Ucraina: primo ritiro delle truppe russe

downloadIl Ministero della Difesa russo ha affermato, ieri mattina, che è stato ritirato un primo battaglione di fanteria da una regione vicino al confine orientale dell’Ucraina.
L’annuncio di ieri ha sottolineato come il battaglione stesse tornando alla sua base permanente nella regione di Samara in Russia dopo aver completato numerosi corsi di formazione, ma non è stato chiarito se verranno in futuro ritirate altre truppe russe vicino al confine.
Il presidente russo Vladimir Putin, durante una conversazione telefonica tenutasi ieri con Angela Merkel, aveva ordinato un ritiro parziale dell’esercito dalla regione.
La mossa di Putin è arrivata dopo che il Segretario di Stato americano John Kerry ha affermato, una volta terminati i colloqui di domenica con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che i progressi sulla soluzione della crisi in Ucraina dipenderanno interamente dal ritiro delle truppe russe al confine.
Il ministero della difesa ucraino ha affermato che un graduale ritiro delle truppe russe effettivamente si è verificato.
I funzionari USA e UE avevano stimato, durante il fine settimana, che l’ improvviso rafforzamento militare della Russia lungo la frontiera orientale dell’Ucraina avesse raggiunto tra i 30.000 e i 40.000 soldati. images
Il funzionario del ministero della difesa ucraino ha affermato che, a Kiev, non era stato formalmente notificato il ritiro delle truppe da parte di Mosca.
Questo ritiro potrebbe essere legato ad una rotazione regolare delle forze armate. Oppure può essere direttamente collegato ai negoziati Russia-Usa.” Queste le parole di Dmytrashkivskiy, portavoce del Ministero della Difesa ucraino.
Secondo l’ Agenzia di Stampa Reuters, in Crimea, il primo ministro russo Dimitry Medvedev ha annunciato ieri che Mosca dichiarerà la penisola zona economica speciale con agevolazioni fiscali atte ad attirare gli investitori.
Medvedev lo ha annunciato durante la sua visita nell’ex regione ucraina, ostentando la presa della Russia sulla penisola del Mar Nero dopo la sua annessione.
I funzionari della Crimea hanno affermato che l’economia locale sta affrontando una crisi senza precedenti e che necessita di uno stimolo economico dalla Russia.
images (1)Medvedev ha promesso di aumentare il livello degli stipendi per i dipendenti comunali e le pensioni equiparandoli ai livelli medi russi e ha promesso di modernizzare inoltre gli ospedali della regione, che ha definito “obsoleti“.”
“Il risultato dell’annessione con la Russia, per un residente della Crimea o anche per uno di Sebastopoli, sarà solo positivo. Ci guadagneranno tutti.” Questo è ciò che ha promesso Medvedev durante la riunione speciale di gabinetto.
I funzionari locali, tra cui il primo ministro della Crimea Sergei Aksyonov, erano presenti alla riunione che è stata trasmessa in diretta dalla televisione di stato russa.

Anthea Favoriti

Quando il Teatro è Terapia

Quando l’amore fa pauraSin dall’antichità il Teatro ha avuto funzioni educative, sociali e terapeutiche per la comunità. Attraverso la drammatizzazione si affrontavano quelli che erano i conflitti e i difetti umani. Spettatore e attori entravano in un momento di forte condivisione emotiva, lasciando emergere sentimenti di compassione e di pathos durante la partecipazione attenta e viva degli eventi portati in scena.
Il Teatro come strumento terapeutico e come mezzo di cambiamento è l’essenza della moderna Teatroterapia. Entrambi ritengono che le crisi e i disagi umani siano momenti necessari per ripartire con una forte consapevolezza riconquistata e fortificata che ne migliora la vita della persona. La Teatro-terapia,una delle quattro tipologie dell’arte-terapia (musicaterapia, danzaterapia, arte pittorico-grafica) è l’interazione tra arte drammatica e terapia olistica, dove le tecniche teatrali vengono applicate con fini terapeutici e l’intento di sbloccare stati emotivi o tensioni in contesti sociali tipo familiare, lavorativo, promuovendo una migliore conoscenza di se stessi e coltivando sentimenti empatici in cui, si scopre l’ascolto dell’altro afflitto da ostacoli e problematiche interiori molto simili a volte ai propri.
E’ senz’altro un’esperienza forte ed arricchente che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella propria vita. Esistono corsi di teatro-terapia presso varie scuole di teatro che hanno diverse modalità. Corsi aperti a tutti con cadenza mensile o quindicinale,si articolano con una serie di esercizi di training autogeno e bioenergetici, preparatori per il momento centrale in cui si “porterà in scena” il proprio “dramma”. Importante quanto fondamentale, una sorta di patto, è la condivisione di tutta l’esperienza in completa assenza di ogni forma di giudizio e di critica da parte di tutti i partecipanti al corso. E’ qualcosa di inedito e di rasserenante potersi sentire liberi nel parlare di sé senza sentire il peso di una forma di pensiero giudicante. Bello quanto difficile ma da vivere è senz’altro irrinunciabile.

Nadia Aloisio

I fiumi di Alice

ifiumidialice1.1

Genere: Avventura grafica
Lingua: Italiano
Giocatori: 1

 

 

I fiumi di Alice – Un tempo molto diffuse su PC, le avventure grafiche punta e clicca sono andate incontro ad un lento e progressivo declino nel corso degli anni ’90, e l’intero genere sembrava destinato all’oblio fino ad una decade fa. Tuttavia, la fioritura del mercato indipendente da una parte e la recente diffusione di sistemi di controllo touch, hanno permesso a questo tipo di produzioni di tornare in voga. Su smartphone e tablet poi, le avventure grafiche sfruttano in modo naturale i controlli touch, da sempre uno dei più grandi ostacoli del gaming su mobile. Andiamo allora a scoprire questo I Fiumi di Alice, la nuova avventura grafica realizzata dai semi-sconosciuti Delirium Studios Evolution.

Come in un sogno:
Il gioco è un’avventura grafica molto standard, più simile al recente (e ottimo, seppur breve) Hamlet che ad esponenti classici come Monkey Island o  Broken Sword.
Nel gioco impersoneremo appunto la piccola Alice, una ragazzina che si troverà improvvisamente dentro un sogno, in un mondo di fantasia e tra personaggi più o meno improbabili. Il nostro obbiettivo sarà risolvere gli enigmi architettati dagli sviluppatori, al fine di ottenere quattro libellule e arrivare alla giusta conclusione della nostra avventura.
Controlleremo la piccola protagonista esattamente come ci aspetteremmo da un gioco del genere. Toccare un punto sullo schermo ci permetterà di spostarci fino alla posizione desiderata, mentre tenendo il dito su un punto di interesse vedremo apparire il classico menù a croce. In questo caso potremo decidere se interagire con l’oggetto, parlare, osservare, oppure cambiare zona. Qualora non potessimo compiere una o più di queste azioni i pulsanti verranno opacizzati.
Per il resto possiamo aspettarci lo standard, con un inventario dove conservare gli oggetti, l’autosalvataggio e via dicendo.
ifiumidialice1.2La trama del gioco è quasi inesistente: piuttosto che usare i classici dialoghi, i designer hanno scelto di far comunicare i vari personaggi attraverso pittogrammi. Quando andremo ad interpellare un NPC potremo dunque scegliere l’argomento della discussione in base agli oggetti presenti nel nostro inventario, e le risposte si presenteranno come semplici immagini che dovremo interpretare alla meno peggio. Un’idea piuttosto originale, che però riesce solo in parte: tante volte i contenuti saranno troppo astrusi perché il giocatore possa realmente comprenderli, e ci sarà piuttosto da lavorare con la propria capacità di intuizione.
Questo è un bel problema, perché il gioco risulta spesso dispersivo, lasciando il giocatore a vagare senza sapere bene cosa fare, domandandosi in quale area concentrarsi in un dato momento dell’avventura. Per certi versi si potrebbe dire che I Fiumi di Alice non faccia assolutamente nulla per venire incontro al giocatore, in maniera simile a quanto era solito in titoli quali Myst o Riven, che potevano però contare su un diverso grado di immersività.
Gli enigmi sono di per sé mediamente impegnativi, ma il problema più grande sarà proprio capire a quale di essi dobbiamo dedicarci, in particolare in determinate fasi dell’avventura. Ciò crea una sensazione di discontinuità tra le varie parti dell’avventura, che in qualche modo sembra mancare di coesione interna. La curva sarà estremamente ripida in particolare all’inizio, mentre man mano che procederemo nell’avventura riusciremo ad entrare nella logica del gioco.
In linea di massima questo titolo sarà molto apprezzato da chi ha pazienza e non si scoraggia nell’andare alla deriva quasi del tutto privo di indizi. È cosa certa però che i giocatori più casual si arrenderanno nel giro di poco tempo, frustrati da un’impostazione generale che non si basa sugli standard semplicistici e accessibili del gaming moderno.
I più hardcore troveranno senza dubbio pane per i propri denti. Se da una parte la difficoltà degli enigmi non comporterà veri e propri “blocchi” nell’avventura, abbiamo molto apprezzato il design di alcuni di essi, che ci ha costretto ad armarci di carta e penna e pianificare le sequenze di risoluzione, in maniera simile a quanto facevamo nei primissimi anni ‘90. Se da una parte ciò può apparire anacronistico, si tratta di un’impostazione di gioco che coinvolge il giocatore in maniera più completa. Come già detto non si arriva alle eccellenze (per molti troppo estreme) di capolavori come Myst, ma sembra che i developers siano riusciti ad imboccare una giusta via. Certo, a patto che abbiate la pazienza e la voglia di giocare in questo modo.
In linea di massima se siete cresciuti con il motore SCUMM, le avventure punta e clicca della Lucas, The Watchmaker e Gabriel Knight, sapete esattamente cosa vi aspetta. Se nel 2014 una sfida di questo tipo non vi spaventa, allora I Fiumi di Alice è certamente il gioco che fa al caso vostro.

ifiumidialice1.3Arts:
Il gioco presenta uno stile grafico molto accattivante. Ambientazioni e personaggi sono stati disegnati a mano, con una linea molto particolare e adatta al tema onirico della produzione. Il tratto è tipicamente occidentale, per molti aspetti riconducibile ad alcuni artisti contemporanei francesi, con un richiamo ad un malinconico minimalismo e in alcuni casi al decadentismo. Ciò ha permesso la creazione di alcune ambientazioni davvero evocative (un paio di queste sono visibili nei nostri screenshot), quasi dei quadretti che ci invitano a riflettere sulla questione del videogaming come arte. Un plus valore che tutti gli occhi più raffinati sapranno di certo apprezzare.
Non c’è la ricchezza di dettagli che possiamo trovare in titoli quali il già citato Broken Sword, ma l’impatto generale resta di altissimo livello, proprio in virtù di una direzione artistica ineccepibile.
Dopo un tema principale della colonna sonora molto ispirato, tutto il resto della OST si assesta su livelli più che buoni, con una media decisamente superiore rispetto anche a produzioni più blasonate.
Se tante volte le avventure grafiche preferiscono temi musicali tenui o addirittura assenti, gli sviluppatori hanno scelto in questo caso un approccio diverso, con risultati ottimi. A dirla tutta alcune delle aree di gioco non saranno accompagnate da alcun tipo di musica, ma questo sarà giustificato da scelte di design inerenti la zona stessa.
Nulla da dire riguardo gli effetti sonori invece, tutto sommato anonimi, e comunque non presenti in grandi quantità.
Dal punto di vista tecnico abbiamo un unico, piccolo appunto: i quadri di gioco sono mediamente piccoli, e non sapere esattamente cosa fare ci porterà a cambiare area con una certa frequenza. Proprio il cambiamento di zona comporterà dei tempi di caricamento non lunghi, ma fastidiosi nel loro essere frequenti. Si parla di circa cinque secondi per volta, che per scenari così minuti sembrano un po’ eccessivi. La situazione migliora comunque con dispositivi top di gamma o il più possibile aggiornati, e non compromette in maniera determinante l’esperienza di gioco.

GAmesforyou

Non buttiamoci giù

Non buttiamoci giu




Uscito nelle sale lo scorso 20 marzo, Non Buttiamoci Giù è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Nick Hornby (lo stesso di About a Boy e Febbre a 90). Incuriosita dal simpatico trailer, che lascia intuire già la storia paradossale dei quattro protagonisti e lo humor caratteristico dell’Inghilterra, non ho saputo resistergli.




Caratteristiche del film:

  • Titolo: Non buttiamoci giù

  • Titolo originale: A Long Way Down

  • Lingua originale: Inglese

  • Paese di produzione: Regno Unito

  • Anno: 2014

  • Genere: tragicomico, humor, sentimentale

  • Regia: Pascal Chaumeil

  • Soggetto: Nick Hornby

  • Sceneggiatura: Jack Thorne

  • Musiche: Dario Marianelli

  • Durata: 96 minuti

Interpreti e personaggi:

  • Pierce Brosnan (Il mondo non basta, Love Is All You Need ) è Martin Sharp, ex presentatore tv di successo, scoperto in piacevole compagnia di una quindicenne e per questo lasciato dalla moglie e licenziato

  • Toni Collette (In Her Shoes) interpreta Maureen Thompson, madre sola di un ragazzo disabile e per nulla autosufficiente

  • Aaron Paul, noto per la serie tv Breaking Bad, è J.J. Maguire, musicista in cerca del senso della vita, ma depresso per non averlo ancora trovato

  • Imogen Poots (Jane Eyre, Need For Speed) interpreta Jess Crichton, giovane figlia di un politico, sorella di una ragazza scomparsa, dall’indole sfacciata e dipendente da sesso, droga e feste

