Il lato oscuro della Monsanto (1° parte)
La Monsanto è una multinazionale che si occupa di biotecnologie agrarie, nota per essere il maggiore produttore di sementi geneticamente modificate e tradizionali.
Fondata nel 1901 a St Louis, in Missouri, dal magnate dell’industria farmaceutica John Francis Queeny, essa oggi è nota principalmente per la sua instancabile attività di pressione verso i governi al fine di introdurre gli OGM, e la sua storia è piena di scandali che varrebbe la pena conoscere, e dei quali elencherò i più noti.
L’ Agent Orange:
La vicenda più nota dall’opinione pubblica è certamente quella relativa al cosiddetto “Agente Arancio” prodotto dalla Monsanto e dalla Dow Chemical per l’esercito statunitense impegnato nella guerra in Vietnam.
L’Agent Orange venne ampiamente irrorato da parte degli aerei dell’aviazione statunitense nel Vietnam del Sud, dal 1961 al 1971.
L’obiettivo ufficiale di questa guerra chimica, nota come operazione Operazione Ranch Hand, era quello di distruggere la superficie forestale e rurale, privando in tal modo i vietcong che si erano rifugiati nelle foreste di copertura, e riducendo il loro approvvigionamento di generi alimentari.
Il risultato fu una vera e propria carneficina: 400 mila morti, 500 mila bambini nati con gravi malformazioni e quattro milioni di persone colpite da tumore negli anni successivi.
La fortissima tossicità di questo erbicida derivava dall’alta presenza di diossina, che fu responsabile di gravissime malformazioni e malattie sia per i vietnamiti che per i veterani dell’esercito statunitense.
Il governo statunitense non ha mai voluto riconoscere i danni arrecati alla popolazione vietnamita e solo nel 2011 ha introdotto una legge a favore dei veterani e dei loro discendenti, colpiti da malattie legate all’avvelenamento, tra cui la cloracne.
La Monsanto ha sempre negato e minimizzato gli effetti collaterali dell’ Agent Orange.
Ancora oggi migliaia di bambini nascono con terribili malformazioni a causa degli effetti provocati dall’ Agent Orange.
Lo scandalo PCB:
Un’ altro scandalo abbastanza noto dello Monsanto è quello relativo all’uso dei policlorobifenili (PCB), una delle sostanze più tossiche mai create, e di cui la stessa multinazionale era il maggior produttore insieme alla Bayer.
Essi venivano impiegati nei materiali riparativi per l’edilizia, nelle apparecchiature elettriche, nelle vernici e nelle lacche per pavimenti, e migliaia di edifici ne sono stati contaminati.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato i policorobifenili come “carcirogeni di categoria 1”, in quanto capaci di danneggiareil sistema ormonale, nervoso e immunitario attaccando la tiroide, il fegato e i reni.
Inoltre, secondo un’articolo del Washington Post del 2002, la Monsanto ha nascosto per decenni le sue conoscenze in merito all’inquinamento prodotto dai PCB nei suoi stabilimenti in Alabama.
Come riportato anche in una puntata del programma televisivo “Presa Diretta”, in onda su Rai 3, la Monsanto è stata anche citata in giudizio in tribunale per ciò e ha dovuto risarcire di 700 milioni di dollari i cittadini che aveva inquinato.
Però nessun dirigente è stato condannato.
Nel 2007 il quotidiano inglese “The Guardian” , riportò che anche in Galles erano state ritrovate tracce significative di PCB e diossina nelle cave dove l’azienda stoccava i rifiuti.
Già negli anni trenta era venuto fuori che il Pcb era un composto tossico, ma essendo il settore elettrico troppo importante economicamente, si era preferito chiudere un’occhio e dare la licenza alla Monsanto di agire indisturbata.
Fonte
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