Il celebre discorso che costò la vita a John Fitzgerald Kennedy
Il 27 aprile 1961 il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy fece un discorso molto interessante e fortemente, si direbbe oggi, “complottista”.
In esso descrive l’esistenza di un vero e proprio “governo ombra” che minerebbe il normale equilibrio democratico, un sistema fondato sul potere di potenti società segrete e con ampie risorse finanziarie e non, che tramite una “cospirazione monolitica” tenta di imporsi.
Questa la trascrizione completa del discorso:
“Signore e signori, la parola “segretezza” è ripugnante in una società libera e aperta e noi, come popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’influenza, sull’infiltrazione anziché sull’invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull’intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, operazioni economiche, scientifiche e politiche.
Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. II suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato.
Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. Convinto che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò che per cui è nato: un essere libero e indipendente“.
Ciò a cui Kennedy fa riferimento sono i poteri forti e occulti che guidano gli USA e tramite l’utilizzo di essi mirano all’instaurazione del “Nuovo Ordine Mondiale“.
Questi gruppi formano l’elitè finanziaria, “spirituale”, industriale e militare del paese e secondo molti ricercatori fanno parte della rete dei cosiddetti “Illuminati“.
Come guida economica di essi ci sono le dinastie di banchieri come i Rothschild, industriali come i Rockefeller, come guida “spirituale” i vertici della massoneria e certe società segrete elitarie, come guida militare il famigerato “complesso militare-industriale” di cui parlò anche Dwight Eisenhower.
Kennedy stesso derivava da un’importante famiglia ben inserita nei “circoli che contano”.
JFK aveva anche partecipato ai meeting del Bohemian Club, una sorta di “circolo elitario” che riunisce le più influenti personalità (vi hanno partecipato tra gli altri David Rockefeller e Henry Kissinger) del mondo economico e politico statunitense, e che consiste in incontri organizzati nella località californiana nota come “Bohemian Grove“, in cui praticamente i membri si riuniscono per adorare la gigantesca statua di Moloch, la divinità del sacrificio adorato dai cananei.
Poi però Kennedy si era distaccato da questo mondo preferendo impegnarsi per la costruzione di una società libera e democratica, invece che perseguire la costruzione di un mondo basato sul dominio di pochi oligarchi.
Molto probabilmente il discorso del 1961 è il punto di arrivo di seri ripensamenti e riflessioni da parte del presidente, ripensamenti che gli fecero cambiare opinione anche sulla guerra del Vietnam, che su pressione del complesso militare-industriale aveva contribuito ad innescare.
Inoltre Kennedy firmò anche l’ordine esecutivo 1110, con cui autorizzavo il Tesoro a stampare moneta senza delegare alla Federal Reserve, la famigerata banca centrale gestita praticamente dal cartello dei banchieri internazionali (Rothschild, Lazard, Morgan ecc.).
Prima di Kennedy solo Lincoln (anch’egli finito assassinato) propose e messe in pratica ciò, facendo stampare delle monete prive di interessi bancari, le greenbacks.
Come affermano anche molti ricercatori e opinionisti, l’opposizione di Kennedy al sistema bancario, al complesso militare-industriale e anche il famoso discorso del 1961 sono da mettersi in qualche modo in relazione con il suo omicidio.
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