Che sta combinando Barack Hussein Obama?

Barak Obama Il 44° Presidente Barack Hussein Obama ha vinto entrambe le tornate elettorali alle quali ha partecipato presentandosi come il nuovo che avanza. Ed in effetti le premesse perché questo potesse avverarsi c’erano tutte: il buon Barack è figlio di poveri immigrati kenioti arrivati negli USA inseguendo il sogno americano, con mille sacrifici lui studia, si laurea, entra nel Partito Democratico e diventa prima Senatore dell’Illinois e poi nientemeno che Presidente degli Stati Uniti d’America. Al ritmo del famoso “Yes, we can!”, mutuato dalla ultra abusata anedottica politica dei fratelli Kennedy, ha sconfitto abbastanza agilmente i candidati del GOP-Grand Old Party, il Partito Repubblicano, che per la verità somigliavano più a dei rintronati sparing-partners che a degli epigoni di Ronald Reagan.
Il vecchio John McCain con la sua squilibrata candidata Vice-Presidente Sarah Palin piuttosto che l’ottuso estremista Mitt Romney non hanno mai impensierito seriamente Obama e la sua base elettorale. Fatto sta però che il buon Hussein, non appena posato il presidenziale sedere sulla presidenziale poltrona dello Studio Ovale si è ben guardato dal fare nulla di quello che aveva promesso e sbandierato ai quattro venti in campagna elettorale. Il capolavoro della sua inqualificabile inerzia è la prosperità di cui gode quel luogo senza leggi, diritti umani e tutele che si chiama Carcere Militare di Guantanamo Bay.
Anche sul fronte interno Obama ha lasciato molti dei suoi elettori con l’amaro in bocca perché quel cambio di rotta che il Governo Federale doveva intraprendere verso la solidarietà e l’assistenza ai cittadini più deboli, alle aziende che chiudono o sono costrette a licenziare e, più in generale, verso una rinnovata attenzione alla catastrofica situazione interna degli Stati Uniti non c’è mai stato.
Secondo i dati del Census Bureau, l’Istat americana, la povertà tra i cittadini americani non è mai stata così pervasiva e gli indicatori che la tengono sotto sorveglianza sono tutti in costante aumento sia dal punto di vista del numero di persone che si avvicina o scende sotto la soglia di povertà, sia dal punto di vista della fascia di popolazione che ne è colpita: sempre più vasta, sempre più interclasse, sempre meno legata alle vecchie categorie quali colore della pelle o etnia di provenienza.
L’essere WASP White Anglosaxon Straight Protestant, (Bianco, Anglosassone, Eterosessuale, Protestante), non è più sufficiente per rimanere fuori dal problema anzi una recente indagine della prestigiosa Rete Televisiva NBC ha evidenziato come ben il 17% dei bambini americani in età scolare mangino una sola volta al giorno e quella volta sia in mensa a scuola e, badate bene, non ho detto il 17% dei bambini di colore o ispanici o cinesi ho detto il 17% di tutti i bambini tra i 6 ed i 17 anni che vivono sul territorio degli Stati Uniti!
Come se non bastasse l’assurda piaga delle stragi compiute in luoghi pubblici da folli tranquillamente in possesso di armi da guerra e d’assalto di tutti i tipi non sembra intaccare la sua proverbiale flemma e, a parte qualche scalmanamento di circostanza, in concreto non si è fatto niente per limitare veramente la libera circolazione di armi sul territorio federale. Infine, anche la tanto sbandierata Obama-Care non si può certo dire che sia un suo successo: quella legge fu voluta e scritta da Bill Clinton e tenuta nel cassetto per 17 anni.
In compenso, salvo poche disposizioni date più per gettare fumo negli occhi dei media che per altro, il nostro Obama si è preoccupato di confermare e prorogare o addirittura rendere permanenti molte delle sconsiderate leggi di “permanente emergenza” emanate dall’altrettanto sconsiderata amministrazione Bush, tra le quali come non ricordare quella perla del Patriot Act che consente di calpestare i più importanti diritti civili di qualunque cittadino del mondo in nome della folle idea della guerra permanente al terrorismo. E come non ricordare lo scandalo delle intercettazioni della NSA su milioni di cittadini americani innocenti e su milioni di cittadini di qualunque altro paese del mondo e sui network governativi e riservati dei maggiori alleati degli Stati Uniti stessi?
Ma queste sono le cose più eclatanti che anche i nostri narcotizzati e narcotizzanti media nazionali hanno dovuto per forza riferirci, tanto erano grandi gli scandali. Quello che però questi stessi media non ci riferiscono è quanto sta accadendo in gran segreto e, a quanto pare, al di fuori delle stesse leggi federali tra il Texas e il South Carolina. Prima di andare avanti facciamo un piccolo passo indietro per capire meglio. Quello che appare chiaro anche al più distratto degli osservatori è che da quando è iniziato il suo secondo mandato il buon Barack sta cercando con tutte le sue forze di creare/partecipare/guidare un conflitto tra il Nord Africa e il Medio Oriente.
Prima aveva provato a rivolgere la sua attenzione sulla Libia ma la rivoluzione che ha portato alla caduta di Gheddafi pare avergli rovinato i piani. Ha poi rivolto le sue cure alla Siria ma il chiaro monito di Putin sul fatto che la Russia non sarebbe stata a guardare in caso di ennesimo tentativo di esportazione della democrazia con le armi ha mandato all’aria anche quell’opzione, almeno per il momento.
Ci sarebbe rimasto l’Iran ma l’inattesa disponibilità mostrata da Teheran a piegarsi alle direttive dell‘AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) riguardo l’arricchimento dell’Uranio sta mettendo in stand-by anche questa opzione, nonostante i fedeli alleati israeliani provino ad aiutarlo in ogni modo dicendo a giorni alterni che per quanto li riguarda sarebbe meglio un attacco preventivo all’Iran. Tanto per stare sicuri. Ma il nostro Barack non si è perso d’animo e andiamo a vedere cosa succedendo negli Stati Uniti.
Il 3 Settembre 2013 accade una cosa mai successa prima nella storia della Repubblica stellata: nello stesso giorno capita che :

