Mag 18
Il celebre discorso che costò la vita a John Fitzgerald Kennedy
Il 27 aprile 1961 il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy fece un discorso molto interessante e fortemente, si direbbe oggi, “complottista”.
In esso descrive l’esistenza di un vero e proprio “governo ombra” che minerebbe il normale equilibrio democratico, un sistema fondato sul potere di potenti società segrete e con ampie risorse finanziarie e non, che tramite una “cospirazione monolitica” tenta di imporsi.
Questa la trascrizione completa del discorso:
“Signore e signori, la parola “segretezza” è ripugnante in una società libera e aperta e noi, come popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’influenza, sull’infiltrazione anziché sull’invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull’intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, operazioni economiche, scientifiche e politiche.
Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. II suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato.
Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. Convinto che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò che per cui è nato: un essere libero e indipendente“.
Ciò a cui Kennedy fa riferimento sono i poteri forti e occulti che guidano gli USA e tramite l’utilizzo di essi mirano all’instaurazione del “Nuovo Ordine Mondiale“.
Questi gruppi formano l’elitè finanziaria, “spirituale”, industriale e militare del paese e secondo molti ricercatori fanno parte della rete dei cosiddetti “Illuminati“.
Come guida economica di essi ci sono le dinastie di banchieri come i Rothschild, industriali come i Rockefeller, come guida “spirituale” i vertici della massoneria e certe società segrete elitarie, come guida militare il famigerato “complesso militare-industriale” di cui parlò anche Dwight Eisenhower.
Kennedy stesso derivava da un’importante famiglia ben inserita nei “circoli che contano”.
JFK aveva anche partecipato ai meeting del Bohemian Club, una sorta di “circolo elitario” che riunisce le più influenti personalità (vi hanno partecipato tra gli altri David Rockefeller e Henry Kissinger) del mondo economico e politico statunitense, e che consiste in incontri organizzati nella località californiana nota come “Bohemian Grove“, in cui praticamente i membri si riuniscono per adorare la gigantesca statua di Moloch, la divinità del sacrificio adorato dai cananei.
Poi però Kennedy si era distaccato da questo mondo preferendo impegnarsi per la costruzione di una società libera e democratica, invece che perseguire la costruzione di un mondo basato sul dominio di pochi oligarchi.
Molto probabilmente il discorso del 1961 è il punto di arrivo di seri ripensamenti e riflessioni da parte del presidente, ripensamenti che gli fecero cambiare opinione anche sulla guerra del Vietnam, che su pressione del complesso militare-industriale aveva contribuito ad innescare.
Inoltre Kennedy firmò anche l’ordine esecutivo 1110, con cui autorizzavo il Tesoro a stampare moneta senza delegare alla Federal Reserve, la famigerata banca centrale gestita praticamente dal cartello dei banchieri internazionali (Rothschild, Lazard, Morgan ecc.).
Prima di Kennedy solo Lincoln (anch’egli finito assassinato) propose e messe in pratica ciò, facendo stampare delle monete prive di interessi bancari, le greenbacks.
Come affermano anche molti ricercatori e opinionisti, l’opposizione di Kennedy al sistema bancario, al complesso militare-industriale e anche il famoso discorso del 1961 sono da mettersi in qualche modo in relazione con il suo omicidio.
Mag 17
Garanti coi potenti, giustizialisti coi movimenti
Garanti coi potenti – Anche Genovese, come tutti i suoi degni predecessori, ha diritto all’inchino ed al trito e ritrito, ipocrita e stancante garantismo all’italiana…quel garantismo a due facce, “responsabile” e “umano” quando a finire sotto l’occhio della magistratura sono i vari potenti di turno…prima o poi tutti ci finiscono, non perché la magistratura è cattiva, chiariamoci, sono loro che rubano…”istituzionale” ed attento “agli interessi dello Stato che non può cedere a sparute minoranze”, quando a finire in carcere sono i ragazzi, le persone dei movimenti, gli studenti, i No Tav, i No Muos, i disoccupati…allora lì, stampa nostrana e partiti corrotti di destra e sinistra, scatenano la lotta all’ennesimo “terrorista”, al nemico numero uno della “libertà” e della “sicurezza”, che bisogna fermare ad ogni costo, anche calpestando il diritto e le leggi.
“Davanti alla legge, per il PD, siamo tutti uguali”, farneticava appena qualche giorno fa quel Renzi che ha permesso a Genovese mesi di libertà e tempo per inquinare prove e muovere pedine, perché, in Italia, se sei un politico, puoi attendere, con calma, pagato dai cittadini, seduto nelle aule parlamentari, che i tuoi amici, a seconda del clima che si respira in Italia, ti mandino o meno agli arresti per quel poco che basta per l’insorgere di gravi patologie che “costringeranno”, gli enti preposti, a concederti gli arresti domiciliari…o un simpatico intermezzo settimanale presso qualche casa di riposo, in modo che i tuoi affari puoi continuare a farli indisturbato.
Si indignano i giornalai di professione, quelli che campano grazie ai soldi dello Stato, senza i quali non scriverebbero neanche i testi delle fiction di Canale 5, per la “voglia di manette” (che tradotto in italiano sarebbe voglia di giustizia) che traspira dai banchi del M5S e che attraversa quell’Italia derubata del proprio lavoro e del proprio futuro da una casta che ingurgita tutto ciò che gli capita a tiro.
Perdere i propri “riferimenti” istituzionali, per quella grande parte di paese che magna grazie alle raccomandazioni, agli accordi incrociati, alle corruttele ed alle collusioni, rischia di far crollare quel castello di menzogne che si regge esclusivamente sul “lavoro comune” di chi ruba e di chi disinforma o tace.
Nessuna nota di indignazione, mi pare di aver letto, per l’accusa di terrorismo comminata a quattro attivisti No Tav, crollata difronte all’esame della Corte di Cassazione, che ha rimandato gli atti al tribunale delle libertà e chiesto di riformulare il reato…in effetti, in questo caso, non si tratta né di reati connessi a rapporti con la ‘ndrangheta o con la mafia, né di corruzione, né di vero e proprio esproprio dei beni pubblici, ma solo di chi lotta per difendere la sua terra da un massacro che porterà altri soldi nelle tasche dei soliti noti, ed il solito sfascio ambientale a chi ci vive.
Del resto i reati dei “colletti bianchi” hanno avuto sempre un trattamento di favore da parte dei soloni del giornalismo italico…come non interpretare il silenzio, di tutti gli organi di stampa, sul biocidio, commesso in Campania, grazie al silenzio delle Istituzioni, Napolitano in testa, ed al connubio tra “imprenditori” del Nord, organizzazioni criminali e pezzi dello Stato conniventi e collusi, se non come il “dovuto” sussiego a chi ti fa mangiare?
Si muore perché ci hanno tolto tutto, si muore perché la sanità è preda degli appetiti dei partiti e dei manager, da questi indicati, si muore per un inquinamento ambientale che non è mai stato né controllato, né fermato, al limite incentivato dalla mancanza di controlli e dalla corruzione dilagante, si muore per un territorio devastato da incuria e cementificazioni selvagge, volute da amministrazioni incapaci e corrotte.
Ma questi delitti, commessi da chi viene pagato per gestire la cosa pubblica nell’interesse dei cittadini, vengono relegati a semplice fatti di quotidianità, resi “normali”, quasi inevitabili, da chi, difensore dei potenti e della propria poltrona, si fa beffa delle leggi e della verità.
Mag 17
Mistero in Cina: tre oggetti spaziali sono precipitati in provincia di Heilongjiang
Pechino, Cina, 16 maggio 2014. Tre oggetti volanti non identificati sono caduti dal cielo, esattamente nel territorio di Yian e Baiquan sotto la giurisdizione della città di Qiqihar, provincia di Heilongjiang. Alle 13.00, un reporter di Heilongjiang ha confermato che gli abitanti dei villaggi hanno sentito un suono acuto e hanno visto una grande palla di fuoco nel cielo, prima di schiantarsi al suolo.
I giornalisti Cong Cunmin e Chu Paishe dall’agenzia di stampa, hanno fotografato uno dei misteriosi oggetti sferici in metallo. Forse si tratta di satelliti sperimentali di altre nazioni, caduti per caso in questa zona? Oppure trattasi di frammenti di un UFO?
Uno degli oggetti sarebbe caduto nel giardino di una casa, altri due oggetti simili si sono schiantati in un’altra contea. Secondo le ultime notizie aggiornate, sembra che altri due oggetti simili sono stati trovati nella stessa zona.
