Da Ulisse a “Benvenuti al Sud” – Il mio Cilento

cilento1.5Il Cilento – Anche oggi, come oramai accade piuttosto frequentemente, mi trovo qui, seduto ripetitivamente allo stesso tavolo, con la solita tazza fumante di tisana alla liquirizia ed una immancabile, avida, petulante, irremovibile pagina bianca davanti. A pensarci bene, tante volte non è proprio bianca, però non fa differenza, è comunque una pagina…e deve morire. Purtroppo non sono un guerriero cibernetico di Matrix e quindi non ho materialmente gli strumenti per assassinare un documento Office, però con il peso dell’evidenza sulle spalle, anche questa volta, ho cercato il modo per trasformare l’anemica avversaria di mille battaglie in una bella occasione per dare forma a pensieri, desideri, sogni e quant’altro non si possa toccare; insomma, combatto con le sue armi e la batto con l’esperienza. Abbiate fede, vincerò.
Se c’è una cosa della quale davvero amo scrivere, questa è la realtà, in ogni sua forma, realtà a volte talmente reale che risulta quasi invisibile ai più. Questa volta desidero parlarvi di un luogo altamente reale, a me molto caro, dove sono nato e cresciuto e dal quale ho spicato il volo per andare incontro ad una strada che mi ha portato a tanti chilometri di distanza, davanti a questo tavolo della cucina variopinto. Grazie a Dio, anche da qui, con una penna in mano posso viaggiare e tornarci tutte le volte che voglio e se volete, oggi vi chiedo di venire con me.
Il Cilento è una “subregione” campana, inclusa nell’area geografica della provincia di Salerno, più precisamente nella sua parte sud-occidentale. Il suo nome molto probabilmente deriva dalla locuzione “cis-alentum”, “al di qua dell’Alento”, uno dei fiumi principali del territorio, anche se questa rappresenta una delimitazione geografica piuttosto antica e non più valida, perché attualmente si individuano come limiti: la catena montuosa dei Monti Alburni (nord), il Vallo di Diano, altra subregione prettamente montuosa della provincia di Salerno (est), il confine fra Campania e Basilicata (sud) ed il mare (ovest). Il Cilento, insieme al Vallo di Diano, partecipa alla
costituzione del meraviglioso “Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano”, che racchiude e tutela un territorio aspro e accogliente nel quale, come disse Gioacchino Murat, Re di Napoli in visita nel 1811, “non si muore”.Cilento1.1
Morfologicamente, il Cilento si estende dagli alti monti dell’entroterra, alla grande Piana del Sele, uno dei centri regionali a più alta vocazione agricola, fino al mare cristallino, tradizionalmente meta di numerosissimi turisti da tutto il mondo. Nel panorama montuoso, probabilmente la fa da padrone il Monte Stella (1131 m s.l.m), che storicamente rappresenta un importante riferimento per la zona. Questo, grazie alla sua posizione ed esposizione è stato scelto come sede della base Radar LORAN/ENAV, per la trasmissione di dati nelle rotte aeree, che con la sua enorme cupola bianca, è visibile da chilometri di distanza e oramai rappresenta un elemento altamente caratteristico del paesaggio. Proprio davanti al Monte Stella, dall’altro lato della vallata si erge un altro “gigante” della nostra terra, il Monte Gelbison (1705 m s.l.m), maestosa altura, molto rinomata, soprattutto per la presenza di un importantissimo santuario, La Madonna del Monte, con la sua grande Croce di ferro, costruito sulla sommità più alta del monte e meta di numerosi pellegrinaggi. Vi assicuro che il paesaggio è davvero incredibile. Dalla cima di questi “vecchi compagni”, il cui più imponente è il Monte Cervati (1900 m s.l.m.), si apre un panorama che non ha precedenti, sembra di dominare il mondo, dalla neve dell’entroterra al mare, a Capri, dal freddo dell’inverno al sole. Ovunque si vedono sorgere piccolissimi gruppi di case arroccati su qualche versante montuoso o adagiati nella valle, paesini dei quali se non sei del posto, non saprai mai il nome, però, in qualche modo, li amerai anche tu, perché saprai che se non ci fossero, il Cilento non sarebbe lo stesso.
Facendo un salto indietro nel tempo, magari anche due o tre, ci immergiamo un po’ nella ricchissima Storia della mia terra, documentata da numerosissimi reperti archeologici di fama indiscussa.
cilento1.4Cerchiamo di andare con ordine. In quest’area l’origine della presenza dell’uomo è stata studiata sulla base di reperti ritrovati nelle grotte di Marina di Camerota, risalenti al Paleolitico, il primo dei tre periodi in cui è suddivisa l’Età della Pietra. Inizialmente si pensava ad una scoperta epocale, dato che i resti umani rinvenuti furono erroneamente attribuiti ad una forma evolutiva dell’uomo differente da tutte le altre, però in seguito questa pista fu abbandonata. Facendo un bel passo avanti nel tempo troviamo la nientemeno che la grande civiltà greca della Magna Grecia, difatti proprio il Cilento fu uno dei centri nevralgici dell’espansione greca nel sud Italia, a partire dal VII secolo a.C., con cinque colonie, tra le quali Poseidonia, Elea e Palinuro.
La prima, più conosciuta con il nome latino di Paestum, che prese dopo l’arrivo dei Romani, è attualmente situata nel comune di Capaccio-Paestum e rappresenta uno dei siti archeologici greci più importanti. Senza dilungarmi, anche perché non ho le conoscenze necessarie a sostenere un discorso in merito, posso dire che fra i tantissimi resti che si possono analizzare, ciò che spicca più di tutto è la robusta cinta muraria che racchiude tutto il complesso archeologico, nel quale si ergono maestosi tre templi di ordine dorico: due dedicati alla dea Hera ed uno alla dea Atena.
Queste bellezze possono essere visitate direttamente tramite l’accesso al sito, oppure in qualsiasi momento della giornata, dalla elegante passeggiata esterna che costeggia i templi, che la sera vengono illuminati nel buio totale, trasformando la località in uno scenario da film.
Elea, in epoca romana denominata Velia, è un altro sito di grandissima importanza, situato nel comune di Ascea.
Questa fu fondata dal popolo dei Focei e tralasciando tutte le vicende relative ai trasferimenti fra popoli che ci sono stati, elemento grandemente di spicco è la fondazione in questa sede, della “Scuola eleiatica”, scuola di filosofia greca presocratica, da parte del celebre Parmenide, nel V secolo a.C..cilento1.2
Arriviamo a Palinuro, attualmente nel comune di Centola, che rappresenta una località più famosa per il suo mare e la movida che anima (a volte eccessivamente) le notti cilentane, che per la sua nobile discendenza. Queste coste hanno ispirato non poco i più famosi scrittori dell’antichità, tanto che Virgilio vi ambientò un episodio dell’Eneide, nel quale il nocchiero di Enea, di nome Palinuro, fu fatto addormentare dal dio del Sonno e cadde in acqua, per poi essere ucciso dopo aver Resti del Santuario di Hera Argiva Santuario della Madonna del Monte – Novivelia (SA) nuotato fino a riva, proprio dagli abitanti di Velia. Ancora, Omero nell’Odissea collocò le malefiche sirene che incantavano i naviganti e facevano schiantare le navi, proprio su un’isola cilenta a, chiamata isola di Punta Licosa. Non è finita qui, perché nel mito di Giasone e gli Argonauti, essi sbarcano proprio in un luogo ora chiamato Foce Sele, foce dell’omonimo grande fiume della zona, e costruiscono un santuario dedicato alla dea Era, oggi conosciuto come Santuario di Hera Argiva.
Si potrebbe continuare ancora per molto e lasciarsi ammaliare da ninfe e storie di grandi viaggiatori, però facciamo un passo avanti ed arriviamo al Regno di Napoli, nel 1857, sotto dominio borbonico di Ferdinando II. Qui troviamo un personaggio famoso e irruento, Carlo Pisacane, patriota e rivoluzionario italiano, che in quell’anno, volendo rovesciare l’autorità borbonica, organizzò una spedizione che partì da Genova il 25 luglio e sbarcò prima a Ponza, per liberare ed assoldare dei prigionieri e poi vicino Sapri, probabilmente nel comune cilentano di Vibonati. Qui si diede inizio alla rivolta e alla risalita verso Napoli, la quale, per una serie di vicende, non ebbe l’esito sperato e portò solo alla morte di quasi tutti i rivoltosi, compreso Pisacane, che si suicidò, tanto che nello stesso anno “La spigolatrice di Sapri”, celebre poesia di Luigi Mercantini, recitava “Eran trecento, eran giovani e forti e sono morti ! ”. Chiudo questa panoramica dicendo che nel 1998 i complessi archeologici di Paestum e Velia e il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
cilento1.3Prima di concludere, voglio darvi una breve panoramica dei centri più importanti. Procedendo da nord a sud troviamo: Agropoli, la mia città natale, denominata “la perla del Cilento”, titolo che si contende con più di una località. E’ un comune di circa ventimila abitanti e si erge su una collina che si tuffa direttamente a mare. Tralascio i sentimenti, che mi spingerebbero a decantarne ogni bellezza e vi dico che è un luogo accogliente, luminoso, sufficientemente vicino sia a Salerno che a Palinuro. Si mangia bene e ci si gode il mare… in poche parole, venite e vedrete! Qualche chilometro più a sud troviamo la celeberrima Castellabate, oramai nota ai più per la grande pubblicità che il film “Benvenuti al Sud” ha fatto, a vantaggio (forse) di tutta la zona. Castellabate è un comune molto esteso, il cui fascino non traspare nemmeno dal bel film.
Il mare è stupendo, cristallino e con una sabbia un po’ spessa e scura, mentre il borgo è situato su una alta collina a picco sul mare, con un panorama che toglie il fiato, vi assicuro, toglie il fiato.
Continuiamo a procedere verso sud ed incontriamo Agnone Cilento, Acciaroli, Pioppi, Ascea, Pisciotta, Centola, che con la sua frazione di Palinuro, credo mi consenta di non aggiungere altro, data la fama, Casal Velino, del quale più di una volta ho potuto apprezzare il piccolo centro caratteristico, Marina di Camerota, frazione del comune di Camerota, altra nota località balneare, con spiagge ed alte scogliere. Infine abbiamo Santa Marina, che nella sua frazione di Policastro Bussentino dà il nome al golfo più meridionale della Campania e infine Sapri, il comune più a sud, confinante con la Basilicata e a pochi chilometri da Maratea.
Chi vuole venire nel Cilento non ha che da provare, anche solo per un weekend. Durante tutta l’estate è un continuo spuntare qui e là di sagre e feste di paese, che spesso permettono di conoscere anche la realtà dell’entroterra ed inoltre ogni anno, proprio ai piedi dei templi di Paestum viene organizzata una rassegna culturale di grande valore, che vede i più famosi protagonisti dello spettacolo e della musica dare vita a serate che raccolgono tantissimi consensi nel pubblico variegato della calda stagione cilentana.
Che dire, io ho finito. Molti pensieri mi invadono la mente e ancora più occupano il cuore e mi rendo conto che ho tralasciato tante cose che mi avrebbe fatto pacere raccontarvi, ma credo sia ora di chiudere il discorso. Se siete arrivati a leggere fin qui, allora vuol dire che forse sono riuscito a stimolare un po’ la vostra curiosità, se invece vi ho annoiato mi perdonerete. In ogni caso, ho provato ad accompagnarvi, per un paio di pagine, nella mia terra e se il viaggio vi è piaciuto, non posso che invitarvi a tornarci, magari con qualche amico, con calma, quando vorrete, il Cilento vi aspetta.
Salvatore Buonocore

