Munari – Il Museo del Novecento ha l’onore di accogliere ancora per qualche mese, fino al 7 settembre, la mostra dedica a Bruno Munari.
Inaugurata sabato 5 aprile, la mostra, curata da Marco Sammicheli con la collaborazione di Giovanni Rubino e allestimento e progetto grafico di Paolo Giocomazzi, mette in dialogo le opere di Munari con quelle appartenenti alle Collezioni Civiche del comune di Milano, al Museo del Novecento e agli archivi di ISISUF (Istituto Internazione di Studi sul Futurismo) di cui Munari e Carlo Belloli furono i fondatori.
Il percorso della mostra si presenta come una sorta di continuazione rispetto all’esposizione allestita nel 1996 nelle sale della Fondazione Vodoz-Danese di Milano: la collezione viene qui riproposta attraverso un dialogo con artisti che con Munari hanno avuto un rapporto dialettico.
La mostra ha come scopo principale quello di raccontare un artista poliedrico e il suo ruolo nell’arte italiana ed europea nel corso del 900.
Le prime quattro sezioni sono dedicate rispettivamente ai primi orientamenti artistici di Munari mediante il disegno, il collage e una prassi visuale collegabile alle pratiche delle avanguardie; al suo stretto rapporto con la ricerca scientifica; all’arte come matrice generativa di nuovi approdi disciplinari; alla produzione artistica strettamente collegata al susseguirsi di differenti movimenti novecenteschi.
Munari viene, in questa occasione, affiancato da artisti che lo hanno accompagnato in diverse occasioni della sua vita e della sua carriera. Le opere degli artisti selezionati dialogano e si relazionano con Munari anche grazie a un sistema di allestimento composto da un assemblaggio di strutture leggere e supporti legati l’uno con l’altro attraverso incastro e gravità.
Accanto alla mostra è possibile visitare il Focus “Chi si è visto s’è visto” dedicato all’opera fotografica realizzata da Ada Ardessi e Atto, autori che per molti anni hanno lavorato a stretto contatto con Munari. Le fotografie sono in grado di comunicare al pubblico la profonda complessità semantica di Munari.
La mostra non possiede catalogo, ma durante lo svolgimento della mostra il curatore si occuperà di raccogliere testimonianze di personalità che hanno avuto modo di incontrare e conoscere Munari o che con lui hanno collaborato e lavorato. L’uscita di questa pubblicazione è prevista per la fine della mostra.
Elisa Giulia Chiesa