L’intera area è stata dichiarata off-limits e quindi bloccata ad ogni accesso ai civili e curiosi, da parte dell’esercito cinese e le autorità hanno ordinato di svolgere un’indagine completa su questi misteriosi frammenti.
Rammentiamo che la caduta di questi misteriosi frammenti è avvenuta dopo il misterioso indicente, che ha visto l’esplosione di un razzo russo Proton.
Come riporta l’agenzia di stampa Russia Today, un UFO avrebbe abbattuto il razzo sperimentale e le immagini sono state registrate durante la partenza del razzo. Nel video qui sotto si può osservare una piccola sfera di luce, che attraversa lo schermo a circa 45 secondi dall’inizio del video. Va da destra a sinistra. Alcune persone hanno suggerito che si tratta di un UFO.
Video 1
Video 2
rif. Link
Mag 17
In Antartide è già iniziato il collasso della calotta glaciale occidentale. Il processo di scioglimento ha superato il punto di non ritorno
In Antartide è già iniziato il collasso della calotta glaciale occidentale (il cosiddetto Wais, Western Antarctic Ice Sheet): il processo di scioglimento ha ormai superato il punto di non ritorno e, se dovesse propagarsi all’intera area, potrebbe causare un innalzamento del livello dei mari pari a 3-4 metri nell’arco dei prossimi secoli.
A lanciare l’allarme sono due studi: il primo è pubblicato sulla rivista Science dai ricercatori dell’Università di Washington, mentre il secondo, condotto dalla NASA in collaborazione con l’università della California ad Irvine, è stato presentato durante una conferenza stampa e sarà pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.
Entrambe le ricerche hanno focalizzato la loro attenzione su una zona molto particolare della calotta glaciale occidentale, ovvero lungo la costa di Amusden. Qui si trova il ghiacciaio Thwaites, il ‘cardine’ dell’intero sistema Wais che, secondo i ricercatori, ha già iniziato a collassare così come molti altri ghiacciai vicini. I rilievi topografici fatti nell’ambito dell’operazione IceBridge della NASA dimostrano che il ghiacciaio Thwaites ha ridotto la sua elevazione di diversi metri all’anno superando il punto di non ritorno.
Secondo le simulazioni, infatti, la perdita di ghiaccio continuerà nel corso del prossimo secolo con una velocità piuttosto modesta, ma tra 200-500 anni accelererà in maniera repentina, appena la linea di confine tra ghiaccio e terra sarà arretrata fino alle regioni più profonde del bacino. La scomparsa del ghiacciaio Thwaites potrebbe determinare un innalzamento dei mari di circa 60 centimetri. Il collasso potrebbe poi propagarsi alle aree adiacenti minando gran parte della calotta che ricopre l’Antartide occidentale.
Guarda il Video
Fonte: Ansa
Mag 16
T-shirt questa (s)conosciuta
Chi non sa cosa sia una t-shirt? Chi non la possiede, soprattutto ora, che è ritornato capo basilare ed estremamente cool del nostro guardaroba? La nostra cara amica maglietta a maniche corte, infatti, è non solo comoda, ma anche largamente sfruttabile in ogni occasione, data la sua duttilità.
Innanzitutto, le t-shirts non vanno mai in letargo: d’estate e d’inverno, sono sempre “giuste”. Con un bel maglione, una felpa, un micro cardigan, sotto una camicia o da sole, esse sono l’indumento perfetto, quando si ha fretta e non si sa cosa mettersi.
Per esempio, immaginiamoci in mutande, prendiamo la nostra t-shirt e ipotizziamo di avere un paio di shorts, le infradito, un cappellino e magari una bella maxi bag. Siamo pronte per andare al mare, per fare una passeggiata, un pranzetto con la nostra amica, insomma quello che volete in orari diurni.
Ora, ritorniamo in mutande con la nostra maglietta e mettiamo un carrots pant (infilando la maglietta dentro!), indossiamo una giacca taglio maschile e un bel tacco, oppure un bel paio di sleepers. Se volete aggiungete una bella collana dal sapore etnico tribale, con le frange, sul décolleté. Infine un pò di trucco, anche solo un rossetto e del mascara, per un effetto pulito, ma ricercato.
Bè, che dire… Molto diverso il risultato. Basta davvero poco per impreziosire un capo basic come la classica maglietta. In più, gli stilisti da decenni ormai, oltre a sperimentare stampe e fantasie, hanno giocato a realizzare vere e proprie campagne di comunicazione sulle loro magliette, con scritte sempre più ammiccanti, ironiche, politiche e comunque unconventional.
Con le t-shirts esprimiamo al meglio la nostra personalità e il nostro modo di pensare. Più forte è l’omologazione, più la stravanganza e l’eccentricità cercano di farsi sentire e noi con esse.
Si è soliti pensare che la “T-shirt story” sia iniziata intorno alla fine del ‘700, in Europa. A quel tempo era solo un confortevole indumento intimo. In seguito venne usata come capo da lavoro, data la sua praticità (non presentando maniche e colletto).
Furono gli alleati, durante la guerra mondiale a notare le magliette dei soldati Europei e a renderle note e popolari in tutta l’America. Da loro arrivò il nome T-Shirt. Le teorie sull’origine di questa parola sono svariate. Alcuni credono, che sia riconducibile alla sua forma a “T”, altri all’uso che ne facevano i soldati durante gli allenamenti, pertanto “Training shirt”. Una terza ipotesi, addirittura, ricondurrebbe il nome alla parola “amputee” (amputato), proprio perché caratterizzata dal non possedere le maniche.
Saranno gli anni ’50 a determinare l’uso della tee come capo d’abbigliamento moda, grazie all’influenza del cinema e di attori del calibro di James Dean in “Gioventù Bruciata” e Marlon Brando in “Un tram chiamato desiderio”.
Il cinema infatti a quel tempo era il medium che arrivava più al cuore della popolazione. (Proponeva mode innovative e lanciava nuovi miti capaci di condizionare il modo di vivere di tutti i giorni. […]) (C.Spuri, T-shirt, il tatuaggio di stoffa. Storia e attualità formato maglietta).
La t-shirt divenne quindi un oggetto di culto e con essa presero forma tutti quei fenomeni di protesta giovanile, legati all’esigenza di libertà di espressione e di rivolta verso l’ordine societario precostituito. Nuove identità si andavano generando, parallelamente al modificarsi della cultura e dei valori. Da questo momento in poi la t-shirt venne immessa sul mercato come capo di abbigliamento da esporre con orgoglio e un pizzico d’arroganza.
Mag 16
108 morti, ma il “conte” Marzotto pensava ai soldi
Va avanti il processo alla Marlane Marzotto di Praia a mare, va avanti grazie alla coerenza e alla tenacia dello Slai cobas e di Medicina democratica, visto che i parenti delle vittime di una vera e propria strage, e gli ammalati di tumore, sono stati costretti, per una prescrizione ormai agli sgoccioli, ad accettare la miseria che l’azienda ha deciso di “donare” per chiudere la vicenda (20/30mila euro a testa).
Un processo partito male, con tempi biblici, utili alla dirigenza ed ai padroni per usufruire di quelle scappatoie che la legge italiana permette, anche difronte ad una vera e propria carneficina, anche difronte a responsabilità palesi e alla sofferenza e disperazione di una intera comunità.
Lo Slai cobas e Medicina democratica, che mirano a sanzionare quei comportamenti illegali, delle aziende italiche, che relegano la sicurezza sul lavoro a mera pratica burocratica da risolvere con mazzette o strette di mano con chi dovrebbe controllare, e mai lo fa, non avendo alcun fine economico, mirano a raggiungere una sentenza che punisca chi ha violato le norme di legge, chi se n’è fregato della vita dei propri dipendenti, chi ha taciuto e chi ha, addirittura, nascosto quanto accadeva.
Da una testimonianza di un operaio, rilasciata in esclusiva al nostro blog: “ L’azienda decise di togliere le pareti di separazione tra i reparti, forse fu allora che in molti, se non tutti, contraemmo le malattie. Io in tintoria lavoravo con i coloranti.
Quando la sera mi lavavo i denti, la mia saliva aveva il colore del colorante che avevo usato durante le mie ore di lavoro. Negli ultimi anni cominciai a sentire dolori lancinanti per tutto il corpo. Durante i turni di notte andavo in laboratorio per massaggiarmi con l’alcool e avere un minimo di sollievo”.
