Si è parlato molto nei giorni e nelle settimane scorse dello smantellamento delle armi chimiche Siriane ora stoccate nel porto di Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria.
Ma che fine faranno queste armi chimiche, come verranno smantellate e distrutte?
Inizialmente avrebbero dovuto essere smantellate in Albania ma, dopo le numerose proteste della popolazione Albanese, il governo di Tirana è stato costretto a declinare l’offerta e rinunciare ad una bella sommetta di denaro che le era stata offerta per effettuare il lavoro.
Quindi ecco che sono arrivate in Italia.
Da qui nei prossimi giorni dovrebbe avvenire il trasferimento sulla nave militare americana Cape Ray. Ma una volta trasferite, tali scorie chimiche, non verranno portate per essere smantellate ne in Russia ne in America. Saranno smantellate nel nostro caro Mar Mediterraneo, in acque internazionali tra Creta, Libia, Sicilia e Malta. Qui verranno smantellate tramite elettrolisi (processo di trasformazione chimica che, grazie all’energia elettrica, consente la conversione appunto di energia elettrica in energia chimica). Il termine elettrolisi, come ci spiega anche Wikipedia deriva dal Greco e significa rompere con l’elettricità, quindi le varie sostanze di cui sono composte le armi chimiche Siriane saranno scomposte nei loro elementi primari o costitutivi. Ciò avverrà in un reattore installato sulla Cape Ray ma, teniamo ben presente che, essendo la prima volta nella storia che viene effettuata un’operazione simile in mare, non si conoscono bene le reali conseguenze di tale operazione di smantellamento e che il Mar Mediterraneo è un mare chiuso, forse scelto apposta per questo motivo.
Secondo gli scienziati del Centro Nazionale di Ricerca Scientifica di Atene e del Politecnico di Creta, l’elettrolisi in mare aperto è un metodo molto pericoloso.
Il professor Giddarakos del politecnico di Creta sostiene che, anche il processo di elettrolisi produrrà scorie liquide tossiche in mare aperto che avranno gravi conseguenze inquinanti sui pesci del Mediterraneo e quindi, di conseguenza sulle popolazioni che se ne cibano. Si parla infatti di avvelenamento da contaminazione del Mediterraneo e di tutto ciò che nel Mediterraneo abita e vive.
Nel frattempo lunedì 27 gennaio 2014 la Cape Ray è salpata dal porto di Portsmouth in Virginia direzione Gioia Tauro con arrivo previsto intorno al 10 febbraio.
Secondo uno studio fatto tra le bambine tra i tre e i cinque anni è emerso qual è la tipologia di bambole che le attrae maggiormente.
Le piccole “signorine” sono ancora troppo giovani per allacciarsi le scarpe da sole, leggere una storia ed essere autonome eppure sembra che abbiano già le idee abbastanza chiare sul modello di bambole più belle, una sorta di modello a cui aspirare.
Per questo studio i ricercatori americani della Rutgers University del New Jersey hanno approntato tre modelli di Barbie da proporre, tutte con la stessa faccia, vestiti simili ma una diversa forma fisica.
Sono state poi intervistate 40 bambine ed è stato chiesto loro chi fosse la più felice, quella con più amici e con quale avrebbero voluto giocare.
Non c’è nessun dubbio: le bambole più belle sono quelle più magre, sostiene la maggior parte delle bambine della ricerca, nonostante tutte e tre avessero la stessa faccia!
Secondo il loro insindacabile giudizio, le bambole più paffute e cicciottelle sarebbero più tristi, stanche e non avrebbero amici, dunque è meno bello giocarci!Il
Il ricercatore John Worobey, responsabile dello studio, dice inoltre che, probabilmente, le bambine riflettono le ansie delle mamme riguardanti il sovrappeso e il loro desiderio di essere magre.
“Penso che ciò che sentono a casa, a livello di parole e sensazioni, stabilisca un parametro secondo il quale essere grassi sia una cosa spiacevole.”
Alcuni ravvisano, in questi comportamenti e scelte, delle basi che possono predisporre a disturbi alimentari come l’anoressia.
Susan Ringwood, presidente dell’associazione inglese Beat per i disturbi alimentari, sostiene:
“E’ cruciale che le persone imparino prima possibile che non solo chi ha una forma fisica perfetta potrà avere successo, essere felice e amato.”
L’educazione al rispetto per gli altri e per se stessi, come sempre, avviene in prima battuta tra le quattro mura di casa.
Nel corso degli ultimi decenni sono stati condotti numerosi studi sul legame fra la pratica di attività ristucche e sviluppo delle capacità cerebrali dell’ individuo durante la prima infanzia.
