”problema UFO“, con la speranza che questi silenzi possano essere veramente d’aiuto per la popolazione della terra.
Come meglio specificato sopra seguiranno altri articoli che riporteranno dichiarazioni importanti sul fenomeno UFO sempre.

Ammissioni UFO gennaio 1957

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Streetcap1 trova un UFO nella live cam dalla ISS

UFO vicinanze ISSL’avvistamento di oggi proviene dalla Stazione Spaziale Internazionale, dove vi ricordiamo che si trova l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti.
L’esperto canale YouTube statunitense ha infatti pubblicato un video il 27 febbraio registrato il giorno stesso dalle telecamere all’esterno della ISS.
Mostra come col passare dei minuti, e con la rotazione della Terra, mentre aumenta il buio l’oggetto sembra scurirsi, come se fosse illuminato dal Sole.
In effetti l’oggetto inizialmente è bianco ed è immobile nello spazio nonostante la forza gravitazionale della Terra che riesce a trascinare la Luna, figuriamoci un oggetto di quelle dimensioni. Fosse una navicella, sarebbe veramente resistente.
Un detrito non è per il discorso della forza di gravità. Potrebbe essere qualcosa che si è incollato sulla telecamera della ISS.
Oppure un velivolo spaziale segreto? Una figura angelica? No, quest’ultima ipotesi no, non tiriamo in mezzo gli angeli. Secondo voi?

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10 buone ragioni per consumare tè

Te verdeIl tè è la terza bevanda più consumata al mondo dopo acqua e caffè, racchiude in sé numerose proprietà: fa bene alla salute, alla mente e rilassa. In questa sede abbiamo parlato varie volte del tè, abbiamo visto le diverse tipologie, e le proprietà soprattutto del tè verde, riconosciute anche da diverse ricerche.
Ma perché fa così bene bere tè? Ecco alcune ragioni per farlo.

1) Migliora la memoria
Secondo una recente ricerca, pubblicata sulla rivista Psychopharmacology, bere tè verde può migliorare alcune funzioni cognitive, in particolare la memoria di lavoro che utilizziamo per mantenere temporaneamente le informazioni durante l’esecuzione di alcuni compiti. I soggetti che si sono sottoposti all’esperimento, e che hanno bevuto tè verde, hanno mostrato miglioramenti nelle prestazioni ottenute in test di memoria e nelle connessioni cerebrali parieto-frontali.

2) Rafforza il corpo
Soprattutto il tè verde, rinforza il sistema immunitario, proteggendolo dai malanni di stagione, come raffreddori e influenze, e, secondo uno studio, potrebbe rendere le ossa più forti.

3) Previene la carie
In questo caso si parla soprattutto di tè nero. Secondo una ricerca condotta dall’Università dell’Illinois, i composti presenti nel tè nero sarebbero in grado di uccidere o sopprimere la crescita e la produzione di della placca dentale. In uno dei loro esperimenti, i ricercatori hanno chiesto ad alcuni volontari di sciacquarsi la bocca con tè nero, utilizzandolo come una specie di collutorio. Il risultato? Meno placca sui denti e meno possibilità di formazione di carie.

4) Riduce il rischio di malattie cardiache
Uno studio condotto nel 2006, e pubblicato sul Journal of American Medical Association, ha dimostrato che il consumo di tè verde riduce i casi di mortalità legati a varie cause, in particolare a quelli deputati alle malattie cardiovascolari.

Te verde5) Aumenta la forza muscolare
Gli antiossidanti presenti all’interno del tè riducono lo stress ossidativo correlato all’età e riducono le infiammazioni che colpiscono muscoli e ossa.
In uno studio finanziato dal National Institutes of Health’s center for Complementary and Alternative Medicine, i ricercatori hanno valutato l’effetto sulla muscolatura che poteva avere bere tè. Hanno così diviso 170 donne in post-menopausa in due gruppi: il primo a cui veniva chiesto di bere tè e il secondo, il gruppo di controllo, a cui veniva somministrato un placebo. Alcune di queste donne, poi, eseguivano alcuni esercizi quotidiani di Tai Chi. Dopo sei mesi, le donne che avevano bevuto il tè o praticato il Tai Chi, o fatto entrambe le cose, avevano migliorato la forza muscolare, rispetto a chi aveva assunto solo il placebo.

6) Idrata il corpo
Soprattutto quando fa caldo o in condizioni particolari, come ad esempio durante la febbre, bere tè fa bene per mantenere la corretta idratazione corporea. In un unico gesto, inoltre, si reintegrano acqua e nutrienti.

7) Rilassa mente e corpo
Le foglie di tè contengono un aminoacido chiamato teanina, il cui consumo viene spesso associato con la riduzione dello stress mentale e fisico.

8) Aiuta la digestione
In questo caso, parliamo soprattutto del tè rosso che aiuta a combattere i problemi di pesantezza causati da pasti troppo abbondanti e mal di stomaco. Questo tè aiuta non solo a digerire, ma anche a depurare gli organi interni. Ottimo anche il tè verde.

9) Favorisce i rapporti sociali
Bere una tazza di tè insieme è un ottimo modo per iniziare delle conversazioni con gli amici o i colleghi di lavoro.

10) È più ecologico del caffè
Anche il tè può essere utilizzato, come il caffè, per energizzare le nostre giornate. La differenza è che, a dispetto del caffè, il tè può essere realizzato con diverse erbe, anche di produzione locale e non geograficamente limitate dal clima, e la quantità di acqua necessaria per realizzarlo è minore.

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