Salvatore Buonocore

Un messaggio vuoto ed esasperato

societaimmagine1.3Nella “società dell’immagine e dell’apparire”, nella società della copertina e della patina superficiale il “messaggio” sembra svuotato di ogni significato, un messaggio che contiene “verità molteplici” che si sostituiscono le une alle altre, verità molteplici che tutte insieme formano un “pensiero unico” totalizzante, un immenso immaginario collettivo. Quindi un messaggio che appare multiforme, eternamente cangiante, onnipresente e onnicomprensivo, un messaggio che “domina” le nostre vite grazie alla multimedialità e ai media che lo propongono in modo incessante, un messaggio “martellante”, “esasperato”, dai contorni non definiti, dai limiti non precisati.
Un messaggio che porta avanti e contiene in sé stili di vita, modi di pensare, modi di fare, un messaggio che propone sottoculture, mitologie, icone pop, supereroi, divi da copertina, un messaggio che è allusione, simbolo e icona di un mondo in perenne trasformazione.
Nel nostro “mondo di plastica”, nel nostro mondo senza profondità e senza spessore le velocità sono supersoniche e le distanze sono ridotte: il messaggio arriva dappertutto con la stessa frequenza e la stessa forza, con i suoi innumerevoli significati e con la sua vacuità.
Un messaggio per una televendita continua, un messaggio per un mondo dove il comunicare e il saper comunicare sono diventati essenziali, un messaggio per un mondo dove il marketing e la narratologia “dominano” incontrastati, un messaggio derivante da ogni ambito e settore con caratteristiche e contenuti diversi.
Nella società del messaggio “vuoto ed esasperato” si genera un mondo “fittizio”, un mondo patinato che svolge la funzione di realtà “alternativa” a quella reale, realtà che diventa “iper realtà” come dice Baudrillard, realtà virtuale che arriva a noi come rappresentazione del mondo, realtà in cui tutti vivono ogni giorno attraverso una “fuga psicogena” costante.
Fuga psicogena che si affianca ad innumerevoli “isterie di massa” come anche ad un alienazione mentale e sociale senza limiti: il tutto espressione di una società “insana”, “allo sbando”, “fuori controllo”.

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Noam Chomsky sull’attuale situazione in Ucraina e Crimea

NoamChomsky1.1Il noto linguista e sociologo nonché esperto di politica internazionale Noam Chomsky, in una recente intervista al quotidiano il Manifesto, ha detto molte cose interessanti e abbastanza condivisibili sull’attuale situazione politica che vige in Ucraina e in Crimea.
L’elemento principale della sua tesi esposta nell’intervista è la critica rivolta all’atteggiamento dei mass media e delle autorità europee e statunitensi nei confronti della questione, un’atteggiamento del tutto arrogante e opportunista.
Dice Chomsky: ”quanto alla Cri­mea, fac­cio dav­vero fatica ad asso­ciarmi all’indignazione dell’occidente. Leggo in que­sti giorni edi­to­riali assurdi, a livello di guerra fredda, che accu­sano i russi di essere tor­nati sovie­tici, par­lano di Ceco­slo­vac­chia, Afgha­ni­stan. Ma dico, scher­ziamo? Per un gior­na­li­sta, un com­men­ta­tore poli­tico, scri­vere una cosa del genere, oggi, signi­fica avere svi­lup­pato una capa­cità di asser­vi­mento e subor­di­na­zione al «pen­siero comune» che nem­meno Orwell avrebbe potuto imma­gi­nare. Ma come si fa?
Anche la reazione dei media occidentali al recente referendum in Crimea è stata del tutto sproposita e assai propagandistica: appena saputo il risultato sono subito volate accuse di presunti brogli , e politicamente le minacce di sanzioni da parte degli USA e dell’UE.
Insomma: o con le buone o con le cattive si deve fare sempre la volontà degli Stati Uniti e degli alleati, che si credono padroni incontrastati del mondo, tanto gli strumenti di democrazia, come il referendum, vanno bene solo se sono a senso unico.
Eh dire questo non significa assolutamente parteggiare per Putin o il suo regime semiautoritario e spesso liberticida, ma semplicemente rifiutare la logica propagandistica manichea che viene fatta passare nei mass media occidentali e assumere un punto di vista il più possibile neutrale e obiettivo, cosa che Chomsky tenta di fare nella sua analisi.
Argomenta Chomsky: ”Per carità, tutto sono tranne che un filo russo o un fan di Putin: ma come si per­met­tono gli Stati uniti, dopo quello che hanno fatto in Iraq – dove dopo aver men­tito spu­do­ra­ta­mente al mondo intero sulla sto­ria delle pre­sunte armi di distru­zione di massa, sono inter­ve­nuti senza un man­dato Onu a migliaia di chi­lo­me­tri di distanza per sov­ver­tire un regime – a pro­te­stare, oggi, con­tro la Rus­sia? Voglio dire, non mi sem­bra che ci siano state stragi, puli­zie etni­che, vio­lenze dif­fuse. Io mi chiedo: ma per­ché con­ti­nuamo a con­si­de­rare il mondo intero come nostro ter­ri­to­rio, che abbiamo il diritto, quasi il dovere di «con­trol­lare» e, nel caso, modi­fi­care a seconda dei nostri inte­ressi? Non è cam­biato nulla, alla Casa Bianca e al Pen­ta­gono, sono ancora con­vinti che l’America sia e debba essere la guida – e il gen­darme – del mondo
Difatti, per gli States, ogni occasione è buona per mostrare i muscoli e la propria supremazia militare, ottenuta molto spesso con l’inganno, la destabilizzazione e l’uso di una politica estera che in molti casi ha assunto caratteristiche che si potrebbe definire tranquillamente come terroristiche (uso di bombe ”intelligenti”, atomica, droni, napalm).
Sarebbe ora che gli USA la smettessero di interferire sempre negli affari di altri paesi, visto che quando lo fanno contribuiscono a peggiorare la situazione e a portare il mondo sull’orlo del collasso con le continue guerre di cui hanno bisogno per mantenere il mastodontico complesso militare-industriale.

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Album in uscita a Marzo 2014

7f677fafb9_shakiraAlbum in uscita a Marzo 2014 – Eccomi qui a narrarvi i dischi in uscita nel Mese Di Marzo.
Partiamo da quelli già usciti;
Il dj internazionale Stefano Noferini ha esordito il 17 Marzo con il suo “Harry’s Code” per la Deeperfect Record. Enrique Iglesias ha rilasciato il suo nuovo album “Sex and Love” il 18 Marzo, mentre 11 marzo, con grande attesa, è uscito “Tempo Reale”, il nuovo disco di Francesco Renga; un album giovane e fresco che contiene in totale 14 traccie comprese quelle sanremesi.Il 7 marzo è sbancato un altro spettacolare album di Lilly Allen dal titolo “Sheezus”. Pharrel Wiliams il 3 Marzo ha conquistato le classifiche con il suo album “Girl” (già molto alto in classifica).Arriviamo ora ad un altro italiano, Roby Fachinetti torna con il suo album “Ma che vita è la mia” uscito per la Carosello Records il 18 Marzo “Indagine su un sentimento” così si intitola l’inedito album dei Tiromancino, mentre Vasco Rossi torna con “Dannate Nuvole” e i Velvet con “Storie” album prodotto dalla Cose Comune Records, pubblicato l’11 Marzo. Passiamo ora agli album che ancora devono uscire; Partiamo dai 99 Posse che il 25 Marzo faranno uscire l’album “Curre Curre Guaglio 2.0 – non un passo indietro. Gabrielle Cilmi uscirà a fine Marzo con il suo “The Sting”, mentre l’italiana Giusy Ferreri presenta il nuovo cd dal titolo “L’attesa”,questo album conterrà 11 traccie. Naturalmente sono inclusi i due brani presentati all’ ultimo Festival di Sanremo edito dalla Sony Music è molto atteso dai fan della cantante.
imagesA fine Marzo è prevista anche l’uscita del nuovo album di Kylie Minogue, intitolato “Kiss me Once”. I Nomadi presenteranno il loro nuovo cd  “Come la vita” proseguendo l’italianissimo Enzo Arbore pubblicherà (insieme alla sua orchestra) un album che conterrà 15 tracce tra cui grandi cover come “ Ciao ciao bambina” e tante altre,il titolo ufficiale “ Renzo Arbore & the arboriginals”. Segnatevi la data del 25 marzo perché uscirà il nuovo disco di Rocco Hunt, vincitore dell’ultimo festival di Sanremo sezione Giovani, dal titolo “ A’ Verità”. Per gli amanti dell’amore sempre a Marzo arriverà il nuovo progetto di Sal Da Vinci dal titolo “Se amore è”. La sexy Shakira farà uscire il suo nuovo progetto discografico dal nome omonimo “Shakira” esattamente il 25 Marzo, album che viene definito fantastico dai critici musicali!!
Per questo mese finiscono qui le novità discografiche, sperando che il prossimo mese di Aprile ci possa portare un sacco di altri album ed un sacco di singoli.