Ebbene si sembra che dedicare del tempo nella prima infanzia e adolescenza ad attività artistiche (pittura scrittura fotografia danza) stimola l’ingegno e aiuta a diventare dopo essere divenuti adulti inventori.
Tutto questo è stato rivelato da uno studio condotto dai ricercatori di un ‘università statunitense. In particolare gli studiosi hanno esaminato la carriera di un gruppo di laureati tra il 1990-1995 studiando poi le abitudini che essi avevano avuto da neonati fino si quattordici anni.
La cuori osa scoperta è stata che quanti di adulti avevano inventato qualcosa e avevano poi brevettato la loro scoperta avevano partecipato da piccoli ad attività artistiche e musicali otto volte più spesso rispetto a quanti invece da grandi non avevano inventato nulla.
Inoltre se si considera lo sviluppo emotivo è possibile constatare che l’oro arte:
1) incoraggiata creatività e l’auto-espressione insegnando ai bambini a dire ciò che ” non si può fare” spingendolo a ricercare nella propria poetica interiore le parole adatte ad esprimere i propri sentimenti riguardo ad un determinato lavoro artistico;
2) consente di sviluppare le proprie capacità comunicative;
3) permette di mettersi alla prova in situazioni nuove e di sperimentare il più ampio spettro di sensazioni possibili. Quindi mamme stimolate i vostri piccoli ad esercitare una qualsiasi attività artistica perché potreste da grandi avere un figlio inventore!
Francesco Tesei è a tutti gli effetti il più grande mentalista d’Italia, il “giocoliere della mente” come molti lo definiscono.
Spesso mi ritrovo a guardare le sue straordinarie performance su sky, e ne rimango ogni volta affascinato. Come è possibile che una persona possa raggiungere tali conoscenze psicologico/mentali e comportamentali, di se e degli altri, dal permettergli di “guidare”, influenzare e condizionare la propria “vittima”, senza che questa se ne renda conto.
Cerco di spiegarmi meglio, giusto per chi non ne avesse mai sentito parlare o avesse mai visto qualcosa che lo riguardi. Tesei esordisce nei suoi programmi televisivi con la seguente frase “la realtà è davvero quella che crediamo? Io credo di no”. Da questo suo “mantra” si verrà proiettati in avvenimenti, che agli occhi dei più, risulteranno paragonabili a pura magia o stregoneria, lasciando letteralmente allibiti….. provare per credere.
In realtà il segreto c’è, Francesco Tesei, mentalista non solo per definizione, conosce ogni condizionamento che la mente umana può ricevere e la reazione che nella stragrande maggioranza delle persone, può scaturire da determinati stimoli esterni, e appunto, su questo, gioca tutta la sua grande preparazione e professionalità.
Per chi volesse approfondire la conoscenza consiglio di partire anche solo da un video da ricercare tranquillamente su youtube, basterà digitare “francesco tesei” e ne risulteranno una moltitudine…. buon divertimento e lasciatevi affascinare dalla mente.
Walzer di stelle – La natura è fantastica, e ce lo dimostra in ogni occasione. Dove ad esempio il tanto citato inquinamento luminoso non produce i suoi fastidiosi effetti, nel deserto di Atacama, nel nord del Cile, ad esempio, è possibile di notte vedere un cielo stellato tra i più belli e che lasciano letteralmente senza fiato.
Nicholas Buer, un astronomo dilettante, ha trascorso 12 giorni in quella parte del pianeta, per realizzare un video che immortalasse quello splendore. Buer ha dichiarato che ha realizzato il video e gli scatti senza l’ausilio di mezzi fotografici e video particolarmente speciali e costosi. Proprio il caso di dire, quando la natura dà il meglio di se….
Le vaccinazioni rappresentano il programma di medicina preventiva obbligatoria più ampi e complesso mai realizzato sulla popolazione.
Gli operatori sanitari, le grandi lobby farmaceutiche, si fanno forti del fatto che, da quando sono state introdotte le vaccinazioni, le malattie infettive sono quasi totalmente scomparse e non prendono nemmeno in considerazione, per esempio, l’andamento periodico delle grandi malattie infettive che evidenzia la loro ciclicità (raggiunto il massimo della diffusione, calano naturalmente fino quasi a scomparire), oppure il fatto che, con il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie e alimentari, calano le malattie infettive.
Il vaccino non è altro che un virus indebolito, dormiente o morto che viene iniettato nel nostro organismo. Ciò fa si, che si attivino nell’organismo, gli anticorpi per quella malattia.