Chi lavorava nella Marlane Marzotto di Praia a mare moriva giorno dopo giorno, davanti agli occhi di tutti, nel silenzio dei sindacati confederali presenti e delle istituzioni, che avrebbero dovuto controllare, dei dirigenti, che giravano la testa, dei padroni, che pensavano solo al profitto.
Emblematica è la deposizione resa, nel processo in corso, da Gaetano Marzotto, rampollo dell’omonima dinastia: “Noi ci occupavamo solo dei nostri soldi”, dichiara, e scarica tutte le colpe sui suoi dirigenti nascondendo le proprie responsabilità dietro una marea di “non so” o “non ricordo”.
Durissima la risposta di Mara Malavenda, dell’esecutivo nazionale dello Slai cobas: “I Marzotto, tutti, non potevano non sapere dell’eccidio in atto (108 morti e gravissimo inquinamento aziendale conseguenza delle sistematiche omissioni in materia di sicurezza e tutela dell’ambiente circostante), il fatto è che si occupavano solo di far soldi sulla pelle degli operai.
Io stessa presentai, nel Febbraio 1997, una interrogazione parlamentare sulla vicenda delle decine di morti e di ammalati di cancro alla Marzotto di Praia a Mare, al presidente del Consiglio dei Ministri, all’epoca Romano Prodi, ed ai ministri competenti e tutti non potevano, già all’epoca, non sapere, figurarsi Gaetano Marzotto nonché il conte Pietro che, ancora oggi, continua a sottrarsi al disposto interrogatorio…nell’interrogazione si certificava che già anni prima risultavano presentate alla magistratura tre denunce, da parte della signora Anna Rosa Faggiano.
Questi “signori” si permettono di comprare i morti ed offenderne oggi la memoria puntando alla prescrizione, grazie alle molteplici complicità e coperture istituzionali, politiche e sindacali, non è un caso che l’unico sindacato rimasto costituito parte civile sia lo Slai cobas e che Medicina Democratica non si sia tirata indietro. Stiano certi i Marzotto ed i loro complici, noi non molliamo!”
Mag 15
Quando la pasticceria incontra la moda
Quando la pasticceria incontra la moda – Ed eccoci di nuovo qui… vi voglio parlare di Ladurée.
Oggi come oggi di questo marchio se ne sente parlare tantissimo soprattutto grazie alle loro collaborazioni con il mondo della moda, ma ha origini molto più antiche.
Il negozio Ladurée sugli Champs-Élysées è probabilmente il negozio più famoso, ma ci sono altri negozi in tutta Parigi, nel Regno Unito e in altri paesi. Non potete perdervi la facciata verde e dorata e le vetrine sempre decorate con deliziose torte e dolci.
Ma molto probabilmente prima noterete la folla di persone con grandi borse Ladurée negozio di passaggio vicino.
Se volete comprare macarons e nel negozio più famoso, dovrete aspettare in coda per un bel pò di tempo.
Basta fare attenzione a non lasciare Parigi senza provare quei dolci deliziosi!
Ma parliamo ora di Laduree e la moda…..infatti la casa madre non si limita a fare solo dolci bensi ha fatto anche una collaborazione con la stilista Nina Ricci lamponi e oro per i macaron beauty!!
Non è solo il packaging tentatore ad inaugurare la collaborazione tra Nina Ricci e Ladurée ma è anche il bouquet di frutta fresca che si schiude dal soffice macaron. Nasce La tentation de Nina nuova capsule collection per il brand francese che ha fatto di un boccone una “mania gourmand” e che ha voluto la storica maison fondata nel 1932 per scoprire un nuovo cuore di dolcezza.
È infatti la linea della mela rossa ad aver reso celebre l’Eau de toilette di Nina Ricci: una mela appena “spruzzata” che regala una nuvola di frutta fresca, la stessa che Olivier Cresp (maître parfumer) e Vincent Lemains (responsabile della creazione di pasticceria) hanno ricreato per i nuovi macaron.
Così nasce il ripieno di marmellata di lamponi aromatizzato alla candela e baciato da una foglia dorata.
E per non farsi mancare proprio nulla, hanno creato anche una linea di make up. Ad accompagnare Ladurée nella creazione della collezione di trucchi è Albion Cosmetics.
La collezione comprende fondotinta, rossetti e ciprie in venti colori differenti nelle stesse tonalità pastello dei macarons sfornati giornalmente.
Gli accessori sono racchiusi in confezioni e scrigni che rievocano lo stile tipico del marchio, contraddistinti dal cammeo, simbolo della casa.
La linea di bellezza non sarà venduta nei monomarca accanto ai pasticcini, ma in concept store dedicati. Insomma da oggi se sentirete parlare di macaron non dovrete piu’aver paura pensando alla linea….potrete goderveli… anche se solo a livello olfattivo!!!
Mag 15
Tutti contro tutti, mentre la nave affonda
Affoga il “sistema” sotto il fango della sua corruzione capillare, della pochezza e dell’ incapacità dei suoi leader, dei suoi presidenti della repubblica, di tutto quell’apparato, ben pagato, struttura portante di una classe dirigente marcia
Tutti contro tutti in una corsa a chi per primo affonda l’altro, in quel tourbillon di furti che appartiene al dna della casta partitica, che travolge lo Stato ed il futuro del suo popolo, pur di mantenere intatti privilegi e ricchezze rubate.
Banche, grandi opere, grandi eventi, sanità, tutto è nelle mani di personaggi senza scrupoli, legati a doppio filo ai partiti di maggioranza e di opposizione, escluso il M5S, tutto è deviato, derubato…la “mazzetta” il valore applicato, l’interesse privato e partitico il fine consentito e voluto.
Ubi, Expo, Alitalia, Finmeccanica, Monte dei Paschi, solo una parte del lungo elenco che vede pezzi d’Italia, della sua immagine e del suo futuro, fagocitati da quella melma maleodorante che infanga storia e futuro del nostro paese, che ne umilia le capacità, che ne affossa le potenzialità.
Mentre il carico fiscale raggiunge livelli record e affossa le famiglie oneste di questo paese ed il debito pubblico, appesantito, schiacciato, dai privilegi intonsi della casta e dei suoi tentacoli, delle sue clientele, delle sue raccomandazioni e dei suoi inaccettabili sprechi, cresce, mese dopo mese, a livelli record, l’ignoranza presuntuosa dei falliti a 360 gradi occupa Tv e giornali per attaccare chi in parlamento non c’è mai stato, chi ha svelato gli imbrogli delle votazioni parlamentari, per tacciare di fascismo chi lotta per i diritti delle persone e per un futuro che veda l’onestà come un valore da premiare…e non da umiliare.
Tutti contro tutti, ad accusarsi l’un l’altro dei delitti commessi assieme, in una guerra che coinvolge anche le procure, in una guerra che è sintomo della fine di un sistema, dei suoi rantoli, dei suoi tentativi maldestri e pericolosi di salvare il salvabile, nella speranza che qualche italiano in più ancora gli creda, ancora sia convinto che chi sinora ha rubato, domani non lo faccia più…per l’Italia, per i “nostri figli”, per l’Europa, per il mondo.
Un fallimento epocale, che colpisce tutte le fasce più deboli della popolazione, che coinvolge quei migranti che cercano salvezza da fame e guerra in attraversate spesso senza speranze, risultato di quel miscuglio criminale di incapacità e corruzione che fa, della nostra classe dirigente, il peggio dell’Europa civile.
Complotti, contro complotti, pochezze e meschinità, accuse lanciate, dai giornalai asserviti e pagati, a chi denuncia e lotta contro il degrado, dirigenti sanitari facilmente corruttibili, banche dedite al traffico e al riciclaggio, dirigenti politici votati e sostenuti dalle organizzazioni mafiose, collusioni ed interessi comuni con chi avvelena ed inquina, raccomandazioni e clientele come unica possibilità di reddito…questo è il nostro paese, questo è diventato.
Se ancora abbiamo quella coscienza che ebbero i nostri predecessori, se ancora vogliamo che i nostri figli abbiano un futuro…trasformiamo quel tutti contro tutti…in un noi contro loro, quel noi che significa coscienza e libertà, che fonda le sue basi sull’onestà e la dignità, che esige di decidere e non accetta più di subire.
Mag 15
DO UT DO 2014: Design per Hospice
Ho deciso di segnalare oggi una importante iniziativa benefica promossa dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli a sostegno della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus, organizzazione non-profit che dal 2002 si occupa dell’assistenza, della formazione, della ricerca e della divulgazione della cultura delle Cure Palliative.
