Castel del Monte è un castello dall’esistenza e dalla costruzione misteriosa, edificato in cima ad una collina nelle vicinanze di Andria, in Puglia. Costruito a forma ottagonale, composto da otto torri ottagonali simili, della stessa altezza e collegate da otto cortine che a loro volta formano un ottagono, questo castello pone molti interrogativi, primi fra i quali lo scopo per il quale è stato realizzato e la funzione che avrebbe dovuto avere.
Molte sono le ipotesi relative a Castel del Monte e alla sua costruzione: da quelle connesse a Federico II, che lo avrebbe fatto edificare (e per alcuni lo avrebbe addirittura progettato) come residenza di caccia, come dimostrazione della propria potenza o addirittura come luogo di delizie e di sollazzi (locus solaciorum), a quelle “eretiche” che lo descrivono come luogo d’incontri esoterici dell’Imperatore con i sapienti della sua corte o come “scrigno” che racchiuderebbe il Graal, la leggendaria coppa che avrebbe contenuto il sangue di Cristo e che sarebbe ancora nascosta in qualche oscuro recesso di questo castello
La cultura ufficiale lo vuole costruito da Federico II con lo scopo di sorvegliare il territorio circostante, nonostante il vuoto storico e documentale che non consente di stabilire se sia stato proprio l’Imperatore a far costruire l’edificio. Unico documento che lega Federico II a Castel del Monte è infatti una lettera del 1240 con la quale l’Imperatore ordina al suo Giustiziere di Capitanata di far sistemare il lastrico solare di questo castello, dove peraltro pare, storicamente, che egli non abbia mai messo piede.
La gran parte delle fantasiose e affascinanti ipotesi sulle origini di questo monumento, che attirano l’attenzione e la curiosità su questo luogo, inducendo molte persone da tutto il mondo a visitarlo, possono essere smontate osservando la struttura dell’edificio: basta infatti fare una visita al castello per capire subito che non è stato progettato e costruito per un uso residenziale.
Già dal portone principale possiamo notare che non è possibile farvi entrare viveri, rifornimenti o carichi ingombranti, a causa della scalinata d’ingresso che impedisce l’accesso a cavalli e carri.
D’altra parte il castello non è fornito di locali adatti a fungere da magazzini per i viveri, depositi di armi o di attrezzi.
Inoltre mancano le cucine e i caminetti presenti, per le loro contenute dimensioni, non solo non sono idonei alla cucina ma neanche al riscaldamento degli ambienti, anche perché solo cinque stanze ne sono dotate.
L’interno è composto in tutto da sedici locali, otto dei quali al piano terra e otto al primo piano, simmetrici ai primi; sono sale tutte uguali e di forma trapezoidale, due delle quali costituiscono l’androne e il vestibolo dell’edificio.
A prima vista sembrano due larghi corridoi ottagonali posti uno sopra l’altro e divisi in otto parti uguali da pareti portanti e piccole porte di comunicazione. E’ inevitabile pensare che in quelle sale, almeno al piano superiore, non ci siano mai stati mobili, sia a causa dei piccoli varchi di collegamento fra le stanze, sia per le panche in pietra disposte ridosso delle pareti delle sale, che impediscono l’accostamento di mobili alle pareti, e sia per le scale a chiocciola che collegano il piano terra col primo piano, molto strette, tanto che non è possibile trasportare per questa via carichi ingombranti.
Un altro interrogativo riguarda i servizi igienici di cui il castello sarebbe stato dotato, in un’epoca in cui niente del genere esisteva, neanche nelle dimore patrizie, e in cui per i propri bisogni corporali si usava il “cantaro” che poi veniva svuotato per strada dalla finestra senza complimenti.
Ci sono, è vero, alcuni cubicoli che agli occhi di un cittadino del XXI secolo potrebbero avere avuto quella funzione, ma che si tratti di “bagni” è solo una congettura su qualcosa che non è possibile spiegare in alcun modo.
Oggi il fabbricato appare anche sprovvisto di stalle, officine e locali accessori, ma si sa che al tempo di Federico II intorno al muro di cinta ottagonale che circondava il castello, oggi scomparso, erano state realizzate costruzioni in legno adibite a questi usi.
Tali costruzioni, che non erano integrate nel corpo di fabbrica originario, sarebbero state aggiunte in un secondo momento per rendere in qualche modo utilizzabile la costruzione.
Dalla mancanza di stalle e cucine, e quindi dalla impossibilità di soggiornarvi, si deduce che, nelle intenzioni di chi lo ha concepito, il castello doveva adempiere a funzioni limitate nel tempo, presumibilmente di durata non superiore a ventiquattro ore, ed era decisamente insufficiente alla residenza di un Imperatore, che si spostava con una numerosa corte ed una inevitabile schiera di funzionari, di famigli e di armati. Per questi e tanti altri motivi rimangono pertanto molti dubbi non solo sul fatto che Castel del Monte sia stato costruito da Federico II, ma anche circa gli scopi per i quali sarebbe sorto.
La sua apparente inutilità sollecita domande e perplessità: perché Federico II avrebbe dovuto costruire un castello inabitabile? Per magnificare la propria grandezza, come sostengono alcuni, e affidare alla storia un’immagine del proprio potere? Un’ipotesi poco credibile, specialmente se si pensa ai numerosi problemi che incalzavano Federico fra gli anni 30 e 40 del tredicesimo secolo, in cui, secondo la storiografia ufficiale, il castello sarebbe stato costruito.
Una Crociata più negoziata che combattuta che aveva suscitato accese polemiche, i contrasti col Papa, che gli avevano causato due scomuniche, l’acceso contrasto con i Templari, le guerre contro i Comuni dell’Italia settentrionale, che continuavano ad assorbire denaro ed energie, erano tutti motivi che occupavano la mente di Federico e che certo non lo inducevano verso dimostrazioni di grandezza, peraltro notevolmente costose, vista la magnificenza del castello, colmo di sculture e marmi pregiati. Nel 1239 i debiti dell’Imperatore ammontavano a circa 25.000 once d’oro (oltre 7 quintali) sui quali Federico pagava interessi elevati.
Ma le necessità erano in continuo aumento e i registri imperiali di quel periodo riportano in maniera evidente i segni di questa difficile situazione finanziaria, che certo non rappresentava il miglior presupposto per la costruzione di un castello inutile, solo a fini celebrativi.
Ma forse l’Imperatore non ha mai commissionato la costruzione di quel castello, e gli interrogativi si moltiplicano…
Angelo Ferri