L’avanzata della società dell’immagine
La “società dell’immagine” che produce mitologie, icone pop, sottoculture, divi da copertina, è alla conquista del mondo intero.
Società dell’immagine, espressione e facciata del mondo neoliberista e capitalista, che conquista sempre più “adepti” nella “società dei consumi”.
Tablet, telefoni cellulari, personal computer, smart tv, sono gli strumenti attraverso i quali la società dell’immagine “conquista la mente” di masse di persone sempre più ingenti con uno spettacolo multimediale senza fine di immagini, suoni e video.
E’ una sorta di “dittatura dell’immagine”, di “imperialismo dell’immagine”, quello che si impone con forza nella società postmoderna contemporanea in cui sono crollate da tempo le ideologie e i “grandi racconti” per le masse a favore di un “pensiero unico” sommatoria di tante “verità molteplici” che si sostituiscono continuamente le une con le altre.
Dittatura dell’immagine e pensiero unico sommatoria delle tante verità molteplici si impongono con un marketing incessante e quotidiano, un marketing delle idee, dei stili di vita, dei modi di pensare, un “marketing dell’immagine” e allo stesso tempo una narratologia complessa sia dell’immagine che del messaggio.
Un’opinione pubblica forte, una fiducia abnorme nella tecnologia e nell’innovazione e una manipolazione dell’informazione unita alla censura e alla distorsione della realtà, tutto questo genera un enorme illusione che è allo stesso tempo un immaginario collettivo da cui non c’è scampo, non c’è alternativa: è il migliore dei mondi possibili.
L’avanzata feroce e audace della società dell’immagine la possiamo avvertire in tutti gli ambiti, in tutti i settori, dalla moda al cinema, dallo sport alla televisione, dalla politica allo spettacolo…
I vari “totem” da adorare, i “nuovi dei”, hanno riempito lo spazio lasciato vuoto dai discorsi onnicomprensivi e dalle verità assolute del passato. E questo è potuto avvenire grazie soprattutto alla rivoluzione massmediatica e tecnologica avutasi negli ultimi decenni, una rivoluzione tecnologica che ci ha portato al post-umano oltre che al postmoderno.
L’avanzata della società dell’immagine è impetuosa, violenta, travolgente, un’avanzata molto più brutale di quelle delle civiltà del passato che conquistavano altre civiltà perché ha un impatto globale, totalizzante, assoluto, senza scampo.
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