Dopo il successo della prima edizione del 2012 dedicata all’arte contemporanea, con un ricavato di 240.000 euro, DO UT DO 2014, nome coniato da Alessandro Bergonzoni, è un importante evento benefico che quest’anno si rivolge alle eccellenze del Design internazionale. L’evento prevede una serie di appuntamenti in cui il grande pubblico avrà modo di partecipare a esposizioni che hanno pochi precedenti nella storia del Design.
La prima esposizione di tutte le opere avrà luogo al MAXXI di Roma dal 16 al 18 maggio, mentre gli incontri successivi avranno sede al MADRE di Napoli, dal 22 al 25 maggio, e al MAMbo di Bologna dal 22 settembre al 19 ottobre. L’estrazione e l’assegnazione delle opere avverrà il 24 ottobre al MAST (Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia) di Bologna, spazio multifunzionale voluto da Isabella Seràgnoli e inaugurato lo scorso ottobre.
Padrini di eccezione di questa edizione, dopo Yoko Ono che aveva partecipato attivamente nella prima edizione donando il suo Wish Tree, saranno i MASBEDO, artisti pluripremiati che per questa occasione hanno creato il video Look Beyond. Molti i nomi tra gli artisti, designer, architetti e aziende produttrici che si sono occupati della produzione di oggetti con valore d’uso: Mario Botta, Sandro Chia, Michele De Lucchi, Doriana e Massimiliano Fuksas, Massimo Iosa Ghini, Daniel Libeskind, Alessandro Mendini, Mario Nanni, Luigi Ontani, Ettore Sottsass, Antonio Marras, Mimmo Paladino e molti altri. Come nella prima edizione, i designer hanno espresso la loro adesione al progetto donando una loro opera che, grazie all’“estrazione a sorte”, verrà assegnata a chi avrà sostenuto le attività della Fondazione con un contributo a partire da 5.000 euro.
Il MAXXI vi aspetta numerosi!
Elisa Giulia Chiesa
Mag 15
Intervista a Renzo Rubino
Sono veramente onorato di fare una chiaccherata con Renzo Rubino. che in questo periodo è molto impegnato con il suo nuovo tour in giro per l’Italia Partiamo subito con le domande:
1) Partiamo dagli inizi, tu hai iniziato con uno spettacolo musicale che si chiamava Pianafrasando, che ricordo hai di quel periodo?
Bello, ero giovanissimo ed “innocente”, nessuna responsabilità, il massimo. Bisognerebbe restare eternamente in quella condizione esistenziale
2) Nel 2010 hai presentato il tuo primo album Farfavole, qual’è il pezzo il brano di quel album che ti ha dato più soddisfazioni?
L’amore d’autunno. Brano bellissimo secondo me. “Bignè” ha avuto più successo ma “l’amore d’autunno” è più bella.
3) Che emozione hai avuto quando ti hanno comunicato che avresti dovuto aprire i concerti di Antonella Ruggiero e Brunori Sas?
Nessuna emozione in particolare. Sai, aprire i concerti ha valore perché quei grandi artisti portano pubblico ma a me piacerebbe di più farmi una serata a bere, mangiare e chiacchierare con loro. Vorrei scoprire quali sono le loro paure.
4) Che rapporto hai con Andrea Rodini, il tuo attuale produttore?
E’ un mio amico con un pò di esperienza in più.
5) Se dovessi definire Renzo Rubino con 3 aggettivi, quali useresti?
Romantico, surreale, affamato.
6) Nel Febbraio 2013 sei arrivato al 3 posto nei giovani di Sanremo con la canzone
“Il Postino” te lo saresti mai aspettato?
No, se me lo fossi aspettato e si fosse realizzato, il passaggio successivo sarebbe stato giocare al superenalotto.
7) Quest’anno hai partecipato a Sanremo con la canzone “Ora” piazzandoti al 3 posto, da dove è nata l’ispirazione per questo pezzo?
Un mio amico incastrato nella sua quotidianità che non riesce a guardarsi allo specchio e dirsi la verità
8) Che consiglio daresti ad un giovane artista, per muoversi al meglio nel mondo della musica?
Imparare un mestiere che consenta di guadagnare abbastanza per poter non tradire la propria musica per trenta denari
9) Sei al tuo terzo tour, qual’è fin’ora la data più emozionante? O quale pensi che sarà?
L’anno scorso ospite ad una delle serate conclusive del festival “Musicultura”. Devo molto a quel festival.
10)Se potessi decidere di collaborare con un artista internazionale, con chi vorresti farlo?
Stomae o Antony Hegarty
11) Descrivici il tuo secondo album “Secondo Rubino”
11 Tracce in cui emergono i miei due lati principali del carattere: gli ultimi due aggettivi con cui mi sono descritto
12) Nella tua carriera hai vinto numerosi premi, qual’è quello che ti ha lasciato più a bocca aperta?
Nessun premio. L’urlo più grande l’ho fatto quando mi hanno comunicato che sarei andato a Sanremo giovani
13) Secondo te, quanto è difficile emergere nel mondo della musica oggi?
Di più
14) In che modo, il Festival di Sanremo, ti ha arricchito musicalmente?
E’ stata la prima volta che ho cantato accompagnato da una grande orchestra. Meraviglioso!
15) A cosa stai lavorando per il futuro? Puoi darci qualche anticipazione?
Per il momento sto facendo il tour. Al futuro penserò in futuro.
Fai un saluto ai tuoi fan e agli amici di Pandorando…
Un grande saluto ai fan di Pandorando da Renzo Rubino
Sito Ufficiale
Spotify
Mag 15
La Terza Guerra Mondiale
La situazione Ucraina e siriana e la crescente tensione internazionale fanno pensare che siamo alla vigilia di una nuova guerra su scala globale.
Sia in Ucraina che in Siria assistiamo allo scontro tra gli interessi statunitensi e russi.
Siamo tornati in uno scenario da guerra fredda, con equilibri geopolitici sempre più precari e instabili.
Sia la situazione ucraina e sopratutto quella mediorientale, fanno pensare all’avvicinarsi di una possibile guerra mondiale.
Gli attori principali di questa guerra sono da una parte gli USA e alleati (NATO, UE ecc) dall’altra Russia, Cina e molto probabilmente i paesi in via di sviluppo o Brics (India, Sudarica, paesi dell’ America Latina).
Un ruolo importante occupa la questione israelo/palestinese.
Si può ipotizzare che questa nuova guerra finirà con la distruzione di entrambi gli schieramenti (a partire da quello israeliano e palestinese) e dal caos dominante sorgerà un nuovo ordine mondiale, guidato dall’ONU o dalla NATO, che consisterà nell’edificazione di un superstato globale di stampo tecnocratico.
Da molto tempo nel settore dell’ informazione alternativa si parla di un carteggio avvenuto nel 1871 tra Albert Pike, un generale e avvocato statunitense nonché gran maestro massone di grado 33 del Rito Scozzese Antico ed Accettato e Giuseppe Mazzini, il rivoluzionario italiano appartenente alla società segreta “Carboneria“.
In esso si parla della pianificazione di tre guerre mondiali, utili per l’instaurazione del “Nuovo Ordine Mondiale” voluto dalle elitè finanziarie, politiche e sociali facenti parte della rete degli “Illuminati“.
Interessante è la descrizione della III guerra mondiale che fà esplicito riferimento alla questione israelo/palestinese.
“La Terza Guerra Mondiale dovrà essere fomentata approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti degli Illuminati fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico. La guerra dovrà essere orientata in modo che Islam (mondo arabo e quello musulmano) e sionismo politico (incluso lo Stato d’Israele) si distruggano a vicenda, mentre nello stesso tempo le nazioni rimanenti, una volta di più divise e contrapposte fra loro, saranno in tal frangente forzate a combattersi fra loro fino al completo esaurimento fisico, mentale, spirituale ed economico“.
A questo punto, si può solo sperare che le persone prendano consapevolezza al più presto di questa situazione, al fine di evitare un’ennesima carneficina.
Mag 14
Stockton, California: misterioso oggetto fuoriesce da uno Sky Hole?
L’immagine che vi presentiamo, sembra mostrare una sfera di colore azzurro, che vola sopra i cieli della California e che ha suscitato molto scalpore sui social network. Il misterioso oggetto luminoso, più che altro un bagliore, è stato avvistato a Stockton, California settentrionale, ma la cosa strana è che questo oggetto si trovava tra le nuvole, creando un vero e proprio “buco” o Sky Hole.