Nei vaccini, sono contenuti anche componenti nocivi per la salute, uno di questi, il Thiomersal (un derivato del mercurio), è utilizzato in campo farmacologico come conservante e antibatterico da oltre 60 anni. Una volta assorbito dall’organismo, il Thiomersal è in grado di liberarne in esso il mercurio.
Tuttavia il D.L. del 13 novembre 2001 ha sollecitato le ditte produttrici ad eliminare tale sostanza dai vaccini e, la maggior parte di esse, oggi si è adeguata.
Bisogna però considerare anche che, una volta che il vaccino è iniettato nell’organismo (soprattutto in bambini piccolissime e inermi), ne indebolisce il sistema immunitario rendendolo più sensibile ad attacchi esterni futuri.
Il discorso vaccini è tutt’oggi molto controverso e lascia diversi lati oscuri: che fine farebbero, per esempio, le aziende che producono vaccini se non fossero più utili?
A perorare la causa dell’inefficacia dei vaccini riportiamo alcuni dati:
Uno studio del 2012 del dottor David Witt, ha stabilito che la pertosse, si manifesta più frequentemente in bambini vaccinati che in altri non vaccinati.
Nel 2010 un’epidemia di orecchioni nel nord del New Jersey e nel sud di New York, ha contagiato circa 1.000 bambini e l’80% di essi era vaccinato.
Negli anni 80 ci sono stati diversi focolai di morbillo nelle scuole degli Stati Uniti, della Francia e in Finlandia e nel 90% di casi si trattava di bambini vaccinati.
Si registrano sempre più casi di reazioni allergiche a vaccini, ma tendenzialmente le notizie in questo senso trapelano con difficoltà.
Altro dato molto importante da considerare è che, a tutt’oggi, in caso di effetti collaterali da vaccini, nessun ente, medico, professore è perseguibile legalmente. Insomma, se si vogliamo mandare i nostri figli a scuola siamo obbligati a vaccinarli ma se insorgono effetti collaterali nessuno ha responsabilità a riguardo.
Fino ad oggi, siamo sempre stati obbligati a delegare la salute dei nostri ragazzi ma nessuno ne ha mai risposto.
Esistono tuttavia associazioni sul territorio nazionale che combattono per avere la libertà di scelta in materia di vaccinazioni.
E va anche detto che le cose di recente stanno cambiando, infatti, una recente sentenza del Tribunale di Pesaro del 1° luglio 2013, ha riconosciuto colpevole il Ministero della Salute e stabilito un maxi risarcimento alla famiglia di una bambina di Pesaro di nemmeno sei mesi, morta nel febbraio 2003 a causa di una vaccinazione e nel novembre del 2013 lo stesso tribunale ha riconosciuto nuovamente il nesso di casualità tra l’autismo e le vaccinazioni effettuate ad un adolescente di 16 anni.
L’avvocato di Rimini Luca Ventaloro, in un recente convegno “Le vaccinazioni di Massa,. Prevenzione, diagnosi e terapia dei danni” che si è tenuto ad ottobre al centro congressi Luciani di Padova, ha dichiarato che ogni settimana sono almeno 20 i casi di danni da vaccino che gli vengono sottoposti e che ha oltre 400 situazioni in mano. E ha dichiarato anche che, alcune battaglie sono anche state vinte. Ma la strada per il diritto di poter scegliere se vaccinare o meno i nostri figli è ancora lunga e i poteri coinvolti molto forti da contrastare, soprattutto quelli delle lobby farmaceutiche.
Il principio attivo dell’ Aulin è il Nimesulide (antinfiammatorio indicato per il dolore acuto).
In Italia l’Aulin, è ormai talmente diffuso che, inconsapevoli dei danni che arreca alla salute, viene preso anche per un semplice mal di testa o mal di pancia.
Oggi, il Nimesulide, suo principio attivo e di molti altri farmaci, viene ritenuto tossico e pericoloso per la salute dell’uomo.
Si ritiene, che la sua somministrazione sia la causa di numerosi trapianti al fegato e di casi di insufficienze renali.
In Italia, l’Aulin è in commercio dal 1985.
I primi paese a segnalarne la tossicità e a ritirarlo dal commercio, sono stati Spagnae Finlandia nel 2002, a seguire, è stata la volta dell’Irlanda nel 2007 che, dopo aver accertato che 7 pazienti in cura con l’Aulin si erano dovuti sottoporre a trapianto di fegato, ha anche lei deciso per il ritiro del farmaco dal mercato.
In tutto sono 16 i paesi in cui oggi l’Aulin è vietato, tra essi, oltre a Spagna, Finlandia e Irlanda, troviamo anche Stati Uniti, Giappone, Belgio, Danimarca, Olanda, Svezia, Canada. Germania e Gran Bretagna invece non ne hanno mai autorizzato il commercio.
