Incostituzionalità e deficit di democrazia
Incostituzionalità – Ultimamente si è acceso il dibattito tra i “professoroni” e Renzi e i suoi sostenitori, prima fra tutti il Ministro Boschi, sulla costituzionalità e la democrazia insite nelle riforme costituzionali dell’abolizione del Senato e revisione del titolo V nonché nella nuova legge elettorale definita “Italicum”. Renzi e i suoi vanno avanti come un “rullo compressore” e non accettano “paletti” da nessuno. Mentre Berlusconi vorrebbe divincolarsi dall’”abbraccio” mortale di Renzi, quest’ultimo procede spedito con il suo crono-programma. L’incostituzionalità e il deficit di democrazia sono evidenti nella nuova legge elettorale che da un lato assegna uno sproporzionato premio di maggioranza alla coalizione che supera il 37% e allo stesso tempo i partiti piccoli portano voti ma vengono estromessi dal parlamento. Incostituzionalità e deficit di democrazia ben evidenti anche nella riforma del senato con parlamentari non eletti, o per essere precisi, scelti tra eletti nei comuni e nelle regioni, i quali saranno destinati a “tenere in vita” una camera che non svolgerà più funzioni essenziali e che potrà promulgarsi solo sulle future norme e leggi costituzionali o sull’elezione del nuovo presidente della repubblica.
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