Trama

La notte di Capodanno, quattro sconosciuti si ritrovano in cima al tetto di un grattacielo di Londra, tristemente noto per un altissimo tasso di suicidi. Ognuno ha i suoi buoni motivi per decidere di farla finita, ma la sera si conclude con un nulla di fatto, se non con la firma di un patto che li obbliga a “non buttarsi giù” almeno fino a San Valentino. Nasce tra loro, quindi, un legame. Più simile a una costrizione, almeno all’inizio, ma poi sempre più simile a una vera e propria amicizia, ritrovandosi inspiegabilmente a farsi da spalla l’un l’altro, imparando a conoscere sé stessi e gli altri e ad apprezzarne pregi e difetti.
Il film sembra strutturato a capitoli, ognuno con la voce narrante di uno dei quattro protagonisti, proprio come avviene nel romanzo di Hornby. Attraverso di loro e delle loro parole, cominciamo a conoscerli e a metterci nei loro panni. E’ facile trovarne uno in cui immedesimarsi, soprattutto perché ognuno di loro rappresenta una particolare età e una fase della vita, che tutti, prima o poi, attraversiamo. Ognuno ha il proprio carattere, ma ciascuno è facilmente universalizzabile.
I toni comici smorzano il dramma di fondo, rendendo la visione molto piacevole. A metà del film, arrivato l’intervallo, ero stupita che fosse già passata un’ora. Si ride, si piange, in alcuni momenti la tensione è perfino alta: una montagna russa di emozioni, proprio come deve essere accaduto ai personaggi.
Londra è rappresentata come un luogo grigio e piovoso. E’ la Londra dei vicoli e della periferia. Di notte si sentono dappertutto le sirene delle ambulanze e la musica assordante delle discoteche; di giorno, le urla dei proprietari dei negozi contro i loro dipendenti e gli schiamazzi del pubblico dei programmi televisivi. Solo quando Martin e gli altri decidono di partire per una vacanza la musica è davvero musica, il sole finalmente splende e l’unico rumore di sottofondo è quello del mare. Sebbene presto si debba tornare a casa.
Ciò che però prima era una Londra triste e fastidiosa, ora, a San Valentino, la neve scende e copre tutta la città, donando un silenzio tutt’intorno, simbolo della pace e della calma interiore raggiunta finalmente dai protagonisti.
Il capodanno successivo, quella calma si trasformerà infine in vera e propria gioia di vivere.
Sebbene a me sia apparso come un delizioso film che racconta quali possono essere le ragioni che si nascondono dietro il bisogno di interrompere la propria e vita e quali siano i modi per ritrovare la speranza, non è stato altrettanto apprezzato dai fan del romanzo. La critica, come sempre quando si tratta di adattamenti cinematografici, è che il tutto sia trattato con troppa superficialità. Io trovo, al contrario, che proprio per il fatto che in alcuni momenti i personaggi e i loro comportamenti sono solo abbozzati, le riflessioni da parte dello spettatore siano più libere e abbiano più spazio. Anche di immedesimarsi, come dicevo prima. Ad ogni modo, le caratterizzazioni fisiche di Martin, Maureen, J.J., e Jess e il loro modo di parlare aiutano molto già di per loro a farci comprendere il loro passato e la situazione che stanno vivendo, e il merito di questo va tutto agli ottimi attori che hanno dato loro vita.
Consigliato vivamente!

Marta Mauri

Rimedi naturali contro le zanzare

rimedicontrolezanzare1.1Arriva la bella stagione, le giornate si allungano le temperature si alzano e arriva anche il periodo delle zanzare.
Ma come fare ad evitare i loro morsi in modo naturale senza dover ricorrere a tutti quei prodotti che troviamo negli scaffali dei supermercati e che contengono sostanze che possono essere nocive e irritanti anche per la nostra salute e per la nostra pelle.
Gli alleati più efficaci per tenere lontane le zanzare da noi e dagli ambienti delle nostre abitazioni sono gli oli essenziali, in particolare quelli di lavanda, tea Tree, e limone (i più efficaci), cocco, eucalipto, menta piperita, geranio o citronella.
Infatti, quando le zanzare entrano in contatto con questi oli essenziali, restano stordite e non sono più in grado di trovare vittime da pungere.
Vediamo qui di seguito come preparare in casa un ottimo antirepellente a base di oli essenziali contro le zanzare:

Ingredienti:

  • dl. 500 di olio di mandorle o avocado
  • dl 2.5 olio essenziale (tra quelli elencati sopra)

Preparazione:

  • Unire l’olio di mandorle o avocado agli oli essenziali
  • Miscelare bene il composto in modo che l’olio essenziale si amalgami bene
  • Applicare sulla pelle

Suggerimenti:

Se volete anche tenere lontane le zanzare dagli ambienti della casa, potete diluire circa dl. 3 di oli essenziali con acqua, miscelare bene, mettere il liquido in un diffusore a mano e spruzzarlo in giro per la casa in modo che le zanzare saranno disincentivate ad entrarci.
Nel caso invece siate punti dalle zanzare per alleviare l’irritazione, il rossore e il gonfiore che questo comporta potete strofinarci sopra una fetta di limone, o di cipolla, o di aglio, o del dentifricio (preferibilmente al mentolo).
Anche il miele può essere molto utile per alleviare le conseguenze delle punture di zanzare basterà metterne sopra un pochino.
In alternativa si possono usare foglie si salvia, del ghiaccio, oppure strofinare la parte interessata con della lavanda.

Sabrina Stoppa

I Demoni

Simboli ed Istituzioni Massoniche Mondiali

Simboli ed Istituzioni Massoniche Mondiali

I Demoni – L’Energia della Fusione Fredda, quindi, c’è stata rubata e con essa il Futuro che ci spettava e dunque c’è stato anzi c’è qualcuno che in maniera fraudolenta ci ha voluto destinare ad un domani di sofferenza e schiavitù anziché alla libertà ed all’abbondanza che ci spettano. Dinanzi a noi abbiamo incontrato un avversario sfuggente, mimetico e dal potere inimmaginabile al quale sarebbe il caso di cominciare a dare un volto.
Ma chi sono dunque questi Demoni che ci contrastano e vogliono decidere per noi quello che è meglio che si pensi, si dica, si faccia? E da dove derivano tutto questo potere?
Secondo Daniel Estulin, uno dei massimi studiosi dell’argomento, in principio era Venezia: la più grande, longeva e rapace delle Repubbliche marinare sorte in Italia tra il VII° e l’XI° Secolo.
Inizialmente Venezia era alle dirette dipendenze dell’Impero Romano d’Oriente e anche se di fatto divenne indipendente nel 742 ufficialmente la sua dipendenza da Bisanzio durò fino all’anno 1.000.
Al di la del fascino e della benevolenza che la sua arte, i suoi commerci, le sue storie e la sua incommensurabile bellezza possono suscitare in tutti noi Venezia era però uno Stato dispotico, violento e governato da un’oligarchia dei primogeniti delle famiglie nobili della città, riuniti nel potentissimo Maggior Consiglio.
L’obiettivo dichiarato di questi gentiluomini era quello di ricostruire un Impero che non avesse più sede a Roma o Bisanzio ma a Venezia, Impero basato sul comando incontrastato di una ristretta oligarchia su tutto il resto del popolo. Le vicende della Storia causarono l’erosione del sistemaLilli Gruber fa parte dei Bildeberg politico veneziano a causa del nascente Rinascimento e della sempre maggior potenza di entità nemiche della Serenissima come la rivoluzionaria Francia e gli scomodi vicini austriaci. Così, nel 1797 il Maggior Consiglio decretò la chiusura di tutte le Magistrature e le Istituzioni statali della Serenissima e di lì a poco quel che ne rimaneva finì sotto il controllo dell’Austria imperiale.
Una ristretta élite di aristocratici veneziani però non sembrava volerne sapere di arrendersi alla Storia e così ordì un piano per poter spostare la sede dei propri interessi, la nuova Roma Imperiale che avrebbe dovuto dominare il mondo, dalla Laguna al Tamigi, da Venezia a Londra e tutto ciò fu fatto, così come grossomodo avviene ora, tramite il potere delle banche e di singole famiglie capaci di esercitare un’immane ma assolutamente discreta potenza su tutti coloro che, a qualunque titolo, vi si fossero imbattuti.
Per questo furono scelti i Dé Frescobaldi, antichissima famiglia di banchieri fiorentini che aveva ottimi rapporti e grande influenza con i regnanti d’Europa e con i quali risultava anche essere imparentata grazie ad accorte unioni con esponenti dei Sax-Coburgo, Battenberg, Mountbatten ed altri fino ad arrivare ai Windsor.
L’esistenza di questi galantuomini contribuì in maniera significativa alla nascita ed al mantenimento dell’immenso Impero Coloniale della Gran Bretagna e non a caso l’ultimo Viceré e Governatore Generale dell’India fu Louis von Battenberg-Mountbatten, zio di Filippo d’Inghilterra e beneamato istitutore del Principe di Galles Carlo di Windsor. Tuttavia fu soltanto dopo la fine del secondo conflitto mondiale, in concomitanza con i primi, seri scricchiolii dell’Impero Britannico che queste attività sono divenute planetarie, globali e soprattutto hanno coinvolto nella loro battaglia la forza e la violenza della Nazione più potente del mondo, gli Stati Uniti d’America.
bush 1Nonostante il Piano Generale di questi gentiluomini abbia radici antiche che possiamo già identificare nel XVII°-XVIII° Secolo e nonostante tutti i loro sforzi il Genere Umano però ha continuato ad evolversi, a migliorare ed a crescere infischiandosene allegramente di loro.
Ma quando il Mondo ha cominciato a precipitarsi nel baratro del Secondo Conflitto Mondiale davanti agli occhi di questa gente si è delineata un’occasione che mai si sarebbero aspettati: i più importanti Paesi Europei sventrati da una Guerra capace di radere al suolo intere Regioni e di uccidere 62 milioni di persone, infrastrutture e servizi azzerati, economie sfasciate sia per gli sconfitti che per i vincitori. Quale migliore scenario per questa élite di autoritari aristocratici che era convinta di poter prendere in mano la gestione del Mondo come se fosse quella di una gigantesca Conglomerated Corporation e con una potenza economica e finanziaria tale da poter da soli rimettere in piedi le sorti di intere Nazioni?
Anche i “buoni” si accorsero di questa occasione e fu esattamente per impedire che qualcuno potesse sfruttarla a proprio unico tornaconto che Jhon Maynard Keynes ebbe l’idea di indire, nel 1944, la riunione di Bretton Woods. Nel suo “Il Secolo BreveEric Hobesbawn descrive esattamente come le azioni dei vincitori alla fine della Prima Guerra Mondiale gettarono immediatamente le basi perché di lì a poco tempo potesse scatenarsi un conflitto ancora più devastante. Il rancore di Gran Bretagna e Francia nei confronti della Germania e la sua conseguente umiliazione economica e politica produssero una serie di reazioni talmente nefaste da portare sia alla creazione della mostruosa Repubblica di Weimar che alla crisi della più grande potenza continentale europea, la Francia, che di fatto consentirono ad un uomo solo, mosso dal suo inesauribile odio di catalizzare le peggiori forze di una nazione umiliata e ferita, infiammarla e sulle sue ceneri far nascere quello che doveva essere il Reich Millenario.
Keynes aveva compreso benissimo che, se non si fosse agito in tempo, il secondo dopoguerra sarebbe stato caratterizzato da un nuovo tipo di dominio del più forte sul più debole: quello economico e, peggio ancora, finanziario. Ma l’economista inglese era vecchio e stanco e nonostante tutti i suoi sforzi e l’invenzione del “Bancor”, moneta unica mondiale per gli scambi tra Nazioni, non riuscì ad impedire che gli Stati Uniti imponessero al Mondo l‘egemonia del loro Dollaro, sottraendosi a qualunque impegno che li potesse costringere a contribuire al riassetto delle economie dei Paesi più deboli.W e Laura Bush salutano con il simbolo di Satana
Il Sistema dei Cambi monetari stabili nacque quindi zoppo e fu definitivamente affossato negli anni ’70 dalla fine del Regime di Parità Aurea decretato da Richard Nixon. La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, creati come strumenti di salvaguardia e protezione dei più deboli finirono a poco a poco nelle mani dei seguaci di Milton Friedman, i famigerati “Chicago Boys”, che li trasformarono in armi al servizio di Washington.
Nel frattempo, siamo nel 1954, il sinistro Conte Bernard von Lippe-Biesterfeld, olandese, membro del NSDAP in gioventù e padre della Regina Beatrice d’Olanda ha la bella idea di invitare coloro che sembravano essere i detentori del più grande potere finanziario mondiale dell’epoca in una cittadina dei paesi Bassi, Osteerbreke, per riunirli in un grazioso albergo chiamato “Hotel Bilderberg”. L’idea era semplice ed efficace: bisognava creare un organismo di super aristocratici, di storia o di fatto, che fossero, dotati di un immenso potere finanziario e di lobbying che gli permettesse di condividere piani ed obiettivi comuni ma diversi da quelli che le loro Patrie potessero avere sugli stessi argomenti. In pratica questi uomini sarebbero stati fedeli unicamente ai loro piani ed ai loro soldi, eludendo e tradendo qualunque giuramento o vincolo avessero mai avuto verso il loro popolo.
Era la nascita di un Governo Ombra sovranazionale. E così i Reali d’Olanda, del Belgio, d’Inghilterra e la nuova aristocrazia finanziaria e corporativa mondiale come i Rotschild, i Morgan, i Rockfeller, i Presidenti delle 7 Sorelle, Presidenti e Vice-Presidenti degli Stati Uniti, politici importanti come Henry Kissinger, Cyrus Vance, Richard Holbrooke,Gerard Schroeder, Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, capitani d’industria come Gianni Agnelli e Jhon Elkann, Presidenti di Multinazionali, Generali, Ammiragli e, ovviamente, il gotha della Massoneria mondiale con la famiglia Bush in primis ed altri “benefattori dell’Umanità” si riunirono in una specie di Associazione sovranazionale, chiamata per comodità di tutti il “Club Bilderberg”, dal nome di quel grazioso albergo olandese.
demoni 1Questo particolare Club è in realtà più un think-tank, un posto dove scambiarsi idee e mettere a punto strategie che un vero e proprio organo operativo. L’operatività delle decisioni viene demandata ai suoi bracci secolari e in particolare al Comitee for Foreign Relations, che molti ritengono essere il vero Governo del Continente Americano, alla Trilateral Commission, fondata da David Rockfeller e formata da politici e magnati di Europa, Giappone e Nord America, al Club di Roma, composto da scienziati ed economisti vicini alle idee del “Bilderberg”. E queste sono solo le più note organizzazioni che hanno aderito e dato vita alle idee del Conte Lippe e dei suoi compagni di merende.
E’ curioso rilevare come mentre in Italia per avere la lista dei componenti di associazioni come la P2 c’è voluta una Legge ad hoc, le liste degli appartenenti a queste associazioni invece sono assolutamente pubbliche e scaricabili da internet.
Ma torniamo a noi: chi sono allora i Demoni che hanno rubato il Fuoco della Fusione Fredda, e chissà quanti altri tesori, dalle mani di Prometeo? Dobbiamo a questo punto fare un altro salto indietro nel tempo, un saltino però perché ci fermeremo al 1972. In quell’anno il gotha di scienziati ed economisti che si ispiravano alle idee del “Bilderberg” vengono riuniti a Roma da Aurelio Peccei un imprenditore che nella sua lunga carriera è stato manager di FIAT, Alitalia e Olivetti e che può vantare un carnet di conoscenze mondiali davvero invidiabile.
Lo scopo di questo consesso è giusto quello di capire, una volta raggiunto il famoso Picco Petrolifero, ossia la massima quantità pro-capite di energia da idrocarburi consumata annualmente da ogni abitante del Pianeta, quale strategia mettere in atto affinché la preziosa élite del Bilderberg ed i loro discendenti non debbano vedere compromesso il loro stile di vita a scapito degli altri abitanti della Terra.
I risultati di questo minuzioso e precisissimo studio sono raccolti in un libro intitolato “I Limiti dello Sviluppo”. In questo documento si indica come il Picco Petrolifero dovrebbe verificarsi all’incirca verso la metà del XXI° Secolo. Vengono quindi analizzate tutte le possibili contromisure utili sia a spostare sempre più verso la fine del Secolo il momento del Picco, sia a fare in modo che le conseguenti curve di diminuzione della produzione industriale e della disponibilità pro-capite di energia da idrocarburi siano le più piatte possibili e tutto questo per fare in modo, principalmente, che il patrimonio finanziario ed il potere dei nostri gentiluomini non ne soffrano troppo.Fleischmann2
In maniera deliberata quanto sconsiderata non si prende nemmeno in considerazione la possibilità di finanziare un gigantesco sforzo di Ricerca e Sviluppo per trovare in breve tempo una fonte di energia veramente alternativa al petrolio, a basso costo e disponibile per tutti e questo perché questa élite di super aristocratici ci tiene da decenni sotto il giogo della dipendenza dagli idrocarburi, dei quali detiene il controllo mondiale.
Ecco dunque perché Fleischmann e Pons, anziché ricevere il Premio Nobel ed avere statue in ogni piazza sono stati etichettati come due pseudo-scienziati, due ciarlatani in cerca di un quarto d’ora di notorietà. Ed è per lo stesso motivo che Eugene Mallowe, che aveva avuto l’onestà ed il coraggio di denunciare l’imbroglio della falsa ricerca del MIT ed aveva cominciato a spendere la sua vita perché il Mondo intero conoscesse le possibilità offerte dalla tecnologia della Fusione Termonucleare a Bassa Energia è stato ucciso a bastonate nel 2004.
Magari anche la strana morte per arresto cardiaco del fisico americano Bussard, padre del Polywell, poco prima di chiarire alla comunità scientifica come aveva risolto i problemi che ancora affliggevano il suo Fusore IEC (Inertial Electromagnetic Confinement) ha le stesse radici. E che dire di Giuliano Preparata, morto anche lui di arresto cardiaco dopo aver chiarito i dubbi riguardo alla fisica della cella elettrolitica di Fleischmann e Pons o del famoso Rapporto 41 dell’ENEA di Frascati dove, al di la di ogni ragionevole dubbio, si evidenzia che il fenomeno della Fusione Fredda a confinamento chimico è reale, concreto e sviluppabile a fini commerciali ma che nessuna rivista scientifica al mondo vuole pubblicare?
Ma allora cosa propone come soluzione al problema la ricerca del Club di Roma? Al Capitolo 5, intitolato “Stato di Equilibrio Globale”, si perviene alla conclusione che la soluzione migliore sia quella di manipolare l’esistenza del restante genere umano al fine di raggiungere alcuni obiettivi che renderanno possibile a questi gentiluomini di far durare il più a lungo possibile il loro potere. Tra i vari obiettivi ve ne cito alcuni dei più edificanti:

