Sono ormai parecchie estati che ho la fortuna di passare alcune settimane tra le bellezze del Piemonte, ma solo pochi giorni fa mi sono resa conto che a due passi da Roccaforte (Mondovì), il paese dove alloggio, si nasconde un vero e proprio gioiello: il Santuario di Santa Lucia, risalente presumibilmente al XVI secolo. Il Santuario, aggrappato sulla roccia, si raggiuge tramite una strada che, dalla provinciale per Roccaforte, si inerpica verso la montagna. Il fabbricato è diviso in due parti: l’edificio sulla destra, di costruzione più recente, in mattonato rustico a vista, presenta un triplice ordine di arcate. Il secondo edificio invece, più antico e sporgente sul dirupo, è caratterizzato dagli archi di un ampio porticato che serve da vestibolo alla caverna del Santuario. A completare il santuario un elegante campanile barocco. Dalle ampie aperture del porticato lo sguardo può spaziare sulla vallata dell’Ellero, abbracciando buona parte del Monregalese. La chiesa vera e propria è ricavata in un’ampia grotta del Monte Calvario. Il Santuario di Santa Lucia consiste essenzialmente infatti in una meravigliosa e suggestiva caverna naturale scavata all’interno della roccia calcarea che da alcuni secoli è stata dedicata alla venerazione di Santa Lucia di Siracusa, martirizzata intorno al 30 d.c. Sulle origini del santuario purtroppo non ci sono pervenute documentazioni attendibili. La tradizione popolare racconta dell’esistenza di un pilone su cui era raffigurata un’immagine di Santa Lucia. Un giorno a una pastorella sordomuta che stava facendo pascolare il suo gregge nei pressi del pilone, situato alla confluenza dell’Ellero con il Lurisia, apparve l’immagine di una dolce signora che le fece riacquistare la parola e l’udito. Dopo aver fatto questo miracolo la signora chiese alla pastorella di trasportare il pilone in una cavità della roccia che la santa stessa le aveva indicato. La bambina tornata a casa raccontò tutto alla famiglia che restò sbalordita dal vedere che la piccola aveva riacquistato la parola e la capacità di sentire. Decisero quindi di esaudire la richiesta della dolce signora. Il miracolo è talmente grande che da quel giorno il pilone divenne meta di continui pellegrinaggi che costrinsero gli abitanti a trasportare il pilone all’interno di una caverna situata in un luogo più alto e da cui prese origine il santuario. Le continue visite da parte dei fedeli convinse il comune a costruire muri per ospitare cappelle e stanze. I miracoli si moltiplicarono e il numero dei devoti a Santa Lucia continuò a crescere tanto che ancora una volta si cercò uno luogo più spazioso. Questo luogo sarà proprio la grotta, ricavata all’interno del monte Calvario, visibile tuttora all’interno del Santuario. All’interno della grotta, sulla sinistra, è presente una fonte che permette a tutti i fedeli di bagnarsi con l’acqua di Santa Lucia. Il Santuario è visitabile nel periodo da aprile ad ottobre dalle ore 9 alle ore 18. Attualmente si stanno predisponendo progetti per il recupero dei sentieri che permettono l’arrivo al santuario e lavori di ristrutturazioni della struttura.
Elisa Giulia Chiesa