Giovanni Dellepiane

Una mercificazione enorme dei sentimenti e delle emozioni umane

mercificazione1.1Oggi in tanti programmi televisivi è presente una mercificazione enorme dei sentimenti e delle emozioni umane. Tutto è spettacolarizzato, tutto è vendibile, tutto è mercificabile per la tv contemporanea: dai sentimenti e le emozioni ai drammi umani e sociali. Perciò assistiamo alla spettacolarizzazione e al contempo alla mercificazione di una vasta gamma di emozioni e sentimenti umani: tutto ciò avviene davanti alle telecamere che poi interrompono il loro “spettacolo di vendita” per dar spazio alla pubblicità che rappresenta la “vendita vera e propria”. Una vendita vera e propria la pubblicità, come già detto, che interrompe la vendita “subdola e meschina” dell’immagine, di concetti, di idee, di stili di vita e come anticipato prima anche di sentimenti ed emozioni umane.
La società dei consumi che col tempo è diventata anche società dell’immagine e dell’apparire non rinuncia a niente pur di vendere, pur di mercificare, pur di mercanteggiare ogni cosa possibile e immaginabile. La società dell’immagine e del consumo che è allo stesso tempo anche società borghese e imprenditoriale ha sostituito il contatto e il calore umano tra gli individui con il nudo interesse mercantilistico di voler vendere qualsiasi cosa in un epoca del “marketing perenne”, in un’epoca della narratologia e dell’oratoria al servizio della vendita “spudorata”. “Inganno mistificatorio” quello messo in scena dalla televisione come da altri media, inganno al servizio della società dei consumi e della “dimensione dei consumi”, dimensione questa ultima che è ormai l’unica dimensione, piatta e senza confini, “arida e deserta”, la quale contiene tutti gli individui, la “dimensione del consumatore”, che ha l’illusione di possedere la libertà di scegliere cosa volere e cosa consumare. Una società dell’immagine e dei consumi dove il saper vendere e il saper comunicare sono diventate caratteristiche essenziali per ogni individuo: saper vendere e comunicare le proprie aspirazioni, i propri sogni, il proprio stile di vita etc. in un esibizionismo senza limiti che sfocia nel web come nella vita quotidiana.

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I supereroi

supereroi1.1I supereroi – Con la rivoluzione industriale di fine 1700 inizia per l’umanità un’era di sviluppo tecnologico e industriale che cambia la vita di ogni singolo individuo. Conseguenza prima è l’inurbamento dei contadini dalle campagne alle città industriali. Questo fenomeno comporta un radicale cambiamento nella vita di questi individui: essi passano da un mondo rurale, agricolo alla vita delle città industriali, confusa, caotica, stressante. Viene meno il rapporto con la natura, il rapporto di armonia con la natura che per l’uomo durava da secoli. Il giorno non è più scandito dal giorno e dalla notte, dal sole e dai suoi ritmi, dalle coltivazioni nei campi con i loro ritmi, il giorno è scandito dal ritmo lavorativo della fabbrica, dal lavoro e dai suoi orari.
Come già detto viene meno il rapporto dell’uomo con la natura e quindi il rapporto con Dio che ne è diretta emanazione.
“Dio è morto” allora, come dice Nietzsche, e chi c’è al posto di dio?
Il nulla, il vuoto, l’esistenza…
L’uomo è solo e fragile dinanzi all’esistenza, l’uomo deve sopravvivere al vuoto esistenziale sopraggiunto con la morte di dio.
Di seguito dopo la morte di dio avverrà anche la morte delle ideologie: comunismo, illuminismo, nazismo, marxismo, cristianesimo etc.
Come dice Lyotard, è finita l’epoca delle “grandi narrazioni”, dei “grandi racconti”.
L’uomo è sospeso nel vuoto, l’uomo ha dinanzi a se il vuoto…
Come può riempire questo vuoto postmoderno? Con l’immagine…
Quella attuale è la società dell’immagine, la società del predominio dell’immagine.
L’immagine ricopre con la sua patina superficiale il vuoto che è sotto, immagine diffusa dai media, dalla pubblicità, dal cinema, dallo sport, dalla televisione, dalla politica etc.
Noi ci riflettiamo in quella immagine, è lo specchio di noi stessi: ma in quello specchio
ci sono delle crepe, quello specchio diventa una lamina metallica perfetta ma che col tempo si logora, si consuma. L’idea di perfezione dell’immagine, così voluta da noi presenta prima o poi le crepe del nostro “io psicologico”, le nostre ansie, le nostre paure, le nostre ossessioni.
La nostra psiche crea le crepe nello specchio, le deformazioni della lamina metallica.
La nostra immagine diventa come una foto sgualcita col passare del tempo: sgualcita dalle nostre esperienze, dalle nostre sensazioni, dai nostri sentimenti, dal vissuto quotidiano.
L’uomo scopre di non essere perfetto ma allo stesso tempo ha bisogno di qualcosa di perfetto da porre come un’immagine davanti a sé. L’uomo allora crea i supereroi: un “surrogato” di dio, degli dei, un qualcosa che rappresenta dei perfetti, immutabili, immanenti.
I supereroi con i loro superpoteri sono perfetti, al sopra dell’uomo comune, sono onnipotenti, invulnerabili, indistruttibili, capaci di azioni sovrumane.

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Scoperta misteriosa piramide nelle profondità delle Bermude

piramidebermude1.1Sembra confermata la notizia da parte di alcuni ricercatori, della scoperta di una piramide sommersa nelle acque del Triangolo delle Bermude al largo di Cuba.
Tale piramide fu scoperta la prima volta negli anni ’70 ma dopo aver fatto subito il giro del mondo, la notizia del suo ritrovamento, finì nel dimenticatoio.
Infatti nel 1968 un medico Ray Brown, durante un’immersione alle Bahamas con gli amici, scorse la piramide sotto di lui. Poi per anni non se ne parlò più fino a quando nel 1991, il famoso oceanografo Verlag Meyer dichiarò durante una conferenza stampa che durante una scansione con il sonar del fondale del Triangolo delle Bermuda, il suo team scoprì ad una profondità di m. 600 due piramidi ancor più grosse di quelle d’Egitto.
La notizia fu pubblicata dalla WWN (Weeky word news) ma fu presto dimenticata nuovamente fino a quando, nel 2009 e poi nel 2012, tornò alla ribalta grazie all’interesse di alcuni forum che la ripubblicarono. I primi a farlo furono ovnicanarias.
Subito la macchina dell’interesse riprese vigore e, due ricercatori, Paul Weinzweig e Zalitzki, da rilevamenti effettuati di recente con un robot subacqueo, sembrerebbe che abbiano trovato 4 piramidi e che ci sia anche una statua molto simile alla sfinge.piramidebermude1.3
Ma la scoperta più sensazionale, confermata dal team di esploratori americani e francesi, guidati dai due studiosi, è quella di una gigantesca piramide, che sembra fatta di vetro o di cristallo e ha una base di m. 300 X 200 e un’altezza di m. 100.
Due grandi fori posti sulla cima della piramide, fanno si che l’acqua di mare intorno ad essi, si muova in modo molto veloce e vorticoso e questo potrebbe anche influenzare i movimenti marini di superficie.
Il triangolo delle Bermuda è un luogo misterioso dove sono scomparse nel corso degli anni, navi e aerei in circostanze apparentemente inspiegabili; ora gli studiosi, teorizzano che forse potrebbe esserci un nesso fra le tante sparizioni avvenute in questi mari e che hanno reso tanto famoso il Triangolo delle Bermuda e la piramide scoperta nei suoi abissi.
Infatti, come già ipotizzato da numerosi scienziati negli anni passati, si suppone che, proprio a causa dei forti vortici di acqua presenti ai vertici dei due fori sulla piramide, che sono in grado di influenzare anche il moto di superficie del mare, questi possano aver anche causato interferenze nei radar e nelle ricetrasmittenti.
Ma non solo, questa forte fonte di energia sprigionata dai fori della piramide, potrebbe addirittura aver contribuito alla sparizione di numerose navi nel corso degli anni passati.
piramidebermude1.2Un’altra stranezza che lascia tutti senza fiato, è la composizione di questa piramide che sembra fatta come detto prima in vetro o in cristallo; infatti è perfettamente liscia e straslucida. Ma per ora di preciso non si sa ancora bene di cosa sia composta e gli studiosi stanno ancora lavorando per capirne la reale composizione.
La presenza di questa piramide insieme alle altre nei fondali del Triangolo delle Bermuda non sono le uniche scoperte, infatti in diverse parti del mondo stanno venendo alla luce nuove piramidi e si suppone che in epoca molto antica (tra il 10.500 e il 10.000 A.C.) regnasse sulla terra una civiltà ultramoderna che poi è stata completamente devastata da eventi catastrofici e ci ha lasciato come unica eredità le tante piramidi che ritroviamo sparse per il mondo.
E si torna così a parlare del mito di Atlantide; infatti numerose ipotesi sono state fatte sul fatto che possa trattarsi proprio del misterioso continente sommerso descritto da Platone.
All’interno del sito sono in corso numerosi studi, sembra siano state ritrovate oltre alle quattro piramidi, diverse sfingi e altre costruzioni, sembra anche che la disposizione di tale strutture ricordi  addirittura quella di Stonehenge.

Lascio altri lik per chi volesse approfondire la notizia:

Terra Forming Terra

La piramide di cristallo del Triangole delle Bermude

Scoperta piramide nei fondali delle Bermude

Scoperta una gigantesca piramide sul fondo del triangolo delle Bermude

Sabrina Stoppa

Dalla società dell’immagine all’era tecnocratica

Dalla societa dell’immagine all’era tecnocraticaDalla società dell’immagine all’era tecnocratica – Secondo molti opinionisti la società occidentale sta andando verso una forte deriva tecnocratica.
Difatti ogni aspetto della vita sociale e non è sempre più fortemente pianificato, regolato, razionalizzato e succube della logica utilitaristica dell’efficienza ad ogni costo e della prestazione, veri e propri dogmi moderni.
La creatività, la riflessione e dulcis in fondo la libertà vengono costantemente ingabbiate dentro determinati e ristretti spazi e attaccate nella loro essenza in quanto scomode in una società dove contano solo i risultati che si ottengono aldilà dei mezzi usati.
Tutto ciò si riflette nella crisi della cultura umanistica, considerata “inutile” in quanto scarsamente remunerativa economicamente e socialmente: infatti il pensiero critico e magari indipendente è un bell’ostacolo a qualsivoglia realizzazione uniformante della società.
Proprio poche settimane fa lo studio della filosofia è stato eliminato dai corsi di laurea in pedagogia e scienze dell’educazione ed è stato deciso di ridurla di un’anno nei licei, e l’obiettivo è di eliminarla totalmente come è stato fatto anni fa in Francia e Spagna, visto che si deve seguire l’andazzo europeo, e appunto come è noto la stessa UE è basata sulla tecnocrazia.
Inoltre si assiste sempre più spesso alla standardizzazione e omologazione di tutto ciò che vada oltre questioni puramente commerciali o tecniche: per fare un esempio, la musica mainstream è sempre più uniformizzata, catalogata dentro rigidi schemi, confezionata, impacchettata e sottoposta alla dittatura del marketing e ai diktat della società dell’immagine, tanto che gli artisti tanto acclamati dalla massa molto spesso non sono altro che venditori di illusioni totalmente fabbricati ad arte dalle grandi major, e questo processo sta interessando sempre di più anche il fenomeno delle “sottoculture”, sempre di più rispondenti a determinati criteri indispensabili per mantenere in vita il teatrino delle “distrazioni di massa”.