  1. Agnus Dei, qui tolles peccata mundiControllo mondiale delle nascite: minore sarà l’incremento della popolazione terrestre nel corso del XX° e del XXI° Secolo e più si riuscirà a spostare verso il 2100 il momento del Picco Petrolifero;
  2. Controllo della popolazione tramite guerre e crisi programmate: dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale non è mai esistito nella Storia dell’Uomo un simile periodo di Pace Combattuta e quando non si è riusciti a suscitare un nuovo conflitto si è passati al concetto di Guerra Preventiva e di Terrorismo permanente; le Crisi come quella dei Mutui Sub-prime non sono state affatto improvvise, si sapeva da anni che sarebbero accadute e non si è fatto nulla per evitarlo; tutto questo serve per indurre nella popolazione un continuo e perpetuo stato di angoscia ed ansia per il futuro;
  3. Eliminazione di creatività e innovazione: queste due caratteristiche proprie del Genere Umano finirebbero per farci trovare presto una soluzione alla dipendenza dagli idrocarburi e qualora qualcuno si ostini a cercarla si sa a che fine sia destinato; ansia ed angoscia per il futuro faranno il resto;
  4. Creazione di un Governo Mondiale: la progressiva eliminazione degli Stati Nazionali in favore di una sempre più ampia cessione di sovranità verso organismi internazionali, (UE, BCE, BES, FMI, ONU, MFE, ecc.), diluirà fino a renderla ininfluente la capacità di ciascuno di noi di influenzare le scelte sulla Cosa Pubblica anche se, ufficialmente, si dirà che viviamo in un grande sistema democratico;

Nel corso degli ultimi cento anni l’Uomo è riuscito a passare da una società contadina ad una che gli ha permesso di posare il proprio piede sulla Luna, di passare dal cavallo al Concorde, dallo stregone agli antibiotici, dal pallottoliere ai microprocessori eppure una sola tecnologia non ha fatto sostanziali progressi: quella dei motori endotermici, vi siete mai domandati perché?Giuliano Preparata
Sapete che sarebbe sufficiente utilizzare l‘iniezione d’acqua al momento dell’iniezione della miscela aria/benzina nel motore a scoppio per aumentarne di circa il 20% il rendimento termico senza altre modifiche, arrivare a percorrere quasi 50km/litro con la nostra vecchia Uno ed abbattere CO, CO2, e NOx quasi a zero senza bisogno dei costosi ed inquinanti catalizzatori alle Terre Rare e del mortale ciclobenzene? La Renault provò ad usare questo sistema negli anni ’80 nel Campionato di F1 e per poco non fu cacciata dalla FIA!
E che dire della tecnologia dell’Ossidrogeno, una strana forma gassosa di acqua combustibile!
Come vediamo quindi non è solo per ciò che riguarda la fisica avanzata che questi gentiluomini esercitano il loro funesto potere ma qualsiasi tipo di innovazione tecnologica che possa anche solo scalfire, piuttosto che diminuire significativamente, la nostra sudditanza energetica viene sistematicamente ignorata, screditata, eliminata e con lei tutti coloro che osino portarne avanti ricerca e divulgazione.
Ovviamente anche chi tenta di risvegliare in noi i sentimenti di Stato Nazionale e Patria viene ostracizzato dalla società civile e cade nell’oblio mediatico, cessa quindi di esistere. Noi oggi dobbiamo essere tutti globalizzati di modo che nel Mondo possano delinearsi sempre con maggior spessore coloro che ne saranno i padroni e coloro che, inevitabilmente, saranno schiavi.
Per la cronaca nei piani di questa gente l’Italia è stata destinata a fare da Stato Sub-Fornitore dei Padroni e non a caso Marchionne & Co. stanno per privarci dell’unica, ultima grande Azienda manifatturiera italiana: la FIAT. Già oggi lo stabilimento polacco di FIAT produce più auto di tutti e cinque gli stabilimenti italiani messi insieme. Tra qualche anno, senza troppo clamore anche gli storici uffici torinesi saranno ridimensionati a qualcosa di più che un centralino per l’Head Quarter vero e proprio che sarà a Detroit!
Silenziosamente e sistematicamente questi gentiluomini stanno sabotando e azzerando la nostra agricoltura in modo tale che i nostri campi migliori possano passare subdolamente a Monsanto, Del Monte piuttosto che Unilever, per cui da padroni torneremo mezzadri o peggio. Industrialmente Olivetti, Zanussi, Videocon, Alitalia, Montecatini, Itavia e altre importanti Aziende a livello nazionale sono state sistematicamente e coscientemente rase al suolo nel momento del loro massimo splendore sempre dalla stessa cricca di persone legate a sinistri ambienti massonici. In questo modo, finalmente, potrà diventare realtà l’altra filastrocca che ci raccontano fin da quando siamo piccoli: l’Italia si fonda sulla sua miriade di piccole e medie imprese e sul terziario avanzato.
Senza dover essere dei Premi Nobel anche il più sprovveduto degli studenti di Scuola Media Superiore sa, o dovrebbe sapere, che le economie reali si reggono sul Primario4 e sul Secondario5 mentre il Terziario Avanzato fornisce solo un plus valore su un’Economia sana: senza Primario e Secondario in salute a chi offre i suoi servizi il Terziario?
Vessillo della Serenissima Repubblica di VeneziaPotremmo stare qui a fare esempi per giorni ma la cosa veramente importante è che noi si prenda coscienza di quello che ci sta succedendo e di quello che, invece, vorremmo lasciare ai nostri successori. Questa élite di sedicenti super uomini ha capito che per manipolare le masse bisogna indurre angoscia e paura che sono due sentimenti facilmente ottenibili con poca spesa e che hanno come conseguenza principale la nascita dell’odio e del sospetto reciproco e, quindi, l’isolamento degli esseri umani che non sono più società civile ma diventano un arcipelago di solitudini ben condizionabili da chi sa e ha interesse a farlo.
Ma allora cosa possiamo fare per contrastare questo malefico disegno che mira a renderci tutti, inconsapevolmente, schiavi ?
Potremmo, per esempio, ricominciare ad amarci. L’Amore è un sentimento potentissimo anche se può apparire labile inizialmente. L’Amore è il sentimento dei veri uomini coraggiosi perché esso è anche portatore di verità e noi non dobbiamo avere paura di affermare la verità. L’Amore genera automaticamente rispetto e comprensione perché ci spinge a metterci nei panni altrui, genera una coscienza globale ed allora il nostro amore sarà rivolto anche verso Gaia, la madre che ci nutre e sostiene e che noi maltrattiamo tutti i giorni perché anteponiamo il profitto personale al bene comune. L’Amore elimina i problemi, la violenza elimina solo le persone. Ecco perché l’Amore viene così ridicolizzato dai media: chi prova a comprendere le ragioni del suo prossimo per evitare un conflitto e quindi prova a dimostrare amore per l’Umanità intera viene definito spesso un povero fesso idealista mentre chi prende le armi e va a fare la Guerra Preventiva va ad “esportare la Democrazia”!
Ricordiamoci che i nostri valori sono altro dalla violenza, il nostro coraggio è quello di partecipare e di saperci fermare quando è necessario che anche i bisogni altrui vengano rispettati, non quello di uccidere un uomo o di distruggere un habitat. Il coraggio è quello di denunciare i truffatori e non aver paura di loro, il coraggio è essere solidali con chi è indietro non correre in soccorso del vincitore. Sono circa 2000 anni che qualcuno si svocia a dirci di amarci l’un l’altro come Lui ha amato noi. Sarà il caso di cominciare ad ascoltarlo, non rimane più tanto tempo.

Paolo Gentili

Israele riconosce i crimini di guerra commessi dalle proprie forze armate

imagesPer la prima volta la Corte Suprema di Israele si riunirà il 2 Aprile per esaminare le prove riguardo al caso di alti funzionari politici e militari israeliani che hanno commesso crimini di guerra in relazione alle principali operazioni militari a Gaza e in Libano.
L’ex primo ministro Ehud Olmert, il ministro degli Esteri Tzipi Livni e il ministro della Giustizia attuale, sono tra le figure di alto livello accusati di aver infranto le leggi di guerra durante gli attacchi contro il Libano nel 2006, e a Gaza nell’inverno del 2008-09.
Le accuse sono state mosse da Marwan Dalal, l’unico avvocato israeliano che in qualità di procuratore di alto livello ha prestato servizio in una delle corti penali internazionali all‘Aia, nei Paesi Bassi.
Dalal, che ha trascorso tre anni come pubblico ministero presso il Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia, appartiene alla minoranza palestinese di Israele, che comprende un quinto della popolazione del paese.
Ha affermato di aver basato la sua petizione sulle “forti constatazioni di fatto e di diritto” prese da fonti pubbliche, compresi i rapporti delle indagini ufficiali israeliane.
La sue prove comprendeno dichiarazioni di alti funzionari israeliani, accusati di omicidio, punizioni collettive e attacchi contro le infrastrutture civili, azioni non giustificate da necessità militari. Tutti questi atti violano la Quarta Convenzione di Ginevra, così come la legge israeliana.
Dalal sosterrà davanti al tribunale che la polizia israeliana ha il compito studiare gli elementi di prova in preparazione di eventuali rinvii a giudizio per i crimini di guerra sopracitati.
L’azione è la prima proposta da Dalal sotto gli auspici di Grotius, un’organizzazione da lui fondata lo scorso anno per raccogliere informazioni sui crimini di guerra. L’associazione ha anche fornito informazioni al tribunale speciale per il Libano, indagando sull’uccisione nel 2005 del primo ministro libanese Rafiq Hariri. flags
Le 52 pagine di petizione si riferiscono a tre importanti operazioni militari lanciate da Israele nel corso di un periodo di quattro anni, in cui molti degli stessi funzionari risultano coinvolti: la guerra contro il Libano nell’estate del 2005, l’Operazione Piombo Fuso a Gaza alla fine del 2008, e un attacco navale in acque internazionali contro una flottiglia di aiuti umanitari a Gaza nel maggio del 2010.
Il sistema legale israeliano ha recentemente avviato indagini penali riguardo le azioni dei soldati di basso rango coinvolti nell’operazione Piombo Fuso. L’operazione durata tre settimane ha ucciso circa 1.400 palestinesi, di cui solo 400 sono stati identificati come combattenti.
Sarit Michaeli, portavoce di B’Tselem, un’organizzazione israeliana che documenta le violazioni dei diritti umani nei territori occupati, ha detto che l’ impunità degli alti funzionari israeliani resta una fonte di grande preoccupazione.
Non c’è stato alcun dibattito in Israele riguardo alla responsabilità dei funzionari di alto livello per l’utilizzo di fosforo bianco in aree edificate, l’aprire il fuoco indistintamente e la politica di colpire determinati gruppi di popolazione, come i maschi di una certa età.”
Dalal annovera precedenti successi contro l’esercito israeliano nella Corte Suprema di Israele, come per esempio quello ottenuto nel 2005, in cui il giudice ordinò all’esercito israeliano di fermare la pratica di usare i palestinesi come “scudi umani” durante le operazioni militari.
Grotius ha inviato un documento consultivo dell’Autorità palestinese a Ramallah, precisando che lo stato di Israele è un insediamento in continua costruzione nei territori occupati e che questo di fatto deve essere considerato un crimine di guerra.
Sembra chiaro che nel diritto internazionale gli insediamenti siano un crimine. I palestinesi dovrebbero aderire alla Corte penale internazionale .”
Diversi paesi, tra cui Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna, hanno adottato il principio della “giurisdizione universale”, che permette loro di perseguire crimini di guerra avvenuti al di fuori del loro territorio e non a danno dei propri cittadini.
Ciò vuol dire che i paesi sopracitati hanno l’autorità di avviare processi contro Israele ed, eventualmente, condannarne i colpevoli.
downloadIsraele ha affermato che gli sforzi internazionali atti perseguire i suoi funzionari non sono altro che parte di una campagna di delegittimazione che definisce “lawfare.”
Le preoccupazioni di Israele si sono intensificate nel 2009 quando il tribunale di Londra emise un mandato di arresto per Livni in relazione all’Operazione Piombo Fuso. Il mandato è stato revocato quando è emerso che Livni non si trovava nel Regno Unito.
In precedenza, altri comandanti militari israeliani sono stati costretti ad annullare visite nel Regno Unito per paura di essere arrestati.
Sotto la pressione di Israele, la Gran Bretagna ha modificato le proprie regole interne nel 2011, dando al pubblico ministero il potere di annullare una decisione del tribunale, di emettere un mandato di arresto per un funzionario in visita.
Numerosi analisti hanno affermato che di fatto sarà difficile che la Corte Penale Internazionale o i paesi con leggi di giurisdizione universale possano tranquillamente indagare su Israele, perché le considerazioni politiche tendono a mettere in ombra quelle legali.