Il misterioso bagliore è stato documentato la scorsa settimana e l’immagine è stata pubblicata subito sui social network scatenando non poche polemiche sul significato di questo fenomeno. I teorici del complotto si sono subito mobilitati suggerendo che l’immagine è la prova di una imminente invasione aliena, mentre gli utenti più scettici hanno respinto tale teoria attribuendo che quel bagliore potrebbe essere stato provocato da una ‘formazione di nubi’.
Il globo sembrava cambiare colore a seconda da dove veniva osservato a terra. Le istantanee dell’insolito fascio di luce sono state pubblicate su Twitter, Facebook e Instagram lo scorso Venerdì, ma solo questa settimana sta generando un particolare interesse in tutto il mondo.
Il NOAA e altri esperti meteo, suggeriscono che probabilmente trattarsi di uno ‘Sky Hole’ o una ‘nuvola perforata’ – un fenomeno che si crea quando la temperatura della nube scende sotto lo zero e forma dei cristalli di ghiaccio. Appena i cristalli evaporano si forma un buco nella nuvola dando l’illusione di una apertura.Tuttavia, date le temperature registrate in California in questo periodo dell’anno, raramente quest’ultime scendono sotto 7°C, per cui gli esperti meteo considerano questa teoria improbabile.
Gli appassionati ed esperti di UFO hanno ipotizzato che era un UFO fuoriuscito da uno “stargate”, creato proprio dall’oggetto stesso tra le nuvole, mentre gli utenti più scettici respinto come ‘la formazione di nubi’. Il testimone, nonché colui che ha effettuato le fotografie del misterioso fenomeno, ha dichiarato che l’UFO sembrava cambiare colore.
Riferimenti
Mag 14
Antartico: sotto la calotta di ghiaccio, scienziati trovano un vulcano attivo che potrebbe eruttare, con conseguenze disastrose
Nello studio di attività tettonica sotto la calotta di ghiaccio dell’Antartide ad ovest del continente, è stato trovato un vulcano, che ha tutte le possibilità di eruttare, compromettendo la stabilità della calotta di ghiaccio che porterebbe effetti negativi per il clima della Terra.
Qualche mese fa una serie di terremoti in profondità nell’ovest dell’Antartico hanno rivelato un vulcano attivo nascosto al di sotto dello spesso strato di ghiaccio. La scoperta, pubblicata su Nature Geoscience, ha confermato quelli che fino a qualche tempo fa erano solo sospetti, ossia attività vulcanica nascosta al di sotto dei ghiacciai dell’Antartico: a dire il vero sono numerosi i vulcani presenti lungo la
costa e al largo, come ad esempio il Monte Erebus, ma quella dello scorso Novembre è stata la prima volta in cui è stato individuato del magma nella zona interna. Secondo gli esperti questo vulcano potrebbe esplodere e aggiungersi agli effetti del riscaldamento globale.
L’attività vulcanica è stata scoperta a circa 30 miglia dal monte Sidley, il vulcano più alto dell’Antartide. Anche una violenta eruzione non potrebbe, con tutta probabilità, penetrare l’enorme massa di ghiaccio presente sopra la sua verticale (fino a 2 chilometri di spessore), ma il calore rilasciato potrebbe avere varie implicazioni sull’ambiente circostante. Parte del ghiaccio verrebbe comunque sciolto, andando a creare enormi quantità d’acqua che potrebbero fluire verso il mare e accelerare il tasso di scioglimento dei ghiacciai.
Sotto l’Antartide, e in particolare sotto l’altopiano occidentale di Marie Byrd Land, esistono numerosi vulcani che potrebbero influenzare la stabilità della calotta antartica occidentale. Essa copre una superficie di 5,4 milioni di chilometri quadrati, pari al 98 per cento di tutto il continente. Ciò deve far comprendere quanto importante sia
monitorare quest’area del globo. Anche se gli scienziati hanno suggerito che il ghiaccio marino intorno al continente è in aumento, il ghiaccio di terra sembra essere in diminuzione e l’area resta molto sensibile ai cambiamenti climatici.
Rammentiamo che le Eruzioni subglaciali possono compromettere la stabilità della calotta di ghiaccio. Per la Terra, una tale perdita inattesa delle forniture di acqua dolce dal più grande negozio di ghiaccio sul pianeta e l’instabilità del ghiaccio al Polo Sud, potrebbe essere catastrofico.
E’ ovviamente necessaria un’ulteriore ricerca, sia nel senso di mappatura che di monitoraggio del livello di attività del vulcano subglaciale, come anche lo studio dell’impatto dell’attività vulcanica sul sistema idrogeologico, ma la strada intrapresa è certamente quella corretta.
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Mag 14
Tre Papi, due Santi e un Mistero.
Ormai ci siamo, pochi giorni fa è avvenuta l’attesa proclamazione dei due nuovi ed attesissimi Santi della Chiesa Cattolica: il Beato Karol Woytjla, Papa Giovani Paolo II ed il Beato Angelo Roncalli, Papa Giovanni XXIII.
Un altro Papa, Jorge Mario Bergoglio, ha voluto includere nei primi atti del suo Pontificato sia il tanto atteso sblocco della santificazione di JP2, rimasto lettera morta durante gli ultimi tempi del regno di Benedetto XVI sia, ancor prima, la decisione di recarsi immediatamente dopo la sua elezione a parlare con Mons.
Loris Capovilla, l’ostracizzato ex Segretario Particolare di Angelo Roncalli che, una volta morto il suo Papa, venne rapidamente allontanato da Roma senza neanche ricevere la meritata porpora, torto questo al quale rimedierà velocemente Papa Francesco andando addirittura a portare la Berretta Cardinalizia di persona all’anziano Capovilla.
Ma perché questi fatti, forse notati dagli addetti ai lavori ma sicuramente passati sotto il naso della gente comune, sono così importanti? Ebbene perché mentre per il Papa polacco il numero di miracoli compiuti addirittura in vita supera abbondantemente il centinaio, nonostante la reticenza del Vaticano a rivelare con esattezza questi dati ed ugualmente abbondanti sono quelli compiuti per sua intercessione post-mortem, senza contare una rocambolesca vita che ha visto più di una volta posarsi su Karol Woytjla ora il protettivo manto della Madonna, ora la mano stessa di Dio per farne il testimone della Cristianità e dei Cristiani nei quattro angoli del mondo, lo stesso non si può dire di Angelo Roncalli.
Papa Giovanni XXIII è stato sicuramente una figura importantissima per la Chiesa Cattolica perché ha dato l’avvio al Concilio Vaticano II, avvenimento di importanza universale che avrebbe, nei suoi intenti, dovuto partorire una Chiesa Nuova, moderna, in grado di comprendere gli eventi sempre più rapidi e devastanti del XX° e del XXI° Secolo e guidarli verso un esito quanto più favorevole possibile al Figlio dell’Uomo, a noi tutti. Egli desiderava una Chiesa capace di ascoltare, comprendere ed amare il proprio prossimo come non aveva mai fatto prima perché il bisogno d’amore dell’Uomo del XX° Secolo non aveva eguali. Purtroppo egli non vide la fine del Concilio che fu chiuso da colui che Roncalli stesso indicava a tutti come il suo successore naturale, Paolo VI.
Ora non v’è dubbio che il Concilio sia stato uno degli eventi più importanti degli ultimi duecento anni e che sia stato impostato come una vera e propria rifondazione della Chiesa sulle sue fondamenta ma per quanto importante esso è comunque stato un evento terreno, un consesso di uomini chiamati a decidere delle loro azioni e di quelle dei loro successori, niente di divino.
Anche la famosa e rinomata attività diplomatica di Roncalli come mediatore tra le due Superpotenze di USA ed URSS in momenti difficilissimi della Guerra Fredda e che gli meritarono la riconoscenza del Presidente Kennedy oltre che l’inatteso e sincero entusiasmo del Segretario Generale del PCUS e Presidente dell’Unione Sovietica Nikita Kruscev, che fece di tutto per poterlo incontrare ma che dovette alla fine accettare di inviare sua figlia ad un incontro quasi segreto per il timore di Roncalli di poter fare un passo più lungo della gamba e distruggere in un attimo quel poco di progresso nelle relazioni tra i due padroni del mondo che si era ottenuto fin lì, anche tutto questo dicevamo non fu altro che un’attività terrena, per apprezzabile o meno che fosse.