Come mai in Italia tale importante notizia, che riguarda la salute di tutti noi ha avuto poco risalto?
In Italia, si consuma circa il 60% della produzione mondiale di Nimesulide, quindi, il giro di affari che c’è dietro al commercio di tale prodotto è enorme.
Già nel 2008 un’inchiesta condotta dal Magistrato Raffaele Guarinello portò all’arresto di due funzionari dell’AIFA. (Agenzia Italiana del Farmaco).
Dall’inchiesta emergerebbe che, un alto funzionario prendesse mazzette per evitare controlli sul prodotto.
Già da molti anni, nel nostro paese, le associazioni di medici internisti hanno segnalato danni epatici in pazienti trattati con Aulin.
Mentre invece, nel 2008 la SIF (Società Italiana di Farmacologia) ha riportato che i benefici dell‘Aulin sono superiori ai danni del suo principio attivo Nimesulide.
Direi che il discorso Aulin sia un pò controverso.
Dal 2008 ad oggi, poco è cambiato, l’unica cosa fatta dall’EMEA (Agenzia Europea del farmaco), è stata quella di diffondere una circolare che da febbraio 2010, impone ai medici di prescrivere Nimesulide solo se gli altri antidolorifici non hanno avuto nessun effetto e comunque per un periodo non superiore ai 15 giorni.
Oltre che nell’Aulin, il Nimesulide è presente anche in altri medicinali, lascio un elenco dei più conosciuti: Algimesil, Antalgo, Areuma, Dimesul, Domes, Efridol, Eudolene, Fansulide, Flolid, Isodol, Ledolid, Ledoren, Nerelid, Nide, Nimenol, Nims, Noxalide, Resulin, Solving, Sulidamor, Fansidol, Sulide, Idalid, Delfos, Domes, Noalgos, Algolider, Fansidol, Mesulid, Nimesil, Remov,Migraless, Edemax, Mesulid Fast, Nimedex e altri farmaci generici.
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Il vostro gatto graffia ogni cosa gli capiti per la casa, divani, tappeti, tende, sedie, cuscini? Come ben sapete, quello di farsi le unghie, è un istinto lasciatogli in eredità dalla madre.
Come avrete constatato il rimproverarlo per questa sorta di comportamento non porta a niente, anzi, renderà il vostro micio più ansioso con il risultato opposto a quello desiderato. Ma… esistono dei metodi per scoraggiare questa pratica, tutti ovviamente naturali e quindi non nocivi. Uno dei sistemi più usati e più amati dal vostro piccolo amico, è l’uso di un tiragraffi, avendo l’accortezza di posizionarlo in una zona a lui più congeniale. Ma non solo, si possono rendere meno gradevoli possibile le zone della casa che si vogliono preservare coprendoli con fogli di alluminio o con nastro biadesivo, se non altro nei primi giorni, lasciandogli il tempo di abituarsi. Si può rendere anche meno gradevole la zona inappropriata usando essenze di agrumi oppure usare un fischietto ogni volta che si appresti ad avvicinarvisi con “brutte intenzioni” :)….
Ricordiamoci che la nostra casa è si la sua casa 🙂 ma non per questo, necessariamente, dobbiamo rinunciare ai nostri mobili ed oggetti a cui giustamente teniamo…
Il caro-carburante è ormai entrato nettamente nelle spese giornaliere di tutti noi, e con un peso sempre maggiore… da alcuni dati di ricerca del Codacons, sembra che sempre più italiani stiano rinunciando al mezzo proprio e scegliendo di utilizzare altri mezzi per spostarsi, come i servizi pubblici o le biciclette.
Nel 2013 la spesa per il possesso di un’automobile, tra tutti i costi che ne consegue (carburante, pedaggi, manutenzione e tasse) ha inciso fino al 25% sul reddito a famiglia.
Tra le spese più alte sicuramente quello della benzina, che in Italia, è lievitato sempre più negli anni.
Come possiamo risparmiare quindi? Con la tecnologia. Esistono varie App (Prezzi Benzina ne è una) per cellulari e smartphone che grazie al collegamento satellitare ci indicano le stazioni di rifornimento più vicine a noi con i relativi prezzi aggiornati. Queste app sono attualmente disponibili per Android e dispositivi Apple.
Promesse da marinai. – Il 5 maggio scorso a “Che tempo che fa”, Letta aveva promesso: “Mi dimetto se ci saranno tagli alla cultura, alla ricerca o all’università“.
Oggi, la verità….
Le previsioni statistiche in legge di Bilancio per il 2014 assegnano a istruzione, università e ricerca 23 milioni di euro in meno rispetto al 2013.