Anthea Favoriti

Oltre l’Euro e l’unione Europea, per un’altra e diversa Europa

Oltreleuropa1.1Europa – Da un pò di tempo l’euro è diventato il principale argomento economico trattato nei talk show politici, e non.
Sostanzialmente ci sono due teorie egemoni sul tema.
Da una parte i suoi sostenitori, che affermano che la moneta unica è imprescindibile e i suoi problemi sono risolvibili solo aumentando i poteri della BCE e procedendo all’edificazione del super stato europeo.
Essi affermano che senza l’euro l’Italia sarebbe meno competitiva a livello internazionale, e che le attuali politiche di austerity insieme agli “effetti collaterali” di esse, siano necessarie e auspicabili per il futuro, seguendo una logica che potremmo definire “machiavellica“, in quanto per loro, il fine sembra giustificare i mezzi.
Dall’altra, i suoi critici sostengono che con la moneta unica l’Italia e gli altri paesi del Sud Europa (i cosiddetti “PIGS“), hanno solo da perderci a scapito delle nazioni economicamente più forti (Germania e Francia su tutte) e propongono un ritorno alle monete nazionali.
Inoltre molti di essi sostengono anche l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea, mentre altri affermano che essa deve rimanere nell’ Ue ma riacquistare la sovranità monetaria ceduta alla BCE.
Un tema su cui viene posta molta enfasi da entrambi i contendenti, è la situazione economica italiana prima dell’introduzione, nel 2002, della moneta unica.
Secondo i sostenitori di essa, questo sarebbe stato un periodo molto “buio” caratterizzato dall’eccessiva spesa pubblica che avrebbe aumentato a dismisura il debito, mentre secondo i critici, questo sarebbe stato un periodo che, pur con tutti i problemi, avrebbe garantito un’adeguato benessere economico generale venuto meno con l’avvento dell’ euro.
Detta semplicemente, per i sostenitori dell’euro il problema principale è il debito pubblico che deve essere ripagato al più presto, e la causa principale del suo aumento va addebita alla classe politica degli anni ottanta che spendendo oltre il dovuto ha avviato un sistema in cui tutti sono vissuti “al di sopra delle proprie possibilità” e per questo ora sono necessarie e urgenti delle politiche di “lacrime e sangue” per continuare a seguire il trend europeo e per poi nuovamente tornare a crescere.
Per i critici invece, il problema dell’attuale situazione italiana va ricercato principalmente nell’introduzione dello stesso euro, la cui tenuta impone forti politiche impopolari come i massicci tagli alla spesa sociale e la svendita di innumerevoli patrimoni pubblici, mentre il debito pubblico è una questione secondaria se non irrilevante, e la vera priorità è quella della riappropriazione della sovranità monetaria, con il ritorno alla lira o la creazione di una nuova moneta nazionale.
Al di là di tutta la diatriba economica, penso che sull’euro e l’Unione Europea bisogna fare anche un ragionamento un pò più generale, che tenga conto anche di questioni di carattere più specificamente politico e sociale.
Il problema non è tanto la moneta unica in sé, ma la cattiva gestione che ne è stata fatta e che è coerente con la costruzione della stessa Unione, fondata su principi antidemocratici e oligarchici.
Infatti chi prende le decisioni veramente importanti sono i pochi rappresentanti della Commissione Europea, che non hanno nessun mandato popolare e della quale il parlamento (l’unico organo eletto democraticamente nell’ UE) ratifica le decisioni.
Il procedere senza se e senza ma verso la costruzione del super stato europeo, come vorrebbero i suoi sostenitori, sarebbe disastroso.
A parte chi ci guadagnerebbe da ciò, come le banche, le grandi imprese multinazionali e i politici devoti ad esse, il resto della popolazione continuerebbe ad essere sottoposto alle politiche di “lacrime e sangue”, imposte per volere delle organizzazioni sovranazionali che formano la cosiddetta “troika“: Commisione Europea, BCE e Fondo Monetario Internazionale.
Anzi , la situazione sarà ancora più dura.
Difatti, per raggiungere il pareggio di bilancio introdotto costituzionalmente nel 2012 proprio per volere dell’ UE, si dovranno attuare le “riforme necessarie” di cui tanto parlano i politici un giorno sì e l’altro pure, ovvero politiche estremamente impopolari che porteranno a una fortissima diminuzione, se non al vero e proprio smantellamento, dello stato sociale insieme a una svendita a prezzi stracciati di ciò che rimane del patrimonio pubblico, e come conseguenza un graduale impoverimento di massa che interesserà sopratutto la classe media e quella lavoratrice, nonché i meno abbienti.
Come soluzione a questa situazione ci sono tante proposte: si va da chi sostiene che bisogna negoziare in ambito europeo e mettere in discussione il pareggio di bilancio e il recente “trattato sulla stabilità” (fiscal compact), a chi richiede direttamente l’uscita dall’eurozona o dalla stessa UE.
L’ultima opzione, con i tempi che corrono, sembra la più plausibile.
Infatti questa Europa unita, così com’è, è irriformabile e più si va avanti più la situazione peggiora.
Ormai essa è diventata un gigantesco “moloch” tecnocratico, del tutto funzionale agli interessi dei burocrati e dei lobbisti che la compongono e sostengono, ma assai disfunzionale per i popoli e gli individui che dovrebbe rappresentare.
Una soluzione possibile tra le tante potrebbe essere, non tanto tornare, sic et simpliciter, ai vecchi stati/nazione, ma semmai abbandonare, prima che sia troppo tardi, questo progetto ormai indisuso e porre le basi per un’altra Europa che vada al di là di questo modello che ci è stato propinato come l’unico possibile.
Difatti bisogna prendere atto del fallimento di questo modello e puntare al cambiamento.
Un cambiamento a 360 gradi che lasci alle spalle l’obsoleto sistema su cui si fonda l’ Ue, incentrato sul dominio dell’economia e il cinismo tecnocratico, e che serva da base per la creazione di un’altra Europa, fondata sull’autonomia e l’autodeterminazione di individui e comunità, dove non ci sia spazio per l’opprimente centralizzazione su cui è basata l’attuale UE.
Un’Europa diversa, basata sulla valorizzazione delle tante diversità (a partire da quelle culturali) che la compongono e non sull’omogeneizzazione di esse nel nome del profitto e degli standard burocratici, un’Europa basata sulla libertà e la solidarietà, e non sul dominio autoritario e oligarchico su cui è fondata oggi, non dominata da poteri forti né regolata da rigidi schemi tecnocratici come avviene in questa obsoleta e disfunzionale Unione Europea.

Fonte

Horticulture?? Yes Please

orticolturaterapeutica1.1Horticulture – Sembra quasi lo faccia di proposito ad occuparmi di termini anglosassoni…ma debbo ammetterlo su certe cose sono molto più avanti di noi. Certo se pensiamo al loro “discutibile” food nessuno vuole pronunciarsi ma se parliamo degli studi, delle ricerche scientifiche che portano avanti nessuno ha niente da dire soprattutto se hanno riscontrato validità scientifiche. Oggi parleremo del mondo di fiori e di piante, non mi riferisco di certo agli effetti positivi che ad esempio la cannabis possa avere per alcune patologie ma parlerò in generale di una nuova disciplina. Nel mondo anglosassone, dove la disciplina è nata, si fa una distinzione precisa tra Horticultural Therapy e Therapeutic horticulture.
L’Horticultural therapy, o Terapia Orticolturale, può essere definita come un processo attraverso il quale le piante, le attività di giardinaggio e l’innata vicinanza che sentiamo con la natura sono usate come strumenti all’interno programmi di terapia e riabilitazione condotti da un terapeuta (Davis,1994).
L’AHTA (American Horticultural Therapy Association), definisce la Terapia Orticolturale come un processo attivo in cui l’orticoltura o il giardinaggio sono utilizzati come supporto ad altri mezzi di riabilitazione psichica e/o fisica; l’intervento è eseguito da un terapeuta, è centrato sulla persona ed è parte di un progetto che prevede obiettivi e verifiche periodiche.Orticolturaterapeutica1.2
La Therapeutic Horticulture, o Orticoltura Terapeutica, è invece definita come un processo che utilizza le piante e la relazione con esse per creare o migliorare il benessere fisico, psicologico e sociale delle persone. La pianta riveste un ruolo centrale e non si perseguono obiettivi terapeutici definiti.
I benefici che ne possono derivare sono molteplici e riguardano persone di tutte le età e provenienze; il crescente diffondersi di orti e spazi coltivati ovunque nelle nostre città ne è la dimostrazione.
Se avevo parlato precedentemente degli animali, utilizzati nella “pet therapy“, la ortoterapia lavora con un materiale “vivente”: le piante e serve per curare particolari disabilità o il semplice disagio (stress, depressione, ansia, vecchiaia, tossicodipendenza, stato di detenzione ecc.). Nei “giardini terapeutici” si trova o si ritrova la fiducia nelle proprie capacità di far vivere, crescere e curare un essere vivente, si sviluppa un metodo di lavoro, che consente di raggiungere un obiettivo, rappresentato dalla crescita della pianta. Fornisce dunque nuovi stimoli ed in questo senso è in grado di dare un sostegno molto importante a persone che soffrono di gravi patologie, come quelle che hanno semplicemente “il mal di vivere”. Molto importante è anche il lavoro di gruppo nell’ortoterapia, che può facilitare la socializzazione (autismo, stati paranoici, handicap fisici ecc.). Un altro aspetto positivo di questa terapia “verde” è il fatto che richiede uno sforzo fisico, anche se limitato ed è dunque utile nei casi di astenia o nelle convalescenze.
orticolturaterapeutica1.3Data la grande quantità di ricerche che si stanno producendo sull’argomento in Canada, in America ed in Gran Bretagna è ormai nata la figura dell’ “ortoterapista”, che si occupa della progettazione dello spazio verde dove curare i pazienti: è lui che stabilisce le dimensioni ottimali e l’orientamento del parco, la scelta delle piante più adatte, nonché gli strumenti e gli arnesi più adeguati da offrire ai pazienti, in relazione al loro problema.
Ovviamente in Italia siamo lontani anni luce da questo, sicuramente qualche istituto scolastico avrà effettuato qualche progetto ma son casi isolati. Sarebbe dovere delle amministrazioni pubbliche curare maggiormente gli spazi verdi nelle loro località e renderli fruibili a terapeuti per aiutare le persone che soffrono. Con mio grande rammarico penso continuamente a questi , ahimè, dilaganti fenomeni di suicidi giovanili (nel mio paese l’ultimo risale alla settimana scorsa), perché non sfruttare queste aree verdi, sicuramente se ogni Comune ne progettasse di più sarebbero più frequentati e magari la gente si sentirebbe meno sola ed in mezzo alle piante troverebbe un pò di conforto o semplicemente darebbe un motivo in più per ammirare le meraviglie che abbiamo vicino a cui spesso non diamo alcun significato.

Debora Leanza

Ucraina: forze armate al confine

downloadIl Ministro degli Esteri russo ha affermato, durante una conferenza tenutasi a Mosca, che “non ha alcuna intenzione di ordinare alle proprie Forze Armate di attraversare il confine con l’Ucraina”. Non abbiamo assolutamente nessuna intenzione e nessun interesse ad attraversare il confineSergei Lavrov lo ha poi ripetuto alla televisione di stato russa ieri mattina.
Noi (la Russia e l’Occidente) ci stiamo avvicinando sempre di più e i recenti contatti che abbiamo portato avanti mostrano i contorni di una iniziativa congiunta che potrebbe essere presentata anche ai nostri colleghi ucraini.”
I commenti di Lavrov sono giunti dopo che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha esortato Vladimir Putin a ritirare truppe dal vicino confine ucraino, nel primo contatto diretto tra i due leader.
La Casa Bianca ha affermato che sabato, Obama e Putin, hanno avuto “una conversazione telefonica franca e diretta, che ha allentato le tensioni nella quale Obama ha proposto soluzioni diplomatiche.”images
Il Cremlino, tuttavia, ha affermato che Putin aveva usato la conversazione per avvertire Obama come il governo ad interim ucraino stia attualmente permettendo “degli estremismi ” e suggeriva “possibili misure da parte della comunità internazionale per contribuire a stabilizzare la situazione.”
La conversazione telefonica di venerdì è stata la prima tra Obama e Putin da quando gli Stati Uniti e l’UE hanno cominciato con l’imposizione delle sanzioni sulla Russia.
Il presidente russo ha recentemente ordinato ai soldati di schierarsi al confine con l’Ucraina: le sue forze totali in Crimea contano circa 40.000 unità.
Obama ha insistito sul fatto che la Russia necessiti “di negoziare direttamente con il governo ucraino,così come la comunità internazionale.”
Ha negato tutte quelle dichiarazioni russe secondo cui l’Occidente sta cercando immeritatamente di accerchiare la Russia.
Non abbiamo alcun interesse ad accerchiare la Russia e non abbiamo alcun interesse in Ucraina al di là di quello di lasciare che il popolo ucraino prenda autonomamente le proprie decisioni politiche.”
Obama ritiene che la diplomazia sia l’unica strada da percorrere.
images (1)Il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, nel frattempo, ha affermato di fronte all’agenzia di stampa Interfax, che il suo paese ha il totale controllo della Crimea.
Putin si è anche congratulato con le forze armate russe. “I recenti avvenimenti in Crimea sono stati un test molto importante. Hanno dimostrato le capacità delle nostre forze armate in termini di qualità e l’alto spirito della popolazione russa.”