Oltretutto, volendo incastonare la figura di Roncalli nel lungo succedersi di personaggi che ebbero a che fare con le famose manifestazioni della Madonna a Fatima e con la divulgazione dei suoi ancor più famosi Segreti, l’ex Patriarca di Venezia non ci fa assolutamente una bella figura. Dobbiamo infatti ricordarci che la Madonna chiese ripetute volte a Suor Lucia di comunicare al Papa che la volontà di Cristo e di Dio si era espressa nella necessità della consacrazione della Russia al Sacro Cuore di Gesù entro l’anno 1960 e nel rivelare quanto prima l’ultimo dei tre Segreti.
Sappiamo che nonostante tutti gli sforzi compiuti da Suor Lucia e dal suo Vescovo, Roncalli non volle né starla a sentire e né tantomeno procedere alla Consacrazione della Russia perché temeva che un simile gesto avrebbe potuto nuocere sul piano politico internazionale ed essere diplomaticamente sconveniente. Chiuse quindi in un busta il testo dell’ultimo Segreto, non consacrò la Russia e fece rinchiudere Suor Lucia in un Convento di Clausura con l’obbligo del silenzio sui fatti di Fatima.
In termini umani si potrebbe dire che Papa Giovanni XXIII ebbe l’ardire e la presunzione di disobbedire platealmente ad un ordine diretto del suo Superiore, cosa questa già abbastanza sconveniente per un qualunque essere umano, figuriamoci per il Romano Pontefice. E certo che se si dovessero prendere in considerazioni anche questi fatti dovremmo ammettere che dubbi sulla sua santità ce ne verrebbero ben più di uno, senza contare che non è mai stato neanche trovato il secondo dei miracoli avvenuti per intercessione del soggetto post-mortem, come prevede invece il Codice di Diritto Canonico.
Quello che invece ben pochi sanno ed ancora in meno dicono è il fatto che Giovanni XXIII abbia potuto partecipare addirittura ad un incontro ravvicinato del Terzo Tipo nei giardini della Villa Pontificia di Castel Gandolfo e, cosa ancora più interessante ma anch’essa assai poco pubblicizzata, Angelo Roncalli in virtù di alcune proprie qualità e talenti sarebbe stato cooptato da una delle più potenti ed oscure Società Iniziatiche della Terra ossia quei Rosa Croce che furono figli del Conte di Cagliostro, del Conte di Saint-Germain e di Louis Claude de Saint-Martin, i tre mitici Gran Maestri dell’Ordine che la leggenda vuole eterni viventi e nascosti tra gli uomini.
Ora tralasciamo per un momento miti e leggende e scopriamo che nel 1961 un quotidiano inglese riporta la notizia di un’intervista al Segretario Particolare di Giovanni XXIII, Loris Capovilla. La notizia fu poi ripresa dal Tabloid “The Sun” nel 1985 ed ora è riportata in un filmato reperibile su Youtube. Sostanzialmente Mons. Capovilla avrebbe riferito che durante una passeggiata pomeridiana estiva nel parco della Villa Pontificia di Castel Gandolfo lui stesso e Papa Roncalli avrebbero assistito all’arrivo sopra le loro teste di una flottiglia di dischi volanti luminescenti ed all’atterraggio di uno di essi dal quale sarebbe uscito un umanoide in tutto simile a noi se non che risultava ammantato da una leggera ma penetrante luminosità.
Sempre secondo quanto riportato da “The Sun” il Papa e l’umanoide si sarebbero avvicinati, lasciando indietro Capovilla, ed avrebbero parlato per quasi venti minuti, poi si sarebbero salutati e l’umanoide avrebbe fatto ritorno alla sua nave, scomparendo di lì a poco insieme alle altre presenti nella presunta flottiglia. Al suo ritorno il Papa avrebbe detto al suo Segretario le seguenti parole: “I Figli di Dio sono dappertutto. Anche se a volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri fratelli.”
Dopo la morte di Papa Roncalli, come abbiamo già detto, Mons. Capovilla fu allontanato in fretta e furia da Roma e nominato Arcivescovo di Chieti e Tesoriere di Loreto senza che gli fosse concessa, come normalmente di prassi, la berretta cardinalizia. Conosciuto come uomo serio ed integerrimo, egli non smentì mai quanto riportato da “The Sun” ma neanche permise, o gli fu permesso, di approfondire l’argomento. Fatto sta, comunque, che uno dei primissimi atti compiuti da Papa Francesco, che non dimentichiamocelo è un Gesuita, fu quello di nominare Cardinale di Santa Romana Chiesa il Capovilla, andandogli anche a consegnare personalmente la porpora a Chieti, cosa questa forse mai accaduta prima nella storia della Chiesa. In quell’occasione i due ebbero anche un lungo colloquio privato sul contenuto del quale nulla è trapelato.
E’ importante il fatto che Bergoglio sia un Gesuita perché altre notizie, per la verità difficilmente verificabili, indicherebbero che l’incontro del 1961 facesse seguito al fantomatico incontro che avrebbero avuto nel 1954 il Presidente Dwight David Eisenhower, gli Stati Maggiori Militari degli USA e l’Arcivescovo di Los Angeles James Francis Louis McIntire con emissari alieni. Durante quest’altro presunto incontro gli alieni ed i militari USA strinsero una specie di accordo sullo sviluppo bellico di tecnologia extraterrestre in cambio del covering della presenza di loro colonie tra la popolazione umana. Alla fine di questo incontro i partecipanti firmarono un accordo di non divulgazione su quanto avevano visto e sentito.
Tuttavia nonostante questo e nonostante alcune presunte intimidazioni ricevute da personale dell’USAF-United States Air Force il Vescovo McIntire riuscì ad arrivare a Roma ed a riportare quanto visto e sentito a Papa Pio XII il quale, preoccupato dall’impronta prevalentemente militare che avrebbe avuto questo accordo, avrebbe istituito un apposito servizio di informazioni sull’argomento, costituito esclusivamente da Gesuiti e lo avrebbe chiamato SIV-Servizio Informazioni del Vaticano, tenendolo comunque separato dall’“Entità”, il più noto e concreto Servizio Segreto della Santa Sede, fondato addirittura da Donna Olimpia Maidalchini, sorella di Paolo V.
Noi non sappiamo se questo presunto SIV sia esistito o meno o, addirittura, esista tuttora tuttavia è un dato di fatto che la più antica e blasonata istituzione europea di osservazione astronomica, la “Specola Vaticana”, sia da sempre gestita dai Gesuiti, compreso il famoso VATT-Vatican Advanced Technology Telescope di Mount Graham, nei pressi di Safford, in Arizona. E’ ancora un dato di fatto che in diverse occasioni il Direttore della Specola abbia rilasciato interviste radiofoniche e sulla carta stampata riguardanti la sua personale convinzione che l’uomo non possa essere solo nell’Universo e che i Figli di Dio debbano necessariamente essere ovunque nel Creato.
Appare ovvio a chiunque che una simile affermazione non sarebbe mai potuta essere fatta da un personaggio simile se le sue parole non venissero anche condivise a Palazzo Apostolico. E qui non parleremo neanche delle voci che circolano sulla Specola riguardanti presunti contatti extraterrestri in occasione dell’installazione di un avanzatissimo, per i tempi, apparato radio ad onde corte costruito nientemeno che da Guglielmo Marconi in persona.
E se quindi i meriti di Giovanni XXIII riguardassero il Primo Contatto con esseri, Cristiani, di altri mondi?
Ma c’è dell’altro. Come abbiamo detto esistono dei resoconti abbastanza circostanziati e credibili su come Angelo Roncalli, già da prima di essere eletto Papa, fosse stato cooptato da un’importantissima e potentissima Società Iniziatica come quella dei Rosa Croce.
Non mi addentrerò ora nella storia dei Rosa Croce perché essa si perde nella notte dei tempi ed è in molti aspetti coperta di leggenda e di mistero, fatto sta però che nessuno dubita della sua esistenza ed è cosa nota il fatto che essi abbiano una caratteristica che li rende differenti da tutte le altre Società o Sette Iniziatiche conosciute, di stampo tipicamente massonico: mentre nelle altre organizzazioni, pur dovendo necessariamente essere cooptati dall’interno, i neofiti giungono “alla luce”, ossia al massimo grado di sapienza e potere e quindi all’Iniziazione vera e propria, per gradi e percorrendo tutta una trafila, un cursus honorum che li porterà sempre più in alto ed avanti, nei Rosa Croce il neofita, se meritevole e capace, viene “portato immediatamente alla luce”, ossia all’iniziazione e dotato dei poteri che essa comporta.
