Bocconi di Erasmus
Sembra un tunnel veramente senza alcuna uscita, pieno di luci psichedeliche, tipiche “visioni” di chi usa sostanze stupefacenti di pessima fattura, estratto di quella confusione mentale padrona ormai di grossa parte dello stivale.
Dai bocconiani, capaci di distruggere, in meno di un anno, pensioni e lavoro, agli “eletti” degli Erasmus, che in pochi mesi hanno battuto, da protagonisti al governo, tutti i record di debito pubblico, disoccupazione, povertà, fallimenti, tassazione. Semplici ed inutili etichette di quella parte della classe dirigente, coinvolta in tutti gli scandali ed in tutti i fallimenti della politica italica, che si è appropriata, senza alcun reale mandato popolare, delle istituzioni, remando, sistematicamente, contro il popolo, rendendo la vita di ognuno di noi una rincorsa al pagamento di gabelle utili a coprire i loro fantasmagorici stipendi, gli sprechi e le tangenti dei lavori pubblici, i carrozzoni delle partecipate (26 miliardi di euro l’anno), le spese del loro intimo, delle loro cene, dei loro divertimenti, dei loro vitalizi.
Ora è il momento delle riforme…almeno 1000 giorni, ci dice Renzi, necessari a svoltare, a cominciare, guarda caso, da un vero e proprio stravolgimento del significato di democrazia, con un vero e proprio colpo di mano (colpo di stato) sull’esito elettorale che permetterebbe ad un partito, con neanche il 20% dei voti degli aventi diritto, di impossessarsi di Senato, Camera dei deputati e Presidenza della Repubblica.
Nessun accenno all’allontanamento degli indagati, dei condannati…nessun provvedimento per abbassare i loro emolumenti e i loro scandalosi privilegi, nessuna vera iniziativa contro la corruzione…del resto all’Europa non interessa se l’Italia sia governata da malviventi o meno…interessa, alle banche europee, che sia in grado di rimanere nei paletti previsti, flessibili solo per Renzi, di bilancio e di solvibilità per i debiti accumulati.
La “serietà” degli “Erasmus” si misura sui provvedimenti da circo clownesco previsti per la lotta all’evasione: tanti bancomat per tutti obbligatori, ma senza alcuna sanzione per chi non si adegua; per la “crescita” del paese: 80 euro in busta paga a fronte di un aumento delle tasse sulla casa ed ora sui risparmi; per la lotta all’inquinamento dei territori, a cominciare dalla terra dei fuochi: tante parole nella totale assenza di qualsiasi iniziativa; per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale del paese: Pompei ne è l’esempio!
Ora c’è il semestre europeo, il rottamatore fiorentino prepara il suo discorso sul fumo della crescita e dell’occupazione in un paese che vede occupati solo i loro figli ed in crescita solo i risparmi di chi continua a rubare liberamente.
Un paese serio, un paese che desideri sul serio cambiare, non darebbe mai le redini del proprio governo in mano a chi proviene dalle fila di un partito con le mani in pasta in tutti gli scandali ed in tutte le corruzioni che hanno attraversato, ed affossato, ogni speranza di rinascita e di crescita.
La verità, ormai palese, è che la parte marcia, quella che mangia a sbafo su quella onesta, non ha alcuna intenzione di cambiare nulla, vuole solo rafforzare il proprio potere fin quando è possibile, costi quel che costi…ai privilegi non rinunciano neanche davanti ai suicidi, alle disperazioni, alle lacrime.
Non c’è riassetto, non c’è riforma, non c’è crescita sin quando non ci sarà quella svolta morale, quel sussulto di orgoglio popolare a difesa non delle proprie frontiere, ma del proprio futuro e della nostra, e solo nostra, democrazia.
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