Anthea Favoriti

I ladri dell’Energia

Nikola Tesla

Mentre in tutto il mondo si spendevano miliardi di Dollari per il Tokamak qualche sparuto gruppo di scienziati, con pochi soldi assegnati per le loro ricerche e senza praticamente alcuna copertura mediatica, cominciò qua e la a verificare la possibilità di utilizzare altri mezzi per raggiungere l’ignizione del Plasma. Negli anni’70 i francesi impegnarono significative risorse nelle loro ricerche sul confinamento inerziale tramite raggi laser ad altissima potenza ma dopo un pò la strada fu abbandonata perché, in ogni caso, l’energia utilizzata per far funzionare i laser sarebbe comunque stata sempre maggiore di quella prodotta dalla fusione rendendo così questa tecnologia perfettamente inutile.
Ma per fortuna per noi qualcosa di imprevedibile è successo ed è qui che comincia la nostra storia, dall’Università dello Utah il 23 Marzo 1989. Quel giorno memorabile Martin Fleischmann e Stanley Pons, due chimici, annunciarono in una tribolata conferenza stampa di essere riusciti ad ottenere una reazione termonucleare a bassa energia grazie ad una cella elettrolitica di loro invenzione.
In pratica essi affermarono che grazie ad un nuovo tipo di confinamento del Plasma da loro scoperto, quello chimico, ottenuto grazie alle specifiche proprietà di alcune Terre Rare come il Palladio, in una cella elettrolitica dunque, con il catodo costituito da un filamento di Palladio, l’anodo di Platino e la soluzione elettrolitica costituita da D2O, acqua pesante, caricando di Deuterio il reticolo cristallino del catodo di Palladio oltre la soglia del 95% e facendo passare l’opportuna corrente continua i due scienziati avrebbero osservato un significativo innalzamento della quantità di calore prodotta dal processo e, soprattutto, una significativa produzione di He4.
Questi risultati, letti insieme, non lasciavano dubbi: anche se tramite un processo ancora quasi completamente sconosciuto in quella piccola cella elettrolitica si era raggiunta una reazione termonucleare tra atomi di D e Tr capace di autosostenersi e, soprattutto, di produrre una quantità di energia significativamente maggiore di quella usata per avviare la reazione stessa.
Tutto questo ad un livello energetico e di complessità immensamente più basso di quello richiesto da una macchina di classe Tokamak. L’obiettivo sembrava raggiunto, Prometeo aveva finalmente strappato il fuoco agli dei! Ecco però che qualcosa comincia a non funzionare a dovere: la notizia fa subito il giro del mondo suscitando, inizialmente, il più sfrenato entusiasmo ma per un motivo che non si è mai riusciti a chiarire e contrariamente alla prassi internazionale, l’annuncio della scoperta e la conferenza stampa vengono fatti prima che i risultati scientifici della ricerca siano pubblicati su una rivista scientifica.
Quando i due scienziati li pubblicano sul Journal of Electroanalitycal Chemistry la comunità scientifica internazionale comincia a storcere il naso: da una parte ci sono gli “invidiosi”, se così possiamo chiamarli, ossia quegli scienziati pregiudizialmente poco propensi ad accettare i fantasmagorici risultati di un paio di non-fisici che senza spendere i fantastilioni della ricerca sul Tokamak e, soprattutto, senza aver bene ancora spiegato il perché, sostengono di avere a portata di mano il sogno dell’Uomo, l’energia pulita ed inesauribile per tutti. Dall’altra parte, invece, ci sono coloro che pur senza pregiudizi ritengono fondatamente che la documentazione pubblicata da Fleischmann e Pons sia incompleta e poco significativa e chiedono ai due chimici di chiarire i loro molti dubbi.
Badguys 1Nel frattempo la febbre della Fusione fredda continua a dilagare e in moltissimi laboratori universitari di tutto il mondo altrettanti team di ricercatori tentano di riprodurre l’esperimento di Fleischmann e Pons senza ottenere quasi mai risultati positivi. Ed ecco allora che Stanley Pons il 12 Aprile 1989, presentando trionfalmente i risultati delle sue ricerche davanti alla American Chemistry Society, avanza formalmente la richiesta al Congresso degli Stati Uniti di uno stanziamento di 25 milioni di Dollari, necessari alla prosecuzione della ricerca ed al passaggio alla fase di ingegnerizzazione del dispositivo, la cella elettrolitica, per poter rapidamente avviare la fase commerciale vera e propria. Una simile richiesta, sia per le cifre in ballo e sia, soprattutto, per le sue implicazioni geo-politiche, era veramente troppo perché George H.W. Bush potesse continuare a far finta di niente.
L’inizio della fine della Fusione Fredda stava per cominciare.
Dopo la richiesta di Pons, Bush, 41° Presidente degli Stati Uniti d’America nonché massone del 33° Livello e capo della Massoneria Mondiale di Rito Scozzese universalmente accettato, capo della sinistra Confraternita della Morte o Skull & Bones Association di Yale e membro dell’ancor più sinistro C.F.R. (Comitee for Foreign Relations), istituisce una Commissione Presidenziale d’Inchiesta che prende subito contatto con i due chimici. Dopo qualche tempo a causa di contrasti ed incomprensioni dovute sia all’aperta ostilità della commissione verso la scoperta sia, oggettivamente, ad una reale carenza di documentazione tecnico-scientifica dovuta alla fretta di Fleischmann e Pons di comunicare al mondo il frutto del loro lavoro il Presidente Bush prende la decisione di richiedere un’indagine “super partes” al prestigioso MIT per capire se il fenomeno osservato all’Università dello Utah qualche mese prima sia veramente una nuova forma di Fusione termonucleare o altro.
Mentre il MIT si attrezza per svolgere i suoi esperimenti “magicamente” la presenza dei media sull’argomento scompare: nel giro di poco tempo TV e quotidiani smettono di puntare i riflettori su quella che senza ombra di dubbio dovrebbe essere ed è stata la più importante notizia del XX° Secolo, più importante della scoperta della penicillina, più importante della fine della Seconda Guerra Mondiale. Cosa c’è di più importante, ci si chiede, del fatto che l’Uomo sia riuscito a tenere il fuoco termonucleare nelle sue mani ed a dotarsi di una fonte di energia inesauribile, pulita e per tutti?
Fatto sta che non solo i media convenzionali sembravano non aver colto queste considerazioni ma anche le riviste di settore e scientifiche cominciarono inspiegabilmente a chiudere la porta in faccia ai due chimici che volevano spiegare e difendere le loro ragioni. Non solo ma all’interno della comunità scientifica l’ostilità verso le ricerche sulla Fusione fredda diventò aperta e dichiarata, un pò perché i fisici “ortodossi” temevano di perdere gli ingenti investimenti per il Tokamak, un pò per l’invidia che sempre esiste tra gli scienziati di un certo livello e un pò per ragioni che travalicano la nostra comprensione e ci fanno pensare addirittura alla manipolazione di intere schiere di scienziati.
Nel frattempo la situazione precipita: i Brookhaven National Laboratories e, guarda caso, l’Università di Yale affermano di non essere riusciti a riprodurre l’esperimento iniziale di Fleischmann e Pons e di non essere riusciti ad ottenere ne calore, ne He4, ne niente.

Reattore a Confinamento Magnetico Polywell

Reattore a Confinamento Magnetico Polywell

Il  DOE bolla il tutto come “pseudoscienza” e finalmente arriva il devastante rapporto del MIT che dice che non solo nelle celle dei due chimici non si sarebbe verificata nessuna Fusione ma che non sarebbe proprio successo un bel niente e i risultati resi pubblici nello Utah sarebbero stati causati unicamente da errori di misura. Il fior fiore degli scienziati governativi degli USA raccomanda, quindi, che non si perda più tempo sull’argomento e, soprattutto, non si storni un solo Dollaro per le ricerche sul Tokamak a causa di questo evento pseudoscientifico.
Alla pubblicazione del Rapporto del MIT il mondo scientifico “ostile” si fa in quattro per liquidare i due chimici, nel migliore dei casi, come due incompetenti visionari mentre i media generalisti, dopo aver liquidato il tutto come una “bufala”, tornano rapidamente al loro certosino parlar di niente. Tuttavia i risultati di Brookhaven, Yale e soprattutto del MIT sono stati così negativi che nella testa di più di uno scienziato comincia a sorgere il dubbio che ci sia qualcosa di molto strano. In particolare il Responsabile della comunicazione del MIT, il Dr. Eugene Mallowe, dopo una prima fase nella quale promulga professionalmente la vesione ufficiale del MIT, con il passare del tempo e preso atto che sia i due diretti interessati che una pattuglia sempre più nutrita di fisici di ogni parte del mondo negano strenuamente che i risultati del MIT possano essere genuini, si fa venire il dubbio che anche nel rapporto del prestigioso Istituto di Boston possano esserci degli errori
Nel frattempo il Presidente Bush ha già usato il rapporto negativo del MIT per chiudere definitivamente la questione del finanziamento da 25 milioni di Dollari ed essere sicuro che i fondi federali per la ricerca continuassero ad essere spesi per il Tokamak. La Fusione Fredda è praticamente morta.
Ma Eugene Mallowe riesce, non senza difficoltà, ad entrare in possesso del Rapporto originale del MIT e lo confronta con quello ufficiale e rimane assolutamente sbalordito: i due rapporti sono diversi!! Il Rapporto Ufficiale era stato manipolato in modo da ridicolizzare la ricerca di Fleischmann e Pons ed i suoi dati cambiati in modo tale che chi lo leggesse potesse giungere all’unica conclusione che la Fusione Fredda fosse una cantonata. Poiché è una persona onesta e leale questa cosa sconvolge e turba profondamente il Dottor Mallowe che, per prima cosa, tiene una conferenza stampa dove denuncia la truffa, si dimette da qualsiasi incarico all’interno del MIT e crea la fondazione “New Energy Foundation”, una organizzazione no-profit dedita alla diffusione delle conoscenze relative alla Fusione Fredda.
Successivamente scrive il libro “Fire from Ice” che è stato giudicato uno dei migliori testi divulgativi sulla scoperta di Fleischmann e Pons e sulla fisica che sottende al fenomeno. Insomma Mallowe diventa una vera seccatura per chi aveva deciso che la tecnologia della Fusione Fredda dovesse essere già morta e sepolta; mentre gli addomesticati media internazionali non si degnano di trattare il più importante evento del XX° Secolo lui continua a tenere conferenze, rilasciare interviste, scrivere articoli.
Fin quando qualcuno non ritiene che il fastidio causato dal Dr. Mallowe non sia più sopportabile. E così, in una mattina del 14 Maggio 2004, mentre sta sistemando un infisso della vecchia casa di famiglia alla periferia di Norwich nel Connecticut, rimane vittima di uno strano omicidio. La Polizia locale liquida la cosa come l’aggressione da parte di balordi in cerca di soldi per drogarsi e ci si potrebbe anche credere se non fosse che quella non era area di spaccio, che i 500 $ che Mallowe aveva in tasca non fossero stati toccati e che, sempre i due balordi, dopo averlo ucciso si fossero dati pena di infilargli un foglio di giornale in bocca. Ora, forse nel Connecticut a queste cose non ci badano, ma a noi che siamo della terra di Falcone e Borsellino un simile trattamento manda un messaggio molto chiaro : “Parlare troppo nuoce gravemente alla salute!”.
Nel frattempo però altri seccatori si erano messi d’impegno per rinviare il funerale della Fusione Fredda. Il primo di questi seccatori fu, nientedimeno che l‘ENEA (Ente Nazionale per le Energie Alternative).

Fleischmann e Pons

Fleischmann e Pons

Fin dall’annuncio del 1989 nello Utah uno dei ricercatori che si dedicò con maggiore serietà allo studio teorico del fenomeno descritto da Fleischmann e Pons fu il fisico italiano Giuliano Preparata dell’Università di Milano. Egli riuscì a chiarire numerosi punti che le precedenti ricerche avevano lasciato in dubbio, in particolare quello che riguardava la percentuale di caricamento degli atomi di D nel Palladio. Egli dimostrò incontrovertibilmente che il fenomeno della Fusione Fredda a confinamento chimico avesse bisogno, per funzionare, di un livello soglia del D nel’anodo di Palladio e di una pressione della soluzione elettrolitica molto elevata.
Questa scoperta, unita al fatto che fu dimostrato che i sistemi per eseguire le misurazioni di temperatura, produzione di He4 e neutroni si rivelarono di una complessità tale da pregiudicare le rilevazioni eseguite anche dai team più bendisposti e convinti dell’esistenza della Fusione Fredda, come per esmpio l’ETI, spiegava come mai si fossero ottenuti tanti riscontri negativi nelle precedenti esperienze.
Così, venuto a conoscenza delle ricerche di Preparata il Premio Nobel Carlo Rubbia, nel frattempo diventato Presidente del CNR, incaricò un equipe di fisici dell’ENEA di Frascati di analizzare il fenomeno della Fusione Fredda e stabilire, una volta per tutte, di cosa si trattasse se di reazioni termonucleari a bassa energia o qualcos’altro o, anche, semplicemente nulla. Il team ricevette 36 mesi di tempo ed un cospicuo finanziamento di 600.000 €. Il gruppo di fisici italiani lavorò con un impegno e ad un livello di qualità tale da fugare qualunque dubbio anche nel più malizioso degli osservatori e alla fine, dopo tre anni di intenso lavoro, produsse il famoso “Rapporto Numero 41” dell’ENEA.
Nel riassunto a pagina 4 di questo rapporto già si legge chiaramente: “L’osservazione di una quantificabile trasmutazione di Deuterio in Elio prova univocamente che alla base del fenomeno denominato Fusione Fredda c’è un processo di natura nucleare”. Il Rapporto 41 termina affermando che, al di la di ogni dubbio, quanto descritto da Fleischmann e Pons prima e da Preparata poi è una reazione nucleare a bassa energia favorita unicamente da un’attività chimica.
Il team di fisici raccomandò caldamente che il Rapporto 41 fosse pubblicato sulle più importanti riviste scientifiche internazionali per poter ridare fiato alla ricerca e passare finalmente alla fase di ingegnerizzazione. Nel frattempo però Rubbia non era più alla guida del CNR, il Rapporto 41 non fu mai pubblicato e nessuno ne seppe mai più nulla.
Nello stesso anno però, il 2002, c’è un’altro colpo di scena. Un laboratorio della U.S. Navy, la marina militare degli Stati Uniti, produce e pubblica il “Technical Report 1862” nel quale si da conto delle ricerche sulla Fusione Fredda condotte dalla Navy dal 1989 al 2002 ed anche in questo caso si afferma che l’eccesso di calore e la produzione di He4 riscontrate e misurate con un elevato grado di accuratezza dagli scienziati militari sono dovuti ad un nuovo tipo di reazione termonucleare.
I militari provarono anche a fare degli esperimenti con celle che avessero l’anodo di una lega Palladio/Boro riscontrando, con loro stesso stupore, una positività pari al 100%. Nel 1995 l’esperimento con la lega Pd/B fu ripetuto in Giappone con la stessa percentuale di esiti positivi da un team indipendente.