Un mondo dell’istruzione costretto ogni giorno a convivere con scuole sporche, strutture fatiscenti e pericolanti, precarietà degli insegnanti e dei ricercatori (solo per nominarne alcune tra le centinaia di problemi), quando invece l’assoluta priorità sarebbe proprio l’opposto: investire massicciamente in cultura e istruzione.
Il Governo, come ci ha ormai abituato da tempo, taglia. L’obiettivo è ormai chiaro a tutti, o quasi, portare il popolo, oltre che alla malattia per assenza di ricerca, anche all’analfabetizazione per assenza di istruzione.
Ora le alternative sono due, vista la sua promessa: o ammettete che fate solo chiacchiere e propagande, oppure alle dichiarazioni fate seguire i fatti.
Dimissioni???
Quella che risulta essere la principale minaccia per la nostra salute è anche naturalmente quella che più viene tenuta nascosta dai media. Un giro economico più che miliardario, legato ai settori in piena crescita della telefonia e della tecnologia wireless in genere, monopolizza infatti l’informazione, impedendo che si sappia a livello di massa un’inquietante verità: l’esposizione alle radiazioni di microonde a basso livello (Wi-Fi) è causa conclamata di irreversibili danni cerebrali, cancro, malformazioni, aborti spontanei, alterazioni della crescita ossea. E la fascia di popolazione più a rischio è rappresentata in assoluto dai bambini e dalle donne.
Come ha dimostrato il Professor John Goldsmith, consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Epidemiologia e Scienze della Comunicazione, l’esposizione alle radiazioni di microonde Wi-Fi è diventata ormai la prima causa di aborti spontanei.
Il dato ancora più allarmante è che nei bambini l’assorbimento di microonde può essere dieci volte superiore rispetto agli adulti, semplicemente perché il tessuto celebrale e il midollo osseo di un bambino hanno proprietà di conducibilità elettrica diverse da quelle degli adulti a causa del maggiore contenuto di acqua.
Insomma un vero problema grave di salute, proprio ora che non possiamo più fare a meno di oggetti entrati nell’uso quotidiano come i cellulari….
Cerchiamo di capire bene cosa sono gli OGM e cosa gira intorno al loro business. Lo disse già Henry Kissinger negli anni ’70: “CHI CONTROLLA IL PETROLIO CONTROLLA IL PAESE, CHI CONTROLLA IL CIBO, CONTROLLA LA POPOLAZIONE“.
Inizialmente, si parlava di eugenetica, che significa miglioramento della specie, cioè tutti quegli interventi volti a migliorare alcune caratteristiche fisiche di una specie eliminando quelle biologiche considerate dannose.
L’eugenetica, per chi non lo sapesse, è stata da sempre il cuore della filosofia nazista. Seguendone i suoi principi infatti, i nazisti tentarono di eliminare le razze secondo loro inferiori, per preservare quella ariana.
Oggi dall’eugenetica, siamo passati all’algenia, che significa modificare, cambiare l’essenza di una cosa vivente (specie), allo scopo di perfezionarne le prestazioni. Essa comprende anche la progettazione in laboratorio di organismi nuovi, i così detti OGM.
La domanda però, nasce spontanea: “Ma scusate un pò, l’algenia, non lo fa la natura da sola già da milioni di anni?”
Cerchiamo di capire meglio cosa sta accadendo intorno a noi:
La Rockefeller Fondation, finanziò molti di quegli scienziati che, dopo la caduta di Hitler furono portati negli USA dove poterono continuare a studiare, ricercare, sperimentare e, successivamente, nel 1946, Nelson Rockefeller (fin dagli anni ’30 fissato di eugenetica), finanziò la campagna “rivoluzione verde“. Scopo della campagna era vincere la fame nel mondo in India, in Messico.
Questa campagna, pubblicizzava e raccomandava semi prodotti nei laboratori delle grandi multinazionali che davano raccolti favolosi.
Quei semi, sono il risultato degli studi finanziati dalla Rockefeller Fondation e risultano oggi brevettati dalla Dekalb (Monsanto) e dalla Pioneer Hi Bred (Dupon). Inoltre, le coltivazioni di questi semi hanno bisogno di antiparassitari, fertilizzanti e diserbanti studiati e prodotti apposta per quel tipo di seme OGM dalle stesse case fornitrici dei semi stessi: un vero e proprio monopolio.
