Cemento mangia smog: eco-innovazione made in Italy
Inventato e brevettato NEL 1996 da Luigi Cassar, direttore centrale del settore ricerca e sviluppo di Italcementi. Un chilometro quadro di questo particolare cemento riesce ad assorbire ogni anno ben 30 mila tonnellate di ossido di azoto. Una superficie di un chilometro quadrato, considerando che ogni auto emette tra i 0,4 e i 0,5 grammi di ossido di azoto, potrebbe eliminare i problemi dovuti ai gas di scarico prodotti da almeno 7000 auto medie.
Un’idea geniale che ha già trovato diverse applicazioni pratiche dal Vodafone Center di Milano alla sede di Air France all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, sino a Chicago nella “strada più verde d’America” oltre ad essere stato utilizzato anche a per il centro di ricerche della stessa Italcementi nei pressi di Bergamo.
Come funziona?
E’ un cemento fotocatalitico, attraverso l’azione della luce naturale o artificiale, viene attivato un forte processo ossidativo. Tale processo porta alla trasformazione di sostanze organiche e inorganiche nocive (ossido e biossido di azoto, biossido di zolfo, materiale particolato sospeso organico, composti aromatici volatili, monossido di carbonio e ozono) in sostanze non inquinanti, quali nitrati, solfati e carbonati i quali vengono dilavati con l’acqua piovana e non sono dannosi per la salute e per l’ambiente.
E’ bene sottolineare che per un ambiente urbano a misura d’uomo non dobbiamo basarci solamente sulle innovazioni nel campo scientifico, ma dobbiamo soprattutto impegnarci, cercando di ridurre le emissioni e cercando di incrementare le zone verdi!
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