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Renzi si è dimenticato dei pensionati e delle partite IVA

MatteoRenzi1.1Renzi nel suo vasto programma presentato con i modi di una televendita si è dimenticato di tanti italiani. Si è dimenticato per esempio delle partite IVA, dei lavoratori autonomi, si è dimenticato dei pensionati. Certo si sa i soldi non ci sono per tutti, ma a tanti italiani proprio non “va giù” di essere “tralasciati” dal programma che potremmo definire dello “shock dimezzato”. Renzi ha incontrato sia la Merkel che Hollande e soprattutto la prima l’ha investito a “principe” dell’austerità e del rigore in versione italiana. Renzi è stato in visita dalla Merkel per accettare e ratificare gli ordini dell’Europa e della Germania: non è minimamente ammesso sforare il 3% riguardo al rapporto deficit/PIL mentre è ammesso fare tagli alla spesa pubblica, attuare dismissioni di beni pubblici e aumento delle tasse.
Quindi tutto “come da copione” per portare avanti misure di austerità e rigore volute dall’Europa e dalla Germania, per portare avanti le misure di un neoliberismo che ci ha condotto alla crisi economica più grave dal dopoguerra. L’euro non è minimamente in discussione, come non sono in discussione le banche che con i loro “guai” del passato, hanno provocato disastri di immani proporzioni. “Non se ne parla proprio” di aumentare la spesa pubblica, misura che in passato si è rivelata efficace per uscire da periodi di recessione. Non si mette minimamente in discussione il fatto di poter ridurre la finanziarizzazione dell’economia mondiale ed europea, una delle cause dell’odierna crisi economica. Si continua a parlare di misure per la crescita e lo sviluppo da affiancare alle misure di austerità e rigore senza mettere in discussione un “neoliberismo del disastro”, un neoliberismo delle diseguaglianze sociali sempre crescenti, un neoliberismo delle ingiustizie sociali, un neoliberismo che ha portato al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici.
La visita di Renzi in Francia e in Germania è sembrato un chiaro atto di sudditanza di un paese succube dell’Europa, succube dei paesi forti dell’Europa, succube di un sistema economico mondiale che si è rivelato oltremodo fallimentare.

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Le ideologie organizzate e la manipolazione delle masse

manipolazionedellemasse1.1Karl Marx diceva che la religione organizzata era l’oppio dei popoli. Marx non teneva però conto del ruolo che potevano avere le ideologie organizzate, che si potrebbe ben dire che fungono come ”eroina” per i popoli. La fine dell’Ottocento e sopratutto tutto il Novecento sono stati il periodo d’oro delle ideologie organizzate, periodi segnati da guerre, genocidi e violenza perpetrati nel nome dell’ideologia, o meglio giustificati con essa.
Il problema non è tanto l’ideologia in sè come non lo è la religione, ma l’uso strumentale che ne viene fatto e il dogmatismo assolutista, totalizzante e totalitario che ne deriva.
Molto spesso l’ideologia non è stato altro che un paravento dietro cui alcuni individui o determinati gruppi mascheravano le loro ambizioni di potere e dominio, e il suo uso serviva per controllare e manipolare le masse.
Nonostante al giorno d’oggi si parli tanto di “fine delle ideologie” siamo ancora in piena era ideologica, e lo stesso post-ideologismo non è nient’altro che l’ideologia dominante che, come ogni ideologia organizzata ha fatto nella storia, ha imposto un proprio pensiero unico decretando la “fine della storia” e la propria auto assolutizzazione.
Di seguito la descrizione di alcune delle ideologie che hanno segnato, e alcune ancora segnano, la storia moderna.

L’ideologia comunista:
Senza dubbio l’ideologia organizzata più importante della storia moderna è stata quella marxista, usata come base e dogma del cosiddetto “socialismo reale”, nel nome del quale più di 100 milioni di persone nel mondo sono state uccise, torturate, imprigionate nei campi di concentramento, di lavoro forzato e di sterminio (gulag, laogai etc.) e che ha affascinato, conquistato e in fin dei conti manipolato e fatto illudere milioni e milioni se non miliardi di persone in tutto il mondo. L’ideologia comunista (nella sua versione marxista applicata ma non solo) è stata quello che il “cattolicesimo reale” è stato qualche secolo prima: dietro la facciata di umanitarismo, di promesse di solidarietà e paradisi (terreste la prima, celeste la seconda) sono stati compiuti tremendi genocidi e violazioni incredibili dei diritti umani e ogni dissenso interno ed esterno è stato represso e combattuto, vuoi perché “controrivoluzionario” per gli uni e “eretico” per gli altri.
L’ideologia comunista è servita come base di consenso per la dittatura presente in Unione Sovietica, ed è stata usata anche da altri paesi come la Cina maoista, la Corea del Nord, la Cambogia di Pol Pot, l’Albania di Hoxha e tanti altri, tutti paesi caratterizzati dalla soppressione della libertà individuale, di parola, di religione, con la sostituzione dei diversi credi spirituali e delle opinioni personali verso l’adorazione obbligata e assoluta per un’unica ”fede”: il partito e i suoi rappresentanti.

L’ideologia capitalista:
Oltre il comunismo marxista l’altra ideologia dominante degli ultimi 200 anni è stata quella capitalista che ha preteso di uniformare gli esseri umani rendendoli schiavi delle leggi non scritte del mercato fino a rendere mercificati gli stessi nonché, dapprima ingranaggi di un sistema basato sui continui strandard di produzione economici (da cui il famoso motto ironico “produci, consuma, crepa”) e in seguito con l’avvento della società di consumo, sempre più passivi consumatori e quindi “automi” necessari alla perpetuazione di un sistema basato sull’illusione della domanda e dell’offerta infinita.
Con ideologia capitalista in questa sede non intendo tanto e/o non solo il liberalismo propugnato da Adam Smith e da David Ricardo, ma tutte quelle forme ideologiche che hanno fondato la propria causa sull’esaltazione di un sistema fondato sul potere esercitato dai detentori del capitale (industriale o finanziario) come il liberismo propugnato da Helbert Spencer e seguaci che tanto successo ha avuto nel primo Novecento, il neoliberismo contemporaneo che dagli anni settanta in poi è diventato ideologia dominante praticamente in quasi tutto l’Occidente e non, il capitalismo basato sulla cosiddetta “economia mista” e su un largo uso dello statalismo (keynesismo e socialdemocrazia sopratutto), e il positivismo che seppur essendo molto distante se non propriamente antitetico al liberalismo e non legato idealmente al capitalismo, ha ispirato e ispira buona parte del “capitalismo reale” moderno, basato non tanto sulla libera concorrenza economica ma sempre di più su un’organizzazione scientifica della società e su una progressiva centralizzazione del grande potere economico e finanziario privato, e che quindi va assumendo sempre più sembianze tecnocratiche.
Nel nome dell’ideologia capitalista che dai primi anni del Novecento è diventata anche l’ideologia ufficiale degli Stati Uniti e del suo “impero”, e con l’avvento della Guerra Fredda dell’Occidente sottoposto a influenza statunitense (e oggi praticamente sempre più del mondo intero), abbiamo avuto e abbiamo ancora guerre d’aggressione spacciate per “missioni di pace”, spalleggiamento e insediamento di dittature sanguinarie (basti pensare a Pinochet, Suharto o Videla per fare qualche nome) a fini economici e geopolitici, pesanti violazioni dei diritti umani rimaste sempre impunite e molto altro.
Mentre a parole l’ideologia capitalista incoraggia la libertà in tutte le sue forme, nella realtà molto spesso le libertà veramente incoraggiate perlopiù si limitano ad essere libertà di dipendere da qualcosa, che sia l’ultima moda, la martellante pubblicità commerciale o le slot machine o altro.
Del resto l’ideologia capitalista si basa interamente sulla fede nel denaro, che invece di venir considerato come un’utile strumento di scambio sempre di più nelle società guidate da questa ideologia è diventato unicamente un’archetipo di potere e successo ed è stato eretto a divinità, tanto che sempre di più i suoi “creatori” (i banchieri) e i maggiori possessori (grossi industriali, oggi sempre di più personaggi dello star system etc) godono di ampio potere e influenza non solo economica ma anche sociale, politica e così via, e i templi di questa “divinità” (le banche o anche i centri commerciali) pullulano sempre di fedeli.
Nel corso della Guerra Fredda queste due ideologie (capitalista e comunista) sono state usate sopratutto dalle due maggiori grandi potenze militari, USA e URSS, per conquistare e dirigere il consenso delle masse verso le rispettive politiche interne ed esterne, e per giustificare la repressione del dissenso e della libertà individuale (sopratutto in URSS) e la politica di aggressione e di ingerenza verso altri paesi sovrani (sopratutto negli States).

