Israele: un punteruolo di rame ritrovato sposterebbe l’età del rame molto più indietro

Punteruolo trovato in Israele 1Israele: Un Punteruolo Di Rame Ritrovato Sposterebbe L’Età Del Rame Molto Più Indietro – In Medio Oriente l’età del rame cominciò molto prima di quanto finora si è pensato: lo testimonierebbe un manufatto ritrovato nel sito di Tel tsaf, in Israele.
Gli scienziati lo chiamano “calcolitico”, ma nei libri di scuola si parla di “età del rame”: è l’epoca preistorica di transizione tra l’età della pietra e quella dei metalli; una tappa fondamentale nell’evoluzione tecnologica della nostra specie, circa cinque-seimila anni fa. Fino a oggi si è pensato che nell’area oggi chiamata “medio Oriente” – Palestina, Israele, Libano, Siria, Giordania – l’avvento dell’era del rame fosse databile al 4200-3800 a.C. Ma un ritrovamento effettuato nel sito archeologico di Tel tsaf, in Israele, permette di retrodatare l’inizio dell’età del rame, in quell’area, di almeno mezzo millennio.
Un punteruolo pieno di domande Scavando un complesso di edifici costruiti con mattoni di fango, distribuiti in sale rettangolari e grandi silos per il grano, è affiorato – all’interno del luogo di sepoltura di una donna di circa quarant’anni – un punteruolo in rame, che originariamente era dotato di un manico, molto probabilmente in legno. Tutto intorno all’oggetto, utilizzato per forare pelli e tessuti, sono emerse perline, ceramiche finemente decorate e una collana fatta con guscio d’uovo di struzzo.
Sono tutte testimonianze – dicono gli studiosi nella loro ricerca “The Beginning of Metallurgy in the Southern Levant: A Late 6th Millennium CalBC Copper Awl from Tel Tsaf, Israel” – che confermano la centralità commerciale del sito archeologico, posto in uno dei gangli di una vasta rete di scambi che portava molto, molto lontano. I reperti, infatti, sembrerebbero provenire dall’Armenia, dalla Siria, dalla Mesopotamia e dall’Egitto. Le stime effettuate in laboratorio sull’età del punteruolo lo confermerebbero come il primo manufatto metallico ritrovato nell’area: sarebbe la testimonianza dell’arrivo della tecnologia metallurgica.
È anche vero, però, che la sua presenza nel sito di scavo, accanto a manufatti di provenienza esotica, potrebbe dimostrare che i commerci permisero di acquistare strumenti prima ancora che le popolazioni residenti sviluppassero le tecnologie adatte a produrli. E il bronzo? Dopo l’età del rame venne l’età del bronzo. E gli archeologi, che lo sanno bene, sono rimasti a bocca aperta quando – dall’analisi spettroscopica condotta sul principale reperto ritrovato a Tel tsaf – sono emerse tracce di stagno. Si sa: stagno e rame sono gli elementi della lega metallica nota come bronzo. Quindi la domanda sorta nelle loro menti è stata di quelle memorabili: “Possibile che qui si sia passati addirittura dalla pietra al bronzo?” No, molto probabilmente è stato soltanto un abbaglio dovuto all’entusiasmo.
Non è raro, infatti, che alcuni minerali contenenti rame – usati della produzione del metallo utilizzato per l’ormai celebre punteruolo – contengano anche tracce più o meno consistenti di stagno. Non si tratterebbe dunque di una lega realizzata coscientemente, ma di un miscuglio del tutto involontario. La composizione del metallo del punteruolo, però, ha almeno permesso di risalire con qualche certezza in più all’origine geografica dell’oggetto. Minerali contenenti rame e stagno, all’epoca, si estraevano nel Caucaso, la catena impervia di montagne tra mar Nero e mar Caspio: molto probabilmente il punteruolo di Tel tsaf venne proprio da lì. Dalla terra leggendaria del “Vello d’oro”, che mosse le brame degli Argonauti. Vista così, tutta la storia umana sembra essere stata innescata dai metalli, più o meno vili essi siano stati considerati nel corso dei millenni.

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