Ogni giorno abbiamo davanti agli occhi criminali che per un verso o che per un altro la fanno franca o pagano pene ridicole.. E ci chiediamo dove sia finita in Italia la certezza della pena. Ma soprattutto, quale pena?
Vediamo in questi giorni chiudersi una piccola parte del capitolo dello scandalo del quartiere Parioli a Roma e rifletto su quanto il nostro paese ormai sia degradato e caduto veramente in basso.
Due ragazzine, ingolosite da soldi facili, si prostituivano in un appartamento del Parioli anche a persone importanti e facoltose del nostro paese i quali, consapevoli che erano minorenni le sfruttavano.
Bene, a questi signori è stato concesso il patteggiamento, non vedranno mai la galera, pagheranno una multa di circa €. 1.000,00 (somma ridicola per persone facoltose, visto anche il reato) e gli è anche stato concesso (ciliegina sulla torta) il diritto alla non menzione del reato.
Ancora un pò e gli danno una medaglia.
Mi chiedo, ma la vita rovinata di una ragazzina minorenne per questi giudici, vale così poco??
E poi noi cittadini italiani, riceviamo per esempio, una cartella esattoriale per un paio di multe non pagate o stupide infrazioni, e magari anche superiori ai 1.000,00 euro, e la domanda nasce spontanea: le pene sono commisurate al reato commesso, per tutti, o qualcosa non va?? Perché un cittadino, magari disoccupato grazie alla crisi provocata dai nostri politici, passo guai assurdi se non pago (e non può senza lavoro) e i cittadini facoltosi, che avevano soldi da buttare via per fare prostituire e rovinare due minorenni, manco vedono un giorno di galera? E pagano meno di qualche multa?
Ma sopratutto, queste ragazzine, delle generazioni future, che immagine, che idea avranno del sistema giudiziario italiano?
I clienti indagati per questo reato sono una sessantina, quanti di loro pagheranno veramente in maniera giusta per il reato che hanno commesso?
Il garante per l’infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora ha dichiarato: “Credo che per il tipo di reati contestati a questi imputati il legislatore avrebbe dovuto ritenere non opportuna la possibilità del patteggiamento, che si traduce anche in una riduzione della pena“. E già nell’aprile scorso Spadafora aveva detto: “Nel rispetto dei ruoli ritengo doveroso ricordare che anche in questo caso l’interesse da privilegiare è quello delle minorenni, nessun altro. Ragazze che devono essere seguite con cura e competenza, per poter superare questa vicenda e veder infine garantiti i loro diritti“. “Il nostro Codice penale prevede – continua Spadaro – la reclusione da sei a dodici anni e una multa da euro 15.000 a euro 150.000 per chiunque recluta o induce alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni diciotto favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di una persona di età inferiore agli anni diciotto, ovvero altrimenti ne trae profitto. Credo che per il tipo di reati contestati a questi imputati il legislatore avrebbe dovuto ritenere non opportuna la possibilità del patteggiamento, che si traduce anche in una riduzione della pena“.
Si scannano in parlamento per non diminuirsi gli stipendi, per toglierci l’articolo 18, Berlusconi ha commesso reati indicibili e tra prescrizioni e tutto il resto ha pagato con un pò di volontariato i suoi reati, per quanto riguarda il grande scandalo di mani pulite (ve lo ricordate?), quanti hanno pagato veramente per il reato commesso? Senza contare tutti quelli misteriosamente suicidati.
Per il reato di omicidio stradale, il nostro governo, non ha mai il tempo di discuterne (e le persone sulle strade continua a morire), ma è preso però, con gli americani a fare la guerra ai russi.
Ma per chi esiste veramente la certezza della pena in Italia? Io inizierei a riflettere su questo.
E non dimentichiamo mai che, in tutto questo, i giudici in Italia, sono intoccabili, inattaccabili, se sbagliano, o qualcuno si fa corrompere (perché può succedere, sono umani anche loro e perché il buono e il cattivo c’è dovunque), bé, loro come fossero degli Dei, non potrebbero essere giudicati da nessuno.
Sabrina Stoppa