Eugene Mallove

Eugene Mallove

Ma anche questa volta non succede niente: i giornali e le tv ignorano completamente le notizie e gli annunci e anche quando e dove se ne dovesse parlare salta sempre fuori il contro-esperto “scettico” che non ci crede o che si mostra diffidente.
Il nostro Futuro di Uomini Liberi, liberi dalla schiavitù del Petrolio, liberi dai poteri occulti che governano il mercato mondiale dell’energia a nostro sfavore con l’unico obiettivo di accumulare più denaro e potere nelle mani di pochissimi, liberi di autodeterminarci perché potremmo disporre di tutta l’Energia che ci serve per coprire gli squilibri e le ingiustizie del moderno sviluppo industriale, tutto questo ci è stato sottratto un’altra volta.
E’ come se Prometeo, prima che riesca a raggiungere gli altri Uomini e consegnargli il Fuoco rubato agli Dei, sia stato raggiunto a sua volta da un forsennato plotone di Erinni che, dopo averlo ferito e dilaniato, abbiano riportato il Fuoco nelle officine di Efesto. Ma diremo di più: non sono stati solo gli scienziati che hanno seguito le orme di Fleischmann e Pons ad arrivare vicini all’obiettivo della Fusione controllata.
Addirittura negli anni ’30 uno scienziato americano di nome Philo Farnsworth studiando la tecnologia del tubo catodico televisivo scoprì per caso uno sconosciuto sistema di confinamento del plasma di tipo inerziale indotto da campi magnetici infinitamente meno potenti e complessi di quelli che dovranno essere utilizzati nei Tokamak 30 anni dopo. Lo scienziato creò lo schema di una macchina per la fusione del plasma a confinamento inerziale che si chiamava Fusore, il Fusore di Farnsworth. Questa macchina aveva diversi limiti e negli anni ’60 prima Hirsch e poi Bussard, due fisici che non credevano nel costosissimo sviluppo delle macchine Tokamak, si misero al lavoro per risolverli.
Nonostante il loro lavoro risultasse assai promettente le autorità scientifiche decisero di investire tutti i fondi della ricerca sui Tokamak che allora sembravano dover raggiungere l’”ignizione” del plasma in pochissimo tempo. Così non solo non gli vennero assegnati fondi per proseguire le ricerche ma la loro ricerca venne definitivamente chiusa. Negli anni ’80 e fino ad oggi un serie di ricercatori indipendenti e autofinanziati hanno proseguito lo sviluppo del Fusore di Hirsch-Farnsworth ad una versione che sembra dover risolvere tutti i problemi che ancora affliggevano le versioni precedenti.
Questa macchina, detta Polywell 3, ha anche il vantaggio di poter produrre direttamente energia elettrica direttamente dalla Fusione senza bisogno di costosissimi scambiatori di calore e turboalternatori, con una resa energetica eccezionale. Ma i fondi si sono esauriti ed anche questa volta è stata la U.S. Navy a raccogliere la sfida della ricerca sul Polywell ma in quanto tale non è affatto interessata alla divulgazione dei propri risultati tanto da farne esplicito riferimento nelle clausole contrattuali. Per cui, se la strada del Polywell dovesse dare, come molti credono, presto i suoi frutti noi potremmo non venirlo a sapere mai e magari il dispositivo verrebbe destinato unicamente a sostituire i pericolosi reattori navali a fissione.
Questa è, in poche parole, la storia del più grande furto che sia mai stato perpetrato ai danni non di un singolo o di una semplice comunità ma dell’Umanità intera: il furto del diritto a disporre di energia infinita a basso costo per tutti.
Per quanto tutto questo possa sembrare assurdo ed aberrante dietro a questi fatti c’è un disegno preciso, ci sono uomini e donne che hanno un nome ed un volto e che sono riusciti a distrarci dal fatto che l’obiettivo di Prometeo era stato raggiunto, il 23 Aprile del 1989 a Logan nello Stato dello Utah. I migliori cervelli e scienziati di questo mondo ci hanno spiegato che questo risultato è stato raggiunto, la tecnologia funziona ed è ingegnerizzabile per scopi civili ma questa gente ci ha manipolato così bene da farci ignorare queste voci autorevoli e da farci continuare ancora ad ascoltare i soliti quattro dementi che dicono che la risposta alla fame di energia della nostra civiltà sono le centrali nucleari a fissione o il carbone pulito!
La storia della Fusione Fredda, per il momento, finisce qui ma, se mi seguirete anche prossimamente, presto cominceremo a scoprire un’altra storia, quella dei Ladri dell’Energia, di coloro che hanno voluto che tutto questo avvenisse.

Paolo Gentili

Recensione Dark Souls II

dark souls II 1.1


Titolo: Dark Souls II
Data di uscita: 12 Marzo 2014 (PS3, Xbox 360), Marzo 2014 (PC)
Genere: Action RPG
Piattaforme: PS3, Xbox 360, PC
Team di sviluppo: From Software
Produttore: From Software, Namco Bandai

Dark souls II 1.2

 

Il Trailer

Dark Souls II è un action rpg sviluppato da From Software e pubblicato da Namco Bandai Games. È stato presentato allo Spike Video Games Award 2012 ed è stato rivelato che avrà una storia differente dal predecessore, una nuova ambientazione e un nuovo protagonista. Il gioco verrà pubblicato per Playstation 3, Xbox 360 e Microsoft Windows a Marzo 2014.
Dark Souls II 1.3Dark Souls II ha meccaniche di gioco molto simili al predecessore; il co-direttore Tomohiro Shibuya ha dichiarato che non ha intenzione di cambiare i comandi. Tra le novità troviamo invece un mondo di gioco leggermente più vasto da esplorare, grafica e animazioni migliorati grazie al nuovo motore grafico, una gestione più profonda dell’equipaggiamento del giocatore, la possibilità di usare due armi contemporaneamente, un IA dei nemici più efficace, nuove armi, armature e miglioramenti nel multiplayer online.

Gamesforyou

Recensione Limbo

Limbo 1.1




Titolo: Limbo
Data di uscita: 19 Luglio 2011
Genere: Platform
Piattaforma: PC, XBOX 360, PS3, MAC, PS VITA
Team di sviluppo: Playdead

Limbo 1.2





Il Trailer

Una pietra miliare in bianco e nero:

Limbo è un ottimo titolo, in un qualche modo strano, ma nel senso positivo. Non appena inizieremo il gioco, faremo conoscenza del protagonista, un giovane ragazzo con due occhi bianchi.
L’intera ambientazione è in bianco e nero, con sfumature di grigio che formano il paesaggio, appunto il misterioso Limbo, ricco e vario di cose veramente inspiegabili e dell’altro mondo.
Nel gioco non è presente un tutorial o introduzioni e l’unico modo per capire il gameplay e i comandi sarà giocarci.
Per muovere il ragazzino basterà usare le frecce (nel caso di pc, o joypad) o fare pressione con un dito sullo schermo (nel caso di touch). Non dovremmo fare chissà cosa, ma semplicemente saltare gli ostacoli, o aggirarli e interagire con vari oggetti, e in qualche caso sfuggire a pietre rotolanti (stile Indiana Jones) o a mostri giganti.
Limbo 1.4Il giovane ragazzo intraprende quest’avventura in questo mondo desolato alla ricerca della sorella.
Durante tutta la vicenda, non ci saranno pause di alcun tipo, ma il titolo si propone continuo e lineare. Lungo l’avventura la tipologia e la difficoltà degli ostacoli si presenteranno gradualmente sempre più difficili. Nonostante una manciata di comandi ed un gameplay piuttosto facile, sarà difficile non morire poche volte, il protagonista andrà incontro a terribili morti, che costringeranno il giocatore a studiare con maggior attenzione l’ambiente in cui si trova, nel tentativo di cercare la soluzione.

Limbo 1.3Il Limbo:

La grafica è realizzata in modo davvero impeccabile, con la giusta combinazione di colori, animazioni e sfondi paesaggistici. La musica non è da meno, con effetti sonori che si incastrano alla perfezione come in un puzzle e soprattutto alla trama del gioco.
Limbo è un gioco ricco, durante la trama si potranno trovare degli elementi “morti” come ruote o ingranaggi e marchingegni di diverso tipo, si troveranno anche delle tracce di vita, e dei nemici da affrontare. Trovare dei difetti in un titolo come LIMBO è davvero difficile.

 

limbo 1.5Conclusione:

Limbo è un’allegoria, una straordinaria prova artistica che ci mostra con forza ed eleganza che bastano le idee per farci sognare, il bianco è quasi un sinonimo del nero, uniti e indivisibili risaltano l’un l’altro ed esplodono in una minimale atmosfera di orrore e morte. Surrealismo e realtà i ragazzi di Playdead ci regalano una perla rara capace col tempo di splendere in un mondo videoludico sempre più a colori spenti. Ringrazio Alindir per aver condiviso con me la struttura e la stesura di questa recensione.

Gamesforyou

Classifica Digital Download 29/03/2014

download

Finalmente siamo tornati dopo un’altra settimana con la classifica delle canzoni più scaricate della settimana!!

10) La decima posizione questa settimana viene occupata da  Stromae con la sua “Tout les Memes”, questo disco ha avuto un sacco di successo. Su youtube il video ufficiale ha raggiunto le 28.961.892 visualizzazioni.

09) Nella nona posizione troviamo i  Coldplay con il loro ultimo singolo “Magic” in lieve discesa, infatti la scorsa settimana la trovavamo in settimana posizione.

08) In ottava posizione troviamo l’artista Tedesco Milky Chance con il suo nuovo singolo “Stolen Dance”, in Germania questo disco ha avuto molto successo arrivando fino alla seconda posizione nelle classifiche nazionale!

07) Arisa continua la sua lenta discesa verso le basse posizione della nostra classifica, questa settimana perde due posizioni, naturalmente con la sua “Controvento”.

Katy-Perry-Roar-video

06) Nella nostra sesta posizione troviamo la collaborazione tra Katy Perry e Juicy J. che ha dato alla luce il singolo “Dark Horse”

05) In netta scalata questa settimana, a metà classifica, troviamo Faul & Wad ad vs.Pnau con la loro  “Changes”, rispetto alla scorsa settimana ha scalato una posizione.luce il singolo “Dark Horse”.

04) Il  Blasco questa settimana scende di due posizioni con il suo ultimo singolo (edito dalla Universal Music) “Dannate Nuvole”. A quanto pare ai fan dell’ artista e piaciuta molto questa sua ultima opera!

03) Entriamo ufficialmente nel nostro prestigioso podio, dove troviamo ufficialmente il duo Francese Klingande che si conferma per la terza settimana consecutiva in terza posizione con la loro Jubel

02) Con un balzo felino questa settimana in seconda posizione troviamo  Clean Bandit feat Jess Glynne con il loro pezzo “Rather Be” pubblicato per l’etichetta discografica Atlantic.

01) E per la seconda settimana consecutiva in prima posizione troviamo Pharrell Williams con la sua “Happy” ultimamente questo motivo ha scatenato la fantasia di molti, tra cui gli operai dello stabilimento Fiat di Melfi che hanno realizzato un video su questo pezzo per festeggiare la ripresa della produzione!

Anche per questa settimana spero di avervi rallegrato con questa classifica scritta da me!
Ci vediamo tra esattamente 7 giorni con altre 10 strabilianti posizioni!!

