Come cose

cose-oggetti-buttare1Come cose – Non credo ad un’Italia attonita né sconvolta dai fatti che stanno funestando il paese, incamminando famiglie e comunità in quel percorso di disperazione e di vergogna, di lacrime e di dolore, per parti dei loro cuori strappati da violenze senza spiegazioni.
E’ quel “senza” che ritengo sia il “tutto”, da semplice cittadino, da uomo qualunque, da chi guarda frantumarsi, ogni giorno, sotto ai propri occhi, quell’umanità, quella solidarietà, quel senso civile e di rispetto nel quale è nato e cresciuto…e che ora appare, sempre più, un fastidioso residuo del passato, da cancellare, anzi, a volte, da criminalizzare…perché è criminale aiutare chi fugge dalle guerre e dalla morte, è criminale concedere spazi a chi non ha casa, è criminale difendere il proprio spazio vitale, la propria terra, è criminale rivendicare i propri diritti di essere umano.
Non più esseri viventi, ma semplici cose da utilizzare per il proprio profitto, per il proprio tornaconto, per i propri “sfizi”, foto di “famiglia” create ad arte per una società bigotta ed ipocrita, in quel sapere amare ormai cancellato, sostituito da approdi più semplici, pieni di luci e di colori, per pochi…ma accessibili ai sogni di tutti, sogni senza coscienza e senza amore…sogni di potere e di denaro…che giustificano, nel nostro inconscio malato, quei lamenti, quei furti, quelle morti, nella negazione di ogni morale e di ogni legge.
Non una gabbia, bensì un carcere senza morale, senza cultura, senza pensiero, scomparsi dietro a quegli obiettivi  di successo, di appagamento, di benessere non più risultato delle tue qualità, della tua preparazione, della tua umanità, della tua capacità di amare ciò che ti circonda, quella terra che ti sfama, quella gente che ti sorride, quei bimbi che ti abbracciano, quella donna madre, moglie, compagna che ti completa.
Il “completamento” è altrove, è  in quello che voglio e subito, senza ostacoli, ostacoli da rimuovere ad ogni costo, come cose che intralciano il cammino, da cancellare, da uccidere, nel nostro presente, per il nostro falso futuro, senza senso.
In quella perdita di senso e di vita scompare il motivo, l’essenza, la necessità della nostra presenza… e come cose ormai inutili prima o poi tutti noi verremo spazzati via.

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