Trovata incisione rupestre dell’Embrione delle Pleiadi che rivelerebbe le origini dell’Umanità
Questo articolo è il più incredibile e importante che abbiamo mai trattato recentemente. Abbiamo ricevuto alcuni documenti da archivi di grandissima importanza, relativi a studi, luoghi e conclusioni che Frederic Slater (presidente della Australian Archeological Society of Australia), insieme ad un gruppo di collaboratori, ha condiviso pubblicamente nel 1937.
Secondo questi documenti, un gruppo di scolari erano convinti che alcune incisioni su roccia, scoperte recentemente, fossero di ispirazione egiziana e fecero riferimento ad una piattaforma rocciosa vicino alle Grotte del Boomerang d’Oro, che anche noi stessi avevamo analizzato arrivando alla medesima conclusione.
Abbiamo ricercato su internet maggiori dettagli, e, tra le discussioni della Newcastle University riguardo questo luogo e la sua componente archeologica, abbiamo trovato una fotografia. L’immagine raffigurava un insolito feto semi-embrionale, e con nostra grande sorpresa – e piacere – si diceva che rappresentasse le Pleiadi.
L’embrione delle Pleiadi
La nostra reazione è stata immediata. Abbiamo subito riconosciuto il simbolo, il luogo di ritrovamento, e come i racconti dei viaggiatori della Cave of the Golden Boomerang trattassero anche di un mondo al di là del nostro. Sapevamo quanto fosse sacra questa grotta, che dettagliatamente narra l’origine dell’umanità moderna, e precedentemente eravamo a conoscenza di informazioni generali, ma niente di specifico. Ma questo cambiò tutto.
Inizialmente siamo stati colpiti dalla precisione degli artisti e dall’impressionante varietà di grandi figure umane, poi abbiamo notato la piccola figura a destra della “donna in piedi” e abbiamo ipotizzato, con esitazione, che si trattasse di un nuovo nato. Ma quella spiegazione non era convincente, perché ogni altra forma umana rappresentata era proporzionalmente coerente alla reale figura umana. Al contrario, il “bambino” appare strano e distorto e solo vagamente somigliante ad un infante. La donna a lui più vicina non sembra tenerlo o prendersene cura, anzi lui è seduto vicino alla sua tibia ma non la tocca e non sembra dipendere da lei. Inoltre, non sono dipinte culle o tradizionali recipienti.
Deliberatamente in disparate, questa figura è la prima incisione nella galleria. La figura più prominente e alta è la donna, e dal momento che siamo venuti a conoscenza dei simboli della costellazione, abbiamo ipotizzato che il racconto iniziasse da lei. Ma le tre figure umanoidi e il sacro Golden Boomerang vengono dopo, non prima, i simboli. Il racconto della creazione non inizia dalla donna, ma dalle Pleiadi.
Eravamo già consapevoli che questa galleria elencasse gli agenti coinvolti nella creazione dell’umanità moderna, ma non abbiamo mai avuto una base archeologica su cui fondare le nostre convinzioni. Quella minuscola icona aggiunge molto a questa originale e antica testimonianza sulla genesi dell’umanità, dato che rappresenta le Pleiadi; fornisce un’introduzione, un luogo e uno sfondo genetico. Per quanto ci riguarda, questa è la più convincente prova che questo continente ha visto un’antica stirpe di abitanti delle Pleiadi.
Una luce che risplende lontano
L’unica domanda senza risposta è se la donna dipinta provenisse dalle Pleiadi. Il fatto che il simbolo delle Pleiadi si trovi vicino alla tibia sinistra della donna, e che lei allunghi la sua mano destra e tocchi un’altra donna che sembra sospesa nello spazio (forse in transito verso la terra), aggiunge certamente importanza alla nostra interpretazione. L’altra donna sospesa raggiunge e tocca l’uomo in piedi sulla terra ferma vicino al Sacro Boomerang d’oro. Una parte del racconto che non siamo stati in grado di stabilire, neanche recandoci in quel luogo, è se l’uomo viene o meno toccato o raggiunto dall’oggetto sacro.
Al momento esiste una certezza: all’inizio della creazione dell’umanità, esseri provenienti dalle Pleiadi vivevano a stretto contatto con i primi umani. Questa splendida parte di rappresentazione è stata creata, almeno 5,000 anni fa, non per essere criptica o simbolica; non si tratta di arte astratta e non ci dovevano essere domande. È il racconto della creazione, ed è iniziato nelle Pleiadi. Questo è ciò che è stato scolpito. Da quel punto d’inizio, i dettagli sono ancora aperti a considerazioni.
Questa fortunata scoperta smentisce chi negava la presenza, in tempi antichi, di abitanti delle Pleiadi in Australia. Certo, avevamo già visto 8 incisioni UFO a Bambara e, nelle vicinanze, una “stella marina” di 2 x 4 metri…. Possediamo oggetti di metallo e cristallo trovati nell’area…. Conosciamo le traduzioni di Frederic Slater del Primo Linguaggio che sottolineano che gli esseri creati “arrivano sulla terra” da “una luce che risplende lontano”…. E al di sopra di queste verità si trova la verità Originale: la storia delle “Sette Sorelle” è l’unico racconto antico che è conosciuto universalmente da tutte le tribù Originarie, a prescindere dalla tribù, dal linguaggio e dai confini geografici. Ma nulla mette a tacere gli oppositori come le affidabili prove archeologiche. E di questo si tratta.
I custodi antichi e originari hanno scolpito linee sulla roccia che partono con la lontana costellazione delle Pleidi, e si concludono con l’origine dell’umanità. La ragione per cui venne fatto è semplice; la nostra storia qui, è iniziata tempo fa laggiù. Questa era la loro verità eterna e rimane la nostra stirpe.
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