L’ideologia fascista:
Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale era nata anche un’altra ideologia che ha segnato molte pagine buie della storia: il fascismo.
Questa ideologia si basava sul culto assoluto dello stato e del suo leader (il “Duce”) e del militarismo e i suoi fautori riuscirono a conquistare, manipolare e dirigere il consenso delle masse verso di essa tramite una forte propaganda che induceva a far credere che l’adozione di questa ideologia e del regime fondato su di essa fosse l’unica soluzione ai problemi causati dalla forte crisi sociale e politica del primo Dopoguerra (questo sopratutto in Italia) e, in seguito a quella economica del 1929 (sopratutto in Germania, ma non solo).
Il fascismo si poneva a metà tra il capitalismo e il socialismo e si basava su una società fortemente centralizzata e organizzata in modo corporativo, e che in Germania assunse molte caratteristiche tecnocratiche. Un principio chiave era quello della “mobilitazione delle masse” e la costante esaltazione del vitalismo e il richiamo alla violenza, quest’ultima considerata “rigeneratrice” e indispensabile per consolidare la dittatura, un pò come nell’Unione Sovietica dove essa era considerata “rivoluzionaria”.
Inoltre l’ideologia fascista, con i suoi accenni allo “spazio vitale” nel caso tedesco o il richiamo all’impero romano in quello italiano, fungeva da giustificazione per la politica imperialista e guerrafondaia attuate dai regimi che fondavano su di essa il proprio consenso.
Nel nome dell’ideologia nazifascista morirono all’incirca 10/15 milioni di persone (contando anche le vittime dei regimi fantoccio e collaborazionisti insediati dai nazifascisti), di cui la maggior parte ad opera del regime hitleriano.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale l’ideologia nazifascista venne usata ancora di più per imporre estreme violazioni dei diritti umani, e nel nome di essa vennero giustificate persecuzioni, torture e uccisioni, e la politica criminale dei campi di concentramento, di lavoro forzato e di sterminio (lager).

L’ideologia consumista:
Anche se potrebbe rientrare nella definizione di “ideologia capitalista”, il modello consumista ha delle importanti differenze che ne giustificano la sua presa di considerazione singola.
Difatti, l’ideologia consumista si fonda come quella capitalista sull’importanza fondamentale attribuita al profitto e al denaro, ma differisce per alcune peculiarità.
Nell’ideologia consumista il denaro non solo è visto come archetipo di successo e potere, ma diventa una “divinità onnipotente” da cui dipendono quasi tutti gli aspetti della vita sociale e non, e per cui tutto è possibile. La mercificazione è assoluta, l’etica non ha più nessuna importanza in quanto costituisce un limite all’espandersi dell’ideologia consumista.
L’ideologia consumista infatti è estremamente nichilista e basata su un fortissimo egocentrismo e sulla predisposizione alla concorrenza spietata, con una rivisitazione del famoso detto di Hobbes ”homo, homini, lupus ” applicato all’economia e al mondo lavorativo in generale.
Niente ha veramente importanza secondo questa ideologia e tutto può essere comprato e venduto e occorre spendere e spandere a più non posso senza nessuna prospettiva.
L’ideologia consumista fonde aspetti dell’ideologia capitalista con altri ripresi da certe idee progressiste moderne, specialmente da alcune di quelle che animarono lo spirito del ’68.
Difatti nel consumismo il “vogliamo tutto e subito” è non solo uno slogan ma un dogma.
Una caratteristica fondamentale dell’ideologia consumista è il disprezzo assoluto per i limiti, compresi quelli naturali.
Difatti tale ideologia si basa sulla crescita economica assoluta che non tiene minimamente conto della scarsità delle risorse naturali che vengono continuamente sfruttate per alimentare il sogno (o incubo) della società di consumo totalizzante.
Nell’ideologia consumista, rispetto all’ideologia capitalista classica, è dato molto più rilievo agli aspetti relativi alla finanziarizzazione piuttosto che alla sola produzione industriale, che dipende sempre di più dagli standard finanziari e per questo deve essere molto più impiegata e basata maggiormente sulla quantità piuttosto che la qualità, essendo l’ideologia consumista basata su una certo “relativismo assoluto” in questo campo: difatti tutto è merce, e come tale va trattato seguendo quest’ottica.
Al giorno d’oggi la nostra società è fortemente influenzata dall’ideologia consumista anche se questa non è e non è mai stata applicata totalmente.

La forma mentis ideologica:
Ogni ideologia organizzata per poter acquistare consenso e diffondersi fortemente nella società, si basa su una rigida divisione manichea: il “noi” contro “loro”, con il ”bene assoluto” rappresentato dai seguaci di essa e il “male assoluto” da tutti quelli che non seguono i dettami imposti dall’ideologia di turno.
C’è una forte componente paranoide in ogni ideologia organizzata imposta: difatti per i seguaci di esse qualunque ”profano” rappresenta un potenziale pericolo, e molto spesso anche il dissenso interno viene attaccato.
Un’elemento molto importante è costituito dal ruolo che ha lo screditamento e la diffamazione operata dai seguaci più conformisti nei confronti dei dissidenti o semplicemente di chi esprime una visione meno ortodossa rispetto a quanto richiesto.
I seguaci del comunismo marxista sono soliti attaccare i presunti avversari, o chi non la pensa come loro anche all’interno della stessa corrente, etichettandoli come “reazionari”, “borghesi” o ancora “controrivoluzionari” o se si fa riferimento al neomarxismo e al neocomunismo moderno molto diffuso in Occidente “fascisti” o “autoritari” (che poi è interessante il fatto che molto spesso questi stessi gruppi, partiti e sette che spesso si dichiarano anche “libertari” siano pervasi da un profondo spirito di autoritarismo e di cieca fede nel dogma del proprio intoccabile credo), i seguaci dell’ideologia fascista e neofascista sono soliti attaccare e etichettare chi non la pensa come loro come “borghesi” o “comunisti” o “capitalisti internazionali” a seconda delle vedute, i seguaci dell’ideologia capitalista invece danno del “socialista” o del “comunista” a chi non la pensa come loro e spesso accusano di “totalitarismo” chiunque non condivida la loro fede nella “mano invisibile” del mercato.
Come si vede ogni ideologia organizzata contiene in sè i semi di una visione autoritaria e totalizzante della società, e questo non vale solo per quelle più radicali in ciò come l’ideologia fascista o quella comunista, ma anche in modo diverso per quella capitalista e consumista. Difatti ogni ideologia organizzata imposta tende a produrre conformismo e morte del pensiero critico, omologazione e disprezzo verso qualunque altra visione della realtà che vada oltre i dogmi imposti dalla propria ideologia di riferimento.

La manipolazione ideologica come strumento di potere:
Un’ideologia organizzata per poter conquistare a colpo sicuro i cuori e le menti delle masse, deve essere fondata su forti promesse e speranze che illudano i seguaci di essa e creino proselitismo in modo da ampliare la base necessaria al consenso di essa e quindi a consolidare il potere di individui e gruppi che la usano per i propri interessi.
Tutte le principali ideologie organizzate hanno promesso felicità e futuri migliori e radiosi per le masse, e i fautori di esse sono stati abili nel confezionare slogan e manipolare emotivamente i propri seguaci usando ripetutamente tramite la propaganda e/o i mezzi di comunicazione di massa parole di sicuro impatto popolare come “libertà”, “rivoluzione”, “liberazione totale” o ancora “solidarietà mondiale”, “patria”, o al giorno d’oggi sempre più spesso “democrazia”.
Un’altro elemento importante che viene usato è il continuo retorico ricorso all’identità e alla propria sfera di appartenenza: basti pensare al comunismo marxista, incentrato sull’identità di classe sociale, o al fascismo basato su quella nazionale, o su quella capitalista basata su quella sociale e sempre più spesso su quella “mentale” (sull’essere parte della “mentalità occidentale” intesa come adozione dell’american way of life) e con l’avvento della globalizzazione neoliberista su quella globale (tutti devono essere parte del grande gioco mondiale come utenti consumatori devoti al dio Mercato).
In realtà dietro i tanti proclami usati per aizzare le folle e garantire consenso e diffusione dell’ideologia, i veri beneficiari sono sempre altri rispetto a chi viene fatto credere.
Infatti, nonostante la promessa di portare benefici alla classe lavoratrice e aspirare alla distruzione delle stesse classi sociali, chi ha beneficiato nei regimi comunisti sono stati sempre i burocrati, i funzionari di partito, oppure quei leader rivoluzionari che si sono auto eletti come “avanguardie” della rivoluzione, o elité rivoluzionaria, a parole per il bene di tutti gli oppressi ma nei fatti troppo spesso per i propri interessi.
Nei regimi fascisti chi ha beneficiato non è stato certo il “popolo” tanto osannato da certa demagogia ma i funzionari di partito e i fedelissimi del dittatore di turno, gli industriali conformi e/o finanziatori del regime e la classe militare, nei paesi capitalisti nonostante la promessa che tutti a lungo andare sarebbero vissuti felici e contenti, chi ha tratto maggiore beneficio sono stati i “signori del capitale”, i banchieri, gli industriali, i grossi imprenditori e i politici devoti ad essi, e nell’era consumista chi sta traendo maggiore beneficio sono quella che è chiamata la classe dei super ricchi (il cosiddetto 1 x cento che governa il mondo, a detta dei manifestanti di Occupy Wall Street ) a scapito della classe media e di quella lavoratrice, e si assiste sempre di più alla creazione di nuove classi sociali come quella dei precari o dei disoccupati fissi, tutti fenomeni che sino a non molti anni fa erano se non assenti relativamente molto meno diffusi mentre oggi sono quasi una “norma” nell’attuale sistema economico e finanziario dominante.

