Il pizzo sulla casa
Il Pizzo sulla casa – Non si erano neanche spenti gli echi entusiastici, dei soliti tappetini ornamentali dell’informazione italica, sulle dichiarazioni del ministro Padoan: “la pressione fiscale va abbassata perché ostacola la crescita”, che già nelle ore successive il governo, di cui l’oratore suddetto è ministro dell’economia, provvedeva ad inventarsi un nuovo modo per distruggere l’unico bene di quei milioni di famiglie italiane che, con i propri sacrifici, senza insapute e senza regali da parte di nessuno, si sono conquistati a fatica…la casa!
E quindi, negando quanto appena dichiarato a partire dal presidente Napolitano per finire all’uomo dei mille annunci e del nulla di fatto, tal Renzi, ora è la volta della revisione del catasto con adeguamento ai valori del mercato di tutte le abitazioni. Il Sole 24 Ore prevede che le rendite possano essere aumentate di circa dieci volte il valore attuale, in alcune città italiane, con relativi abnormi aumenti del prelievo fiscale, già attualmente indegno…pardon, degno di chi racconta di rappesentarci!
Quanto sia irritante sentirsi così presi in giro da questa cricca di nominati è impossibile quantificarlo sia in termini di numeri di rotazioni sferiche, sia di capelli rizzati che di epiteti in libertà, quello che, invece, ormai appare acclarato è il piglio autoritario con cui questo Stato, che non è Stato, ha deciso di privare i cittadini delle loro abitazioni rendendo la pressione fiscale sulle stesse talmente assurda, tanto da assomigliare, se non da superare, quel “pizzo” di mafiosa memoria ormai, al confronto, semplice modesto contributo.
Imu, tasi, Yuk yuk, tares…decine di sigle per indicare una sola cosa: la casa non è più un diritto per chi lavora, per chi è in pensione, per chi l’ha comprata con i propri sacrifici; è un lusso per solo quei pochi, quasi tutti appartenenti alle forze politiche o sindacali del nostro paese, che, a loro insaputa, l’hanno acquistata a prezzi ben al di sotto dei valori reali di mercato, che se le ritrovano ristrutturate senza che mai l’abbiano chiesto a nessuno ed anche pagate per metà da amici che preferiscono mantenere l’anonimato.
Dopo il lavoro, la scuola, la sanità, gli aiuti ai disabili ed alle famiglie in difficoltà ora la casta, che ancora non ha messo mano ai propri emolumenti (se ne saranno dimenticati?), attacca l’ultimo baluardo, l’ultima difesa di quella parte del paese che arranca per difendere quel poco che si è conquistato con i propri sacrifici. E’ la “svolta buona” di quel partito, il PD, che ora mostra la sua vera faccia.
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1 commento
Infatti è una cosa indegna , dover pagare tutte queste tasse,inutili create apposta x rubarci soldi.Io mi chiedo ma se pagassero anche loro i politici le tasse ,non pensate che sarebbe tutto diverso? Molto probabilmente riusciremmo a s uscire da questa crisi che hanno creato lor con tutte le ruberie che hanno fatto .