Israele riconosce i crimini di guerra commessi dalle proprie forze armate

imagesPer la prima volta la Corte Suprema di Israele si riunirà il 2 Aprile per esaminare le prove riguardo al caso di alti funzionari politici e militari israeliani che hanno commesso crimini di guerra in relazione alle principali operazioni militari a Gaza e in Libano.
L’ex primo ministro Ehud Olmert, il ministro degli Esteri Tzipi Livni e il ministro della Giustizia attuale, sono tra le figure di alto livello accusati di aver infranto le leggi di guerra durante gli attacchi contro il Libano nel 2006, e a Gaza nell’inverno del 2008-09.
Le accuse sono state mosse da Marwan Dalal, l’unico avvocato israeliano che in qualità di procuratore di alto livello ha prestato servizio in una delle corti penali internazionali all‘Aia, nei Paesi Bassi.
Dalal, che ha trascorso tre anni come pubblico ministero presso il Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia, appartiene alla minoranza palestinese di Israele, che comprende un quinto della popolazione del paese.
Ha affermato di aver basato la sua petizione sulle “forti constatazioni di fatto e di diritto” prese da fonti pubbliche, compresi i rapporti delle indagini ufficiali israeliane.
La sue prove comprendeno dichiarazioni di alti funzionari israeliani, accusati di omicidio, punizioni collettive e attacchi contro le infrastrutture civili, azioni non giustificate da necessità militari. Tutti questi atti violano la Quarta Convenzione di Ginevra, così come la legge israeliana.
Dalal sosterrà davanti al tribunale che la polizia israeliana ha il compito studiare gli elementi di prova in preparazione di eventuali rinvii a giudizio per i crimini di guerra sopracitati.
L’azione è la prima proposta da Dalal sotto gli auspici di Grotius, un’organizzazione da lui fondata lo scorso anno per raccogliere informazioni sui crimini di guerra. L’associazione ha anche fornito informazioni al tribunale speciale per il Libano, indagando sull’uccisione nel 2005 del primo ministro libanese Rafiq Hariri. flags
Le 52 pagine di petizione si riferiscono a tre importanti operazioni militari lanciate da Israele nel corso di un periodo di quattro anni, in cui molti degli stessi funzionari risultano coinvolti: la guerra contro il Libano nell’estate del 2005, l’Operazione Piombo Fuso a Gaza alla fine del 2008, e un attacco navale in acque internazionali contro una flottiglia di aiuti umanitari a Gaza nel maggio del 2010.
Il sistema legale israeliano ha recentemente avviato indagini penali riguardo le azioni dei soldati di basso rango coinvolti nell’operazione Piombo Fuso. L’operazione durata tre settimane ha ucciso circa 1.400 palestinesi, di cui solo 400 sono stati identificati come combattenti.
Sarit Michaeli, portavoce di B’Tselem, un’organizzazione israeliana che documenta le violazioni dei diritti umani nei territori occupati, ha detto che l’ impunità degli alti funzionari israeliani resta una fonte di grande preoccupazione.
Non c’è stato alcun dibattito in Israele riguardo alla responsabilità dei funzionari di alto livello per l’utilizzo di fosforo bianco in aree edificate, l’aprire il fuoco indistintamente e la politica di colpire determinati gruppi di popolazione, come i maschi di una certa età.”
Dalal annovera precedenti successi contro l’esercito israeliano nella Corte Suprema di Israele, come per esempio quello ottenuto nel 2005, in cui il giudice ordinò all’esercito israeliano di fermare la pratica di usare i palestinesi come “scudi umani” durante le operazioni militari.
Grotius ha inviato un documento consultivo dell’Autorità palestinese a Ramallah, precisando che lo stato di Israele è un insediamento in continua costruzione nei territori occupati e che questo di fatto deve essere considerato un crimine di guerra.
Sembra chiaro che nel diritto internazionale gli insediamenti siano un crimine. I palestinesi dovrebbero aderire alla Corte penale internazionale .”
Diversi paesi, tra cui Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna, hanno adottato il principio della “giurisdizione universale”, che permette loro di perseguire crimini di guerra avvenuti al di fuori del loro territorio e non a danno dei propri cittadini.
Ciò vuol dire che i paesi sopracitati hanno l’autorità di avviare processi contro Israele ed, eventualmente, condannarne i colpevoli.
downloadIsraele ha affermato che gli sforzi internazionali atti perseguire i suoi funzionari non sono altro che parte di una campagna di delegittimazione che definisce “lawfare.”
Le preoccupazioni di Israele si sono intensificate nel 2009 quando il tribunale di Londra emise un mandato di arresto per Livni in relazione all’Operazione Piombo Fuso. Il mandato è stato revocato quando è emerso che Livni non si trovava nel Regno Unito.
In precedenza, altri comandanti militari israeliani sono stati costretti ad annullare visite nel Regno Unito per paura di essere arrestati.
Sotto la pressione di Israele, la Gran Bretagna ha modificato le proprie regole interne nel 2011, dando al pubblico ministero il potere di annullare una decisione del tribunale, di emettere un mandato di arresto per un funzionario in visita.
Numerosi analisti hanno affermato che di fatto sarà difficile che la Corte Penale Internazionale o i paesi con leggi di giurisdizione universale possano tranquillamente indagare su Israele, perché le considerazioni politiche tendono a mettere in ombra quelle legali.

Anthea Favoriti

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