Giovanni Dellepiane

Il Futuro rubato

Esplosione Tsar Bomb : 100 Megaton

Esplosione Tsar Bomb : 100 Megaton

Il Futuro rubato – “Fin dai giorni degli Illuminati di Baviera questa cospirazione mondiale per il rovesciamento della civiltà e la ricostruzione della società sulla base dello sviluppo bloccato, dell’invidia malevola e dell’impossibile eguaglianza è cresciuta costantemente
Così diceva Sir Winston Churchill già verso la metà degli anni Cinquanta perché, evidentemente, ad una vecchia volpe come lui, alcuni segni e comportamenti a livello internazionale da parte di coloro che avevano vinto il secondo Conflitto Mondiale non erano sfuggiti. Centro della frase dello statista inglese è lo sviluppo bloccato ovverosia l’artificioso e malevolo azzeramento da parte di alcuni di quello sviluppo umano, scientifico e tecnologico che è riconosciuto in grado di far progredire e migliorare il livello di vita di ciascuno di noi.
Tra la fine del XIX° Secolo ed i primi anni, ormai del XXI° lo sviluppo della tecnologia umana ha conosciuto una tale dimensione ed una tale velocità che ha reso possibile raggiungere risultati ed obiettivi che ci avrebbero fatto gridare al miracolo o alla stregoneria solo qualche decina di anni prima.
Alla fine del ‘800, per esempio, volare con macchine più pesanti dell’aria era considerata pura follia, prima che una fredda mattina di Dicembre del 1903 due appassionati ciclisti dell’Ohio compissero il “miracolo” del loro Flyer. Da allora si sono costruiti aerei sempre più grandi e sempre più veloci fino ad arrivare a mostri come l’Airbus A-380 o al mitico Lockeed SR/71-A che vola a 3,5 volte la velocità del suono ed al cui confronto il Flyer di Wilbur ed Orville Wright sembra, sì e no, uno sgangherato aquilone. Tuttavia se quel giorno a Kitty Hawk i due fratelli avessero fallito il loro tentativo forse oggi per arrivare in America ci dovremmo ancora affidare a grandi navi transatlantiche come l’Andrea Doria o la Queen Elizabeth.
Per fortuna gli aerei, da quel 1903, si sono continuati a sviluppare ed a costruire e con loro automobili, treni e tutti quei dispositivi o macchinari ai quali ormai abbiamo fatto l’abitudine e che caratterizzano il nostro stile di vita. Ma fu subito dopo l’avvio della Seconda Rivoluzione Industriale e con lo sfruttamento intensivo dei combustibili fossili che è risultato chiaro che chi avesse dominato le risorse energetiche e le tecnologie ad esse correlate avrebbe anche dominato il mondo. Inizialmente la battaglia tra quelle forze che, lontano dai nostri occhi, guidano i destini del mondo, o almeno ci provano, si svolgeva sul tavolo dell’egemonia nel controllo delle risorse planetarie di idrocarburi, del petrolio. Ne ha fatto esperienza diretta il povero Enrico Mattei che con la sua ENI ebbe l’ardire di prendere di petto le famigerate Sette Sorelle.
Da allora le cose si sono evolute ed alla guerra per mantenere il controllo sulle risorse si è affiancata anche tutta l’attività di intelligence, disinformazione ed eliminazione silenziosa di tutte quelle scoperte e quelle tecnologie che ci permetterebbero in tempi brevi e con poco sforzo di liberarci, una volta per tutte, dalla dipendenza dai combustibili fossili e da tutti i danni collaterali connessi all’uso intensivo che ne facciamo ora.no oil 1
Il primo grande scienziato a sperimentare sulla sua pelle un simile scenario, è stato il geniale e controverso fisico serbo Nikola Tesla. Egli convinse il banchiere J.P. Morgan a finanziare i suoi studi per la realizzazione di un sistema di distribuzione dell’energia elettrica radicalmente differente da quello in uso oggi, pur sempre di sua invenzione. Si trattava di un sistema ad accesso completamente libero da parte degli utenti basato sulla trasmissione senza fili dell’energia elettrica per un fenomeno di risonanza terra-cielo da lui stesso scoperto e culminato, nella nella sua fase di pre-ingegnerizzazione, con la costruzione della famosa Torre di Wardencliffe, dalla quale il fisico serbo realizzava i suoi esperimenti di di trasmissione della potenza elettrica a distanza e senza fili. Tuttavia non appena il buon Morgan comprese esattamente che sarebbe stato impossibile tassare il consumo di energia elettrica da parte dell’utilizzatore finale e, quindi guadagnarci anche un solo penny, litigò con Tesla, chiuse i cordoni della borsa, l’attività di Wardencliffe nel 1902 si fermò completamente e di lì a pochi anni l’antenna, la torre ed i macchinari del laboratorio furono venduti all’incanto come rottami!
Al di la di questo episodio, già di per se esplicativo, c’è da dire che alla morte di Tesla il Governo degli Stati Uniti sequestrò tutta la documentazione scientifica in suo possesso in nome di un non meglio chiarito pericolo per la loro Sicurezza Nazionale e di questa documentazione, che comprendeva anche il progetto del suddetto sistema di trasmissione della potenza elettrica senza fili, nessuno ha mai più saputo nulla. Facendo un salto di qualche anno ed arrivando ai giorni nostri, ciascuno di noi avrà sentito dire almeno una volta nella sua vita che l’unica vera alternativa alla dipendenza dai combustibili fossili è data all’uomo dall’energia atomica. Tralasciando per un attimo qualsiasi altro tipo di fonte energetica alternativa al petrolio e ritenendoci dotati di un certo qual senno saremmo quasi portati ad essere d’accordo con questa affermazione se non fosse che ci dovremmo accorgere subito che l’Energia Atomica di cui si parla è quella sbagliata: quella di fissione.
Il fenomeno della fissione nucleare, ossia della rottura di un atomo pesante, di solito U-235 o Pu-239, in atomi più leggeri da parte di neutroni con la conseguente liberazione di una grande quantità di energia fu studiata a fondo in Italia nei primi anni ’30 dal famoso Gruppo di Via Panisperna capitanato da un eclettico Enrico Fermi e con collaboratori del calibro di Emilio Segrè, Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo e Ettore Majorana. A seguito dell’infausta evoluzione della situazione politica di quegli anni il Gruppo si sciolse e Fermi, dopo aver vinto il Premio Nobel nel 1938, riuscì ad avviare la prima “Pila Atomica” solo 4 anni dopo, il 2 Dicembre 1942, presso la Columbia University di Chicago.
Da quel momento e per esigenze belliche allora assolutamente condivisibili lo sviluppo della nuova Energia Nucleare divenne una questione prettamente ed esclusivamente di carattere militare. Il “Progetto Manhattan”, guidato da un uomo di grande valore e di grandi valori come Robert J. Oppenheimer, fagocitò le migliori risorse degli Stati Uniti in termini di teste e tecnologia ed alla fine, nel deserto del New Mexico, l’Evento Trinity del 16 Luglio 1945 diede l’avvio all’Era Atomica.
Seguirono poi i bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki che portarono finalmente il Giappone alla resa ed alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Tecnicamente però i militari non erano molto soddisfatti: Little Boy, la bomba sganciata su Hiroshima, era un ordigno assai rudimentale realizzato con l’Uranio 235 recuperato da uno dei due U-Boot tedeschi che tentarono di trasportare proprio in Giappone tutte le scorte disponibili in Germania del prezioso materiale. Una quasi misconosciuta operazione dei Servizi Segreti inglesi e dell’OSS americana riuscì a catturare uno dei due U-Boot e ad affondare l’altro. Per inciso, se tutto questo non fosse avvenuto, non siamo in grado di stimare se e quando gli Stati Uniti avrebbero mai lanciato la prima bomba A. L’obiettivo comunque era costruire una testata ad implosione programmata, molto più sofisticata ma anche molto più compatta, maneggiabile in sicurezza e soprattutto molto più potente potendo usare come combustibile nucleare il Plutonio 239 anzichè l’Uranio 235.
Ma il Plutonio non esiste in natura e per farlo vennero spesi una montagna di soldi e spremuti decine di fisici e ingegneri per costruire il complesso di Hanford Works, nei pressi di Washington, dove una parte del flusso d’acqua del fiume Potomac venne addirittura deviata per farla passare direttamente “attraverso” il reattore che doveva produrre il Plutonio, visto che non si riusciva a trovare altro modo per raffreddare il reattore e smaltire l’enorme quantità di calore che si produceva. E così fu la volta di “Fat Man”, la bomba di Nagasaki.

Sir Winston Spencer Churchill

Sir Winston Spencer Churchill

Una volta finita la Guerra però la ricerca militare non si fermò e “grazie” all’ossessione di Edward Teller di costruire bombe sempre più grandi e potenti si arrivò alla prima bomba a Fissione/Fusione o Termonucleare o “H”. La bomba “H” era una specie di arma definitiva: non aveva limiti teorici alla potenza sviluppabile, intrinsecamente sicura da maneggiare in breve tempo venne resa abbastanza piccola da poter essere trasportata in gran quantità dai grandi bombardieri strategici o equipaggiare le testate MIRV di ogni sorta di missile della famosa Triade Nucleare.
La ricaduta tecnologica civile di tutto questo enorme sforzo di ricerca ed ingegneria in realtà è stata assai al di sotto di quanto ci si sarebbe potuto aspettare : poiché la tecnologia di Fusione atomica controllata non era direttamente coinvolta nello sviluppo delle nuove armi e soprattutto poiché per produrre il combustibile per le bombe erano necessari i soli Reattori a Fissione i soldi della ricerca vennero stanziati per quelli ed, alla fine, si crearono due grandi famiglie di Reattori Commerciali: i LWR (BWR/PWR) in Occidente ed i mostruosi RBMK in Unione Sovietica.
Senza perdere molto tempo a descrivere quelle che si potrebbero tranquillamente definire due rami secchi dello sviluppo tecnologico terrestre dirò solamente che entrambi i tipi dei reattore hanno due problemi irrisolti ed irrisolvibili: il primo sono le scorie di produzione, attive per milioni di anni ed il secondo ma non meno importante, è il fatto che entrambe le tecnologie sono intrinsecamente molto pericolose in fase d’esercizio commerciale. Per i LWR, (Fukushima, Three Miles Island), non si è capaci di proteggere veramente il nocciolo da eventi catastrofici e non si dispone di seri piani di decommisioning, ossia nessuno sa bene cosa fare una volta che i reattori saranno spenti ed esauriti. Per gli RBMK basterà dire che lì il problema è addirittura dato dal fatto che nessuno sa bene come potrebbero comportarsi una volta avviate le procedure di spegnimento (Chernobyl aveva 5 Reattori RBMK da 1000 MW l’uno).
L’attuale tecnologia industriale per la produzione di energia elettrica da Fissione è, dunque, una tecnologia perdente, fumo negli occhi: è costosissima, poco sicura se non addirittura pericolosa in esercizio, produce scorie di inimmaginabile tossicità e per lo smaltimento delle quali non si sa ancora cosa fare, le centrali hanno tempi di avviamento dell’ordine dei lustri ed una volta definitivamente spente nessuno sa cosa fare di un’area altamente contaminata e di inimmaginabile riconversione. Il vero affare della Fissione è quello per le grandi compagnie energetiche tradizionali che, di solito, posseggono quote significative delle aziende che gestiscono il ciclo dell’Uranio e che hanno sparpagliato per il mondo centinaia di centrali che non hanno contribuito affatto a ridurre in maniera significativa la dipendenza totale da quegli idrocarburi che loro stesse controllano e, in compenso, hanno reso molto più pericolosi i territori dove sono state fatte sorgere.

Schema TOKAMAK

Schema TOKAMAK

Ma vi ricordate cosa ci eravamo detti poco fa? Noi siamo disposti a credere, anzi siamo certi che l’energia nucleare sia la strada giusta per garantire il nostro futuro ma, come abbiamo visto, la via non può essere quella della Fissione, deve necessariamente essere quella della Fusione. La Fusione Termonucleare incontrollata, quella delle bombe per intenderci, riproduce per un breve istante le reazioni termonucleari che mantengono in vita il Sole, per questo i suoi effetti sono di gran lunga più devastanti della più potente delle bombe a Fissione. In essa atomi di Deuterio e Trizio, isotopi dell’Idrogeno facilmente ricavabili dall’acqua di mare, sono sottoposti a livelli di pressione e temperatura così elevati da fondersi in un elemento più pesante (He4), liberando un’enorme quantità di energia.
L’idea dei fisici è stata, allora, quella di creare una macchina in grado di riprodurre in scala minore quel che avviene nelle bombe, contenere e gestire gli enormi livelli di temperatura e pressione in gioco (Milioni di K° e Milioni di Bar), e ricavare un reattore commerciale in grado di produrre energia pulita, a costi bassissimi, (il combustibile si ricava dall’acqua di mare), e con scorie esauribili in poche decine di anni, di bassa tossicità e facilmente trattabili in sicurezza con le tecnologie di cui si dispone oggi. Ma ecco che, di nuovo, qualcuno, qualcuno di malevolo e interessato per dirla come Winston Churchill, ci ha messo lo zampino. Ebbene i fisici sanno che esistono diversi sistemi ed apparati che, in linea di principio, permetterebbero lo sfruttamento civile della Fusione, in particolare quel che contraddistingue le strade percorribili è il cosiddetto Sistema di Confinamento del Plasma. Confinare il Plasma è di enorme importanza qualunque sia il modo scelto per farlo perché il Plasma è un fluido costituito dagli isotopi dell’Idrogeno ionizzati che per fondersi e dar vita ad He4 e energia hanno bisogno di trovarsi a qualche milione di K° e se per caso il Plasma dovesse venire in contatto con le pareti della macchina che lo contiene va da se che le conseguenze sarebbero catastrofiche. Tornando a noi, quindi, esistono due tipi di confinamento del plasma possibili : quello magnetico e quello inerziale.
Fin dal loro inizio le ricerche americane sulla possibilità di creare reattori a Fusione per la produzione di energia elettrica furono tenute segrete, così quando nel 1955 nella Conferenza Internazionale per l’uso pacifico dell’energia atomica di Ginevra i fisici russi Andrej Sakharov e Igor Tamm presentarono il loro Tokamak il mondo intero rimase sbalordito dai risultati ottenuti dalla ricerca sulla fusione in Unione Sovietica e dalle potenzialità di quel tipo di tecnologia.

Schema Reattore a Fissione di tipo RBMK

Schema Reattore a Fissione di tipo RBMK

Gli USA, in gran segreto, avevano cominciato a percorrere una strada simile ma che non si è poi rivelata altrettanto promettente quanto quella del Tokamak: la loro macchina si chiamava Stellarator. Tre anni più tardi, nel 1958, l’URSS rese pubblici gli schemi ed i parametri di funzionamento del Tokamak cosicché pressoché il 90% dei fisici cominciò a studiare e sviluppare questa classe di macchine. L’idea di Sakharov e Tamm appariva semplice: all’interno di questa macchina a forma di ciambella, o toro, si fa stazionare un flusso di plasma di D e Tr mantenuto ad opportuna distanza dalle pareti della macchina da potentissimi campi magnetici.
Con il tempo grazie all’irraggiamento di microonde di opportuna frequenza ed al gioco dei campi magnetici che pervadono la camera toroidale il plasma di carburante viene riscaldato sempre di più fino ad essere portato ad un valore di temperatura e pressione al quale possa essere “acceso” e dar luogo ad una reazione di Fusione nucleare. Se la macchina avesse i giusti parametri dimensionali e di funzionamento la reazione si autososterrebbe e sarebbe in grado di produrre più energia di quanta non ne serva per far funzionare il reattore stesso.
Un risultato come questo, in pratica, significherebbe che dal giorno alla notte l’Umanità avrebbe definitivamente risolto i suoi problemi di approvvigionamento energetico e di inquinamento ambientale. Col passare del tempo però la strada per raggiungere questo obiettivo è parsa tutt’altro che agevole. Molta della Fisica del Plasma ad alta energia andava letteralmente ancora scritta e quindi, prima, ricercata e sviluppata per non parlare, poi, degli enormi problemi di ordine ingegneristico che cominciavano ad affliggere le macchine Tokamak le quali, a loro volta, diventavano sempre più grandi e costose. Le condizioni ambientali sempre più estreme che si dovevano creare all’interno della macchina perché si potesse un giorno arrivare alla tanto attesa “ignizione” del Plasma ed alla produzione di energia elettrica economicamente conveniente hanno fatto lievitare i costi delle macchine a tal punto che per realizzare ITER, la più grande macchina Tokamak del mondo, si sono dovuti consorziare UE, USA, Russia, Giappone, Cina, India e Corea del Sud perché nessuno di loro, singolarmente, poteva sostenere i costi del progetto. Ad oggi e dopo sessant’anni di ricerca ITER è ancor ben lontano dal raggiungere il suo obiettivo primario : dimostrare che la tecnologia Tokamak sia in grado di accendere il Plasma e mantenere una reazione di fusione nucleare in grado di auto sostenersi e produrre più energia di quanta non serva per farla funzionare.
Ed ecco risuonarci di nuovo in mente le parole del buon Winston e allora ci chiediamo se non sia possibile ottenere lo stesso risultato di ITER in modo più economico e veloce e, per quanto la cosa possa lasciarci stupefatti, cercando troveremmo che la risposta a questa domanda è sì !

