Renzi si è dimenticato dei pensionati e delle partite IVA
Renzi nel suo vasto programma presentato con i modi di una televendita si è dimenticato di tanti italiani. Si è dimenticato per esempio delle partite IVA, dei lavoratori autonomi, si è dimenticato dei pensionati. Certo si sa i soldi non ci sono per tutti, ma a tanti italiani proprio non “va giù” di essere “tralasciati” dal programma che potremmo definire dello “shock dimezzato”. Renzi ha incontrato sia la Merkel che Hollande e soprattutto la prima l’ha investito a “principe” dell’austerità e del rigore in versione italiana. Renzi è stato in visita dalla Merkel per accettare e ratificare gli ordini dell’Europa e della Germania: non è minimamente ammesso sforare il 3% riguardo al rapporto deficit/PIL mentre è ammesso fare tagli alla spesa pubblica, attuare dismissioni di beni pubblici e aumento delle tasse.
Quindi tutto “come da copione” per portare avanti misure di austerità e rigore volute dall’Europa e dalla Germania, per portare avanti le misure di un neoliberismo che ci ha condotto alla crisi economica più grave dal dopoguerra. L’euro non è minimamente in discussione, come non sono in discussione le banche che con i loro “guai” del passato, hanno provocato disastri di immani proporzioni. “Non se ne parla proprio” di aumentare la spesa pubblica, misura che in passato si è rivelata efficace per uscire da periodi di recessione. Non si mette minimamente in discussione il fatto di poter ridurre la finanziarizzazione dell’economia mondiale ed europea, una delle cause dell’odierna crisi economica. Si continua a parlare di misure per la crescita e lo sviluppo da affiancare alle misure di austerità e rigore senza mettere in discussione un “neoliberismo del disastro”, un neoliberismo delle diseguaglianze sociali sempre crescenti, un neoliberismo delle ingiustizie sociali, un neoliberismo che ha portato al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici.
La visita di Renzi in Francia e in Germania è sembrato un chiaro atto di sudditanza di un paese succube dell’Europa, succube dei paesi forti dell’Europa, succube di un sistema economico mondiale che si è rivelato oltremodo fallimentare.
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