La dieta di Maria Antonietta

Ma.1A distanza di 400 anni, la Regina di Francia Maria Antonietta, ricordata dalla storia per la risposta al popolo ridotto alla fame: “Se non hanno più pane che mangino brioches!”, diventa una vera e propria dieta, grazie alla scrittrice inglese Karen Wheeler. Il suo libro si chiama “Eat cake and still lose weight”, e parla del regime alimentare seguito da Maria Antonietta, secondo le memorie della sua governante, Madame Campan. Considerata equilibrata da nutrizionisti come la dott.ssa Jackie Lynch e dietologi come Mabel Blades, la dieta ispirata alle abitudini alimentare della regina (e anche delle donne francesi note per mangiare molti grassi, ma essendo abbastanza sottili, allo stesso tempo), è abbastanza semplice e permette di mangiare un dolce per colazione, un pranzo normale (tenendo sotto controllo le quantità), e di concluderlo con un pasticcino. A metà pomeriggio, uno snack leggero e poi la cena molto light.
Nel tardo Settecento, Maria Antonietta cominciava le giornate con il caffè o cioccolata calda ed una grande fetta di torta. Il livello calorico del pranzo era invece diverso: un bicchiere di vino rosso, zuppa leggera, filetto di salmone o petto di pollo e verdure miste. Lo spuntino pomeridiano consisteva in una manciata di mandorle, semi di sesamo o girasole. Dopo il tramonto, nel menu eraMa.2 previsto il brodo di osso di carne, un’insalata e un piccolo pezzo formaggio o di pollo. Da notare che il brodo alla maniera di Maria Antonietta era realizzato bollendo un osso di pollo, agnello o vitello per quasi due ore, tempo sufficiente perché rilascino minerali importanti per la salute, aggiungendo cipolla, carote, sedano e cavolo nero, per un pieno di vitamine e fibre di solo 108 calorie.
E la regina sfoggiava con orgoglio una vita di 58 centimetri!
La dieta di Maria Antonietta, nella versione moderna proposta da Karen Wheeler, prevede un menu tipo: a colazione una tazza di tè/caffè/cioccolata calda, con un pasticcino o una brioche. A metà mattina si mangia un frutto (mela, pera, pesca). Per il pranzo sono previsti: 200 grammi di carne (pollo o tacchino), cucinati alla piastra, al forno o al vapore. In alternativa si mangia il pesce (orata o spigola). Contorno a base di verdure condite con un filo d’olio. A metà pomeriggio si può mangiare un altro frutto o un vasetto di yogurt magro. Per la cena, le zuppe: brodo di pollo o verdura, oppure vellutate alla zucca o alle carote. E in questo modo si possono perdere fino a dieci chili in dieci settimane. Essere costante è la chiave del successo di questa dieta.
Il Prof. Michele Carruba, Direttore del centro di studio e ricerche sull’obesità dell’Università degli Studi di Milano, considera la dieta plausibile: “La dieta migliore prevede un’alta percentuale di carboidrati. In realtà altro non è che la nostra dieta mediterranea, nella quale gli zuccheri devono rappresentare almeno il 60% della quota calorica giornaliera. Mentre la parte restante è rappresentata dai grassi, il 30%, e dalle proteine.”
E voi cosa ne pensate?

Fabiana Nan

2 commenti

  1. Marzo’ 98 la della canapa po’ più libera anche in Croatia.
    Liberalizza la coltivazione della canapa, ministro delle Risorse Agricole dell’epoca Pinto in deroga alla legge sugli stupefacenti, ma solamente per uso industriale.

  2. Fumare hashish e weed è possibile grazie ai
    Interpersonal Cannabis Membership, nei quali la
    marijuana low viene venduta ma distribuita elizabeth condivisa tra i membri dell’associazione – i quali,
    al momento dell’iscrizione, si impegnano a consumare cannabis all’interno del club, a low
    portarla fuori per venderla EA non acquistarla illegalmente.

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