La grande bellezza della decadenza italiana
Vittoria agli Oscar 2014, ai Golden Globe 2014 e ai BAFTA Awards per “La grande bellezza” di Sorrentino. “La grande bellezza” è un grande film di denuncia sulla politica e sulla società italiana. Esso narra la “grande bellezza” della “decadenza” italiana: con occhio lucido e razionale fa emergere vizi e difetti dell’italiano attuale protagonista di una “società dell’apparire” cafona e pacchiana, una società dell’apparire che è figlia di 40 anni di DC e di venti anni di berlusconismo.
Una decadenza italiana che come il “trenino” visto nel film non porta da nessuna parte: la società italiana, la politica italiana, le classi dirigenti italiane sono come una donna bellissima che ormai è sfiorita e decaduta col passare degli anni.
Un’italianità attuale che celebra da tempo “l’elogio della mediocrità”: mali atavici come clientelismo, corruzione, nepotismo, familismo, favoritismi vari, rimangono indelebili macchie di cui tanti italiani sono promotori incalliti.
Una festa continua e perpetua che ha il sapore del nulla si consuma nell’ostello italico, una festa che vede protagonisti i ceti più bassi fino ad arrivare ai ceti più alti, una festa di logoramento, di dissoluzione assoluta, una festa del menefreghismo più atroce, un abisso da cui rialzarsi è davvero molto difficile.
Tanti italiani sperano che il loro paese risorga dalle sue ceneri come l’araba fenice, che il loro paese si risollevi da un pantano in cui è finita da tempo, tanti italiani sperano nella riscossa, in un domani migliore, tanti italiani non sono complici della grande bellezza della decadenza e ne sono vittime silenti, oppresse, schiacciate all’inverosimile.
Così mentre una parte del paese si consuma in una libidine ed in un edonismo sfacciato e irriguardoso un’altra parte del paese soffre o è costretta a scappare all’estero come se scappasse da un’incubo, da un brutto sogno di un carnevale italiano dove si sono rovesciate, calpestate e maltrattate etica e morale, onore e ritegno.
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