Conclusione:
Questo articolo non è un’attacco all’ideologia in quanto tale, difatti l’ideologia è un modo di vedere la realtà e creare sintonia tra diverse persone che può essere estremamente positiva e costruttiva, mentre il problema è quando l’ideologia diventa organizzata e rigida, basata su dogmi intoccabili e forti gerarchie che non è possibile mettere in discussione portando molto spesso al fanatismo e al fondamentalismo da parte dei suoi seguaci, pronti a tutto pur di seguire i suoi diktat.
Su ciò il grande scrittore Tiziano Terzani nella sua denuncia verso il potere manipolativo che possono avere le ideologie organizzate e sopratutto nel suo caso il comunismo marxista, ha dato un grosso contributo a chi vuol capire e svelare le dinamiche su cui si basa la manipolazione ideologica.
Terzani come tanti giovani “utopisti” del suo tempo è stato affascinato dall’ideologia comunista, che veniva considerata grazie all’immensa propaganda svolta da certe elité culturali nei centri di formazione e di contestazione, come l’unica possibile alternativa al modello capitalista.
La sua cieca fede lo fece persino fare ammaliare dalla Cambogia di Pol Pot e dei suoi terribili “Khmer rossi“, e così come tanti al suo tempo dalla politica di Mao Tze Tung, considerato e acclamato come un grande emancipatore, ma che nei fatti, secondo lo stesso Terzani e tanti altri delusi dalle false speranze ideologiche che venivano offerte a buon mercato sopratutto al tempo ma ancora oggi, si rivelò nient’altro che l’ennesimo dittatore che dietro il paravento dell’ ”umanitarismo socialista” e della “nuova società” aveva costruito un rigidissimo e spietato sistema totalitario basato sulla distruzione di tutto ciò che era considerato come “vecchio ” e ” inutile” (la tradizione millenaria cinese) con la sostituzione di tutto questo verso l’adorazione del leader supremo, del partito e dell’ideologia a base di ciò.
Molto spesso le differenze tra le tante sette religiose e le tante sette ideologiche (compresi buona parte dei partiti politici storici ma anche recenti) sono ben poco nette: entrambe si basano su un rigido e fortemente dogmatico sistema interno, mentre all’esterno solo ciò che fa buona pubblicità viene fatto diffondere.
Come paragone questo sembrerà molto probabilmente eccessivo, ma in fin dei conti sembra che le cose non stiano molto diversamente.
Purtroppo le ideologie organizzate hanno manipolato, sfruttato e in definitiva distrutto le potenzialità innovative degli ideali che dovevano rappresentare, e questo è sicuramente il caso del comunismo che mentre a livello ideale veniva propagandato come la lotta per la realizzazione per l’emancipazione della società e tanti seguaci hanno creduto a ciò, nei fatti si è dimostrato come un’ulteriore strumento manipolativo attraverso il quale imporre un violento potere centralizzato, estremamente dogmatico e totalmente alieno a qualsivoglia desiderio di libertà.
In questa società alienata dal predominio dell’economia (al giorno d’oggi sopratutto di quella “virtuale” legata al mondo della finanza) e della tecnica, gli ideali possono rappresentare un’effettiva svolta e cambio di rotta rispetto alla situazione odierna e possono veramente fare la differenza, sempre se non vengano asserviti alle logiche dogmatiche e totalizzanti che costituiscono la base di ogni ideologia organizzata, che in fin dei conti costituisce la morte degli stessi ideali che pretende di rappresentare.

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Mogli più felici e in salute se i mariti lavorano tanto

moglifelici1.1Se il marito lavora e guadagna tanto, farà la felicità di moglie!
Secondo una ricerca condotta dalle Università del Texas e dell’Indiana, quando il marito lavora molto, la salute della moglie ne trae giovamento, soprattutto quella mentale, più felice e longeva.
Il Daily Mail titola così un articolo: “Mantenete vostra moglie felice…trascorrete più tempo al lavoro”. Le mogli beneficiano di più vantaggi quando i mariti lavorano più di 50 ore alla settimana. Il motivo? I ricercatori hanno spiegato che se il marito porta a casa più soldi, la moglie ha una maggiore possibilità di accesso ad uno stile di vita più salutare. Insomma più lavora più si gode. Però il contrario non vale, cioè gli uomini le cui mogli lavorano un tempo moderatamente lungo, sono meno propensi a spendere tanto tempo in esercizi e sport per mantenersi in forma.
moglifelici1.2Il segreto dell’armonia all’interno della coppia è di natura prettamente materiale: se il marito porta a casa un buon stipendio, la moglie gode di un buon prestigio sociale e ricambia con ammirazione. Allo stesso tempo, un rapporto recente della Joseph Rowntree Foundation ha dimostrato che una famiglia tradizionale con madre a casa e padre che lavora, è più probabile che sia al di sotto della soglia di povertà. In totale il 10,5% delle donne oggi lavora più di 45 ore a settimana, a differenza del 9,5 per cento nel 2009. Per gli uomini, la cifra è salita dal 19 % al 19,6%. Le ore settimanali lavorative per un uomo, sono intorno al 36,8 rispetto al 26,8 ore delle donne.

Fabiana Nan

Il verde metal, colore della primavera/estate 2014

verdemetallico1.1Il trend metal torna di moda con una tonalità sorprendente, il verde. Tubini, pantaloni, gonne e accessori, tutto si veste di verde metal!
Tra tutti i colori proposti in passerelle per la stagione calda 2014, quello che colpisce di più è questo verde: un pò turchese, un pò smeraldo talvolta con sprazzi aciduli, è una tonalità declinata in tantissime varianti.
Dai colori ai materiali che traducono questo aspetto metallico, la scelta per farsi travolgere dalla tendenza più lucente della primavera è tanta. Ma come indossarlo?verdemetallico1.2
Ecco le nostre proposte vincenti:
Il tubino: tantissimi brand fanno a gara per riproporlo. verdemetallico1.3Si abbina con un sandalo minimal, magari oro o argento, e niente gioielli: il vero protagonista del look deve essere solo l’abito, con il suo inarrestabile luccichio.
Per chi non vuole scegliere abiti “total green” e metallici, basta indossare dei piccoli capi o degli accessori: scarpe con un platform e tacco scultorei o romantiche come le bellissime “baby” con punta tonda e cinturino in caviglia; bomber con impunture satin verde metal e maniche nere a contrasto o camicie effetto lurex metal.
Must have: un accessorio irrinunciabile per la P/E 2014, è la borsa. Dalle mini clutch gioiello allo zaino sportivissimo e molto chic, senza dimenticare una delle it-bags di stagione, la tracolla con le frange che vi farà innamorare.

Fabiana Nan

Euro si, euro no….chi avrà ragione?

Euro1.1Euro si, euro no… – Nelle prossime elezioni europee lo scontro principale sarà tra gli europeisti e coloro che invece sono contro l’Europa e contro l’euro. Il prossimo parlamento europeo rischia di essere a forte presenza del fronte anti-euro e si paventa una “grosse koalition” come quella italiana prima che Berlusconi passasse all’opposizione o tedesca. L’euro ha di certo diviso l’Europa in paesi forti e paesi deboli, in paesi del Nord e paesi del Sud, in PIIGS e paesi con economia forte come la Germania. Di certo un paese come l’Italia ha tanto da perdere dall’abbandono dell’euro soprattutto per il fatto che il debito pubblico rimane in euro se cambiamo moneta e poi svalutiamo. Però è anche vero che l’Italia non ha un’economia forte per sostenere una moneta forte come l’euro. Ad aggravare la situazione è il processo di globalizzazione e la presenza di paesi emergenti con manodopera a basso costo con conseguenze come la delocalizzazione di tante aziende che non riescono a sostenere un confronto ad armi impari.
Pensiamo anche al fatto che l’euro fa la fortuna delle aziende italiane più forti a discapito del resto del paese che invece soffre la crisi economica più grave dal dopoguerra e le misure di austerità e rigore volute dall’Europa. Fuori dall’euro sarebbe oltremodo difficile in un mercato globalizzato così aggressivo, ma allo stesso tempo è anche vero che in Italia sono in atto un processo di “deindustrializzazione” e un processo di “meridionalizzazione” in relazione all’Europa provocati entrambi da problemi italiani “ancestrali” come la bassa produttività e il carico fiscale molto alto sulle aziende e aggravati entrambi dalla crisi economica e dalle suddette misure di austerità e rigore. I costi per mantenere l’euro sono davvero molto alti se pensiamo poi al Fiscal Compact o all’impegno di mantenere il rapporto deficit/PIL sotto il 3%: vincoli questi ultimi che sembrano una vera e propria “camicia di forza” per il nostro paese.
Intanto il dibattito “euro si, euro no” si infiamma all’inverosimile sia in Italia che in altri paesi d’Europa e il fronte antieuro comincia davvero a far paura e lo si vede in Italia da come l’informazione generalista si sia schierata da tempo a favore dell’euro e dell’Europa contro coloro che invece si schierano sull’altro fronte, ossia partiti come Fratelli d’Italia, la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle.
Tanti premi Nobel invece si schierano contro l’euro e le misure di austerità e rigore come ad esempio Krugman.
Euro si, euro no….chi avrà ragione?

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L’avanzata della società dell’immagine

L’avanzata della società dell’immagineLa “società dell’immagine” che produce mitologie, icone pop, sottoculture, divi da copertina, è alla conquista del mondo intero.
Società dell’immagine, espressione e facciata del mondo neoliberista e capitalista, che conquista sempre più “adepti” nella “società dei consumi”.
Tablet, telefoni cellulari, personal computer, smart tv, sono gli strumenti attraverso i quali la società dell’immagine “conquista la mente” di masse di persone sempre più ingenti con uno spettacolo multimediale senza fine di immagini, suoni e video.
E’ una sorta di “dittatura dell’immagine”, di “imperialismo dell’immagine”, quello che si impone con forza nella società postmoderna contemporanea in cui sono crollate da tempo le ideologie e i “grandi racconti” per le masse a favore di un “pensiero unico” sommatoria di tante “verità molteplici” che si sostituiscono continuamente le une con le altre.
Dittatura dell’immagine e pensiero unico sommatoria delle tante verità molteplici si impongono con un marketing incessante e quotidiano, un marketing delle idee, dei stili di vita, dei modi di pensare, un “marketing dell’immagine” e allo stesso tempo una narratologia complessa sia dell’immagine che del messaggio.
Un’opinione pubblica forte, una fiducia abnorme nella tecnologia e nell’innovazione e una manipolazione dell’informazione unita alla censura e alla distorsione della realtà, tutto questo genera un enorme illusione che è allo stesso tempo un immaginario collettivo da cui non c’è scampo, non c’è alternativa: è il migliore dei mondi possibili.
L’avanzata feroce e audace della società dell’immagine la possiamo avvertire in tutti gli ambiti, in tutti i settori, dalla moda al cinema, dallo sport alla televisione, dalla politica allo spettacolo…
I vari “totem” da adorare, i “nuovi dei”, hanno riempito lo spazio lasciato vuoto dai discorsi onnicomprensivi e dalle verità assolute del passato. E questo è potuto avvenire grazie soprattutto alla rivoluzione massmediatica e tecnologica avutasi negli ultimi decenni, una rivoluzione tecnologica che ci ha portato al post-umano oltre che al postmoderno.
L’avanzata della società dell’immagine è impetuosa, violenta, travolgente, un’avanzata molto più brutale di quelle delle civiltà del passato che conquistavano altre civiltà perché ha un impatto globale, totalizzante, assoluto, senza scampo.

