Così la Germania voleva fare fallire Cipro
Svelati al New York Times i verbali delle riunioni del board della Bce sul salvataggio di Cipro. E non solo.
I documenti avrebbero dovuto restare segreti per 30 anni. Ma una fuga di notizie ha permesso al New York Times di pubblicarli.
Di che parliamo? Dei verbali delle riunioni del board della Bce. Secondo il materiale pubblicato dal New York Times, nei consulti tra il 2012 e il 2013 è esploso uno scontro sul salvataggio di Cipro con Germania, Francia e Olanda contrarie all’ipotesi di soccorrere la Laika, la banca popolare dell’isola in crisi.
L’ira di Francoforte in merito alla fuga di notizie è elevata. E l’istituto ha comunque tenuto a precisare che “in quel caso specifico ci fu pieno consenso in consilgio sulla necessità di chiedere alla Central Banck of Cyprus (CbC), assicurazioni che la banca era solvente, ciò che ci fu esplicitamente confermato dopo un intenso dialogo. La Bce non fu supervisore e si fidò del giudizio della Cbc; è dunque tendnezioso deduarre dalla vicenda conclusioni sulla futura supervisione bancaria da parte dellas Bce stessa”.
Nel materiale del Nyt emerge comunque uno scontro pesante tra il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, i suoi omologhi francesi e olandesi e gli altri componenti del board.
Ma non è tutto. Perché l’ostracismo della Germania non era rivolto solo a Cipro. Infatti, come si legge sul Nyt, “le minute vedono Weidmann opporsi duramente ai salvataggi della Bce della franco-belga Dexia e di banche irlandesi, greche e spagnole”.
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