Carogne plaudenti
Carogne plaudenti – Tutta l’attenzione dell’italica penisola si è incentrata su Genny la carogna, ora divenuto simbolo di una Napoli che non ha con lui nulla a che fare, ed anche simbolo di quelle incapacità dello Stato, dei suoi funzionari, dei suoi ministri e premier, che solo a danno fatto rispondono con “esternazioni” di routine e con “punizioni esemplari” che, invece di sanzionare i colpevoli, colpiscono una intera città, quella stessa città che lo Stato ha permesso di ingiuriare ed offendere in tutti gli stadi italiani, dalle stesse sedie parlamentari, mai condannando, mai sanzionando (Salvini e Lega Nord ne sono l’esempio).
Tralasciando le evidenti incapacità del prefetto romano e delle forze dell’ordine, che hanno individuato come area di raccolta, per i pullman provenienti da Napoli, un sito nei pressi di un circolo di tifosi romani, la colpa grave di Genny sarebbe quella di aver indossato una maglietta che chiede la liberazione di Speziale, ragazzo condannato in via definitiva per l’omicidio del poliziotto Raciti.
Il prefetto di Napoli minaccia la sospensione della partita e il daspo per tutti coloro che, sugli spalti partenopei, esporranno magliette o striscioni contenenti affermazioni simili.
Giusto il pugno di ferro dello Stato contro chi non rispetta le sentenze e, soprattutto, il dolore delle famiglie.
Pari se non maggiori, a questo punto, dovrebbero essere le sanzioni per quei poliziotti del Sap che hanno applaudito, per molti minuti, i responsabili dell’omicidio del giovane Aldrovandi.
Chi dovrebbe far rispettare la legge, chi scende in strada per mantenere l’ordine pubblico, chi è pagato dalla gente per difenderne i diritti, non può permettersi, mai, di mettere in dubbio sentenze, non può e non deve difendere chi è accusato di un omicidio, non può e non deve indossare quella divisa se ha questi sentimenti, questo modo di vedere le cose.
La legge, e lo Stato dovrebbe saperlo, è uguale per tutti… Sanzionare, colpire chi non rispetta le sentenze, chi inneggia a presunti assassini, è grave…qualsiasi maglietta si indossi, qualsiasi ruolo si svolga, da capo tifoso, a poliziotto.
Sembra invece che lo Stato, per zittire le polemiche sull’incapacità di tenere sotto controllo una situazione che si sapeva, sin dall’inizio, polveriera di scontri, e dopo aver, nei fatti, trattato con gli ultras l’inizio della partita, voglia nascondere i suoi errori sotto la maglietta di Genny la carogna.
Rimane invece senza alcuna conseguenza l’applauso carogna dei poliziotti del Sap…forse uccidere un giovane con la divisa addosso è meno grave che esporre una maglietta.
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