Horticulture – Sembra quasi lo faccia di proposito ad occuparmi di termini anglosassoni…ma debbo ammetterlo su certe cose sono molto più avanti di noi. Certo se pensiamo al loro “discutibile” food nessuno vuole pronunciarsi ma se parliamo degli studi, delle ricerche scientifiche che portano avanti nessuno ha niente da dire soprattutto se hanno riscontrato validità scientifiche. Oggi parleremo del mondo di fiori e di piante, non mi riferisco di certo agli effetti positivi che ad esempio la cannabis possa avere per alcune patologie ma parlerò in generale di una nuova disciplina. Nel mondo anglosassone, dove la disciplina è nata, si fa una distinzione precisa tra Horticultural Therapy e Therapeutic horticulture.
L’Horticultural therapy, o Terapia Orticolturale, può essere definita come un processo attraverso il quale le piante, le attività di giardinaggio e l’innata vicinanza che sentiamo con la natura sono usate come strumenti all’interno programmi di terapia e riabilitazione condotti da un terapeuta (Davis,1994).
L’AHTA (American Horticultural Therapy Association), definisce la Terapia Orticolturale come un processo attivo in cui l’orticoltura o il giardinaggio sono utilizzati come supporto ad altri mezzi di riabilitazione psichica e/o fisica; l’intervento è eseguito da un terapeuta, è centrato sulla persona ed è parte di un progetto che prevede obiettivi e verifiche periodiche.
La Therapeutic Horticulture, o Orticoltura Terapeutica, è invece definita come un processo che utilizza le piante e la relazione con esse per creare o migliorare il benessere fisico, psicologico e sociale delle persone. La pianta riveste un ruolo centrale e non si perseguono obiettivi terapeutici definiti.
I benefici che ne possono derivare sono molteplici e riguardano persone di tutte le età e provenienze; il crescente diffondersi di orti e spazi coltivati ovunque nelle nostre città ne è la dimostrazione.
Se avevo parlato precedentemente degli animali, utilizzati nella “pet therapy“, la ortoterapia lavora con un materiale “vivente”: le piante e serve per curare particolari disabilità o il semplice disagio (stress, depressione, ansia, vecchiaia, tossicodipendenza, stato di detenzione ecc.). Nei “giardini terapeutici” si trova o si ritrova la fiducia nelle proprie capacità di far vivere, crescere e curare un essere vivente, si sviluppa un metodo di lavoro, che consente di raggiungere un obiettivo, rappresentato dalla crescita della pianta. Fornisce dunque nuovi stimoli ed in questo senso è in grado di dare un sostegno molto importante a persone che soffrono di gravi patologie, come quelle che hanno semplicemente “il mal di vivere”. Molto importante è anche il lavoro di gruppo nell’ortoterapia, che può facilitare la socializzazione (autismo, stati paranoici, handicap fisici ecc.). Un altro aspetto positivo di questa terapia “verde” è il fatto che richiede uno sforzo fisico, anche se limitato ed è dunque utile nei casi di astenia o nelle convalescenze.
Data la grande quantità di ricerche che si stanno producendo sull’argomento in Canada, in America ed in Gran Bretagna è ormai nata la figura dell’ “ortoterapista”, che si occupa della progettazione dello spazio verde dove curare i pazienti: è lui che stabilisce le dimensioni ottimali e l’orientamento del parco, la scelta delle piante più adatte, nonché gli strumenti e gli arnesi più adeguati da offrire ai pazienti, in relazione al loro problema.
Ovviamente in Italia siamo lontani anni luce da questo, sicuramente qualche istituto scolastico avrà effettuato qualche progetto ma son casi isolati. Sarebbe dovere delle amministrazioni pubbliche curare maggiormente gli spazi verdi nelle loro località e renderli fruibili a terapeuti per aiutare le persone che soffrono. Con mio grande rammarico penso continuamente a questi , ahimè, dilaganti fenomeni di suicidi giovanili (nel mio paese l’ultimo risale alla settimana scorsa), perché non sfruttare queste aree verdi, sicuramente se ogni Comune ne progettasse di più sarebbero più frequentati e magari la gente si sentirebbe meno sola ed in mezzo alle piante troverebbe un pò di conforto o semplicemente darebbe un motivo in più per ammirare le meraviglie che abbiamo vicino a cui spesso non diamo alcun significato.
Debora Leanza
1 commento
?Avrei dovuto vendere le mie quote a Salvatore Ligresti – dice con un tono più malinconico che arrabbiato -. Mi aveva offerto sei milioni di euro, ma a differenza di alcuni che continuano a parlare, dimenticando di aver ceduto subito all’offerta (il riferimento è al gentleman Pinuccio Molteni ndr) incassando molti soldi, io sono rimasto e ho continuato da solo senza che nessuno muovesse un dito per aiutarmi?. [url=http://www.residenzeigiardini.it/images/hogan/hogan-world/]hogan[/url] ?E’ già successo, nei momenti difficili mia sorella si allontana. Ora è tutto a posto, sono felicissimo?.Davvero gravi i motivi del vostro dissidio?
L’assemblea straordinaria di Fiat per la fusione con Chrysler “si terrà agli inizi di agosto”. Lo ha annunciato l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, a margine dell’assemblea annuale dell’Unione industriale di Torino, che si svolge alla Maserati di Grugliasco, precisando che la quotazione di Fiat Chrysler Automobiles a Wall Street è prevista “entro il quarto trimestre di quest’anno”. [url=http://www.carrozzerianaviglio.it/images/hogan/hogan-outlet/]hogan outlet[/url] L’89% degli intervistati considera il vantaggio economico uno degli aspetti principali che determinano la scelta di un alloggio, il 62% valuta la qualità del servizio e il 58% basa la propria decisione sul passaparola e sulla presenza di immagini positive.
Il tempo, dunque, stringe per dare una risposta, a partire dal 1° luglio, ai primi iscritti che nella maggior parte dei casi risiedono in Campania (il 19% del totale), in Sicilia (16%) e nel Lazio (8%). [url=http://www.autoattrezzatureromagnola.it/js/hogan/hogan-rebel-outlet/]hogan outlet[/url] Una performance superiore alle aspettative medie (pari a un +4,2% annualizzato), che – se pure surclassa quella degli Stati Uniti, frenati a inizio anno dal maltempo a una impercettibile crescita dello 0,1% – cela pero’ un paradosso:
giovani assunti a 90 euro al mese per non fare nulla e restare a casa. I mali dell’Algeria di oggi, dopo la fine del socialismo, appaiono molto simili a quelli antichi: per questo il lungo addio del dinosauro Bouteflika è una scommessa anche sul futuro.