Paolo Gentili

Ulteriori tensioni in Siria

sunnitiUlteriori tensioni in Siria – Le Nazioni Unite hanno recentemente avvertito che i gruppi armati ribelli stanno forgiando nuovi legami al confine fra Siria e Iraq, alimentando tensioni settarie in una regione che ha sofferto per anni di spargimenti di sangue.
Parlando al Consiglio di Sicurezza dell’ Onu, l’inviato speciale in Iraq, Nickolay Mladenov, ha detto che il conflitto in Siria “sta offrendo alle reti terroristiche l’occasione di stringere legami attraverso il confine fra Iraq e Siria e ampliare la loro base di appoggio.”
Ha affermato che la combinazione di una leadership divisa in Iraq, le questioni costituzionali irrisolte tra le comunità e la crescente minaccia proveniente dalla Siria hanno creato una situazione “fragile ed esplosiva”.cartina
Mladenov ha insistito dicendo che l’unico modo in cui si potrebbe fermare la violenza è attraverso un processo politico che potrebbe colmare le differenze, aumentare lo sviluppo e rendere il governo più inclusivo.
Non si può risolvere il problema della violenza del terrorismo semplicemente con misure di sicurezza. Bisogna che ci sia un’ inclusione delle comunità e un processo decisionale. E’ necessario guardare allo sviluppo economico e alla tutela dei diritti umani dello stato di diritto.”
I Sunniti in Iraq hanno messo in scena proteste contro il governo sciita, guidato da Nouri al-Maliki, riguardo al trattamento di seconda classe della loro comunità, dalla fine dell’anno scorso.
Le manifestazioni si sono concentrate sulla questione della ghettizzazione della comunità sunnita e il fatto che i sunniti sono emarginati in tutto dal governo sciita, ingiustamente presi di mira dalle forze di sicurezza.
cdsoGli scontri tra le forze di sicurezza e le tribù sunnite della provincia di Anbar hanno sfollato oltre 400.000 persone secondo le Nazioni Unite, dopo che i combattenti sono riusciti a prendere il controllo della città principale Fallujah nel mese di dicembre.
Le tensioni tra le comunità del paese e il conflitto nella vicina Siria hanno alimentato la divisione settaria, creando “una combinazione fragile ed esplosiva” secondo Mladenov.
Baghdad ha accusato il supporto dato ai gruppi che combattono nella guerra civile siriana infiammando così le tensioni in Iraq e aver consegnato le armi in mano ai gruppi armati.
L’anno scorso, Maliki ha avvertito che la vittoria dei ribelli nella guerra civile siriana potrebbe innescare una ulteriore guerra in Iraq, in Libano e in Giordania.

Anthea Favoriti

Recensione Titanfall

titanfall 1.1

Titolo: Titanfall
Data di uscita: 14 Marzo 2014
Genere: Sparatutto in prima persona
Piattaforme: Xbox 360, Xbox One, Pc
Team di sviluppo: Respawn Entertainment
Produttore: EA
Motore grafico: Source Engine (pesantemente modificato)

Titanfall 1.2

Il Trailer

In Titanfall, i giocatori combatteranno in partite multiplayer impersonando i piloti dei Titan un mech, in un pianeta devastato dalla guerra.
L’azione di gioco è veloce includendo abilità come corse sui muri (wallrun), la possibilità di dirottare i Titan e un periodo esteso di tempo quando i giocatori muoiono.
Titanfall 1.3Respawn descrive il gioco come un multiplayer con le caratteristiche tradizionali del singolo giocatore.
Il gioco userà il servizio di cloud computing di Microsoft per espellere i giocatori non attivi nel gioco (con “non attivi” si intende quelli che stanno fermi e non fanno niente) dal server e permettere di ottimizzare il computer per le migliori prestazioni grafiche.

Gamesforyou

Bisogna uscire dalla trappola della globalizzazione

globalizzazione1.1Globalizzazione – Secondo Dani Rodrik, economista turco che lavora attualmente all’Università di Harvard negli Stati Uniti, ci sono state diverse fasi del capitalismo: una prima fase è quella terminata con la prima guerra mondiale e l’apertura dei mercati internazionali fu forzata dall’imperialismo vigente all’epoca.
Poi con gli accordi di Bretton Woods si aprì una nuova fase che va dalla fine della seconda guerra mondiale agli anni ’70 del novecento: in questi accordi si concordò una globalizzazione moderata dei mercati caratterizzata da una liberalizzazione dei commerci regolata ed un eventuale intervento dei governi per soddisfare le esigenze sociali ed economiche a livello nazionale.
Dagli anni ’80 in poi gli accordi di Bretton Woods non vengono più rispettati secondo Rodrik e comincia quella che lui chiama fase di “iperglobalizzazione”, caratterizzata dalla liberalizzazione su scala mondiale dei flussi di capitale e da una sempre maggiore apertura dei commerci.
La deregulation è stata forse la causa principale della crisi che ha colpito il sistema economico mondiale: essa, con la globalizzazione dei mercati, ci ha portato alla situazione attuale.
Sempre secondo Rodrik va disciplinata la finanza globale e va riformato il regime commerciale internazionale: la globalizzazione dei mercati deve essere ridotta nella sua incidenza e i vari paesi non devono essere governati dai mercati globali ma la loro governance deve essere indipendente.
Sempre più economisti sostengono un “cambio di direzione” del sistema economico mondiale che va riformato in alcune sue parti: il processo di globalizzazione, duramente attaccato in passato dalle proteste dei “no global”, si è rivelato la “nostra rovina” come vediamo dagli eventi più recenti.
Non si può andare avanti in questo modo e il cambiamento sembra già in atto.

Fonte

Summit 2014: UE e USA a confronto

summitL’incontro tenutosi mercoledì a Bruxelles è stato il primo vertice ufficiale tenutosi tra l’UE e gli Stati Uniti dal 2011. Obama vuole fugare i timori in Europa, secondo cui non è interessato alla figura politica ed economica del Vecchio Continente.
L’Europa, compresa l’Unione europea, è la pietra miliare del nostro impegno in tutto il mondo” ha detto Obama durante la sua conferenza stampa. “Se siamo più sicuri e più ricchi, il mondo di conseguenza sarà più sicuro e più giusto, tutto ciò solo se Europa e America saranno in grado di presentarsi come unica unità”.
Con piacere il presidente del Consiglio dell’Unione Europea Herman Van Rompuy, ha sottolineato l’affidabilità degli Stati Uniti di fronte alle attuali tensioni con la Russia: “La base per affrontare queste sfide è sicuramente l’attuale legame di amicizia provato dalla storia.”
Il vertice non è stato molto più che una visita di cortesia; ci sono stati colloqui fra Obama e Van Rompuy, il presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso, capo della politica estera dell’Ue Catherine Ashton e il commissario commerciale dell’Unione europea Karl de Gucht; il tutto è durato poco meno di due ore, pranzo compreso.
Quando è stato pianificato il vertice, nessuno poteva prevedere il conflitto fra Russia e Ucraina” afferma Jan Techau della Fondazione Carnegie a Bruxelles, ma questo fatto ha inaspettatamente saldato l’UE e Stati Uniti: “E’ interessante vedere come, in un momento di crisi esistenziale, il nucleo delle relazioni transatlantiche diventi ben visibile agli occhi di tutti.” images
Barroso ha scelto, per il suo discorso, un linguaggio emozionale, per mezzo del quale ha rilasciato un appassionato appello: “Mi piacerebbe che il popolo americano potesse contare su di noi considerandoci migliori amici e alleati.”
Non ha senso essere entusiasti di potenziali disposizioni di accordi commerciali che non sono stati ancora elaborati” ha detto Obama. Ci sarà un sacco di tempo, per questo, più tardi. Ma ha voluto rassicurare tutti: “Garantisco che ci stiamo impegnando per assicurare la protezione dell’ambiente e dei consumatori, protezioni che sono già in atto, e che noi vogliamo rafforzare.
Il Parlamento europeo deve approvare il TTIP, e la resistenza a talune disposizioni viene proprio da lì. Un membro liberale del parlamento, Alexander Graf Lambsdorff, che è conosciuto negli Stati Uniti come diplomatico tedesco, afferma con sicurezza che gli Stati Uniti hanno un forte interesse a instaurare il libero commercio con gli europei.
Dovremmo usare questo fatto in maniera strategica. L’UE e gli USA devono accordarsi su norme comuni in materia di protezione dei dati. Questo è un punto da aggiungere, allo stesso tempo,all’accordo commerciale vero e proprio. Sarebbe un segnale sbagliato sospendere i colloqui adesso.
Van Rompuy vede l’ accordo commerciale come uno strumento strategico per isolare ancora di più la Russia: «Giorni come questi forgiano legami economici più forti e sono un potente segnale politico: un modo per mostrare che le nostre opinioni pubbliche contano e che l’intesa fra fra Europa e America si basa su regole e su veri valori.
downloadGli Stati Uniti sono interessati a vedere se l’Europa sia in grado di diventare meno dipendente dalle forniture energetiche russe. Obama ha annunciato che gli Stati Uniti sono disposti a esportare più gas sul mercato mondiale, col fine di competere con la Russia. Ma ha affermato che l’Europa deve operare di più per sfruttare le proprie fonti. L’estrazione di gas da formazioni rocciose è, per esempio, molto diffuso negli Stati Uniti, ma discusso nella UE.
Il disaccordo su questo punto non ha impedito però l’unità sulla questione principale della giornata. Obama ha affermato:”Se qualcuno nella leadership russa ha pensato che il mondo non si sarebbe preoccupato riguardo alle loro azioni in Ucraina, è evidente come si sia sbagliati. Se la Russia continuerà così, tuttavia, l’isolamento sarà sempre più forte. Le sanzioni aumenteranno e ci saranno sempre più conseguenze per la sua economia.” L’UE e gli Stati Uniti sono d’accordo su questo, e Obama ha detto che la NATO sta, in questo momento, valutando l’ aumento permanente della sua presenza militare negli Stati membri orientali confinanti con la Russia.

Anthea Favoriti

Mandorle: proprietà e benefici

almondsLa mandorla è il seme del mandorlo, un piccolo albero originario del Mediterraneo che ama i climi caldi e sopporta la siccità. Fiorisce a febbraio e i suoi frutti (le mandorle) sono raccolti a fine agosto inizi di settembre.
Le mandorle sono un alimento molto ricco di proteine, sali, vitamina B, E, grassi insaturi, magnesio, calcio, ferro, potassio, rame e fosforo. Altamente digeribili e molto energetiche, in esse è presente anche una piccola quantità di laetrile che è una sostanza considerata antitumorale. Le mandorle sono un frutto molto calorico infatti il 55% della mandorla è costituito da grassi, il resto da zuccheri e proteine. E’ quindi considerato un frutto altamente energetico.
Non è consigliabile superare la dose massima di gr. 40 di mandorle mangiate al giorno (circa n° 7/8), dose che, può anche essere assunta, come ci viene suggerito da un articolo comparso su La Stampa, da chi fa una dieta, in quanto da studi recenti effettuati dalla Purdue University di West Lafayette, è risultato che, non influisce sul risultato della dieta e aiuta a tenere lontano l’appetito dando alla persona un senso di sazietà. E’consigliabile fare un paio di spuntini al giorno lontano dai pasti principali.
Molte le proprietà attribuite alle mandorle, vediamole un pò:

  • Proprietà energetiche: le mandorle sono indicate quando si ha bisogno di maggior energia, per esempio in gravidanza, quando si fa sport o durante la convalescenza.

  • Proprietà lassative: le mandorle sono considerate fin dall’antichità un lassativo naturale, il loro latte è considerato un’ottimo rimedio per l’intestino in quanto ne stimola la sua regolarità e aiuta la pancia e l’addome a sgonfiarsi.

  • Cuore: il suo contenuto di vitamina E fa si che le mandorle siano una discreta prevenzione contro i rischi di attacchi cardiaci.

  • Anemia: grazie al suo contenuto di ferro, vitamine e laetrile aiuta a prevenire l’anemia.

  • Colesterole e diabete: grazie ai suoi grassi monoinsaturi (grassi buoni) sono un ottimo deterrente per appunto colesterolo. Mangiare mandorle inoltre, aiuta a mantenere stabile la glicemia grazie al suo contenuto di magnesio e sono un ottimo deterrente anche per il  diabete.

  • Invecchiamento della pelle: le mandorle aiutano a limitare e prevenire l’insorgenza delle rughe e delle smagliature. Ci aiutano quindi a prevenire l’invecchiamento della pelle; hanno infatti un alto contenuto di polifenoli che sono sostanze antiossidanti che aiutano ad ostacolare i danni causati dai radicali liberi. Tali sostanze sono contenute soprattutto nella pellicina che ricopre le mandorle quindi è consigliabile non spellarle prima di mangiarle.

  • Capelli: mangiare mandorle aiuta a nutrire, rinvigorire e dare luminosità ai capelli stressati.

  • Osteoporosi e ossa: mangiare mandorle aiuta anche a prevenire l’osteoporosi e a rinforzare le ossa grazie al loro alto contenuto di magnesio e calcio

  • Umore: ebbene si, mangiare mandorle mette di buon umore, in quanto contengono proprietà antidepressive dovute al loro contenuto di due aminoacidi (tirosina e triptofano) che insieme stimolano i neurotrasmettitori che influiscono sul buon umore e quindi, consumarle fa sentire la persona felice e più energetica.

Molti quindi gli impieghi delle mandorle, vediamone alcuni:

Il latte di mandorla:
Viene chiamato così perché ricorda molto il latte ma, non ha nulla a che vedere con esso ed è un prodotto assolutamente vegetale che deriva dalle mandorle.
Il latte di mandorla una bevanda altamente digeribile ed energetica. Ottimo tiepido o caldo berne un bicchiere la mattina a colazione.
Qui una nostra ricetta per prepararlo in casa: www.pandorando.it/latte-mandorla
Attenzione però che è anche molto calorico quindi non berne più di un bicchiere al giorno.

L’olio di mandorle:
Ricco di proteine, sali minerali, vitamina A e B, è considerato per questo un ottimo emolliente, adatto a tutti i tipi di pelle. Combatte l’invecchiamento, previene le smagliature, molto utile per combattere la pelle secca.
In caso di morbillo o varicella aiuta ad attenuare il prurito.
Un impacco di olio di mandorle sui capelli, applicato per una ventina di minuti prima di lavarli, li aiuta a riacquistare vigore e lucentezza.

 Controindicazioni:
Come tutte le cose anche le mandorle se mangiate in eccesso hanno le loro controindicazioni.
Se se ne mangiano troppe, si rischia di aumentare di peso, possono interagire con alcuni tipi di farmaci quali antipsocotici, lassativi, antiacidi e farmaci per la pressione arteriosa.
Possono provocare sonnolenza per un eccessivo apporto di vitamina E, mal di testa e diarrea.
Quindi non superare la dose consigliata di circa gr. 40 al giorno (n° 7/8 mandorle).

Ricetta per preparare il latte di mandorle in casa

Sabrina Stoppa