L’Argentina si ribella ai diktat della finanza internazionale e dell’imperialismo USA

Argentinadicenousa1.1Come riportato da un articolo di Repubblica, l’Argentina è entrata nuovamente in rotta di collisione con gli USA decidendo di scegliere prima di rimborsare i “tango bond” a chi ha accettato l’accordo sulla ristrutturazione del debito tra il 2005 e il 2010 e solo dopo agli hedge funds, mentre per la Corte di Giustizia statunitense i fondi speculativi devono avere la priorità.
Come ho già spiegato in un recente articolo, l’alta finanza internazionale intende mettere nuovamente le mani sul paese, per imporre i propri diktat.
Inoltre questi fondi speculativi intendono ottenere l’intero valore dei titoli di Stato argentini che acquistarono negli anni 90, ovvero durante la presidenza Menem, che com’è noto adottò delle politiche fortemente impopolari per volere del Fondo Monetario Internazionale e della stessa finanza internazionale, politiche che portarono l’Argentina sull’orlo del baratro e da cui con l’avvento dei Kirchner, piano piano il paese è uscito.
Il Ministro dell’Economia, Axel Kicillof, ha detto chiaramente che il pagamento del debito: “probabilmente ci spingerà al default tecnico, ma in qualunque caso questa sentenza spinge l’Argentina al rischio di una crisi economica. Spinge il nostro popolo a una situazione già vissuta e ditemi se un debito che sia il doppio di quello attuale non significa di nuovo un 2001 per la Repubblica Argentina”.
L’insistenza da parte della finanza internazionale e dell’imperialismo USA, sul voler far pagare un debito accumulato da un loro “burattino” risulta senz’altro cinica e opportunista, e chiaramente ha lo scopo di portare nuovamente al disastro l’Argentina.
Argentina che storicamente ha assai brutte esperienze con gli “avvoltoi” dell’alta finanza mondiale e dell’imperialismo USA.
Difatti non bisogna dimenticare il ruolo che gli USA hanno avuto nel foraggiamento delle dittature militari che per tanto tempo hanno insanguinato il paese, o nella lotta contro i Peron e il peronismo, che tutto sommato tra alti e bassi hanno rappresentato una forte rottura contro i dittatori “burattini” degli USA e dell’alta finanza, lotta che oggi intraprendono in modo più indiretto contro i Kirchner, anch’essi punto di rottura rispetto ai corrotti governi succedutisi negli anni novanta e sostanzialmente alla mercè del Fondo Monetario Internazionale e degli altri organismi dell’alta finanza mondiale.

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