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Xbox 360

xbox3601.1La Xbox 360 è una console per videogiochi di casa Microsoft che, per la sua produzione, ha collaborato con IBM, Samsung e ATI Technologies.
La microsoft mise in vendita la Xbox 360 a Novembre\Dicembre 2005, negli anni a venire si videro vari modelli (Arcade, Pro, ecc..) fino ad arrivare nel 2010 dove la Microsoft annunciò il suo nuovo modello, ossia la Xbox 360 Slim, più potente, sottile e piccola della Xbox 360 Elite.
La console monta un hardware in grado di gestire una risoluzione massima di 1080p ed inoltre è confermata la retrocompatibilità sul 90% dei titoli Xbox causata dalle differenze tra i driver della scheda della prima Xbox con la Xbox 360, dal processore diverso e dalla retrocompatibilità con il servizio Xbox LIVE che è stato diviso in due tipi, Silver (gratuito) e Gold (a pagamento).

Xbox 360 Slim:

La console viene definita con il nome di “Kinect Ready”, questo perché presenta una porta USB che permetterà di utilizzare il sensore Kinect senza doverlo collegare alla corrente elettrica.
Inoltre monta una CPU-GPU denominata “Vejle” ovvero, la CPU e la GPU sono state unite in un unico chip che favorisce la console in quanto utilizza un solo dissipatore e fa meno rumore perché a parità di aria dissipata deve funzionare a minor regime.
Ci sono tre tipi di Slim: 4GB, 250GB e 320GB

Caratteristiche tecniche:

Finitura:

  • Slim 4GB e Slim 250GB: nera
  • Slim 320 GB: lucida

 Esterna:

  • Slim 4GB e Slim 250GB: opaca lucida
  • Slim 320 GB: personalizzata

Hard Drive:

  • Slim 4GB: 4 GB
  • Slim 250GB: 250GB
  • Slim 320GB: 320GB

Controller:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB:  Wireless

HDMI:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: v1.2

Kinect Ready:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: Si

Porta Ethernet:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB:  Sì + Wi-Fi 802.11 b/g/N Integrato

Cuffia:

  • Slim 4GB: No
  • Slim 250BG e 320GB: Si

Carta Xbox LIVE:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: Si

Scheda madre:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: Valhalla – Vejle – Corona

CPU:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: 45 nm

GPU:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: 45 nm

Porte USB:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: 5

Retro compatibilità:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: Si

Tasti Touch:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: Si

Uscita audio ottica digitale:

  • Slim 4GB, 250BG, 320GB: Si

Dispositivi di controllo e accessori

xbox3601.2Controller con cavo:
Dotato di un cavo di 2,70 metri e di un design ergonomico e compatto, come il precedente è provvisto di connessione per cuffie wireless, feedback a vibrazione, nuovi pulsanti dorsali e pulsante Guida Xbox. Anche quest’ultimo è utilizzabile con PC basati su Windows XP, Windows Vista e windows 7.

Controller wireless:
Il controller, oltre al feedback a vibrazione, ai pulsanti dorsali e al pulsante centrale Guida Xbox, è dotato di una tecnologia operante a 2.4 GHz, adopera le batterie AA, funziona in un raggio di 10 metri e ha 40 ore di autonomia. Il tutto utilizzabile (tramite “Xbox 360 receiver for Windows”) anche con PC basati su Windows XP, Windows Vista e Windows 7.

Play & Charge Kit:
Dispositivo che permette di ricaricare le batterie e continuare a giocare.

Quick Charge Kit:
Dispositivo che permette di ricaricare due gruppi di batterie.

xbox3601.3Live Vision
Webcam che da la possibilità di video-chattare con MSN.

Racing wheel:
Sistema di controllo a forma di volante dotato di tecnologia wireless, vibrazione, force freedback, con 270 º di rotazione, ganci per fissarlo al tavolo o sulle gambe, pedaliera con superfici antiscivolo e pulsante per accedere a Lista Amici, opzioni e soundtrack.

Wireless Microphone:
Microfono wireless, utilizzabile con alcuni videogiochi di musica, munito di luci e sensori di movimento, funzionante in un raggio di dieci metri con 15 ore di autonomia.

Mouse e tastiera PC:
E’ possibile connettere sia mouse che tastiere USB alla console, per immettere testo o navigare nella dashboard di sistema.

xbox3601.4Messenger Kit:
Kit di accessori che permette di sfruttare al meglio le nuove funzionalità di messaggistica istantanea. Il kit, che va inserito nella parte inferiore del joypad, è composto da una mini-tastiera di tipo QWERTY dotata di retro-illuminazione e di un tasto che permette il rapido accesso alla funzione messenger della dashboard. Inoltre nella confezione è presente un nuovo auricolare, necessario in quanto la tastiera sarà collegata al gamepad tramite il connettore utilizzato dall’auricolare classico.

xbox3601.6Kinect:
Inizialmente conosciuto con il nome Project Natal, è un accessorio per Xbox 360 sensibile al movimento del corpo umano. La periferica consente agli utenti di controllare e di interagire con la console Xbox 360 senza un controller di gioco, ma attraverso gesti, i comandi vocali, e/o oggetti presentati e immagini rendendo il giocare il controller stesso.

xbox3601.7Guitar Hero & Rock Band Controllers:
Controller di chitarra, batteria e microfono per Guitar Hero e Rock Band che simulano la vera esperienza di partecipare a un concerto rock. Con connessione via USB simulano perfettamente i normali controller Xbox 360 utilizzando un nuovo body e rimuovendo le levette analogiche e i grilletti, rendendo l’esperienza di gioco più piacevole.

Mattia Puglielli

L’11 settembre 2001 e certe strane profezie

terroristnuke1.1L’11 settembre 2001 – Nel gioco “Illuminati Card“, prodotto nel 1982 dalla Steve Jackson Games, tra le tante interessanti e inquietanti carte che “ipotizzano” possibili eventi di portata mondiale, una in particolare merita l’attenzione: quella denominata “Terrorist Nuke” in cui vengono raffigurati gli attentati alle Torri Gemelle, avvenuti ben 19 anni dopo.
Tralasciando le “Illuminati Card” un’altra curiosa coincidenza accompagna quei tragici eventi, in cui morirono quasi 3000 persone innocenti.
Eh questa è legata alla figura di Michael Jackson, sulla cui morte in molti hanno avanzato un possibile coinvolgimento da parte del governo statunitense e della CIA (a partire dalla sorella La Toya Jackson e dal fratello Jermaine) e/o degli Illuminati, ovvero l’eliteterroristnuke1.2 politica, economica e culturale che governa gli USA.
Il mistero è legato alla copertina di un’album del cantante uscito nel 1997, “Blood on The Dancefloor“, nella quale secondo alcune interpretazioni si allude all’evento.
Inoltre ultimamente il cantante aveva fortemente criticato il mondo dell’industria della musica mainstream, secondo molti manipolato e guidato da parte degli Illuminati.

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Un’altra curiosità è il fatto che proprio l’11 settembre 2001, insieme ai due celebri attori Marlon Brando e Elisabeth Taylor, sembra che lo stesso cantante fuggì in fretta e furia da New York, come rivelato dall’edizione americana di Vanity Fair e che proprio per l’11 settembre aveva un’appuntamento di lavoro nel World Trade Center ma non ci andò, secondo quanto rivelato dal fratello Jermaine.
Comunque sia, la sua morte per molti rimane ancora un mistero e da alcuni viene legata alle tanti morti sospette di artisti e non che avevano denunciato il sistema culturale, economico e politico dominante.
Se sono solo coincidenze o meno non si sa e forse potremmo non saperlo mai, ma rimane il fatto che qualcosa di strano sicuramente c’è e andrebbe per quanto possibile fatta venire alla luce.
Per finire, vi lascio con un’estratto di un celebre discorso tenuto da Johnn Fitzgerald Kennedy nel 1961:
“Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’influenza, sull’infiltrazione anziché sull’invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull’intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. I suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato” .

Fonte

Classifica Digital Download 15/03/2014

stromae-ubriaco-a-montreal-per-quale-ragioneEd eccomi qui a scrivere questo primo articolo per pandorando.
Questa settimana ho deciso di illustrarvi la classifica delle canzoni più scaricate nel nostro paese.
Inesorabilmente in classifica troviamo ancora canzoni provenienti dall’ultimo Festival di Sanremo.

10) Partiamo dalla decima posizione dove troviamo George Ezra con il suo singolo Budapest.

09) In nona posizione troviamo Rocco Hunt, con il disco che la portato alla vittoria del festival (sezione giovani)  Nu juorno Buono. Il 25 Marzo uscirà l’album “‘a Verità” che conterrà 18 tracce oltre a questa, nel quale sono presenti collaborazioni con diversi artisti tra cui i Tiromancino ed Eros Ramazzotti.

08) Ottava posizione, con un balzo di ben 3 posti, troviamo Demons degli Imagine Dragons.

07) La settima posizione della classifica di questa settimana viene conquistata dal featuring tra la cantante Jess Glynne e il gruppo di nazionalità inglese Clean Bandit, che ha dato luce al singolo Rather Be.

06) Avicii mantiene la sesta posizione con il singolo Hey Brother, secondo estratto dal suo album True.

05) La metà della classifica se l’aggiudica Stomae con il suo singolo Tous les Memes.
Francesco-Renga-a-Sanremo-2012

04) La quarta posizione della classifica è tutta italiana e ospita Vivendo Adesso singolo sanremese di Francesco Renga. Tempo reale questo è il nome del nuovo album che contiene 14 traccie, con pezzi scritti da molti artisti tra cui Giuliano Sangiorgi dei Negrmaro.

03) Il gradino più basso del podio se lo aggiudicano i Klingande, duo Francese di musica elettronica, con il loro singolo Jubel.

02) Happy di Phararel Wiliams ormai staziona da diverso tempo tra la prima e la seconda posizione, questa settimana al secondo gradino del podio.

01) Medaglia d’oro tutta nostrana con Arisa e la sua Controvento, che dopo aver raggiunto la vittoria all’ultimo Festival di Sanremo, ha raggiunto anche la vetta della classifica. Il 20 Febbraio è uscito l’album “Se vedo Te” che contiene 11 traccie tra cui i pezzi sanremesi  “lentamente” e “controvento” ma anche canzoni scritte per lei da Cristina Donà e da tanti altri.