Senza pensare che, quando si coltivava utilizzando i semi di Madre Natura, non erano certo necessari diserbanti delle Pioneer Hi Bred o della Monsanto, anzi, per selezione naturale, sono i semi più forti a sopravvivere… Da sempre…
I contadini di quei paesi che, hanno introdotto l’allora “Campagna Verde”, si trovano oggi costretti a dover acquistare obbligatoriamente quelle sementi brevettate e tutto ciò che serve per la coltivazione delle piante, dai colossi che ne detengono il brevetto al prezzo che decidono loro.
Farsi i semi “in casa” come si è sempre fatto da migliaia di anni diventa un reato e quindi perseguibile dalla legge con sanzioni.
I piccoli agricoltori, ogni anno sono costretti a dover ricomprare i semi che prima si producevano da soli, dalle case produttrici e costretti anche a sostenere esorbitanti (per loro), costi di produzione e gestione.
ad oggi, le Multinazionali Monsanto e Syngenta, sono già titolari in Europa del 50% dei brevetti per i semi di pomodoro, paprica e cavolfiore.
Mentre L’EPO si appresta a concedere alla Monsanto nuovi brevetti su alcune qualità di cetrioli, broccoli, cipolle, meloni, lattuga, peperoncino e girasole, la UE in un comunicato del maggio del 2012 (un anno fa), aveva già esortato l’EPO dal concedere altri brevetti di semi che comunque mettono a rischio quelli che la natura offre da sempre.
Oltre a questo, già nel giugno del 2000, in Italia il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), aveva affermato che, le piante e l’alimentazione OGM, possono causare gravi rischi per la salute e l’ambiente.
Teniamo anche conto del fatto che, i test sui topi obbligatori per la tossicità degli OGM sono di soli 90 GIORNI, periodo assolutamente insufficiente per verificarne gli eventuali effetti cronici come ad esempio il cancro.
Per concludere, risulta molto strano che gli stessi colossi che propagandano tanto gli OGM, stiano oggi costruendo su un’isola di uno sperduto arcipelago nel mare di Barenz a circa 1.000 km dal Polo Nord, la banca delle sementi, che conterrà circa 3.000 specie di semi di piante del nostro pianeta: una vera e propria fortezza scavata nel granito con ogni tipo di antifurto ultramoderno che la rende impenetrabile.
Ovviamente, stranamente, i maggiori finanziatori di tale banca delle sementi sono proprio La fondazione Rockefeller, Monsanto e Syngenta, la Pioneer Hi-Bread che studia gli OGM per la DuPont a cui si è recentemente unito anche Bill Gates.
La studiosa e attivista Mira Shiva, medico Indiano, ha spiegato che, per esempio in India, vi sono varietà di riso fondamentali per la vita di milioni di persone.
Varietà in grado di resistere alle siccità, ai monsoni o alle inondazioni.
I colossi dell’Industria delle sementi, tra cui Monsanto e Syngenta, hanno fatto richiesta per brevettare proprio queste varietà di grano e se questi brevetti fossero concessi in India si arriverà alla fame.
Nel 2010 fu riscontrato un elevato grado di tossicità nel mais moon 810 un tipo di mais OGM.
Dobbiamo ricordarci che, tutto ciò che ci offre la natura da sempre, piante, animali, sono il bene più prezioso che abbiamo e concedere alle Grandi Multinazionali il monopolio dei semi di madre Natura è come consegnare nelle loro mani il futuro della nostra salute e della nostra sopravvivenza.
Vivere alle Canarie, deciderlo proprio Venerdì 17 Gennaio e perché no alle ore 17:17!
Per noi Italiani e’ abbastanza ricorrente essere superstiziosi; se state programmando un viaggio che ne direste se durante il booking in aeroporto il vostro volo venisse schedulato il venerdì 17 alle ore 17:17? Prenotereste? e se vi assegnassero la fila 17? Quante coincidenze.
Eppure chi sfida la sorte e oggi venerdì 17 alle 17:17 effettua un importante operazione di Marketing nelle isole Canarie (il lancio di una guida utile per conoscere quanto e’ necessario sapere per trasferirsi alle Canarie e vivere alle Canarie). L’operazione ha suscitato molta curiositá ed e’ stata ripresa anche dalla stampa locale. Consiste in omaggiare una opera completa con riferimenti geolocalizzati di google map in modo che una volta ricevuta possiate essere liberi di visualizzare le zone delle Canarie come se foste li di persona, senza necessariamente prendere il volo di venerdi 17 ! ;-). Ovviamente la Guida Canarie in pdf e’ disponibile per tutti gli amici di pandorando.
Quindi se deciderete di fare un viaggio o una vacanza alle Canarie , non necessariamente per viverci, ma anche solo per piacere avete la possibilità di usufruire ancora per poco tempo di questa Guida Gratuita alle 8 zone del sud di Gran Canaria.
