La Seconda Guerra Mondiale e quegli strani finanziamenti
Sessantanove anni fa finiva la Seconda Guerra Mondiale, una delle più grandi tragedie del Novecento e della storia moderna e contemporanea.
A causa di questa guerra morirono all’incirca 71 milioni di persone, ed essa fu segnata da enormi crimini da parte di tutte le fazioni coinvolte, mentre chi ne beneficiò furono i grandi gruppi di potere finanziario, industriale e militare che l’avevano finanziata e sostenuta.
Uno dei gruppi di potere che maggiormente fu avvantaggiato dalla guerra fu il clan dei Rockfeller, i padroni della Standard Oil, la famigerata compagnia petrolifera più importante dell’epoca.
La Standard Oil finanziò il riarmo e gli sforzi bellici della Germania, dell’URSS e in seguito anche degli stessi USA quando entrarono in guerra.
Sugli accordi tra le principali corporations statunitensi e il regime nazista c’è un’interessante documentario del programma di Rai 3 “La Storia Siamo Noi”, di cui consiglio la visione a chi è interessato ad approfondire la questione.
Come riportato anche da Wikipedia la Standard Oil era consociata con la IG Farben, l’azienda produttrice dello Zyklon B, il tristemente noto gas usato nei lager.
Un’inchiesta statunitense del 1941 che appurò questo “inciucio” venne abbandonata a causa della necessità di ottenere il supporto dell’industria nello sforzo bellico.
Ma non è certamente finita qua.
Il famigerato programma di eugenetica “Aktion T4” fu finanziato in buona parte dalla fondazione Rockfeller.
I tremendi esperimenti nei lager dell’ “angelo della morte” Joseph Mengele furono ugualmente finanziati dalla stessa fondazione, come riporta anche l’informatissima pagina inglese di Wikipedia sull’argomento e non solo, visto che sono notizie di pubblico dominio.
Per essere più precisi i primi esperimenti di eugenetica furono praticati negli Stati Uniti dal 1899, e i Rockfeller furono da sempre tra i maggiori sostenitori del progetto, insieme ai Carnegie e agli Harriman (anch’essi tra i finanziatori dell’Aktion T4).
La stessa ascesa al potere di Hitler fu favorita e finanziata da Max Warburg, appartenente a una delle famiglie di banchieri più potenti del mondo.
Tra l’altro lo stesso Warburg è stato membro del consiglio di amministrazione della IG Farben.
Per ironia della sorte suo fratello, Paul, è stato tra i più importanti fondatori della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, e gli stessi Warburg sono cugini dei Loeb, i proprietari della Kuhn, Loeb & Co, che (sempre insieme ai Warburg) sono stati tra i maggiori finanziatori dell’ascesa al potere di Lenin e del regime comunista dell’URSS.
Non bisogna dimenticare anche il ruolo avuto dalla Banca d’Inghilterra e dal suo direttore dell’epoca, Montagu Norman, nel finanziamento ai nazisti.
Inoltre, come riporta un’articolo del quotidiano la Repubblica di luglio 2013, la stessa Bank of England recentemente ha ammesso di aver aiutato il regime nazista a vendere l’oro rubato dalla Cecoslovacchia.
La stessa Bank of England era collegata anche con i Rothschild, una delle più importanti e probabilmente la più potente dinastia bancaria globale.
Interessante è anche sapere del ruolo avuto dalla “Union Banking Corporation” nel finanziamento al regime nazista.
Il suo capo era Prescott Bush, il nonno dell’ex presidente statunitense, e questa società bancaria era legata anche agli stessi Warburg ed Harriman.
Ci sarebbero da riportare molte altre notizie su questi fatti poco conosciuti della Seconda Guerra Mondiale, ma per ora mi fermo qua.
La Seconda Guerra Mondiale, così come la Prima e molti altri conflitti, hanno fatto comodo ai poteri forti finanziari e economici, mentre la gente moriva credendo di combattere per degli ideali.
Ancora oggi queste guerre vengono considerate generalmente come “giuste”, quando bisogna ricordarsi che non esiste una guerra “giusta” o “buona”, e bisogna rigettare questo obsoleto paradigma e impegnarsi per il superamento della guerra , di ogni guerra.
Come diceva il Mahatma Gandhi:
“Non c’è strada che porti alla pace che non sia la pace, l’intelligenza e la verità“.
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