Giovanni Dellepiane

Astenia primaverile: Come la combattiamo?

astenia1.1L’astenia è sinonimo di debolezza, stanchezza e sonnolenza. Questi fenomeni sono tipici del cambio di stagione. Il periodo più delicato è proprio l’ inizio della primavera, a causa del cambio climatico associato ad un allungamento delle ore di luce. La durata dell’astenia primaverile è variabile, da qualche giorno a qualche settimana. Ci sentiamo privi di forze e vogliamo dormire di più. Questa condizione è associata ad una lunga serie di sintomi: sonnolenza diurna, affaticamento continuo, mancanza di energia, difficoltà di concentrazione, predisposizione a piccoli incidenti, perdita di appetito e perdita generale degli interessi. In primavera la natura si riattiva. Allo stesso modo si risveglia anche il nostro organismo, e si verifica un aumento delle funzionalità, e di conseguenza un aumento del consumo di energia che è praticamente la causa di questa sensazione di stanchezza. Durante l’inverno, la scarsa attività sportiva e una dieta troppo ricca di grassi, hanno portato ad un carico di tossine nel nostro corpo. La stanchezza è la risposta dell’organismo in questa fase di stress fisico e/o emotivo. Per superare l’astenia primaverile, dobbiamo seguire una dieta sana e fare molta attività fisica, per eliminare le tossine e aumentare la produzione di endorfine che combattono lo stress mentale.astenia1.2
Per una dieta sana, dovete seguire alcuni semplici consigli: bere molta acqua, che permette l’eliminazione delle tossine; consumare frutta e verdura freschi, ricche di sali minerali, vitamine e complessi antiossidanti; non saltate la colazione, è il pasto più importante; usare cereali integrali, legumi e mandorle ricchi di vitamine e magnesio; limitare l’ utilizzo di zuccheri raffinati e utilizzare il zucchero di canna; utilizzare una grande varietà di spezie: origano, timo, peperoncino, curcuma, e meno sale; da evitare le sostanze stimolanti, come caffè, fumo, cibi grassi e fritti; da evitare alcolici, perché appesantiscono il lavoro del fegato.
Ci sono alimenti che aiutano ad abbassare il livello di stress dell’organismo:
Avena: far colazione coi fiocchi d’avena di aiuterà a mantenere la tua energia psicofisica a lungo nella mattinata.
astenia1.3Tacchino: ha la proprietà di stimolare il rilascio di un amminoacido responsabile della produzione di serotonina, che garantisce il benessere psicofisico.
Arance: la vitamina C aiuta a ridurre lo stress, normalizza la pressione del sangue e abbassa i livelli di cortisolo.
Tè: bere il tè aiuta ad abbassare il livello di cortisolo e quindi di stress.
Pesce: una dieta ricca di omega3, oltre a proteggere l’organismo dai problemi cardiaci, aiuta anche ad abbassare i livelli di cortisolo e adrenalina.
Broccoli e cavoli: le verdure verdi scuro, contengono indispensabili vitamine di cui è importante rifornire il corpo in caso di stress.
Banane: contengono potassio, che aiuta a mantenere sotto controllo la pressione del sangue.
Mandorle, pistacchi e noci: sono ricchi di magnesio, minerale che aiuta a combattere stress e depressione. Sono inoltre ricchi di vitamina B ed E che rinforzano il sistema immunitario.
Patate: in momenti di stress, vi è un deficit di carboidrati e zuccheri. Le patate, in particolar modo quelle dolci, soddisfano immediatamente questa richiesta dell’organismo, perché sono ricche di beta-carotene.

Fabiana Nan

Tunnel e base aliena sui monti Bucegi in Romania

MontibucegiromaniaLa vicenda risale all’estate del 2003, quando una squadra di Zero Department (una sezione top secret del Servizio di intelligence rumeno) ha fatto una clamorosa scoperta in una zona inesplorata dei Monti Bucegi (una parte dei Carpazi meridionali), che si trovano al centro della Romania a sud est della città di Brasov.
Qui, su questi monti, una squadra di zero scoprì una strana struttura che fu costruita all’interno della montagna. La struttura partiva dal centro principale della montagna e non dall’esterno come poteva essere una grotta o una caverna e scoprì anche un lungo tunnel che riconduceva alla struttura.
I satelliti del pentagono poi, scoprirono due grandi blocchi posti uno in corrispondenza dell’entrata e l’altro in corrispondenza del’uscita dal tunnel che sembravano proprio essere posti lì per impedire a chiunque di poter entrare nella struttura all’interno della quale fu successivamente rilevata una potentissima fonte energetica.
A protezione dei due blocchi due forti campi energetici.
Non tantissimo tempo prima, anche in Iraq nei pressi di Bagdad era stata scoperta una struttura molto simile a quelle scoperta a Bucegi e anch’essa era impenetrabile e caratterizzata da frequenze di energia simili a quelle scoperte in Romania.
Successive indagini portarono poi ad ipotizzare che entrambe le strutture (quella di Bucegi e quella in Iraq), potessero avere qualche legame con la storia del nostro pianeta.
Dopo la scoperta gli Stati Uniti d’America fecero subito forti pressioni diplomatiche sul governo Rumeno affinché la notizia di tale scoperta rimanesse segreta.
Anche un importante società segreta (Ordine degli Illuminati) fece pressioni affinché tale scoperta non fosse rivelata.
Il capo delle operazioni Rumene, responsabile della successiva spedizione esplorativa Romeno-Americana, Cezar Brad, ricevette a tale proposito, anche la visita di un esponente di spicco dell’Ordine degli Illuminati, nonché membro di alto grado del gruppo Bildeberg.
Tale persona si presentò con il nome fittizio di Sig. Massini.
La scoperta della struttura nei monti a Bucegi, rimane ancora oggi avvolta da un mistero impenetrabile, poche le informazioni trapelate.
Di essa si sa che, è ben costruita e non è certo opera degli uomini.
Un satellite del Pentagono usato per lo spionaggio proprio nel settore, aveva già scoperto nel 2002 la struttura.
Sotto la supervisione di Masini venne fatta nel 2003 una perforazione di circa m. 60/70 che portò a raggiungere la galleria che portava alla prima barriera energetica a protezione della struttura. Per come era fatto, ricordava molto un tunnel della metropolitana.
In fondo al tunnel un massiccio cancello di pietra protetto appunto da una invisibile barriera energetica impediva l’accesso alla struttura.
Tre membri della prima squadra di protezione incauti e curiosi cercarono di toccare il cancello e subito vennero colpiti da arresto cardiaco e morirono sul posto.
Qualunque tipo di oggetto venisse lanciato contro il cancello si veniva subito trasformato in polvere dalla barriera energetica a sua protezione.
Da informazioni trapelate si dice che Cezar riuscì a superare la barriera energetica e ad aprire il cancello per poter accedere alla grande galleria che scoprirono al di là di esso.
Galleria che decisamente non era opera umana con pareti color petrolio con riflessi blu e verdi di cui non si conosce la composizione sul nostro pianeta.
A tutt’oggi ancora nessuno ne parla di questa incredibile scoperta e di quella avvenuta a Bagdad, tutto resta avvolto da un fitto mistero.
Sembrerebbe anche che le due strutture abbiano fra loro un forte legame.
Anche il Papa sembra che intervenne affinché tale scoperta rimasse per ora segretata all’umanità.

Per chi volesse maggiormente documentarsi su tale scoperta, lascio qui di seguito alcuni link di riferimento:

Perché Romania non deve rivelare una scoperta che ha cambiato il destino dell’umanità?

Bucegi: le montagne misteriose che celano un segreto

II grande mistero di Bucegi

Una base aliena trovata in Romania?

Base aliena all’Interno dei Monti Bucegi

Sabrina Stoppa

La logica dell’apparire

logicadellapparire1.1La logica dell’apparire – Con la rivoluzione industriale di fine 1700 e inizio 1800 si è avuto il fenomeno dell’inurbamento dalle campagne alle città industriali di migliaia di contadini che persero il contatto diretto con la natura, contatto e armonia che era anche contatto con dio. I contadini si trasformarono in operai e il loro ritmo di vita quotidiano, prima segnato dal trascorrere del giorno e della notte, segnato dai tempi della semina e del raccolto, segnato dal trascorrere delle stagioni, dalla rivoluzione industriale in poi fu segnato invece dal ritmo di lavoro della fabbrica.
Successivamente ci fu la caduta delle ideologie, la caduta dei “racconti” per le masse (Lyotard): comunismo, nazismo, fascismo, illuminismo.
Dopo queste ingenti trasformazioni sociali, economiche ed antropologiche passiamo alla società contemporanea postmoderna, società contemporanea caratterizzata da altre due rivoluzioni industriali: la rivoluzione industriale di metà novecento con l’introduzione di invenzioni come la lavatrice, il frigorifero, il ferro da stiro etc. che permisero agli individui di poter adoperare i suddetti strumenti per appagare necessità “materiali”; poi la rivoluzione massmediatica caratterizzata soprattutto dalla presenza di internet e di altre invenzioni come il telefono cellulare, il personal computer, il tablet, che permisero agli individui di appagare necessità “spirituali”, se così le possiamo definire.
Le ultime due rivoluzioni industriali sopra citate accentuarono ancora più il carattere postmoderno della società contemporanea trasformando la società anteriore a questi cambiamenti in “società dei consumi” (Baudrillard) e allo stesso tempo in “società dell’immagine”, quest’ultima la quale propone mitologie, icone pop, sottoculture, supereroi, divi da copertina etc.
L’uomo “postmoderno” vive nell’alienazione di una società “labirintica” e “dispersiva” in cui si sente profondamente e perennemente “spaesato”: l’angoscia esistenziale derivante da questa sua condizione viene “messa a tacere” da una società dell’immagine dove trionfa la logica dell’apparire, la “logica del nulla” di una società senza spessore e profondità.
Il bombardamento quotidiano di immagini, suoni e video “frastorna” l’uomo postmoderno con un discorso esautorante, onnicomprensivo, totalizzante.
Il discorso delle “verità molteplici” che “riempie” il nostro vivere quotidiano rende la società dei consumi e dell’immagine un “totalitarismo perfetto”, l’ultimo dei totalitarismi e chi vive in codesta società “assapora” i “piaceri” di una spesso inconsapevole “distopia” calata dall’alto e resa possibile grazie alla società dell’immagine e al suo essere “sovrastruttura ideologica”.
Società dell’immagine che promuove fenomeni come la massificazione, la desertificazione culturale e l’appiattimento sociale, società dell’immagine che promuove l’afasia del pensiero, la passività mentale, la rinuncia all’interiorità, società dell’immagine che promuove i sentimenti e le emozioni “contraffatte e costruite” in un mondo dove domina l’apparenza, dove domina “la maschera”.
La logica dell’apparire quindi domina la società contemporanea a discapito dei sentimenti e delle emozioni autentiche, del “genuino” e del “vero” che è dentro di noi.

Fonte