Il clima alle Canarie e’ Abbastanza mite da permettervi di partire anche in inverno (le isole Canarie si trovano sul tropico del cancro) quindi in fascia sub tropicale e il clima e’ inoltre mitigato dalla temperatura dell’oceano Atlantico. Questo e’ uno dei principali motivi per cui molti italiani hanno giá deciso di Trasferirsi alle Canarie. Vivere alle canarie ha un amagia e un fascino particolare che dovete assolutamente provare. Prenotate una vacanza a Gran Canaria e poi ve ne renderete conto. Ecco la guida gratuita messa a disposizione degli amici di pandorando.it (Gratuita)
A proposito Venerdi 17 gennaio ci sono voli scontati!
Buon Viaggio!
Uno dei supercomputer più potenti al mondo è riuscito a simulare il funzionamento del cervello umano. Ma solo per un secondo. ll computer più potente del mondo, per ora, è ancora il cervello umano. Uno degli elaboratori più evoluti attualmente esistenti ha infatti impiegato ben 40 minuti per replicare un solo secondo del funzionamento completo del nostro organo.
Il singolare esperimento è stato condotto da un team internazionale di ricercatori dell’Istituto RIKEN (Giappone), dell’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University (Giappone) e del centro Forschungszentrum Jülich (Germania).
Il protagonista della simulazione è stato K: una gigantesca macchina equipaggiata con 705.024 processori e 1,4 milioni di GB di Ram. Il funzionamento del cervello umano è stato ricostruito grazie a NEST, un software in grado di replicare una rete formata da 1,73 miliardi di nervi e 10,4 milioni di milioni di miliardi di sinapsi. Numeri difficili da immaginare, ma che rappresentano solo l’1% delle connessioni neuronali dell’uomo. Obiettivo del test era quello di valutare le capacità di K e ottenere informazioni preziose per la costruzione di nuovi strumenti di simulazione.
Secondo gli scienziati questi computer avranno la stessa potenza di calcolo del cervello umano e permetteranno di realizzare le prime simulazioni complete e in tempo reale del suo funzionamento tra il 2018 e il 2020. Oltre che per lo studio del cervello umano potrà essere impiegata in numerosi altri ambiti scientifici: dalla medicina all’ingegneria, dalla biologia alle tecnologie aerospaziali.
Non lo avrei mai pensato ma un giorno scattò una molla.
Trasferirsi alle Canarie con la propria Famiglia è una scelta che richiede una buona dose di spirito di adattamento. Mi chiamo Marco e voglio raccontarvi come tutto nacque per caso 5 anni fa.
Era da tempo che con mia moglie pensavamo di mollare tutto e andare a vivere all’estero, ma non sapevamo bene dove.
Sapevamo invece che volevamo scappare dall’Italia: non sopportavo più i telegiornali, le notizie di cronaca la tv spazzatura il continuo alone di pessimismo e la politica.
In principio pensammo di emigrare in Brasile ma mia moglie Amalia non era ben disposta verso questo paese, poi scoprimmo le Isole Canarie dal clima dell’eterna primavera, mite tutto l’anno.
Trasferirsi alle Canarie richiese del tempo anche perché dovemmo fare tutte le pratiche (scuole bambini, trasloco container, residenza NIE (una sorta di permesso di soggiorno), contratti telefonici, internet, affitto casa etc.…tutto da soli senza conoscere la lingua.
Ci chiedevamo: Vivere alle Canarie quanto costa? Avremmo dovuto saperlo per organizzare il trasferimento all’estero, e scoprimmo che il costo della vita alle Canarie e’ almeno il 30% inferiore rispetto all’Italia (ecco qui un confronto di prezzi tra Canarie e Italia). Eravamo sempre più eccitati per la decisione presa ma gli amici e parenti devo dire non ci hanno certo incoraggiati; c’era chi diceva ma siete matti trasferirsi alle Canarie?
Ma che lavoro farete?
Ma lasciate dei lavori “sicuri” da dipendenti, la casa!
Ci vuole proprio un bel coraggio a trasferirsi alle Canarie!
Solitamente rispondevo che “Ci vuole più coraggio a continuare a fare quello che facevamo” , e che fa la maggior parte degli italiani, ovvero alzarsi la mattina alle 6, buttarsi nel traffico lavorare in mezzo allo stress dieci o dodici ore al giorno per poi tornare a casa a dormire e poi ricominciare da capo il giorno dopo la stessa “corsa del topo”.
Comunque organizzammo tutto facendo parecchi errori (non avevamo nessuno che ci guidasse), e alla fine il sogno si è compiuto.
Ecco qui i retroscena e la storia “senza censure” come è stata raccontata sul blog di Trasferirsi alle Canarie.