  1. Il Nuclear Command decide di spostare una certa quantità di vecchie testate nucleari americane da una base dell’Air Force in Texas ad un’installazione militare in Sud Carolina;
  2. Il numero 2 del Comando Armi Nucleari degli Stati Uniti viene rimosso dall’incarico direttamente dal Presidente e senza nessuna spiegazione;
  3. Il Senatore della Carolina del Sud, Lindsay Graham, Repubblicano e sostenitore di un immediato conflitto con Assad al fianco dei ribelli siriani, annuncia alla Nazione che il suo Stato si trova ad essere il possibile bersaglio di un attacco nucleare da parte dell’Iran.

Per la cronaca il Senatore Graham dichiara alla CBS che l’unico modo per evitare che la città di Charleston, capitale della Carolina del Sud, venga distrutta sia una guerra preventiva contro Siria ed Iran. Il Senatore continua l’intervista affermando che dalle informazioni in suo possesso i terroristi, (Al-Qaeda? Assad? La Jihad Islamica? Boh!), disporrebbero di un’ordigno nucleare da far esplodere nella baia di Charleston.
Sempre per la cronaca secondo il famoso sito di contro-informazione Whiteoutpress.com alcuni informatori interni all’USAF (United States Air Force) avrebbero testimoniato che la movimentazione delle testate dalla base del Texas sarebbe avvenuta tramite un’autorizzazione verbale e non scritta da parte del Comandante della Base cosa, questa, apparentemente in contrasto con tutte le leggi, le norme di sicurezza ed il buonsenso che si dovrebbero applicare in questi casi. Nel frattempo il Washington Post ci dice che Obama ha rimosso anche il responsabile armi nucleari dell’Air Force che, sempre senza alcuna spiegazione, va a fare compagnia al Vice Comandante del Comando Nucleare rimosso il 3 di Settembre.
Adesso facciamo un altro salto all’indietro, un pò più lungo ed atterriamo a Marzo del 1962, giusto il 13 di quello stesso mese il Capo degli Stati Maggiori Riuniti ed il Segretario alla Difesa presentano al Presidente Kennedy un memorandum preparato dalla CIA sull’Operazione Northwoods. Si trattava di un’Operazione “False Flag”, ossia sotto falsa bandiera, per provocare attentati e disordini sul territorio americano incolpando poi Cuba di questi fatti in modo che l’opinione pubblica americana si potesse mostrare più favorevole ad una guerra contro il regime di Fidel Castro.
L’operazione Northwoods prevedeva anche attacchi condotti da personale CIA ad installazioni militari americane sia in patria che all’estero che prevedesse un certo numero di vittime innocenti tra il personale militare e civile degli obiettivi prescelti. Il tutto per aumentare l’odio degli americani contro Cuba e Castro. Per fortuna John Kennedy respinse quel memorandum e forse quell’atto fu tra quelli che gli costarono la vita di lì a poco giusto a Dallas, in Texas.
Non sto qui ad insultare la vostra intelligenza nel farvi notare le raccapriccianti corrispondenze tra quello che non successe nel 1962 e quello che, speriamo, non succederà nemmeno nel 2013 ma certo è che, per dirla come Andreotti, a pensar male si commette peccato ma spesso si azzecca!

Paolo Gentili

1 commento

  1. Con Hitler è andata molto male e alla fine lo abbiamo sconfitto sul terreno, non solo con raid aerei. Così faremo con lIs: se il tentativo non funzionasse, li distruggeremo per legittima difesa. Se dobbiamo annientare il califfato, facciamolo con una guerra vera, con , non con operazioni affidate a soldati male armati e ad “alleati” piuttosto titubanti.

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