In base all’accordo annunciato ieri, i gruppi rivali Fatah e Hamas, formeranno un governo insieme sotto l’egida dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP).
I gruppi prevedono di formare un governo di unità nazionale in cinque settimane: le elezioni si terranno fra sei mesi.
In una conferenza stampa, i leader di tutti i gruppi, hanno affermato che le ultime divisioni vogliono creare uno Stato indipendente con Gerusalemme, come capitale.
Ismail Haniyeh, il leader di Hamas, che ha annunciato i termini dell’accordo, ha affermato che l’accordo è venuto come se “l’intera città di Gerusalemme fosse stata ridipinta di segni ebraici, come il tentativo di spazzare via l’ identità araba e dissacrare i luoghi sacri musulmani e cristiani.”
Azzam al-Ahmed, il capo dela delegazione di Fatah, ha affermato che il patto “sarà un vero inizio di una vera e propria partnership, in tutti i campi: soprattutto, politico e sociale.”
Le fazioni palestinesi sono state in disaccordo, e talvolta anche in guerra tra di loro dal 2007, dopo la vittoria democratica di Hamas a Gaza.
Da allora, Hamas ha governato in maniera indipendente la striscia lunga i 40 chilometri di Gaza, che ospita quasi 2 milioni di palestinesi, mentre il presidente palestinese Mahmoud Abbas, di Fatah, governa le aree della Cisgiordania, patria di più di 2 milioni di palestinesi.
Le due parti si sono incontrate e hanno firmato degli accordi nel 2011 e 2012, durante riunioni a Il Cairo e a Doha, ma mai con il risultato desiderato di una unificazione.
Il nuovo accordo, raggiunto in soli due giorni, onorerà i termini dei due accordi passati.
Il patto arriva anche in un momento cruciale: i colloqui tra israeliani e palestinesi sono infatti in una situazione di stallo.
Israele ha annullato una sessione di negoziati di pace, in programma per mercoledì sera, dopo l’annuncio di un nuovo governo palestinese.
Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, ha detto in una dichiarazione che “chi sceglie Hamas non vuole la pace. Ho detto questa mattina che Abu Mazen deve scegliere tra la pace con Israele e l’accordo con Hamas, un’organizzazione terroristica omicida che invoca la distruzione di Israele e che sia gli Stati Uniti che l’ Unione europea definiscono come un’organizzazione terroristica.”
Avigdor Liberman, il ministro degli esteri israeliano, ha descritto la firma dell’accordo come “l’equivalente di una firma alla fine dei negoziati tra Israele e l’Autorità palestinese.”
Alcuni palestinesi, alterati dalle divisioni del passato, rimangono scettici riguardo al nuovo accordo.
Anthea Favoriti