Buon viaggio….
Ultimamente sono stati fatti vari test, che se confermati, aggiungerebbero l’ennesimo beneficio al moderato consumo di caffè (già associato ad una migliore capacità di tolleranza, a proprietà antitumorali, ad una certa longevità e ad una più alta resistenza contro il morbo dell’Alzheimer).
Si tratta ancora di risultati da leggere con cautela ma se fossero veri, però, gli effetti sulla nostra memoria – dovuti forse ad un aumento della norepinefrina, ormone dello stress associato al consolidamento dei ricordi – sarebbero un tesoro da sfruttare al meglio.
Fin dagli anni 90 gli studiosi delle correnti oceaniche lo avevano predetto e oggi, purtroppo, l’esistenza delle isole di plastica nei nostri mari è diventata una realtà innegabile a cui dobbiamo fare fronte.
Nel 1997 Charles Moore, decise di attraversare a motore una vasta zona del Pacifico priva di correnti e ciò che vide fu impressionante: un’isola di plastica, formata grazie alla corrente oceanica, la Pacific Trash Vortex.
Ogni giorno le navi tra le coste del Giappone e degli Stati Uniti, scaricano in mare tonnellate di rifiuti di plastica, qui, le correnti oceaniche li trascinano fino al centro del Pacifico dove muovono l’acqua in senso orario formando appunto un’isola di plastica.
Si stima che l’isola di plastica abbia un diametro di 2.500 Km2 e sia profonda circa 30m.
Le onde sminuzzano i rifiuti ed i granelli di plastica entrano nella nostra catena alimentare grazie ai pesci che se ne nutrono.
Solo ogni anno, la Unep (United Nations Environment Programme) stima che potrebbe causare la morte di oltre un milione di uccelli marini e centomila mammiferi marini.
Circa un anno fa, le numerosi morti dei avvenute tra la popolazione dei giovani cetacei nel Pacifico, è stata attribuita proprio alla presenza di plastica.
Tale discarica, ha iniziato a formarsi fin dagli anni ’50 eppure ancora oggi non tutti ne conosciamo l’esistenza.
Come se ciò non bastasse, si è scoperto che ci sono altre isole di plastica sparse per i nostri mari che si stanno formando.
infatti, negli ultimi anni, è stata accertata anche la presenza di un’altra isola di plastica situata nell’Oceano Atlantico tra i Caraibi, le Bermuda e le Azzorre.
Per quanto poco se se parli il problema delle isole di plastica è grave e si sta diffondendo.
Un’importante studio d’architettura olandese, lo Whim, sta progettando una soluzione che permetta di riciclare l’isola di plastica formatasi nel Pacifico.
La Recycled Island è un progetto che se attuato, permetterebbe di ripulire gli oceani dalla isole di plastica, creare un nuovo habitat sostenibile.
La sonda Opportunity atterrava su Marte nel gennaio del 2004. Avrebbe dovuto esplorare il pianeta per tre mesi. Dopo dieci anni, invece, continua la sua ricerca, dando pochi segni di invecchiamento.
Ora si dirige verso l’alta collina di Solander Point, il punto più alto mai scalato nella sua missione. Il rover è arrivato qui guidato dalla mappa minerale ottenuta dall’orbita, che indicava la presenza di depositi molto intriganti, ma anche perché garantirà un’esposizione ottima al Sole, durante l’inverno freddo, per poter sopravvivere.
“Questa è la nostra prima ‘escursione in montagna’ con Opportunity” ha spiegato Steve Squyres, della Cornell University, a capo della missione presso il JPL, NASA. “Ci aspettiamo di trovare alcune delle più antiche rocce che vedremmo mai nella vita di questo rover e questo ci darà una finestra sull’antico passato di Marte.”
Questa zona molto stratificata, offrirà inoltre, cosa di non meno conto, testimonianza di ambienti più o meno adatti ad ospitare la vita.
Sarà presente a Expo 2015 (la grande manifestazione del prossimo anno) il David di Michelangelo, con la sua imponenza e perfezione, simbolo di italianità e di cultura rinascimentale italiana nel mondo.
Alla fine il lungo corteggiamento dell’Expo 2015 alla prima proposta, i Bronzi di Riace, si è concluso bruscamente, cambiando oggetto del desiderio.
Una copia della celeberrima statua sarà collocata proprio nel centro della “Piazza Italia” e “sarà simbolo non solo della Toscana ma dell’intera Italia”, queste le parole di Diana Bracco, commissario del Padiglione Italia, che insieme al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha firmato il protocollo che regola la partecipazione della Toscana all’Expo.