Conferenza internazionale sul Clima
Conferenza internazionale sul clima – 13 Aprile 2014 – Le emissioni di gas serra hanno raggiunto un livello record. Sono in aumento rispetto al passato, nonostante gli sforzi.
Questo è quanto emerge dal nuovo rapporto sul clima presentato a Berlino dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico creato dalle Nazioni unite.
Facciamo, però, un passo indietro…
“Nulla si puo’ dire di così assurdo che qualche filosofo non l’abbia già detto.”
Cicerone
Il “Gruppo intergorvenativo sul mutamento climatico” (“Intergovernmental Panel on Climate Change” – “Ipcc”), foro scientifico formato nel 1988 allo scopo di studiare il riscaldamento globale e vincitore del premio Nobel per la Pace nel 2007 assieme all’ex vicepresidente Usa Al Gore, nel 1995 redige quello che viene definito il documento più autorevole in ambito di riscaldamento globale. Il documento predice ”disordini economici e sociali di vasta entità durante il prossimo secolo” qualora non si dovessero intraprendere misure immediate per limitare le emissioni dei gas serra.
Nello stesso anno, il compianto dottor Henry Kendall, vincitore del premio Nobel per la fisica, esprime la preoccupazione che il cambiamento climatico possa dissestare l’agricoltura proprio in un momento in cui la crescita demografica del pianeta sta già comportando una domanda alimentare senza precedenti. “Le risorse alimentari del mondo“, dice Kendall nel 1995, “dovranno raddoppiare entro i prossimi trent’anni per poter sfamare la popolazione mondiale, che sarà raddoppiata nei prossimi sei anni. Altrimenti, entro la metà del prossimo secolo, quando molti paesi in via di sviluppo non avranno più acqua a disposizione per irrigare le proprie coltivazioni, la popolazione supererà le riserve alimentari, e vi sarà il caos. Basterà appena un altro passo avanti dei cambiamento climatico, una serie di siccità ed alluvioni che distruggano le coltivazioni, e ci ritroveremo sulla bocca di un vulcano.“.
Ross Gelbspan, autore del libro “Clima Rovente“, edito sempre nel 1995, è convinto che un disastro globale di queste dimensioni non significherebbe soltanto la fame di massa, ma minaccerebbe anche la sopravvivenza delle istituzioni democratiche, specialmente nei paesi in via di sviluppo. “In molti di questi paesi, nei quali le tradizioni democratiche sono fragili quanto l’ecosistema, basteranno poche emergenze ambientali per ritornare alla dittatura“, avverte. “Questi governi vedranno nella democrazia un ostacolo per rispondere a crisi alimentari, ammanco di acqua ed emergenze sanitarie, oltre che a un’ondata di profughi provenienti da terre prive di mezzi di sostentamento e di aiuti.“. Questa versione del futuro, un mondo affamato e sotto legge marziale, non è in assoluto inevitabile, ma i gruppi che chiedono forti misure per frenare il riscaldamento globale credono che questi scenari da incubo siano abbastanza verosimili da giustificare l’invocazione del principio di precauzione [1].
La visione del Mondo data da Henry Kendall e Ross Gelbspan, sembra ripercorrere le “fantasie” descritte da Aldous Huxley, membro di importanti affiliazioni mondialiste, tra cui l’anglosassone “Fabian Society” [2], in uno dei suoi più famosi scritti: “Il Mondo Nuovo – Ritorno al Mondo Nuovo”.
Nel 2009, l’“Ipcc” subisce un colpo basso per mano di abili hacker che, pubblicando scottanti e-mail sulle pagine del sito Wikileaks, fanno esplodere quello che verrà definito dalla stampa internazionale e dagli organi di informazione “Climategate“.
Tale scandalo verte principalmente su tre aspetti; sembrerebbe, innanzitutto, che siano stati manipolati i dati relativi alle temperature globali per ottenere risultati equivalenti con la teoria dell'”Anthropogenic Global Warming” (“Agw”), che considera le attività umane la causa principale del riscaldamento del pianeta. In secondo luogo, dallo scambio di e-mail “rubate” da alcuni hacker, nel lasso di tempo che va dal 1996 al 2009, risulta che i principali esponenti del “Centro per la ricerca climatica” (Cru) dell’università dell’East Anglia a Norwich, in Inghilterra, il principale centro di ricerca che alimenta i rapporti di base dell’Ipcc, realizzassero arbitrarie e dubbie manipolazioni dei dati climatici, rilevati dalle stazioni sparse sul pianeta, al fine di attribuire all’uomo un ruolo maggiore sui cambiamenti climatici rispetto a quello mostrato dai dati ufficiali. Il terzo aspetto è stato, invece, il tentativo del Cru di aggirare le leggi esistenti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti riguardanti la trasparenza e la ricerca scientifica sul clima.
Nonostante l’Italia sia considerata una tra le zone più a rischio dell’Europa, il Climategate, tuttora oggetto di numerosi dibattiti nei paesi anglosassoni, cosi’ come in altre Nazioni, non ha trovato, nel nostro Paese, organi istituzinali che dibattessero di tali tematiche che, anzi, sembrano essere deliberatamente taciute [3].
Note e fonti:
[1] “Il riscaldamento globale ti fa bene!”, tratto dal libro “FIDATI! Gli scienziati siamo noi”, www.disinformazione.it
[2] “America’s Secret Establishment”, di Antony C. Sutton, liberty House Press. Bilings 1986, 207 e segg.
[3] “Wikileaks – il libro dei fatti che non dovevate sapere”, “Climategate”, di Ludovica Amici, 121-139
Fonte
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