Abbiamo detto già altre volte che i Massoni vivono di simboli ed allegorie ed anche il potere di cui dispongono secondo il loro grado è sia simbolico, all’interno dell’organizzazione che pratico e concreto al di fuori di essa. I poteri di cui sarebbero dotati i Maestri Rosacrociani andrebbero al di là della concretezza terrena pura e semplice ma arriverebbero, in alcuni casi, alla percezione ultraterrena ed in particolare ad una sorta di divinazione allegorica che permette, a chi ha o riesce a trovare la chiave del’allegoria, di leggere il futuro a qualsivoglia livello di approssimazione: dal singolo all’umanità intera.
Le persone predisposte a queste attività vengono lungamente ricercate, cooptate, condotte in un tempio rosacrociano, (la loro ubicazione è segretissima e spesso è all’interno di qualcos’altro che svia l’attenzione dei ricercatori), e grazie all’ “unione” che con lui realizzano gli altri Rosa Croce egli, il neofita, comincia ad avere visioni del futuro che vengono poi “criptate” secondo chiavi simboliche, un pò come fece Nostradamus con le sue famose centurie.
In tempi particolarmente difficili o prossimi a crisi di portata mondiale può accadere che alcune di queste profezie allegoriche vengano rilasciate all’esterno a personaggi che per meriti di studio o di vita sono ritenuti degni di vederle e parlarne col mondo dei “comuni mortali” !
Ebbene secondo uno stimato ricercatore e studioso di massoneria e storia rosacrociana, Pier Carpi, nel 1935 quando era ancora nunzio apostolico ad Instanbul e dopo una serie di esperienze “supernormali”, Angelo Roncalli fu cooptato dai Rosa Croce e, all’interno di uno dei loro templi, dettò una serie di profezie al Cancelliere dell’Ordine che coprivano il periodo che andava dal 1935 a circa la fine del XX° Secolo.
Contrariamente al consueto queste profezie appaiono a chi le legge sufficientemente chiare e poco sibilline da poter essere ben riconoscibili per quel che riguarda il periodo dal 1935 ad oggi e per poter tentare un’interpretazione sensata per quel che riguarda quanto ancora non accaduto. Contrariamente al tradizionale vincolo di segretezza, queste profezie vennero mostrate al Carpi da un sedicente esponente dei Rosa Croce nel 1976 affinché potessero essere portate a conoscenza del mondo intero ed utilizzate per evitare crisi ed avvenimenti nefasti che si stavano addensando sul futuro dell’uomo e della Chiesa.
In definitiva abbiamo un Papa gesuita, Francesco che oltre alla santificazione di Giovanni Paolo II, voluta a furor di popolo e di Dio, decide di associarvi anche quella, ferma da anni, di un altro Papa che apparentemente non dovrebbe meritarsela se non altro perché la rigida e severissima procedura della Congregazione delle Cause dei Santi non può dare esito positivo ma che, se quanto abbiamo visto e riportato fin qui fosse vero, sarebbe stato il primo testimone della Chiesa di una fratellanza in Dio interplanetaria e l’artefice di una serie di profezie volte alla protezione ed alla cura della Chiesa e del genere umano tutto da una o più crisi che potrebbero, o avrebbero potuto travolgerlo, dal ’35 alla fine del XX° Secolo.
Allo stesso modo appare chiaro che la verità ultima su questi fatti, una volta scomparso l’ottimo Loris Capovilla, rimarrà ben custodita unicamente dalla tradizionale riservatezza propria della Societas Jesus. Sarà questo che Papa Bergoglio ha voluto rappresentare quando ha motivato l’elevazione agli altari di Angelo Roncalli con il suo essere “in profumo di Santità” ?
Anche questa volta non è dato sapere.
Mag 14
L’omicidio Moro e quegli oscuri intrecci tra CIA, P2, e KGB
Come rivelato dall’importante amico e collaboratore di Aldo Moro, Corrado Guerzoni, il politico fu minacciato di morte da un potente personaggio statunitense, quando era ancora ministro. Anche la vedova, Eleonora Moro, testimoniò questo fatto citando le parole che erano state riferite al marito: “Se non cambi la tua linea politica, la paghi cara.
Quell’importante personaggio che minacciò di morte Moro era il segretario di stato statunitense Henry Kissinger.
Moro fu ucciso da membri dell’organizzazione terroristica “Brigate Rosse” il 9 maggio 1978, ma come rivelato dal giurista e politico Giovanni Galloni in un’intervista a Rai News 24, questi killer erano gestiti dalla CIA e dal Mossad.
Come riportato nell’intervista lo stesso Moro sapeva chi c’era dietro le BR e rivelò tutto questo allo stesso Galloni poche settimane prima del suo rapimento.
Al caso Moro è legata anche la P2, la famigerata loggia massonica deviata guidata da Licio Gelli, che fu coinvolta in molti episodi di quella che venne chiamata la “strategia della tensione”, dalla strage di Piazza Fontana a quella di Bologna passando per lo stesso omicidio Moro.
Essa era sostenuta dai servizi segreti statunitensi e veniva usata per mantenere l’Italia sotto il dominio atlantico.
Infatti, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’avvento della Guerra Fredda, l’Italia era diventata parte della NATO e in questo modo risultava de facto una colonia statunitense.
Anche l’Unione Sovietica era interessata allo Stivale e difatti le maggiori formazioni politiche del periodo dipendevano perlopiù da una o dall’altra parte in gioco: la Democrazia Cristiana e buona parte dell’elitè della destra conservatrice era sostenuta e finanziata dagli USA, il PCI e buona parte dell’elitè della sinistra progressista e radicale dall’URSS.
La “strategia della tensione” è stata considerata come il tentativo (riuscito) di mantenere l’Italia sotto l’orbita statunitense rafforzandone la dipendenza e bloccando una possibile rivoluzione comunista.
Questa tesi è per molti versi abbastanza plausibile, ma ciò che veramente dava più fastidio alla NATO (e all’URSS) era una possibile autodeterminazione italiana, che mirasse a rendere indipendente la nazione emancipandola dai rispettivi interessi imperialistici di USA e Unione Sovietica.
L’omicidio Moro in ciò è emblematico.
Egli, proveniente dall’ala di sinistra della DC, voleva sostanzialmente liberare l’Italia dal dominio atlantico e dalle pressioni sovietiche.
Lo statista si opponeva sia all’ala considerata più “conservatrice” e filo-atlantica del paese (vertici del Vaticano, militari e buona parte della DC) sia a quella cosiddetta “progressista”, tendente all’estrema sinistra e filo-sovietica.
Il ricercatore statunitense John Coleman in “Il Comitato dei 300: la gerarchia del cospiratore” scrive che:
“Moro progettava di dare stabilità all’Italia attraverso la piena occupazione e la pace industriale e politica, rafforzando l’opposizione cattolica al comunismo e facendo in modo che la destabilizzazione del Medio Oriente fosse più difficile da ottenere”.
Difatti la politica estera dell’ex statista era fortemente incentrata sugli accordi economici e politici con i paesi mediorientali “non allineati”, accordi che servivano a garantire l’indipendenza energetica, politica e generale dell’Italia, e tutto ciò naturalmente dava molto fastidio agli USA.
Moro non era ben visto neanche da buona parte della destra e della sinistra italiana.
Da una parte era accusato di essere in combutta con i “comunisti” in quanto era favorevole ad un’alleanza con una buona parte della sinistra, dall’altra veniva considerato di “destra” in quanto rifiutava di consegnare tutto il paese in mano alla sinistra ed era antisovietico.
In realtà probabilmente fu uno dei pochi politici interessato alla collettività, e su questo trascendeva le posizioni politiche di “destra” e “sinistra”.
L’estrema sinistra “rivoluzionaria” (e spesso armata) di cui erano espressione le “Brigate Rosse” e altri gruppi, vedeva in lui un forte nemico, e in questo le posizioni di essa convergevano con quelle degli USA.
La sua politica estera di stampo pacifista e di collaborazione interna non poteva essere condivisa da entrambi: difatti sottraeva l’Italia dall’influenza statunitense e allontanava la tentazione del comunismo, che si basava perlopiù sul malcontento derivato dal dominio della NATO e dei suoi pupilli.
Che dietro l’omicidio Moro ci sia stato lo zampino della P2 e della CIA è molto plausibile ed è una teoria che gode di forte credibilità.
Inoltre a ciò si deve aggiungere che secondo alcuni ricercatori e storici anche il KGB fu coinvolto nell’omicidio di Moro e come hanno fatto diversi opinionisti, ipotizzando si potrebbe dire che sia la CIA che i servizi segreti sovietici possano essere stati coinvolti nell’eliminazione di un nemico comune, preferendo un’occasionale collaborazione utile ad entrambi, nonostante il fatto di essere ufficialmente in “guerra” l’uno con l’altro.
Bisogna aggiungere che tutto il periodo della “strategia della tensione” e degli “anni di piombo” fu segnato da forti interferenze da parte di servizi segreti di diversi paesi e vari intrighi, molti dei quali rimangono ancora un mistero.
Come affermano molti ricercatori e storici, il terrorismo di destra (nero) e di sinistra (rosso) che insanguinò l’Italia per molti anni, spesso fu sostenuto e manovrato da parte dei servizi segreti statunitensi e più raramente sovietici (ma anche di altri paesi), allo scopo di destabilizzare l’Italia facendo di tutto per evitare una possibile autodeterminazione della stessa.
Tornando a Moro, è interessante sapere che come rivelato da un’articolo del quotidiano “La Stampa” del 2009, nell’autunno del 1977 dopo una lezione all’istituto di scienze politiche dell’università “La Sapienza” di Roma in cui insegnava, disse agli affezionati studenti che gli chiedevano del suo futuro incarico come Presidente del Consiglio:
“Ma voi che davvero credete che non sappia che farò la fine di Kennedy ?”
Difatti, come dice un famoso detto: “chi tocca i fili del potere muore”.
Mag 14
Wolford: per un’estate chic
Og
gi vi voglio parlare di un luxury brand, leader incontrastato nel settore della lingerie, del bodywear, dei collant e anche dello swimwear: Wolford.
Wolford, da sempre è sinonimo di prestigio e altissima qualità, ed è per questo che ora sono qui a parlarvi delle sue ultimissime favolose proposte estive, che saranno prestissimo i must have sui lidi più noti nel mondo del jet set internazionale.
Un costume Wolford, infatti, non ha età e soprattutto è studiato per modellare con tessuti carezzevoli e confortevoli le nostre forme come nessun’ altra tecnologia è mai riuscita a fare.
Quest’anno, ancora di più di quello passato, è assolutamente chic e glamour presentarsi in spiaggia con il costume intero. Io mi
sono innamorata della linea Estrella Forming Swim Body Cup. Il suo design minimal e performante mi pare ricordare il mood vintage vacanziero delle dive di Hollywood degli anni ’60. Se aggiungete un foulard e un paio di cat eye siamo pronte e perfette per una giornata a Saint Tropez.
Che dire poi del modello Thabitha Forming Swimbody Trian? E’ pura eleganza. Anch’esso è costituito da un tessuto elastico modellante, che insieme a morbidi drappeggi abbellisce addome e fianchi, inoltre la scollatura americana lo rende ancora più sensuale (in alto a sinistra).
Infine, per quanto riguarda il bikini, non posso non porre sotto la vostra attenzione l’intrigante modello Swimpanty (qui a destra), perfetto anche per la piscina, infatti copre maggiormente rispetto ai soliti costumi. Ancora una volta il tessuto è impalpabile, fattore che lo rende estremamente confortevole anche per le nostre sessioni di nuoto più coraggiose!
Mag 14
Marchionne, il mago dei piani industriali
Quanti piani industriali vogliono politici e sindacalisti per continuare ad osannare Marchionne, tanti il venuto dal Canada gliene presenta, uno al mese, uno a settimana, uno al giorno…uno all’ora…
Il mago dei piani irrealizzati, delle perdite Fiat, del crollo delle sue azioni, della chiusura di interi stabilimenti e dei licenziamenti e casse integrazioni di massa, possiede quella fervida fantasia che tanto piace a chi fa di mestiere niente, cioè i giornalai nostrani, i sindacalisti di professione della triplice, i politici per caso, che fondano sul niente il loro successo e del niente vanno fieri…medaglia al petto in un paese in cui il premio va ai peggiori, ai meno capaci, agli imbroglioni, agli ipocriti, ai quaquaraqua di oggi, di ieri e di sempre.
Il mese di Maggio ha voluto regalarci l’ennesima sceneggiata della dirigenza Fiat, l’ennesimo piano che smentiva l’ultimo, che era il contrario del precedente, che sconfessava il primo.
Da Fabbrica Italia, dal “necessario” referendum, dai “necessari” sacrifici, per gli operai si intende, siamo passati, nel giro di pochi anni, contrassegnati da crolli in borsa, crolli nelle vendite, crolli in credibilità, 8 piani industriali 8, all’ultimo patetico, e poco credibile, “grande piano di rilancio”: 7 milioni di auto, rientro di tutti i lavoratori, 55 miliardi di investimenti, decine di nuovi modelli, rilancio del marchio Alfa Romeo, affossato proprio dalla stessa Fiat (vedasi Alfa Romeo di Arese), il tutto salutato dalla borsa con un -12% e con la sospensione del titolo per eccesso di ribasso.
Certo prendere circa 5,5milioni di euro di stipendio l’anno solo per fare annunci e comparsate televisive è un colpo che solo nel bel paese, dei premier per caso e dei sindacati del niente, è possibile realizzare, lo dimostrano le dichiarazioni farneticanti del ministro del lavoro Poletti e dei sindacai firmatari dei vari accordi ed entusiasti dei vari piani mai attuati.
Nei fatti, quelli reali, e non nel “fantastico mondo di Marchionne”, a Pomigliano, per dirne una, con i contratti di solidarietà si lavora solo due giorni al mese, il reparto logistico di Nola, che conta 300 operai, rimane fuori da qualsiasi progetto futuro mentre la cassa integrazione scadrà a Luglio, Termini Imerese è stata smantellata, la sede fiscale trasferita a Londra, così le tasse saranno pagate allo stato britannico, mentre al nostro toccherà solo accollarsi le interminabili casse integrazioni ed elargire, ogni tanto, nuovi regali, come la commessa di 500 autovetture da assegnare agli espositori dell’Expo 2015.
Nel paese degli annunci, delle svolte e volte buone, delle corruzioni e dei corrotti, delle emergenze e delle mille task force, il sig. Marchionne rappresenta appieno il fallimento di politiche industriali basate solo ed esclusivamente sui continui esborsi di denaro pubblico, accompagnati da quell’incapacità arrogante che fa della classe dirigente italica l’unica al mondo capace di rimanere in sella senza riuscire a far nulla di buono per il paese, ad aggiungere ai danni prodotti la beffa della loro perenne presenza sul palcoscenico nazionale, voluta e sostenuta da una classe politica altrettanto incapace e corrotta.
Le uniche parole sensate arrivano dallo Slai Cobas di Pomigliano ed Arese: “Un libro già letto, la realtà parla di un decennio di piani fantasma, tutti smentiti dai successivi. Dopo aver pilotato al fallimento l’intera produzione auto ora si annuncia il rilancio di un marchio, quello Alfa Romeo regalatogli da Prodi nel 1987, cannibalizzato e distrutto dalla Fiat, prova ne è la chiusura dell’Alfa di Arese. Gli operai di Pomigliano e di Arese annunciano prossime mobilitazioni per Expo 2015, altra vetrina vergogna di un paese massacrato dalla corruzione e dall’incapacità”.
Mag 13
Kuala Lumpur, Malaysia: enorme UFO sorvola le Petronas Twin Towers
L’immagine che vi presentiamo è l’unico doucmento che attesta la testimonianza dell’avvistamento UFO effettuato dalla famiglia Chong, che si trovava a passeggio nei pressi delle Petronas Twin Towers a Kuala Lumpur (Malesia) Sabato 10 Maggio 2014. Questa la testimonianza:
Il mio nome è Eugene Chong, intorno alle 1230 mi trovavo con la mia famiglia nella zona delle Torri Gemelle Petronas a Kuala Lumpur, Malaysia. Mio figlio Jason indicò il cielo la presenza di un pallone. Alzai lo sguardo e vidi un oggetto nel cielo delle dimensioni di una grande mongolfiera che volava lentamente al lato delle Petronas Twin Towers.
Ho pensato che fosse una mongolfiera , dato che era anche silenziosa. Ho cosi scattato una foto, ma dopo circa 30 secondi, l’oggetto come un fulmine si è diretto verso l’alto, verso il cielo… ma ad una velocità incredibile. E’ scomparvero tra le nuvole. Non c’era alcun suono tranne un pochino di vento. Non ho mai visto niente di simile prima. Mi scuso per la qualità dell’immagine, dato che la mia fotocamera del telefono è un vecchio modello quindi non possiede una delle migliori risoluzioni.
Mag 13